dal 16 al 26 Febbraio 2020
Anche questa Edizione del Carnevale sull’acqua di Comacchio si presenterà nel centro storico della città coinvolgendo gran parte delle associazioni di volontariato locale, gruppi sportivi, parrocchie e aziende del territorio. Un piccolo esercito di falegnami, maestri d’ascia, allestitori, ballerini e … l’elenco potrebbe proseguire a lungo, pronti a mostrare quanto di buono in questi mesi sono riusciti a preparare per questo appuntamento. Saranno ben 11 le barche che solcheranno i canali che per due domeniche sembreranno angusti e poco spaziosi vista la mole turistica che al seguito si andrà ad assiepare nelle sponde cittadine. Unico e chiassoso, il Carnevale sull’acqua come ogni anno lascerà alle compagnie partecipanti l’arbitrio di scegliere i temi raffigurati da poppa a prua delle trasformate imbarcazioni impiegate per la festa. Oltre ai canali saranno coinvolte altre zone della città con i presidi, ambienti dediti al gioco e al divertimento per grandi e piccoli. Non mancheranno le bancarelle di prodotti tipici per mostrare ai passanti tante prelibatezze gastronomiche, presente anche il classico mercatino mentre giochi gonfiabili e altre attrezzature ludiche saranno collocate in due aree in città.
Anche la musica sarà presente nel circuito della festa, oltre alle roboantiimbarcazioni, i presidi e le zone adibite alla presentazioni delle barche in gara per aggiudicarsi il titolo di miglior allestimento e vincere la “forcola del carnevale”, vi saranno momenti di spettacolo. Zumba, balletti, momenti musicali, burattini, Nutella Party, tutto fa spettacolo a Comacchio. Disponibile un’area sosta per camper a pochi metri dall’evento. Tutte le informazioni sono presenti nel sito ufficiale www.comacchio.it. Nulla sarà chiesto per assistere all grande kermesse del divertimento comacchiese, l’ingresso alla città resta come sempre libero per tutti, unico grande impegno richiesto a chi preferirà questo ambiente: non siate scostumati …
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Tra le mete più ambite del 2016 vi è sicuramente la Croazia con i suoi splendidi fondali, le sue baie, le sue coste che nascondono magnifiche insenature e incontaminate spiaggette dove poter tuffarsi per un bagno rigenerante in assoluta tranquillità. Visitando poi le sue cittadine vi troverete di fronte ad un mix di tradizioni, sapori, cultura senza pari che renderanno la vostra vacanza indimenticabile.
Il Polo Reale è una rete di musei per una proposta di visita pari a55.000 metri quadrati: Palazzo Reale, i Giardini Reali, La Biblioteca Reale, l'Armeria Reale, la nuova Galleria Sabauda, il Museo Archeologico e Palazzo Chiablese.
Uno percorso che in 3 chilometri racconta la storia di oltre 2000 anni in Piemonte, dal primo insediamento romano all'Unificazione d'Italia. Il Polo Reale è visitabile con un unico biglietto.
Numerose sono le chiese e le basiliche presenti in città, noi abbiamo selezionato quelle di un certo interesse artistico o in qualche modo legate alla storia della città.
L’edificazione del duomo, dedicato a San Giovanni Battista, iniziò il 22 Luglio del 1491 quando Bianca di Monferrato pose la prima pietra, e terminò agli inizi del 1500. Il progetto venne affidato dal vescovo Domenico della Rovere all'architetto Meo del Caprino, il quale vi lavorò ininterrottamente fino al 1501. La facciata, in stile rinascimentale, è rivestita in marmo bianco con tre portali finemente decorati. L’interno a tre navate, lunghe circa 40 metri, venne ornato a più riprese da diversi artisti. Da notare la Tribuna Reale voluta da Carlo Emanuele III di Savoia, opera dell’architetto Simone Martinez, e il sepolcro della dama di corte Giovanna d’Orlier de la Balme. Attraverso due imponenti portali posti ai lati dell’altare si entra nella splendida cappella della Sindone voluta da Carlo Emanuele II e progettata dall’allora architetto di corte Guarino Guarini, considerata un capolavoro del barocco europeo. Nella cappella sono tutt'ora in corso laboriosi lavori di restauro resisi necessari dopo il disastroso incendio avvenuto nel 1993. La cappella secondo i progetti del geniale architetto doveva rappresentare il punto di incontro tra il potere della chiesa, rappresentato dal Duomo, e il potere dello stato rappresentato da Palazzo Reale al quale la cappella e raccordata attraverso il piano nobile. Sulla splendida cupola si aprono sei finestroni che creano particolari giochi di luce sulla struttura interna, nel centro della quale venne posta l’urna d’argento con la Sindone. In seguito all'incendio del 1993 e dopo anni di studi condotti da un'apposita commissione sul miglior modo per conservare il sacro lenzuolo, è stato deciso di deporlo nella navata sinistra sotto La Tribuna Reale in posizione distesa, piana e orizzontale, all'interno di una teca con vetro antiproiettile, a tenuta stagna, priva di aria e con un gas inerte a temperatura, pressione e umidità costanti.
