Posta a circa 10 chilometri dal centro di Torino, la Palazzina di Caccia costituisce uno dei gioielli architettonici della città. La sua costruzione iniziò nel 1729 su volere di Vittorio Amedeo II che ne affidò il progetto iniziale a Filippo Juvarra. Nel corso degli anni furono però diversi gli architetti che si avvicendarono in lavori di ampliamento e modifica della struttura. La dimora divenne ben presto una delle più amate dai membri di casa Savoia tanto che tra il XVIII e il XIX vi vennero celebrati numerosi matrimoni reali. Agli inizi dell'800 la Palazzina venne scelta da Napoleone come sua residenza mentre nel XIX secolo divenne la residenza ufficiale della Regina Margherita. Attualmente è di proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano ed ospita al suo interno il museo del mobile.
Arrivando dal centro cittadino la prima cosa che si scorge in lontananza è il grande cervo reale, opera di Fancesco Ladatte, posto sopra la grande cupola che sovrasta il salone ovale delle feste cuore dell'intera struttura. Ideata dallo Juvarra a quattro bracci a forma di croce di Sant'Andrea, la struttura ruota come già detto intorno al grande Salone delle Feste a doppia altezza con balconate ad andamento concavo-convesso. Il salone è un trionfo di dipinti in trompe-oeil che ne esaltano gli spazi simulando preziosi stucchi dorati, non sono invece una simulazione il grande lampadario in bronzo e cristalli e i gruppi scultorei presenti nella sala. Sul salone si aprono: l'anticamera della Regina, l'anticamera del Re, la Sala degli scudieri e la Sala del Bonzaglio.
Di particolare bellezza sono i giardini disegnati da Michael Benard nel 1740, un susseguirsi di disegni geometrici che fanno da cornice ad aiuole fiorite e viali. Attualmente il parco è chiuso al pubblico.
Come arrivare: la Palazzina è collegata al centro cittadino da autobus di linea, servizio taxi (in convenzione), City Sightseeing, per maggiori informazioni cliccare qui. Da Torino raggiungere la Palazzina in auto è molto semplice basta seguire Corso Unione Sovietica poi Viale Torino fino a raggiungere l'imponente complesso.
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