Portogallo

GubbioNel sito del Comune di Gubbio sono evidenziati tutti i principali monumenti e le chiese della città e una mappa consente di localizzarli con facilità. In base al tempo che si ha a disposizione, può essere utile acquistare la Turisticard, che offre una serie di servizi, facilitazioni e sconti sugli ingressi di Musei e monumenti, come viene descritto nel sito.

Piazza Grande

Il disegno di questa splendida e ariosa piazza risale al 1321, quando si decise di costruire due nuovi palazzi pubblici, in sostituzione dell’antica residenza comunale. Venne scelto per l’occasione un luogo dominante e centrale rispetto ai quattro quartieri di S.Andrea, S. Giuliano, S. Martino e S. Pietro e si progettò una grande piazza pensile tra il Palazzo dei Consoli e quello del Podestà. La direzione dei lavori venne affidata all’architetto Angelo da Orvieto e i lavori si protrassero fino alla metà del 1300 e completati solo alla fine del secolo successivo. La piazza, da una parte aperta sulla città e sulla vallata, è chiusa dall’altra da Palazzo Ranghiasci, unica costruzione in stile neoclassico di Gubbio, edificata sull’area precedentemente occupata dal Palazzo Galeotti e dalla Zecca di Gubbio.

Gubbio

Palazzo dei Consoli

GubbioGià la vista di Palazzo dei Consoli, con la sua ampia piazza circostante e lo splendido affaccio che offre meritano una visita a Gubbio. Il Palazzo risale al XIV secolo, a testimonianza della grandezza raggiunta dalla città. È una magnifica, grandiosa architettura gotica e si erge per più di sessanta metri, dominando la città. Molto interessanti anche gli interni, con la vasta sala dell’Arengo, caratterizzata dalla volta a botte, la Cappella Palatina e il piano nobile, interamente affrescato e arricchito da arredi lignei. Dal 1909 il Palazzo dei Consoli è sede del Museo Civico e ospita collezioni di reperti e manufatti dell’intera zona, dalla preistoria al XX secolo, comprese le Tavole Eugubine in bronzo (III-I secolo a.C.), considerate il più importante testo in lingua umbra. Le tavole sono ritenute di importanza fondamentale perché hanno contribuito a fare luce sull’ordinamento e sulla ritualità dell’antica città-stato. Il Museo ospita anche una pinacoteca con dipinti di scuola umbra databili dal Duecento all’Ottocento, una splendida raccolta di ceramiche d’arte e una collezione di antiche monete, comprese quelle papali, coniate nella zecca di Gubbio.

Piazza Grande

Sul sito delComune sono disponibili informazioni su mostre temporanee, eventi culturali e visite guidate e si possono consultare orari e costi aggiornati.

GubbioPalazzo Pretorio

Fa parte anch’esso della splendida Piazza Grande, e si trova proprio di fronte al Palazzo dei Consoli. La sua costruzione iniziò nel 1349 e si protrasse fino al XVII secolo, senza mai arrivare alla conclusione del progetto. È la sede dell’Amministrazione Comunale di Gubbio.

Palazzo del Bargello

Esempio di elegante architettura gotica, si trova nella via dei Consoli e risale ai primi anni del 1300. Secondo la tradizione, era la residenza del capo della polizia locale (il Bargello). Molto particolare è la cosiddetta “porta del morto”, posta accanto all’ingresso principale, con la soglia rialzata rispetto al piano stradale. Secondo un’usanza medioevale era il passaggio, di solito murato, attraverso il quale venivano fatte passare le bare dei defunti della casa, in occasione dei loro funerali. Un altro elemento di curiosità è la fontana, detta Fontana dei Matti, posta in Largo del Bargello, proprio davanti al Palazzo omonimo. Costruita nel 1500 e rifatta nel 1862, è denominata la Fontana dei Matti. La tradizione vuole che sia concessa la cittadinanza ed il titolo di Matto d’Agobbio (in cui Matto sta per bizzarro, mattacchione), a chiunque compia tre giri di corsa della fontana, mentre qualcuno lo bagni con l’acqua della fontana stessa. Attualmente ospita il Museo della Balestra e la società degli Sbandieratori. Il Museo della Balestra celebra la secolare tradizione del Palio della Balestra che si svolge ogni anno, nell’ultima domenica di maggio, e ospita una collezione di meravigliosi costumi, riprodotti da antichi modelli. Sul sito del Museo sono disponibili orari aggiornati e informazioni su eventi ed appuntamenti culturali.

