Numerose sono le chiese e le basiliche presenti in città, noi abbiamo selezionato quelle di un certo interesse artistico o in qualche modo legate alla storia della città.
L’edificazione del duomo, dedicato a San Giovanni Battista, iniziò il 22 Luglio del 1491 quando Bianca di Monferrato pose la prima pietra, e terminò agli inizi del 1500. Il progetto venne affidato dal vescovo Domenico della Rovere all'architetto Meo del Caprino, il quale vi lavorò ininterrottamente fino al 1501. La facciata, in stile rinascimentale, è rivestita in marmo bianco con tre portali finemente decorati. L’interno a tre navate, lunghe circa 40 metri, venne ornato a più riprese da diversi artisti. Da notare la Tribuna Reale voluta da Carlo Emanuele III di Savoia, opera dell’architetto Simone Martinez, e il sepolcro della dama di corte Giovanna d’Orlier de la Balme. Attraverso due imponenti portali posti ai lati dell’altare si entra nella splendida cappella della Sindone voluta da Carlo Emanuele II e progettata dall’allora architetto di corte Guarino Guarini, considerata un capolavoro del barocco europeo. Nella cappella sono tutt'ora in corso laboriosi lavori di restauro resisi necessari dopo il disastroso incendio avvenuto nel 1993. La cappella secondo i progetti del geniale architetto doveva rappresentare il punto di incontro tra il potere della chiesa, rappresentato dal Duomo, e il potere dello stato rappresentato da Palazzo Reale al quale la cappella e raccordata attraverso il piano nobile. Sulla splendida cupola si aprono sei finestroni che creano particolari giochi di luce sulla struttura interna, nel centro della quale venne posta l’urna d’argento con la Sindone. In seguito all'incendio del 1993 e dopo anni di studi condotti da un'apposita commissione sul miglior modo per conservare il sacro lenzuolo, è stato deciso di deporlo nella navata sinistra sotto La Tribuna Reale in posizione distesa, piana e orizzontale, all'interno di una teca con vetro antiproiettile, a tenuta stagna, priva di aria e con un gas inerte a temperatura, pressione e umidità costanti.
Di fianco alla chiesa si erge il campanile di Sant’Andrea edificato nella seconda metà del XV secolo e successivamente sopraelevato su disegno dell’architetto Juvarra. E’ possibile salire sul campanile attraverso una scala interna, dallasua sommità si gode di una splendida vista sulla città, sulla Mole Antonelliana e sulla basilica di Superga.
Dalla piazza antistante la basilica è possibile accedere al Museo Diocesano posto nella chiesa inferiore del Duomo che custodisce importanti opere d’arte, arredi e paramenti liturgici organizzati in aree tematiche storico-liturgiche
Posta in Piazza Castello appena fuori la famosa cancellata di Pelagio Pelagi, la Chiesa è caratterizzata dalla quasi totale assenza di una facciata vi si entra infatti attraverso un portone in legno come in un qualsiasi palazzo civile. Questa scelta fu motivata dalla necessità di non alterare l'uniformità d'insieme della piazza. Dalla Piazza si riesce però a vedere l'ardita cupola opera dell'architetto Guarino Guarini. L'architetto venne infatti chiamato a corte per la prima volta da Emanuele Filiberto proprio per la costruzione della Chiesa di San Lorenzo voluta dal re per mantenere fede al suo voto di far erigere una chiesa in caso di vittoria sull'esercito francese e riconquista della città di Torino. Passato il portone di ingresso si entra nell'oratorio dell'addolorata che conduce all'ingresso del tempio. Appena entrati si resta sorpresi dalla forma e dall'avvolgente luce del tempio, esso infatti e a pianta ottagonale e riceve luce dall'enorme cupola articolata in sedici costoni che formano un disegno a forma di stella. Ai lati del tempio si aprono cappelle riccamente ornate di stucchi in oro e marmi policromi progettate dal Guarini come lo splendido altare considerato uno dei suoi capolavori.
Dedicata alla Madonna protettrice della città, la chiesa sorge in una suggestiva piazza del centro cittadino. Secondo la tradizione in epoca paleocristiana nel luogo esatto in cui ora sorge la chiesa esisteva un luogo di culto dedicato a Sant'Andrea, all'interno del quale veniva venerata un'effige della santa Vergine. Andata distrutta la chiesa si persero le tracce anche dell'effige, fino a quando nel 906 un gruppo di monaci benedettini, trasferitosi da Novalesa decise di ricostruire l'antica chiesa e, durante i lavori ritrovarono il ritratto. Caduta nuovamente in disgrazia, la chiesa rimase nell'oblio fino a quando un cieco proveniente da Briancon, ispirato in sogno dalla Madonna, riuscì a riportare alla luce il ritratto riacquistando simultaneamente la vista. Da quel 20 giugno ogni anno si celebra la festa della Consolata con una processione per le vie cittadine. Considerata uno dei capolavori del Barocco Piemontese, la chiesa che ammiriamo oggi è il frutto di un rifacimento avvenuto nel 1678 ad opera dell'architetto Guarino Guarini e dell'aggiunta del presbiterio avvenuta nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra. L'interno della chiesa, a pianta variegta, conserva uno splendido altare opera di Filippo Juvarra. Tramite una scala si raggiunge la Cappella della Vergine, ornata di marmi e stucchi, ove è conservato il famoso ritratto della Vergine. Di fianco alla chiesa sorge la torre campanaria del X secolo, che con il suo stile romanico contrasta piacevolmente con lo stile barocco della chiesa. Dal 1802 al 1815 durante le invasioni Napoleoniche, la chiesa venne adibita a caserma, mentre nel 1943 durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale venne gravemente lesionata con la distruzione della cappella di Silvio Pellico.
Tristemente famosa per essere stata la sede del tibunale dell'inquisizione in cui venne giudicato anche Jean Jacques Rousseau, la chiesa venne edificata nel '300 su volere dell'ordine dei domenicani. Unica chiesa in stile gotico della città subì nel corso dei secoli notevoli trasformazioni tra i più importanti quelli effettuati nel '700 e agli inizi del '900. Caratteristica la sua facciata in cotto sulla quale si apre un unico portale, interno a tre navate conserva preziosi affreschi attribuiti al Maestro di San Domenico.
Eretta in commemorazione della cacciata dei francesi dalla città e del ritorno dei Savoia anto che sul timpano della chiesa è riportata la seguente iscrizione "La nobiltà e il popolo di Torino per il ritorno del re". L'edifico, in stile neoclassico, si ispira al celebre Pantheon di Roma ed è opera dell'architetto torinese Ferdinando Bonsignore. Preceduta da una scalinata affiancata dalla statua della Fede e della Religione, la chiesa dispone di un ampio ed elegante sagrato con un proano a 10 colonne. L'interno conserva quattro preziosi bassorilievi rappresentanti la vita della Vergine Maria. Nei sotterranei della chiesa si trova l'ossario dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Gravemente danneggiata durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale è uno degli ultimi gioielli architettonici donati alla città da Filippo Juvarra. La facciata venne realizzata nel 1871 da Carlo Patarelli. L'interno ad unica navata è caratterizzata da sei cappelle laterali sormontate da cupolette ellittiche. Le cupolette grazie alle loro vetrate permettono alla luce di illuminare la navata creando particolari giochi di luce. Nell'abside è raffigurata la Madonna del Carmine e il beato Amedeo di Savoia opera di Claudio Francesco Beaumont.
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