Di fianco alla chiesa si erge il campanile di Sant’Andrea edificato nella seconda metà del XV secolo e successivamente sopraelevato su disegno dell’architetto Juvarra. E’ possibile salire sul campanile attraverso una scala interna, dallasua sommità si gode di una splendida vista sulla città, sulla Mole Antonelliana e sulla basilica di Superga.
Dalla piazza antistante la basilica è possibile accedere al Museo Diocesano posto nella chiesa inferiore del Duomo che custodisce importanti opere d’arte, arredi e paramenti liturgici organizzati in aree tematiche storico-liturgiche
Posta in Piazza Castello appena fuori la famosa cancellata di Pelagio Pelagi, la Chiesa è caratterizzata dalla quasi totale assenza di una facciata vi si entra infatti attraverso un portone in legno come in un qualsiasi palazzo civile. Questa scelta fu motivata dalla necessità di non alterare l'uniformità d'insieme della piazza. Dalla Piazza si riesce però a vedere l'ardita cupola opera dell'architetto Guarino Guarini. L'architetto venne infatti chiamato a corte per la prima volta da Emanuele Filiberto proprio per la costruzione della Chiesa di San Lorenzo voluta dal re per mantenere fede al suo voto di far erigere una chiesa in caso di vittoria sull'esercito francese e riconquista della città di Torino. Passato il portone di ingresso si entra nell'oratorio dell'addolorata che conduce all'ingresso del tempio. Appena entrati si resta sorpresi dalla forma e dall'avvolgente luce del tempio, esso infatti e a pianta ottagonale e riceve luce dall'enorme cupola articolata in sedici costoni che formano un disegno a forma di stella. Ai lati del tempio si aprono cappelle riccamente ornate di stucchi in oro e marmi policromi progettate dal Guarini come lo splendido altare considerato uno dei suoi capolavori.
Dedicata alla Madonna protettrice della città, la chiesa sorge in una suggestiva piazza del centro cittadino. Secondo la tradizione in epoca paleocristiana nel luogo esatto in cui ora sorge la chiesa esisteva un luogo di culto dedicato a Sant'Andrea, all'interno del quale veniva venerata un'effige della santa Vergine. Andata distrutta la chiesa si persero le tracce anche dell'effige, fino a quando nel 906 un gruppo di monaci benedettini, trasferitosi da Novalesa decise di ricostruire l'antica chiesa e, durante i lavori ritrovarono il ritratto. Caduta nuovamente in disgrazia, la chiesa rimase nell'oblio fino a quando un cieco proveniente da Briancon, ispirato in sogno dalla Madonna, riuscì a riportare alla luce il ritratto riacquistando simultaneamente la vista. Da quel 20 giugno ogni anno si celebra la festa della Consolata con una processione per le vie cittadine. Considerata uno dei capolavori del Barocco Piemontese, la chiesa che ammiriamo oggi è il frutto di un rifacimento avvenuto nel 1678 ad opera dell'architetto Guarino Guarini e dell'aggiunta del presbiterio avvenuta nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra. L'interno della chiesa, a pianta variegta, conserva uno splendido altare opera di Filippo Juvarra. Tramite una scala si raggiunge la Cappella della Vergine, ornata di marmi e stucchi, ove è conservato il famoso ritratto della Vergine. Di fianco alla chiesa sorge la torre campanaria del X secolo, che con il suo stile romanico contrasta piacevolmente con lo stile barocco della chiesa. Dal 1802 al 1815 durante le invasioni Napoleoniche, la chiesa venne adibita a caserma, mentre nel 1943 durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale venne gravemente lesionata con la distruzione della cappella di Silvio Pellico.
Tristemente famosa per essere stata la sede del tibunale dell'inquisizione in cui venne giudicato anche Jean Jacques Rousseau, la chiesa venne edificata nel '300 su volere dell'ordine dei domenicani. Unica chiesa in stile gotico della città subì nel corso dei secoli notevoli trasformazioni tra i più importanti quelli effettuati nel '700 e agli inizi del '900. Caratteristica la sua facciata in cotto sulla quale si apre un unico portale, interno a tre navate conserva preziosi affreschi attribuiti al Maestro di San Domenico.