Palazzo Ducale

GubbioFu costruito a partire dal 1476 per volere di Federico da Montefeltro, duca di Urbino. La sua architettura rinascimentale fu progettata da Francesco di Giorgio Martini, architetto ed artista senese. Al suo interno si apre un bellissimo cortile, in corrispondenza dell’antica piazza del Comune. Il Palazzo Ducale ospita il MAD (Museo d’Arte a Palazzo Ducale). Sono visitabili: le sale del piano terreno, caratterizzate da antichi camini e ornamenti architettonici d’epoca; la copia dello studiolo di Federico da Montefeltro (il cui originale è esposto dal 1939 al MET (The Metropolitan Museum di New York), realizzato tra il 1479 e il 1482, e dei sotterranei, nei quali sono esposti interessanti reperti di scavo. Altre sale vengono aperte al pubblico in occasione di mostre temporanee.

Ubicazione Via Federico da Montefeltro.
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Duomo

GubbioCome spesso accade nell’architettura religiosa, anche il Duomo di Gubbio fu edificato in stile gotico a partire dalla fine del XII secolo su una precedente chiesa romanica, che risaliva a prima dell’anno 1000. Fu voluto dal vescovo Bentivoglio e, anche se la costruzione fu più volte modificata fino al XVIII secolo, la sua struttura era già evidente nel 1241. Un attento  restauro effettuato tra 1913 e il 1918 ha riportato il Duomo a quello che doveva essere il suo aspetto originale, eliminando tutte le sovrastrutture aggiunte nel corso dei secoli, fino a quelle di epoca tardo- barocca. Molto severo l’esterno, caratterizzato dal portale a sesto acuto e dal rosone con cinque bassorilievi del XIII secolo, raffiguranti i simboli dei quattro evangelisti e l’Agnus Dei, proveniente dalla primitiva cattedrale. Il Duomo è dedicato ai Santi Mariano e Giacomo martiri, le cui reliquie si trovano sotto l’altare centrale in quello che era l’altare originario: un sarcofago di epoca romana, abbellito con colonnine di marmo rosa durante il medioevo, rinvenuto durante recenti lavori di restauro. Sull’altare vi è un prezioso Crocifisso in legno del XIII secolo. Anche se alcune decorazioni sono decisamente recenti, come quelle dell’abside e dell’arco trionfale (opera di Augusto Stoppoloni che le eseguì tra il 1916 e il 1918), la Chiesa è impreziosita da pitture ed affreschi cinquecenteschi di importanti artisti dell’epoca, come Dono Doni, Antonio Gherardi e Giuliano Presutti. È bene anche tener presente che molte opere d’arte ed oggetti di culto sono esposte nel Museo del Duomo. Da notare anche i due organi del XVI secolo e la pavimentazione originale, che risale anch’essa al XVI secolo.

Ubicazione: Via Ducale.

GubbioChiesa di San Francesco

La sua costruzione, nel fondaco della famiglia Spadalonga che, secondo la tradizione, avrebbe accolto San Francesco d’Assisi dopo il suo abbandono della casa paterna, risale al XIII secolo, e fu probabilmente opera dell’architetto frà Bevignate da Perugia. Di epoca successiva, XV secolo, è invece il campanile ottagonale. Nella parte alta dell’abside due affreschi di scuola umbra del XIII secolo ricordano la Rinuncia di S. Francesco agli averi e il Sogno del Laterano cadente. Molto bella l’Immacolata Concezione dipinta da Antonio Ghirardi da Rieti sulla pala del primo altare a destra. Sulle pareti della cappella di sinistra c’è, invece un bellissimo affresco di Ottaviano Nelli sulle storie di Maria, considerato uno dei cicli tardogotici più importanti dell’Umbria. Da non perdere anche i chiostri, la sala capitolare con resti di antichi affreschi e il refettorio.

