Nel sito del Comune di Gubbio sono evidenziati tutti i principali monumenti e le chiese della città e una mappa consente di localizzarli con facilità. In base al tempo che si ha a disposizione, può essere utile acquistare la Turisticard, che offre una serie di servizi, facilitazioni e sconti sugli ingressi di Musei e monumenti, come viene descritto nel sito.
Il disegno di questa splendida e ariosa piazza risale al 1321, quando si decise di costruire due nuovi palazzi pubblici, in sostituzione dell’antica residenza comunale. Venne scelto per l’occasione un luogo dominante e centrale rispetto ai quattro quartieri di S.Andrea, S. Giuliano, S. Martino e S. Pietro e si progettò una grande piazza pensile tra il Palazzo dei Consoli e quello del Podestà. La direzione dei lavori venne affidata all’architetto Angelo da Orvieto e i lavori si protrassero fino alla metà del 1300 e completati solo alla fine del secolo successivo. La piazza, da una parte aperta sulla città e sulla vallata, è chiusa dall’altra da Palazzo Ranghiasci, unica costruzione in stile neoclassico di Gubbio, edificata sull’area precedentemente occupata dal Palazzo Galeotti e dalla Zecca di Gubbio.
Già la vista di Palazzo dei Consoli, con la sua ampia piazza circostante e lo splendido affaccio che offre meritano una visita a Gubbio. Il Palazzo risale al XIV secolo, a testimonianza della grandezza raggiunta dalla città. È una magnifica, grandiosa architettura gotica e si erge per più di sessanta metri, dominando la città. Molto interessanti anche gli interni, con la vasta sala dell’Arengo, caratterizzata dalla volta a botte, la Cappella Palatina e il piano nobile, interamente affrescato e arricchito da arredi lignei. Dal 1909 il Palazzo dei Consoli è sede del Museo Civico e ospita collezioni di reperti e manufatti dell’intera zona, dalla preistoria al XX secolo, comprese le Tavole Eugubine in bronzo (III-I secolo a.C.), considerate il più importante testo in lingua umbra. Le tavole sono ritenute di importanza fondamentale perché hanno contribuito a fare luce sull’ordinamento e sulla ritualità dell’antica città-stato. Il Museo ospita anche una pinacoteca con dipinti di scuola umbra databili dal Duecento all’Ottocento, una splendida raccolta di ceramiche d’arte e una collezione di antiche monete, comprese quelle papali, coniate nella zecca di Gubbio.
Sul sito delComune sono disponibili informazioni su mostre temporanee, eventi culturali e visite guidate e si possono consultare orari e costi aggiornati.
Fa parte anch’esso della splendida Piazza Grande, e si trova proprio di fronte al Palazzo dei Consoli. La sua costruzione iniziò nel 1349 e si protrasse fino al XVII secolo, senza mai arrivare alla conclusione del progetto. È la sede dell’Amministrazione Comunale di Gubbio.
Esempio di elegante architettura gotica, si trova nella via dei Consoli e risale ai primi anni del 1300. Secondo la tradizione, era la residenza del capo della polizia locale (il Bargello). Molto particolare è la cosiddetta “porta del morto”, posta accanto all’ingresso principale, con la soglia rialzata rispetto al piano stradale. Secondo un’usanza medioevale era il passaggio, di solito murato, attraverso il quale venivano fatte passare le bare dei defunti della casa, in occasione dei loro funerali. Un altro elemento di curiosità è la fontana, detta Fontana dei Matti, posta in Largo del Bargello, proprio davanti al Palazzo omonimo. Costruita nel 1500 e rifatta nel 1862, è denominata la Fontana dei Matti. La tradizione vuole che sia concessa la cittadinanza ed il titolo di Matto d’Agobbio (in cui Matto sta per bizzarro, mattacchione), a chiunque compia tre giri di corsa della fontana, mentre qualcuno lo bagni con l’acqua della fontana stessa. Attualmente ospita il Museo della Balestra e la società degli Sbandieratori. Il Museo della Balestra celebra la secolare tradizione del Palio della Balestra che si svolge ogni anno, nell’ultima domenica di maggio, e ospita una collezione di meravigliosi costumi, riprodotti da antichi modelli. Sul sito del Museo sono disponibili orari aggiornati e informazioni su eventi ed appuntamenti culturali.