Eretta in commemorazione della cacciata dei francesi dalla città e del ritorno dei Savoia anto che sul timpano della chiesa è riportata la seguente iscrizione "La nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re". L'edifico, in stile neoclassico, si ispira al celebre Pantheon di Roma ed è opera dell'architetto torinese Ferdinando Bonsignore. Preceduta da una scalinata affiancata dalla statua della Fede e della Religione, la chiesa dispone di un ampio ed elegante sagrato con un proano a 10 colonne. L'interno conserva quattro preziosi bassorilievi rappresentanti la vita della Vergine Maria. Nei sotterranei della chiesa si trova l'ossario dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Gravemente danneggiata durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale è uno degli ultimi gioielli architettonici donati alla città da Filippo Juvarra. La facciata venne realizzata nel 1871 da Carlo Patarelli. L'interno ad unica navata è caratterizzata da sei cappelle laterali sormontate da cupolette ellittiche. Le cupolette grazie alle loro vetrate permettono alla luce di illuminare la navata creando particolari giochi di luce. Nell'abside è raffigurata la Madonna del Carmine e il beato Amedeo di Savoia opera di Claudio Francesco Beaumont.
Il piccolo borgo posto all'imboccatura della Valle d'Aosta festeggia dal 1902 il suo carnevale senza che esso abbia perso nel tempo il suo spirito goliardico e il suo carattere spensierato e trasgressivo. Personaggio principale della festa è il Diavolo vestito di rosso fuoco con tanto di corna, coda strisciante e mantello nero. A sfidare e beffeggiare il diavolo ci pensa San Martino altro personaggio del carnevale che dopo avergli fatto costruire lo storico ponte che attraversa il fiume Lys ma quando il ponte è finito non gli concede il premio pattuito. San Martino indossa una divisa militare romana con tanto di spada in ricordo del suo passato militare. Tra i personaggi non poteva mancare un ruolo femminile ricoperto dalla Ninfa del Lys e dalle sue ancelle. Secondo la tradizione la Ninfa era una bellissima donna che abitava nelle grotte della valle dapprima malefica si trasformò in seguito in una donna gentile aperta e generosa. La Linfa sfila per le vie del borgo accompagnata dalle sue ancelle su di un carro raffigurante le onde delle acque del torrente e veste abiti fluttuanti del colore delle acque.
La domenica del carnevale viene distribuita alla popolazione la zuppa di cavoli tipica del luogo.
Date
Apertura 6 gennaio 2020 i festeggiamenti entreranno nel clou da 20 al 26 Febbraio 2020.
Torino dispone di vari uffici informazioni turistiche dislocati in diversi punti della città. Gli uffici del turismo sono aperti dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18.00.
Piazza Castello/Via Garibaldi
Piazza Carlo Felice - Di fronte alla stazione ferroviaria di Porta Nuova
Totem interattivo all'Aeroporto di Torino Caselle
Presso gli uffici del turismo è in vendita la Torino + Piemonte Card con agevolazione sui biglietti di ingresso dei principali punti di interesse turistico e sui servizi di trasporto. La Torino Card ha una validità di 1, 2, 3 o 5 giorni. Per maggiori dettagli clicca qui
La storia del Lingotto, che è stato il più grande e moderno impianto di produzione di auto in Europa, testimonianza di un passato industriale indissolubilmente legato alla città di Torino, ha inizio nel lontano 1900, quando gli stabilimenti, realizzati per la FIAT in Corso Dante dall’ingegnere Enrico Bonicelli, si rivelarono insufficienti per le esigenze produttive dell’azienda automobilistica italiana.
Al suo progetto si iniziò a lavorare nel 1912, non appena avviato il raccordo ferroviario nella zona sud-est di Torino, chiamata Lingotto, e fu un progetto a più mani, nel quale è difficile individuare un unico nome. Il risultato sarà, infatti, frutto della collaborazione tra l’ingegnere Giacomo Mattè Trucco ed i progettisti Francesco Cartasegna e Vittorio Bonadè Bottino.
È la sua grande struttura (500 metri di lunghezza, per cinque piani di altezza per un volume di un milione di metri cubi, impostata su una maglia di pilastri 6x6), sono le sue rampe elicoidali di accesso, la sua pista di collaudo posta sul tetto, la luce che filtra dalle sue grandi vetrate le soluzioni avveniristiche che fecero del Lingotto non soltanto il primo esempio di costruzione modulare in cemento armato (basato sulla ripetizione di tre elementi: pilastri, travi e pavimenti), ma una vera un’icona di modernità architettonica, che Le Corbusier citò nel suo Vers une architecture del 1924 e definì “uno degli spettacoli più impressionanti che l’industria abbia mai offerto”.