Ubicazione: Piazza Quaranta Martiri.

Chiesa di S. Francesco della Pace (o dei Muratori).

Fu costruita nella prima metà del XVII secolo dall’Università dei Muratori, una delle più antiche corporazioni medioevali, nel luogo in cui, secondo la tradizione, si trovava la grotta dove il lupo, reso mansueto da San Francesco, visse per molti anni, in pace con gli uomini. All’interno della Chiesa di trovano anche la pietra, su cui si narra che avvenne il patto tra il Santo e il lupo e il coperchio del sarcofago in pietra dove sembra sia stato sepolto il corpo dell’animale, alla sua morte. In questa stessa chiesa sono conservati i ceri mezzani (utilizzati nella Corsa dei Ceri riservata agli adolescenti) e le statuette dei Santi Ubaldo, Giorgio e Antonio che vengono collocate sulla cima dei Ceri nella festa del 15 maggio.

Ubicazione: Via Savelli Della Porta

GubbioChiesa di Santa Maria della Vittoria o La Vittorina.

Anche questa chiesetta, costruita su una precedente costruzione costruita a sua volta, sembra, nel IX secolo come ringraziamento per una vittoria degli eugubini sui saraceni, è legata alla tradizione francescana. Sorge, infatti, abbastanza lontano dalle mura antiche della città, nel luogo dove si narra che Francesco abbia incontrato e ammansito il lupo. Fu la prima dimora fissa dei frati, concessa loro dal vescovo di allora, il Beato Villano. La chiesa, il cui interno è quasi interamente affrescato da pittori di scuola eugobina del XVI secolo, ospitò spesso nel suo piccolo cenobio San Francesco e altri uomini santi come il Beato Pietro di Assisi e il Beato Benvenuto. Dal 1999 segna il suggestivo inizio del Sentiero Francescano della Pace.

Ubicazione: Via della Vittorina.

Chiesa di San Giovanni Battista.

Questa chiesa,dalla bella facciata gotica e dal campanile romanico, fu costruita tra il XIII e il XIV secolo nello stesso luogo del più antico Duomo di San Mariano. Tradizionalmente utilizzata per il Battesimo, disponeva al suo interno di una grande vasca, rimossa nel 1848, in cui le persone da battezzare venivano immerse completamente. Si trova in una delle piazze più caratteristiche di Gubbio, che fino al 1870 ospitava anche un antichissimo molino. Al suo interno oggi è possibile ammirare soltanto i frammenti dei suoi preziosi affreschi, andati perduti nel tempo.

Chiesa di San Domenico.

Fu fondata dai Domenicani all’inizio del XIV secolo, su una chiesa preesistente del XII secolo. Fu modificata più volte nel corso dei secoli e la sua facciata è rimasta incompiuta. Vi fu sepolto Mastro Giorgio Andreoli, artigiano ed artista vissuto tra il 1470 e il 1555, famoso per aver inventato la tecnica del lustro (oro e rubino) per i vasi di ceramica.

Basilica di Sant’Ubaldo

Si trova sulla cima del monte Ingino, a 827 metri s.l.m. ed è dedicata al Santo patrono di Gubbio, di cui custodisce le spoglie. La costruzione attuale, eretta su una piccola chiesa preesistente, dedicata anch’essa a Sant’Ubaldo, risale al 1513 e fu voluta da Elisabetta ed Eleonora Gonzaga, duchesse di Urbino e da papa Giulio II. Bello e sobrio l’esterno, con un portale che introduce ad un chiostro, con tracce di affreschi cinquecenteschi. Originali i battenti delle porte in legno intagliato. L’interno è suddiviso in cinque navate, dominate dall’altare maggiore, realizzato nel 1884 in stile neogotico. I dipinti che ornano le pareti furono eseguiti tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII, da importanti artisti dell’epoca, come Felice Damiani, Giovanni aria Baldassini, Francesco Allegrini…Nella basilica sono custoditi i ceri, le grandi strutture lignee che la prima domenica di maggio vengono trasferiti ed esposti nel Palazzo dei Consoli e poi riportati in processione attraverso Gubbio e poi nella Basilica di Sant’Ubaldo, con la corsa del 15 maggio.