Fu costruito a partire dal 1476 per volere di Federico da Montefeltro, duca di Urbino. La sua architettura rinascimentale fu progettata da Francesco di Giorgio Martini, architetto ed artista senese. Al suo interno si apre un bellissimo cortile, in corrispondenza dell’antica piazza del Comune. Il Palazzo Ducale ospita il MAD (Museo d’Arte a Palazzo Ducale). Sono visitabili: le sale del piano terreno, caratterizzate da antichi camini e ornamenti architettonici d’epoca; la copia dello studiolo di Federico da Montefeltro (il cui originale è esposto dal 1939 al MET (The Metropolitan Museum di New York), realizzato tra il 1479 e il 1482, e dei sotterranei, nei quali sono esposti interessanti reperti di scavo. Altre sale vengono aperte al pubblico in occasione di mostre temporanee.
Come spesso accade nell’architettura religiosa, anche il Duomo di Gubbio fu edificato in stile gotico a partire dalla fine del XII secolo su una precedente chiesa romanica, che risaliva a prima dell’anno 1000. Fu voluto dal vescovo Bentivoglio e, anche se la costruzione fu più volte modificata fino al XVIII secolo, la sua struttura era già evidente nel 1241. Un attento restauro effettuato tra 1913 e il 1918 ha riportato il Duomo a quello che doveva essere il suo aspetto originale, eliminando tutte le sovrastrutture aggiunte nel corso dei secoli, fino a quelle di epoca tardo- barocca. Molto severo l’esterno, caratterizzato dal portale a sesto acuto e dal rosone con cinque bassorilievi del XIII secolo, raffiguranti i simboli dei quattro evangelisti e l’Agnus Dei, proveniente dalla primitiva cattedrale. Il Duomo è dedicato ai Santi Mariano e Giacomo martiri, le cui reliquie si trovano sotto l’altare centrale in quello che era l’altare originario: un sarcofago di epoca romana, abbellito con colonnine di marmo rosa durante il medioevo, rinvenuto durante recenti lavori di restauro. Sull’altare vi è un prezioso Crocifisso in legno del XIII secolo. Anche se alcune decorazioni sono decisamente recenti, come quelle dell’abside e dell’arco trionfale (opera di Augusto Stoppoloni che le eseguì tra il 1916 e il 1918), la Chiesa è impreziosita da pitture ed affreschi cinquecenteschi di importanti artisti dell’epoca, come Dono Doni, Antonio Gherardi e Giuliano Presutti. È bene anche tener presente che molte opere d’arte ed oggetti di culto sono esposte nel Museo del Duomo. Da notare anche i due organi del XVI secolo e la pavimentazione originale, che risale anch’essa al XVI secolo.
La sua costruzione, nel fondaco della famiglia Spadalonga che, secondo la tradizione, avrebbe accolto San Francesco d’Assisi dopo il suo abbandono della casa paterna, risale al XIII secolo, e fu probabilmente opera dell’architetto frà Bevignate da Perugia. Di epoca successiva, XV secolo, è invece il campanile ottagonale. Nella parte alta dell’abside due affreschi di scuola umbra del XIII secolo ricordano la Rinuncia di S. Francesco agli averi e il Sogno del Laterano cadente. Molto bella l’Immacolata Concezione dipinta da Antonio Ghirardi da Rieti sulla pala del primo altare a destra. Sulle pareti della cappella di sinistra c’è, invece un bellissimo affresco di Ottaviano Nelli sulle storie di Maria, considerato uno dei cicli tardogotici più importanti dell’Umbria. Da non perdere anche i chiostri, la sala capitolare con resti di antichi affreschi e il refettorio.