Ripercorrendo la storia di questa incredibile costruzione, il primo edificio ad essere realizzato, nel 1916, fu l’officina di Smistamento, seguita dalle Nuove Officine, che costituiscono l’elemento principale dell’intero impianto.
La pista di prova delle vetture, un anello lungo un chilometro, progettato per consentire il collaudo simultaneo di 50 automobili, fu costruita sul tetto del Lingotto nel 1919, seguita, tra il 1923 e il 1924, da una rampa elicoidale per permettere l’accesso dei veicoli anche dall’esterno. A questa prima rampa ne venne in seguito aggiunta una seconda, inserita nell’edificio che collega l’Officina di Smistamento alle Nuove Officine. Nel 1926, infine, fu rea lizzata la palazzina degli uffici.
La fabbrica fu ufficialmente inaugurata nel 1923 e completata tra il 1929 e il 1930. Non fu risparmiata dalla II guerra mondiale, poiché rappresentava uno dei principali obiettivi bellici torinesi. Il Lingotto fu bombardato sia dall’aviazione inglese, sia da quella americana nel 1940 e nel 1944, riportando ogni volta danni gravissimi.
La sua attività, impostata, secondo il modello statunitense , con un ciclo di costruzione delle vetture specializzato ed integrato, che procede dal basso verso l’alto dell’edificio, ha coinvolto intere generazioni di torinesi, lungo un arco di tempo di quasi sessant’anni, per chiudersi poi definitivamente nel 1982.
È proprio del 1982 il tentativo della FIAT di promuovere un concorso per riqualificare o riconvertire la splendida struttura ad altre attività.
Il concorso restò senza vincitori e nel 1985 l’opera fu affidata all’architetto genovese Renzo Piano, che ha realizzato uno dei suoi più apprezzati progetti di riconversione industriale, grazie al quale il Lingotto si è trasformato in un moderno centro polifunzionale, pur nel rispetto e nella valorizzazione delle sue peculiarità architettoniche.
L’esterno dell’edificio è rimasto pressoché inalterato, mentre i suoi interni sono stati interamente ridisegnati per accogliere: uno spazio fieristico d’eccezione ospitato nella ex Officina di Smistamento, l’8 Gallery (una via commerciale sopraelevata), un cinema multisala, due grandi alberghi e la prestigiosa pinacoteca intitolata a Giovanni e Marella Agnelli. La pista superiore ospita ora un eliporto e una sala riunioni posta all’interno di una spettacolare bolla, interamente vetrata.
Grazie alla bellezza e alla flessibilità dei suoi spazi e grazie ad una programmazione di eventi davvero eccezionale, che nel suo sito web sono suddivisi in ben 27 categorie, il Lingotto è oggi uno degli luoghi più vitali e frequentati della città, ancora una volta indissolubilmente legato alla vita culturale ed economica di Torino.
Lingotto Fiere - Via Nizza 294 - 10126 Torino
Ubicazione: Via Montebello, 20
Simbolo indiscusso della città di Torino, ma anche d'Italia, la Mole Antonelliana è uno dei monumenti più visitati della città, grazie anche al Museo del cinema posto al suo interno. Il monumento ha una particolare forma particolare ed unica nel suo genere, considerata rivoluzionaria per l'epoca in cui venne progettata.
La sua storia comincia nel 1863 quando la comunità israelitica commissionò ad Alessandro Antonelli la costruzione di una nuova sinagoga, terminati i fondi i lavori si bloccarono per circa un decennio, fino a quando il comune di Torino decise di acquistare l’intero lotto per farne un monumento simbolo dell’unità nazionale. I lavori vennero però portati a termine da Costanzo, figlio di Alessandro che nel frattempo morì.
Definita un “sogno verticale”, la Mole, con i suoi 167 metri stabilì in Europa un nuovo record di altezza, reso possibile dall'ingegnosa tecnica a tiranti in acciaio ideata dall'architetto Antonelli. In cima alla torre venne inizialmente posto un genio alato abbattuto però da un uragano nel 1904 e in seguito sostituito con una stella.
Nel 1953 una parte della cuspide venne abbattuta da un temporale, successivamente sostituita da una struttura metallica più leggera e resistente della precedente in mattoni. La struttura inferiore della mole, notevolmente più grande delle parti superiori, è a pianta quadrata ed ornata da pilastri e semi-colonne con ampie superfici vetrate. Sopra la cupola in muratura, a 85 metri di altezza, è posto un tempietto anche’esso ornato da un colonnato dal quale parte la guglia.