Teatro Romano.

In vicinanza delle mura romane, in un bella area verde, si trovano i resti di un teatro costruito tra il 55 e il 27 a.C.. Costruito in blocchi di calcare, rifiniti a bugnato, poteva ospitare nella cavea circa 7.000 spettatori ed era impreziosito da pregevoli mosaici, riportati alla luce durante le campagne di scavo che si sono succedute nel tempo. Era probabilmente diviso in due ordini di gradinate, con un podio che divideva l’orchestra dal proscenio. Attualmente ospita spettacoli classici durante i mesi di luglio e agosto.

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GubbioCuriosità

Gubbio è stata fino al 2013 la location principale delle riprese di una delle più note serie televisive: Don Matteo, prodotta dalla Lux Vide e da Rai Fiction, con protagonista Terence Hill.

GubbioLa cucina eugubina è famosa per essere semplice e genuina e per saper valorizzare i migliori prodotti locali. I suoi piatti tradizionali sono, quindi, a base di carni da pascolo e cacciagione, accompagnate da insalate e verdura della zona, condite con ottimo olio collinare. Abbondano i piatti di carne alla brace, le splendide tagliatelle fatte in casa, la crescia al panaro (sorta di focaccia salata, farcita con gli ottimi affettati locali e con il friccò (carne cucinata con vino, aceto, rosmarino, salvia e, qualche volta, anche pomodoro) di coniglio, anatra o pollo. Il tartufo è spesso presente con il suo inconfondibile profumo, così come i funghi, molto diffusi in tutta la zona.
A Gubbio avrete un’ampia scelta di luoghi dove poter mangiare da uno spuntino veloce, fino ad un pranzo importante.
GubbioL’elenco completo dei ristoranti è disponibile sul sito Conoscere l'Umbria
A chi vuole assaggiare i piatti della migliore tradizione eugubina, consigliamo La Taverna del Lupo, (via Giovanni Ansidei, 21) che fa parte della catena dei Ristoranti del Buon Ricordo. Ottime le pasta fatte in casa e le specialità a base di funghi e tartufi.

GubbioA Gubbio non avrete che l’imbarazzo della scelta, perché in fatto di recettività è possibile trovare alloggi per ogni gusto e fascia di prezzo. In prossimità di grandi eventi come ad esempio la Corsa dei Ceri, sarà opportuno prenotare con largo anticipo. Da non sottovalutare i numerosi agriturismi della zona, dove unire un soggiorno rilassante nel verde al piacere per la buona tavola locale.
Sul sito è disponibile l’elenco completo delle strutture ed un comodo menù permette di interrogare il sistema, personalizzandolo sulle proprie esigenze.
Per chi volesse un soggiorno di vero charme in uno dei palazzi più antichi e suggestivi di Gubbio, consigliamo il Relais Ducale, nel cuore della città, già dimora del Duca Federico da Montefeltro. Situato nelle immediate vicinanze di Piazza Grande (o Piazza della Signoria), una tra le più belle piazze pensili d’Italia, è in posizione strategica per visitare l’intera città.

