Le forme cinquecentesche del castello si rispecchiano nelle limpide acque del lago nel quale si protende il lembo di terra su cui venne edificato. Per secoli fu al centro di storie e leggende, si dice infatti che nell'antichità fosse abitato dalle fate, mentre in epoche più recenti è stato legato a leggende truci come quella di Claudia amante del principe vescovo Carlo Emanuele Mandruzzo, dal quale ebbe diversi figli, che morì affogata assieme al fratello nelle acque del lago in seguito al capovolgimento della sua barca. Si narra che nelle notti limpide i loro spiriti aleggino ancora sulle acque del lago. Grazie alla sua posizione strategica, il castello, venne utilizzato per lunghi decenni come fortezza militare sulla quale i vari signorotti della zona si contesero il dominio. Attualmente è sede di un ristorante quindi internamente non è visitabile, nel suo parco si possono però contare undici esemplari secolari di cipresso calvo delle paludi.
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