Grazie ad un ascensore in cristallo, agganciato a cavi di acciaio, è possibile raggiungere il tempietto dal quale si gode di un magnifico panorama sulla città e sulla catena delle Alpi che la circondano. Vista l’enorme affluenza di visitatori si consiglia di effettuare la prenotazione on-line.
Torino dispone di alcuni dei musei più famosi e caratteristici d'Italia. La maggior parte di essi ha subito negli ultimi anni notevoli lavori di rifacimento e dispone di strutture multimediali d'avanguardia. Di seguito una selezione di musei che vale la pena vedere durante una visita alla città:
Il secondo museo egizio al mondo per importanza dei reperti esposti dopo quello del Cairo. Al centro di una faraonica opera di ristrutturazione il 1 Aprile del 2015 è il giorno che ha segnato la rinascita di uno dei musei più antichi del mondo con un nuovo e suggestivo percorso di visita. Vai ai dettagli
Uno dei musei più caratteristici e visitati della città, il museo del cinema è il luogo in cui perdersi nella fantasia rivivendo le avventure dei nostri eroi e dei personaggi più amati del grande schermo. Una visita molto adatta alle famiglie, dove i bambini potranno imparare come vengono costruiti i cartoni animati e vedere i costumi dei personaggi più famosi di "Guerre Stellari". Vai ai dettagli
Intitolato a Giovanni Agnelli il museo è considerato uno dei più ricchi e antichi musei dell'automobile al mondo. Ospitato in un edificio considerato un esempio di architettura moderna, progettato dall'architetto Amedeo Albertini e pesantemente ristrutturato nel 2011 tanto da divenire un edificio di architettura high-tech sia nei suoi spazi esterni che esterni. Gli spazi interni,ì con le loro esposizioni, che occupano una superficie di circa 19.000 metri quadrati, sono estremamente suggestivi grazie anche ad allestimenti che sfruttano l'effetto di luci, suoni e colori, Il percorso di visita ripercorrere la storia dei mezzi di trasporto dalle carrozze alle più moderne automobili, un modo per rivivere e studiare gli usi e i costumi della nostra società attraverso l'automobile. Vai al Sito
Ospitato all'interno di Palazzo Carignano il museo dispone di allestimenti e servizi all'avanguardia che sfruttano supporti multimediali, filmati e codici cromatici in modo da rendere la visita unica e piacevole. E' considerato il più antico e il più importante Museo del risorgimento d'Italia tanto da essersi meritato il titolo di Nazionale. Nel museo sono esposte armi, vessilli, uniformi, documenti a stampa e manoscritti e opere figurative che vanno dal 1706 fino all'inizio della I Guerra Mondiale. Pezzo forte del Museo è rappresentato dalla camera dei deputati del parlamento subalpino nominata monumento nazionale nel 1898. Le esposizioni sono dislocate in 30 sale per una superficie totale di 3.500 metri quadrati . Durante la visita si può scegliere tra tre diversi percorsi quello breve della durata di circa 45 minuti, quello standard della durata di 90 minuti e quello di approfondimento della durata di circa 120 minuti. Vai al Sito
l museo è ospitato dal 1963 negli ex locali della Casa della Confraternita, piccolo gioiello del rococò piemontese eretto tra il 1734-35 su volere di Vittorio Amedeo II per il ricovero e la cura dei malati di mente. Le origini delmuseo risalgono al 1936 quando la Confraternita decise di organizzare in una mostra permanete i numerosi reperti sulla Sindone raccolti nel corso dei secoli. Dal 1998 grazie ai restauri operati da Richi Ferrero e Marina Gariboldi la Cripta della chiesa di San Sudario ospita tutti i reperti, mentre la vecchia sede è stata trasformata in una moderna sala multimediale dove attraverso diversi filmati viene presentata e spiegata la Sindone ai visitatori. Il museo è articolato in un percorso scientifico dove vengono spiegate le varie ricerche scientifiche intraprese per meglio capire e leggere la Sindone e un percorso storico che inizia nel XV secolo quando il lenzuolo diviene proprietà dei Savoia. Il museo dispone di un percorso per non vedenti. Vai al Sito
Fu la città di Torino la prima in Italia a dotarsi, nel 1863,di un Museo pubblico di Arte Moderna , che era ospitato in un edificio nei pressi della Mole Antonelliana. La IV Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1880 fu l’occasione per trasferire le collezioni in uno degli ampi padiglioni costruiti per l’evento. Le opere vi furono esposte dal 1895 fino al 1942, quando, nel corso della II guerra mondiale, l’edificio fu distrutto da un bombardamento.