GubbioLa bellissima città di Gubbio, con i suoi 30.000 abitanti, si trova proprio alle falde del Monte Ingino ed è bagnata dal torrente Camignano. Il suo clima risente della prossimità dei Monti Appennini, con inverni rigidi caratterizzati da frequenti nevicate, ed estati calde, ma ventilate. Ogni stagione riserva al turista piacevoli sorprese, anche se il periodo migliore per visitarla ha inizio in primavera e si protrae per tutta l’estate, fino all’arrivo all’autunno.
Maggio è il mese della Festa dei Ceri, l’evento più importante e sentito di Gubbio, che attira migliaia di persone, tra turisti ed eugubini sparsi nel mondo. È in onore di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio che tre grandi e pesanti (circa 300 kg) macchine di legno (i Ceri) con l’effige dei Santi Ubaldo, Giorgio e Antonio vengono portate a spalla, in una sorta di staffetta, fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, sulla cima del monte Ingino.
Sempre nel mese di maggio (nell’ultima domenica, per l’esattezza) e sempre in onore del patrono Sant’Ubaldo si svolge anche il Palio della Balestra.
È invece dal 7 dicembre al 10 gennaio di ogni anno che si assiste al bellissimo spettacolo dell’Albero di Natale più grande del mondo, disegnato sul monte Ingino da globi colorati luminosi. Nel 2014 l’albero è stato acceso a distanza da Papa Francesco.
Dovendo scegliere un fine settimana, sarà utile sapere che ogni 3^ domenica del mese nel centro storico, presso le Logge dei Tiratori, si svolge il Mercatino Antiquario.
Nello stesso luogo, ogni 4^ domenica del mese si svolge la Mostra mercato dei prodotti biologici, naturali e dell’artigianato ecocompatibile. Per informazioni e orari aggiornati, si può visitare il sito.

GubbioLe prime tracce di insediamenti umani nella zona risalgono al Paleolitico Medio (vale a dire almeno 35.000 anni fa); tracce molto vicine a Gubbio risalgono invece all’Età del Bronzo (da 35.000 a 12.000 anni fa). La città fu un importante centro degli Umbri, come testimoniano le sette tavole in bronzo (Tavole Eugubine), riportate alla luce nel XV secolo. Questo importante reperto, che risale al III-I secolo a.C.  contiene informazioni sull’ordinamento della città-stato di Ikuvium o Iguvium (il nome Umbro della città)e indicazioni rituali per le cerimonie. Alleata dei Romani fin dal III secolo a.C., divenne un importante municipio durante l’Impero, come testimoniano, ad esempio, i resti del grande anfiteatro. Dopo la caduta dell’Impero Romano, Iguvium fu prima distrutta dai goti, fece parte dell’Impero Bizantino e fu più volte occupata dai re longobardi. Nell’XI secolo la città fu ceduta alla Chiesa con le donazioni di Pipino il Breve e Carlo Magno, ma  riuscì a conquistare una sua autonomia e a dotarsi di un autogoverno comunale retto da consoli, al quale furono garantiti privilegi anche da Federico Barbarossa (1163) ed Enrico VI di Svevia (1191).Gubbio Questi stessi privilegi, però, crearono contrasti ricorrenti tra Gubbio e Perugia e, nel 1217, Eugubium, in fase espansionistica, fu sconfitta dai perugini. L’affermazione dei guelfi garantì, a partire dal 1262, un periodo di pace e prosperità in cui crebbe il numero degli abitanti della città, furono edificate nuove mura e i maestosi palazzi comunali. Nel 1350 Giovanni Gabrielli diventò signore (e tiranno) della città. Fu il Cardinale Albomoz, legato pontificio, nel 1350 a liberare la città, che fu così ricondotta al dominio ecclesiastico. Seguirono anni di lotte e ribellioni, fino alla sottomissione spontanea di Gubbio ai Montefeltro nel 1384, che garantirono a Gubbio un nuovo periodo di pace e privilegi. È questo il periodo in cui fu costruito il Palazzo dei Consoli. Passato sotto il dominio dei Della Rovere, Gubbio tornò in eredità allo Stato Pontificio, nel 1631, alla morte di Francesco Maria II Della Rovere, ultimo rappresentante della sua casata. Inizia così un lungo periodo di decadenza. Nel 1860, Gubbio fu annessa al Regno d’Italia e aggregata all’Umbria. Gli anni immediatamente successivi, a seguito della grave crisi agraria che investì l’Italia nel suo complesso, per gli eugubini furono anni di vere e proprie ondate di emigrazione verso Francia, Belgio, Svizzera, Germania e, successivamente, Canada, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Australia. Durante la II guerra mondiale, Gubbio fu più volte bombardata e fu anche teatro di una feroce rappresaglia dei soldati tedeschi, che trucidarono 40 cittadini, in risposta ad un’azione partigiana, in prossimità della chiesa della Madonna del Prato, dove è presente un mausoleo, a testimonianza della strage. 