Fu costruita nella prima metà del XVII secolo dall’Università dei Muratori, una delle più antiche corporazioni medioevali, nel luogo in cui, secondo la tradizione, si trovava la grotta dove il lupo, reso mansueto da San Francesco, visse per molti anni, in pace con gli uomini. All’interno della Chiesa di trovano anche la pietra, su cui si narra che avvenne il patto tra il Santo e il lupo e il coperchio del sarcofago in pietra dove sembra sia stato sepolto il corpo dell’animale, alla sua morte. In questa stessa chiesa sono conservati i ceri mezzani (utilizzati nella Corsa dei Ceri riservata agli adolescenti) e le statuette dei Santi Ubaldo, Giorgio e Antonio che vengono collocate sulla cima dei Ceri nella festa del 15 maggio.
Anche questa chiesetta, costruita su una precedente costruzione costruita a sua volta, sembra, nel IX secolo come ringraziamento per una vittoria degli eugubini sui saraceni, è legata alla tradizione francescana. Sorge, infatti, abbastanza lontano dalle mura antiche della città, nel luogo dove si narra che Francesco abbia incontrato e ammansito il lupo. Fu la prima dimora fissa dei frati, concessa loro dal vescovo di allora, il Beato Villano. La chiesa, il cui interno è quasi interamente affrescato da pittori di scuola eugobina del XVI secolo, ospitò spesso nel suo piccolo cenobio San Francesco e altri uomini santi come il Beato Pietro di Assisi e il Beato Benvenuto. Dal 1999 segna il suggestivo inizio del Sentiero Francescano della Pace.
Questa chiesa,dalla bella facciata gotica e dal campanile romanico, fu costruita tra il XIII e il XIV secolo nello stesso luogo del più antico Duomo di San Mariano. Tradizionalmente utilizzata per il Battesimo, disponeva al suo interno di una grande vasca, rimossa nel 1848, in cui le persone da battezzare venivano immerse completamente. Si trova in una delle piazze più caratteristiche di Gubbio, che fino al 1870 ospitava anche un antichissimo molino. Al suo interno oggi è possibile ammirare soltanto i frammenti dei suoi preziosi affreschi, andati perduti nel tempo.
Fu fondata dai Domenicani all’inizio del XIV secolo, su una chiesa preesistente del XII secolo. Fu modificata più volte nel corso dei secoli e la sua facciata è rimasta incompiuta. Vi fu sepolto Mastro Giorgio Andreoli, artigiano ed artista vissuto tra il 1470 e il 1555, famoso per aver inventato la tecnica del lustro (oro e rubino) per i vasi di ceramica.
Si trova sulla cima del monte Ingino, a 827 metri s.l.m. ed è dedicata al Santo patrono di Gubbio, di cui custodisce le spoglie. La costruzione attuale, eretta su una piccola chiesa preesistente, dedicata anch’essa a Sant’Ubaldo, risale al 1513 e fu voluta da Elisabetta ed Eleonora Gonzaga, duchesse di Urbino e da papa Giulio II. Bello e sobrio l’esterno, con un portale che introduce ad un chiostro, con tracce di affreschi cinquecenteschi. Originali i battenti delle porte in legno intagliato. L’interno è suddiviso in cinque navate, dominate dall’altare maggiore, realizzato nel 1884 in stile neogotico. I dipinti che ornano le pareti furono eseguiti tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII, da importanti artisti dell’epoca, come Felice Damiani, Giovanni aria Baldassini, Francesco Allegrini…Nella basilica sono custoditi i ceri, le grandi strutture lignee che la prima domenica di maggio vengono trasferiti ed esposti nel Palazzo dei Consoli e poi riportati in processione attraverso Gubbio e poi nella Basilica di Sant’Ubaldo, con la corsa del 15 maggio.
In vicinanza delle mura romane, in un bella area verde, si trovano i resti di un teatro costruito tra il 55 e il 27 a.C.. Costruito in blocchi di calcare, rifiniti a bugnato, poteva ospitare nella cavea circa 7.000 spettatori ed era impreziosito da pregevoli mosaici, riportati alla luce durante le campagne di scavo che si sono succedute nel tempo. Era probabilmente diviso in due ordini di gradinate, con un podio che divideva l’orchestra dal proscenio. Attualmente ospita spettacoli classici durante i mesi di luglio e agosto.
Gubbio è stata fino al 2013 la location principale delle riprese di una delle più note serie televisive: Don Matteo, prodotta dalla Lux Vide e da Rai Fiction, con protagonista Terence Hill.