La sede che attualmente ospita la GAM - Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea fu realizzata nel 1959 su progetto degli architetti Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, nello stesso luogo della sede precedente. A partire dagli anni ’80, Torino rimase senza il suo Museo, che fu chiuso, per motivi di inagibilità, fino al 1993, quando fu riaperto dopo un’attenta opera di restauro che riguardò sia l’edificio, sia le opere ospitate. Un secondo intervento si ebbe nel 1999.
I risultati di tanto lavoro sono straordinari: una meravigliosa collezione di oltre 45.000 opere tra dipinti, disegni, sculture, incisioni, installazioni, fotografie e video, con capolavori di grandi maestri italiani e stranieri dell’’800 (Antonio Fontanesi, Giovanni Fattori, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Medardo Rosso …) e del ‘900 (Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Max Ernst, Paul Klee, Andy Warhol….), ospitata in una sede interamente rinnovata ed accessibile ai disabili, con un allestimento tematico frequentemente rinnovato che consente ai visitatori di riscoprire continuamente le opere, ogni volta in una luce diversa. La Galleria è un punto di riferimento nazionale non soltanto per queste sue collezioni permanenti, ma anche per il suo ricco calendario di mostre temporanee e di eventi di altissimo livello, che ospita nel corso dell’anno. La sezione Education, inoltre, offre una vasta gamma di attività e proposte rivolte ad adulti e bambini, a scuole e famiglie. Per Informazioni
Del complesso fanno parte anche una videoteca, una biblioteca, un archivio fotografico, una sala conferenze, un bookshop e una caffetteria.
Dal 2003 GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino fa parte della Fondazione Torino Musei insieme a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, al MAO –Museo d’Arte Orientale e alla Rocca e il Borgo Medievale.
La Galleria si trova in Via Magenta 31, 10128 Torino. È raggiungibile:
- dall’aeroporto di Caselle in pullman Sadem fino alla Stazione di Porta Nuova, poi con il tram n.9 direzione Stampalia o l’autobus 68 direzione Frejus, per 2 fermate, fino alla fermata Ferraris.
- alla Stazione di Porta Nuova con il tram n.9 direzione Stampalia o l’autobus 68 direzione Frejus, per 2 fermate, fino alla fermata Ferraris.
- Metro 1, fermate Vinzaglio e Re Umberto
- Bus 5/, 14 e 14/, 33 e 33/, 52, 64, 68
- Tram 9 e 15
La Galleria è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Con il termine Residenze Sabaude si intendono tutte le abitazioni fatte costruire o acquistate dai Savoia e da essi utilizzate come residenze ufficiali o per svago. Queste residenze contribuirono a modificare, delimitare e controllare i territori appartenuti alla famiglia reale. Nel 1997 molti di questi edifici sono stati inseriti tra i Beni Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO per la loro bellezza e la loro particolarità, veri e propri gioielli architettonici progettati o rimaneggiati da architetti di fama come Amedeo e Carlo di Castellamonte, Filippo Juvarra, Guarino Guarini e Pelagio Palagi. Alcuni di questi edifici sono posti nel cuore della città mentre altri si trovano nelle immediate vicinanze. In questa sezione ci occuperemo solamente di quelli posti in città.
La visita a Torino e alle residenze Sabaude non può che cominciare da quella che fu per secoli la residenza ufficiale dei Savoia e della loro corte oltre che il cuore politico del regno. Un edificio dall'apparenza austera soprattutto se paragonato ad altre residenze di proprietà della famiglia ma perfettamente integrato con lo stile della piazza. Vai ai dettagli
Posta nella manica di collegamento tra Palazzo Reale e le Segreterie di Stato, l'Armeria Reale conserva una delle più ricche raccolte di armi e armature antiche del mondo. La collezione annovera reperti provenienti dagli arsenali di Torino e Genova e da collezioni private della Famiglia Reale. Vai ai dettagli
Posta nello scenografico salone rettangolare progettato dall'architetto Pelagio Palagi, annovera tra il suo patrimonio il celebre Autoritratto di Leonardo Da Vinci. Vai ai dettagli
Uno degli edifici più famosi di Torino posto proprio in centro a Piazza Castello. Deve il suo nome al fatto che nel 1637 venne eletto a residenza della sorella del re di Francia Luigi XIII, da quel momento diventò dimora di numerose Madame Reali. Il palazzo nel corso dei secoli fu oggetto di parecchie opere di ristrutturazione che ne ridisenarono la facciata e crearono nuovi spazi interni. Di particolare bellezza la grande scalinata che porta al primo piano. Vai ai dettagli
Per secoli residenza dei membri della Famiglia Reale ora di proprietà del demanio che lo ha destinato a sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. Il palazzo è parte del percorso di visita del Polo Reale. Vai ai dettagli
Uno dei palazzi più belli di Torino, caratterizzato dalla sua facciata in mattoni rossi e dal suo moto ondoso. Fu progettato nel 1649 dall'architetto Guarino Guarini. Vai ai dettagli
Posta slla collina di Torino colpisce per la sua scenografica facciata, per i suoi giardini e per le sue sale finemente decorate. La villa su per secoli luogo di delizie delle principesse piemontesi. Vai ai dettagli
La via dello shopping dei torinesi è sicuramente Via Roma e le vie limitrofe, tra queste spicca Via Garibaldi. Via Roma è un'elegantissima via in stile barocco completamente porticata sotto i quali si aprono eleganti caffè, ristoranti e negozi firmati.