Gubbio è una città costruita su tre livelli e ascensori pubblici gratuiti ne facilitano la mobilità. Sul sito del Comune è possibile verificarne gli orari, che variano su base stagionale.
Gubbio è inoltre collegata dalla funivia Colle Eletto alla Basilica di Sant’Ubaldo, posta a 803 metri di altezza, sulla sommità del Monte Ingino.

GubbioAEREO
Perugia, aeroporto Internazionale San Francesco di Assisi (45 km da Gubbio). Da sito sono consultabili tutti i collegamenti da e per l’aeroporto.
Ancona-Falconara, aeroporto Raffaello Sanzio (90 Km da Gubbio). Nel sito sono consultabili tutti i collegamenti da e per l’aeroporto.

TRENO
Linea Roma-Ancona; stazione Fossato di Vico/ Gubbio. La stazione, a 18 km da Gubbio, è collegata con servizio di autobus a Gubbio.
Linea Firenze-Terontola-Perugia, stazione di Perugia/Fontivegge. La stazione, a 40 km da Gubbio, è collegata con servizio di autobus a Gubbio. Sul sito è possibile consultare gli orari aggiornati dei treni e degli autobus.
Nei sito Umbriamobilità è possibile consultare gli orari aggiornati dei treni e degli autobus.

BUS
Gubbio è collegata direttamente con Roma ed altre città italiane con un servizio di pullman. Destinazioni ed orari aggiornati sono consultabili sul sito.

TAXI
Il servizio Taxi di Gubbio è in Piazza 40 Martiri, tel. 075 9273800

AUTO
da Nord:
Autostrada A1 Del Sole; uscita Arezzo; proseguire per Città di Castello, Gubbio
Austostrada A14 Adriatica; uscita Fano; proseguire in direzione Roma per Gubbio
da Sud:
Autostrada A1 Del Sole; uscita Orte; proseguire in direzione Perugia-Cesena fino all’uscita per Gubbio
Austostrada A14 Adriatica; uscita Ancona Nord; proseguire in direzione Jesi-Fabriano per Gubbio

GubbioA PIEDI, in BICICLETTA o a CAVALLO, lungo il percorso francescano della pace: è sicuramente il modo più suggestivo per raggiungere Gubbio. Il sentiero, ridisegnato dagli storici su quella che doveva essere la via medievale per Valfabbrica è, con molta probabilità, se non lo stesso, almeno molto vicino a quello compiuto più volte da San Francesco nei suoi spostamenti tra Assisi, Gubbio e La Verna, a partire dal 1206. Si tratta di un bellissimo percorso di 42 km in mezzo a boschi e lungo torrenti, che, dal 1999 ha come punto di partenza (fisico, ma soprattutto ideale) La Vittorina, la piccola chiesa che fu la prima sede dei francescani.

Sul sito del Servizio Turistico Associato di Gubbio si trovano molte informazioni utili per chi vuole percorrere questo sentiero, comprese mappa e tracce GPS.

