Posta sulla collina torinese, questa splendida villa seicentesca venne edificata su volere di Maurizio di Savoia e di sua moglie Ludovica. La residenza rappresentò per secoli un luogo di delizie delle principesse di casa Savoia, grazie anche alla sua posizione tra splendidi giardini all'italiana, fontane con giochi d'acqua, padiglioni e aree di produzione agricola. Caratteristico e di effetto il doppio scalone che sormontando una gigantesca fontana raggiunge la villa. Il progetto originale è da attribuirsi ad Ascanio Vitozzi ma nel corso dei secoli venne più volte rimaneggiata, il più significativo dei quali è da attribuirsi ad Agliaudo di Tavignano su volere di Anna Maria di Orleans. A partire dal 1869 la villa cessò di essere parte dei possedimenti della famiglia Savoia per divenire sede dell'Istituto Nazionale delle Figlie degli Ufficiali che combatterono durante le Guerre di Indipendenza. Appartenne agli arredi della villa la celebre libreria, ora al Quirinale, eseguita dall'ebanista Pietro Piffetti. Distrutta durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale la Villa è stata riportata agli antichi splendori grazie a pesanti lavori di restauro che ne hanno permesso l'apertura al pubblico.
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