Se avete un po' di tempo a disposizione vi consigliamo però di fare un giro nei due mercati più famosi della città quello di "Porta Palazzo", più popolare, ove si trova di tutto dall'abbigliamento all'oggettistica etnica e quello della "Crocetta" un mercato di qualità specializzato nell'abbigliamento, negli ultimi tempi però, a detta degli assidui frequentatori, il livello delle merci esposte è andato via via calando.
Non perdete una visita al Lingotto con la sua 8Gallery e lo spazio dedicato a Eataly. Il Lingotto è una vecchia struttura industriale utilizzata dalla FIAT e trasformata alla fine degli anni '90 in un centro espositivo e commerciale al cui interno si trovano negozi, sale cinema, ristoranti e la pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.
Mangiare a Torino non costituisce assolutamente un problema grazie alla vasta gamma di locali presenti sul territorio comunale. L'offerta spzia dai classici locali che propongono street food alle pizzerie oppure ai ristoranti con piatti tipici piemontesi. Negli ultimi anni si sono diffusi ristoranti etnici come tra i più diffusi quelli che propongono cucina cinese, tailandese, indiana, messicana e i più comuni keebab.
Del Cambio: forse uno dei più noti ristoranti di Torino, sicuramente il più antico, pensate che iniziò la sua attività nel lontano 1757. In questo locale si respira un'atmosfera sabauda come in pochi altri della città, e anche i piatti serviti si rifanno alle antiche tradizioni piemontesi, soprattutto sabaude. Nel fastoso locale è ancora conservato il tavolo in cui soleva consumare le sue cene il Conte Camillo Benso di Cavour. I piatti proposti nel menù a la carte non si possono certo definire economici, ma se volete regalarvi una serata veramente speciale qiesto è sicuramente il posto adatto.
BirrAria: posto nell'antico birrificio di Torino, all'interno di una struttura industriale dei primi del '900, questo ristorante offre la possibilità di abbinare alle birre prodotti in loco stuzzicanti e sfiziosi menù a prezzi molto abbordabili.
L'Idrovolante: posto in uno dei più antichi imbarcadero di Torino, proprio sulle sponde del fiume Po, il ristorante rappresenta il luogo ideale per una cenetta romantica a contatto con la natura. Il locale si trova in una posizione senza eguali in città, immero nel verde del parco del Valentino a due passi dal Borgo Medioevale.
Birilli:posto sulla collina di Tornino è anch'esso uno dei ristoranti appartenenti alla galassia di Food Company del noto comico torinese. Il ristorante è caratterizzato da un ambiente colorato ed informale nel quale vengono proposti piatti tipici della cucina Torinese rivisitati in chiave moderna
M**Bun: si tratta della versione piemontese (tradotto letteralmente solo buono) dei ben più noti MC Donald. La differenza sta nel fatto che tutte le carni provengono da allevamenti del territorio di mucche di razza Piemontese certificate dal consorzio Coalvi, i polli vngono allevati a terra mentre i latticini e le verdure vengono prodotti in Piemonte. Uno speciale fast food che mette al centro la natura e la gola proponendo rivisitazioni dei classici piatti piemontesi come l'hamburger di fassone con insalata e bagna cauda oppure l'hamburger di fassone con insalata e toma del piemonte.
Fratelli La Cozza: si tratta di un ristorante pizzeria noto ai torinesi per essere il locale di Piero Chiambretti. Offre una ricca varietà di pizze e piatti tipici della cucina mediterranea, durante i fine settimana il locale è molto frequentato.
Fratelli La Bufala: si tratta di una catena di pizzerie abbastanza diffusa sul territorio italiano la pizza e molto buona e l'ambiente curato. I prezzi non sono molto bassi ma la qualità del cibo è buona. Durante i fine settimana conviene prenotare
Sapor Divino: si tratta di una vineria posta proprio nel cuore del Balon, il mitico mercato torinese, dove si possono gustare piatti tipici della tradizione piemontese.