È la città che per prima accolse San Francesco dopo il suo abbandono della casa paterna. È proprio qui, in questo splendido borgo medioevale, che iniziò la sua seconda vita, quella dedita alla povertà e alla cura dei più bisognosi. Molti degli edifici esistenti nella città sono legati all’agiografia del Santo, tanto che Gubbio viene considerata la seconda capitale francescana, dopo Assisi. La Chiesa a lui intitolata, ad esempio, sorge proprio dov’era la residenza della famiglia Spadalonga, la prima che offrì ospitalità a Francesco e che gli donò l’umile vestito che diventerà il saio francescano. Ed è in prossimità della Chiesa di santa Maria della Vittoria, prima sede dei Francescani, che il Santo avrebbe ammansito un lupo feroce, come riportato nel XXI dei Fioretti di San Francesco, la trecentesca raccolta di “miracoli ed esempi devoti” sulla vita del Santo e dei suoi discepoli, attribuibile, forse, a frate Giovanni dei Merignoli. Per quanto riguarda la Chiesa di San Francesco della Pace (o dei Muratori), la tradizione vuole che sia stata costruita nel luogo in cui visse per anni  il lupo, reso mansueto dal Santo. Molto suggestivo anche il sentiero francescano della pace, ridisegnato dagli storici sulle antiche strade medievali, che ci permette di raggiungere Gubbio a piedi, partendo da Assisi o da località intermedie e vivere, così, la spiritualità degli tessi luoghi che Francesco attraversava nei suoi spostamenti. Anche se per un colpo d’occhio a questa bella città è sufficiente un giorno, vi consigliamo di concedervi un soggiorno più lungo per conoscere con agio un luogo pieno di storia e di secolari testimonianze artistiche.

Gubbio

GUBBIO: UN SALTO NEL MEDIOEVO

Splendida e piena di atmosfera, Gubbio vi affascinerà per le sue architetture medievali, le sue suggestive Chiese trecentesche, i suoi tesori d’arte e le sue antiche tradizioni che rivivono ogni anno nella Corsa dei Ceri e nel Palio della Balestra. Sarete incantati dalla bellezza dei suoi prodotti artigianali e catturati dai profumi e dai sapori della sua gastronomia. Anche se per un colpo d’occhio a questa bella città è sufficiente un giorno, vi consigliamo di concedervi un soggiorno più lungo per conoscere con agio un luogo pieno di storia e di secolari testimonianze artistiche e religiose.

Ubicazione: Via Roma 84, Castello di Gropparello - Piacenza

Tra le secolari mura del feudo di Roccarello, c'è un bosco dall'atmosfera magica e fuori dal tempo, dove è stato creato il Parco delle Fiabe, il primo parco emotivo d’Italia, dove è possibile vivere una magica esperienza fuori dal tempo, ma chi vive nel bosco? Fate, Folletti ed Elfi oltre all'Uomo Albero, all'Orco e all'Uomo Animale. E nel castello, chi viveva al castello? Ovviamente principi, principesse e cavalieri.  Visitando il parco grandi e piccini potranno compiere un viaggio nel tempo fra storia, fantasia e antiche tradizioni accompagnati da personaggi dell'immaginario fiabesco che faranno vivere fantastiche ed entusiasmanti avventure. 

Dal 1994 il parco è aperto alle visite guidate per attività didattiche per le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie

Volendo è possibile prenotare un pranzo tipico alla Taverna Medioevale oppure un pranzo light con il Cestino del Pellegrino o il Cestino del Pastore

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Ingredienti (per 6 persone):
riso gr 300
latte 1 litro
mandorle pelate gr 250
cedro candito gr 100
zucchero caramellato gr 100
zucchero vanigliato gr 150
2 uova intere + 4 tuorli
1 limone
Burro 1 cucchiaio
1 bicchierino di liquore all’amaretto
Pangrattato
Sale

Preparazione
Portare ad ebollizione il latte con un pizzico di sale. Cuocere il riso nel latte per 30 minuti, mescolando di tanto in tanto, poi lasciar raffreddare in modo che il poco latte rimasto venga completamente assorbito. Unite i canditi tagliati a dadini, le mandorle tritate, lo zucchero e la scorza di limone grattugiata al latte tiepido. Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Unire le uova, una alla volta. Versare il composto in una teglia unta e cosparsa di pangrattato. Cuocere a 170° in forno preriscaldato per circa 1 ora. Togliere la torta dal forno, punzecchiarla con uno stuzzicadenti e cospargerla con il liquore. Lasciarla raffreddare, poi tagliarla a losanghe.

 

 

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