Vinolento: un locale giovane, moderno ed informale che propone piatti della tradizione rielaborati in chiave moderna e molto ben presentati
Torino e i suoi dintorni offrono una vasta gamma di soluzioni per il soggiorno dei turisti. Se al centro è più facile trovare hotel o case in affitto appena uscite dalla città e vi dirigete verso le Langhe o la Valle d'Aosta non vi sarà difficile trovare B&B e Agriturismi di qualità adatti per una vacanza all'insegna del relax, della cultura e del buon cibo. Clicca qui per trovare la soluzione adatta a te.
Camper: grazie all'apertura di una nuova area sosta Caio Mario in Coso Agnelli anche Torino si è aperta ai camperisti. L'area, a pagamento, può ospitare fino a 57 cmper ogni piazzola è attrezzata con colonnine per l'elettricità, nel moderno Camper Service è possibile il carico e lo scarico di acqua inoltre l'area è dotata di bagni e docce con acqua calda. L'area Caio Mario è ben collegata al centro cittadino da tram e bus. Per maggiori dettagli clicca qui.
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Muoversi all'interno di Torino è piuttosto semplice sia per la sua struttura urbanistica che per le distanze relativamente ridotte tra i vari punti di interesse turistico, se avete un po' di tempo a disposizione vi consigliamo pertanto di camminare. Le strade del centro sono molto pulite e sicure, camminando avrete inoltre la possibilità di ammirare la loro bellezza, quella dei palazzi che vi si affacciano e delle piazze in cui conducono.
Gestita dal gruppo GTT (Gruppo Torinese Trasporti) la metropolitana di Torino è stata inaugurata nel 2006 in occasione dell'apertura dei XX Giochi Olimpici Invernali. Il suo tracciato è piuttosto ridotto, copre all'incirca 14 chilometri con 21 stazioni, si tratta di una metropolitana leggera con treni a guida automatica di tipo VAL collega Collegno (da ovest) e il Lingotto (da sud) al centro di Torino e alle stazioni ferroviarie di Porta Susa e Porta Nuova. Per maggiori dettagli vai alla mappa. La metropolitana dispone di accessi e uscite adatte a tutti coloro che hanno disabilità motorie e disabilità visive.
Tutti i trasporti urbani e suburbani della città sono gestiti dalla società GTT, il centro cittadino, anche se percorribile a piedi è ben servito da autobus e tram. Esistono diverse soluzioi di viaggio tra le quali biglietti integrati della validità di 24 o 72 ore a partire dal primo utilizzo, questi biglietti sono validi sia sul tratto urbano che suburbano. Esistono anche biglietti integrati validi su linee ferroviarie Trenitalia e GTT entro i limiti della rete urbana (Integrato U) o della prima cintura di Torino (Integrato A) o della seconda cintura (Integrato B). Tali biglietti hanno una durata che varia dai 90 ai 120 minuti. Per maggiori dettagli Vai al Sito
Un autobus ecologico a propulsione elettrica che vi permetterà di scoprire gli angoli più remoti della città con un tour di circa 50 minuti con video a audio-guide multilingue. I tour partono da Piazza Castello e si effettuano in orario sia diurno che serale. Per maggiori dettagli vai al sito
La GTT con i suoi nuovissimi battelli offre la possibilità al turista di scoprire Torino navigando sul fiume PO. I moderni battelli grazie alle loro vetrate permettono la massima visibilità e un più diretto contatto con la natura inoltre tutti i 78 posti a sedere sono dotati di audioguide in 5 lingue. Due sono le tratte percorse dai battelli: Murazzi - Borgo Medioevale e Borgo Medioevale - Italia 61. E' possibile acquistare un biglietto giornaliero con modalità Hop-on e Hop-off. Per maggiori dettagli vai al sito.
Unica in Italia nel suo genere, fece la sua prima corsa il 26 Aprile del 1884. Nel 1934 da trenino trainato da una fune in acciaio la tranvia venne trasformata in un trenino a dentiera con trazione a rotaia centrale. Il tratto percorso dalla tranvia è di circa 3 chilometri con un dislivello di 450 metri, la partenza è posta in Piazza Modena mentre l'arrivo a Superga. La Tranvia rappresenta un ottimo modo per visitare uno dei luoghi simbolo della città, tristemente noto per l'incidente aereo occorso alla storica squadra del Torino Calcio.
Venaria Express e il nuovo servizio autobus che vi permetterà di raggiungere la splendida Reggia di Venaria, il suo antico borgo e il Parco della Mandria. Gli autobus partono a diverse ore della giornata sia dalla centralissima Piazza Castello che da Piazza Vittorio Veneto. Per maggiori dettagli clicca qui