La città, posta su di una rupe di tufo a circa 300 mt sul livello del mare, ha origini molto antiche, si hanno infatti sue notizie già nel IX secolo a.C. quando era conosciuta con il nome di Velzna. Di origini etrusche, nel VI secolo a.C. fu una delle 12 città che si opposero all’espansione dell’Impero Romano, nel 260 a.C. venne però conquistata dalle legioni romane che la rasero al suolo e ne dispersero gli abitanti.
Del periodo romano purtroppo non rimangono molte tracce, con la caduta dell’Impero Orvieto passò sotto molti domini tra i quali ricordiamo i barbari, i bizantini, i longobardi, fino all’VIII secolo d.C. quando Carlo Magno inglobò la città nell’Impero Carolingio. Successivamente Orvieto passò sotto il dominio della Chiesa e nel 1157 i Consoli della città firmarono un trattato di vassallaggio con il papa. Nel 1156 papa Adriano IV scelse la città come sua dimora. Nel 1200 la città raggiunse il suo massimo splendore fioriscono le attività, l’economia, le arti e la cultura, di questo periodo sono alcuni importanti simboli cittadini come il Duomo, il Palazzo del Popolo e la Torre del Moro. Questo periodo di floridezza durò fino al 1348 quando a causa di un'epidemia di peste e alle continue lotte tra le nobili famiglie venne posta fine all'autonomia cittadina con l'annessione nel 1450 ai possedimenti del papato. Orvieto divenne così una delle provincie più importanti dello Stato Pontificio.
Del passato rimangono oltre ai notevoli edifici storici anche un'antica tradizione manufatturiera che raggiunge la sua massima espressione nei merletti, nella lavorazione del legno (soprattutto d'ulivo) e nella lavorazione della ceramica. Di notevole pregio la produzione di olio di oliva, formaggi e vini.
Attualmente la città si divide in Orvieto Scalo posto ai piedi della collina e collegato alla città antica da una strada e da una antica funicolare a binario unico. La funicolare è posta nei pressi della stazione ferroviaria, vicino alla quale sorge una'attrezzata area sosta camper. Sempre dalla Piazza della Stazione partono mini bus elettrici che collegano Orvieto Scalo con il centro storico. Se decidete di raggiungere la città antica in macchina vi consigliamo di lasciare la vostra auto nei parcheggi a pagamento posti al di fuori delle mura e collegati al centro storico da scale mobili e ascensori. Tra questi Campo della Fiera è dotato di un'area per parcheggio Camper mentre quello in Piazza Chaen è situato nelle vicinanze del Pozzo di San Patrizio e della Rocca dell'Albornoz. Attenzione: non cercate di entrare nel centro storico in auto in quanto è tutto pedonalizzato e dotato di varchi elettronici.
Carta Orvieto Unica: è la carta che permette l'uso gratuito di mezzi pubblici, l'ingresso ridotto a musei e monumenti cittadini, sconti presso i vari esercizi convenzionati. E' acquistabile presso l'Ufficio del Turismo di Piazza Duomo oppure presso il punto di informazione turistica posto al parcheggio della stazione ferroviaria. Per maggiori dettagli
Preceduto da una scalinata e dedicato a Santa Maria Assunta in cielo il duomo è uno dei capolavori dell’architettura gotica italiana. La prima pietra venne benedetta nel 1290 da papa Nicolò IV, che voleva trovare una degna sistemazione al miracolo di Bolsena. Non si hanno notizie del primo architetto dell’opera di certo nel 1308 la direzione dei lavori venne affidata al Maitani il quale introdusse notevoli modifiche al progetto originale prevalentemente in stile romanico. Al Maitani si susseguirono numerosi altri artisti tra i quali ricordiamo Andrea Pisano, Andra Orcagna, Michele Sanmicheli e Antonio da Sangallo il giovane. Nell’armoniosa facciata trovano dimora mosaici che narrano della vita di Maria, uno splendido rosone centrale a doppio giro e gli splendidi bassorilievi che ornano lo zoccolo dal quale si ergono 4 pilastri a fascio che terminano con delle guglie. L’interno è a tre navate divise da dieci colonne e due pilastri con capitelli finemente lavorati, custodisce tra le altre opere un ciclo di affreschi dipinti dal Beato Angelico e da Luca Signorelli, un crocifisso ligneo opera di Maitani, la Madonna dei Raccomandati di Lippo Lemmi e la Maestà di Filippo Fabriano. Di notevole valore artistico la Cappella di San Brizio oggi parte del Museo dell’Opera del Duomo.
Il palazzo che si affaccia su Piazza del Duomo venne fatto costruire dalla Famiglia del quale porta il nome nel XIX secolo. Il palazzo venne donato al comune assieme a numerose opere d’arte dall’ultimo conte ed attualmente ospita il museo “Claudio Faina”. Al suo interno di notevole pregio sono la Sala del Camino, la Sala Pompeiana, la Sala Rossa e la Sala delle Ore, bella la mostra permanente sugli “Ori del Faina” e la raccolta di pittura e di vasi.
Il complesso dei palazzi che si affaccia su piazza del Duomo è costituito dal Palazzo Papale, Palazzo Vescovile e Palazzo Soliano. Il più antico dei tre è il Palazzo Vescovile edificato su volere di Benedetto VII nel 977, è stato arricchito da notevoli opere d’arte sia internamente che esternamente dai vari papi che vi si sono succeduti. All’interno del palazzo ha attualmente sede il Museo dell’Opera del Duomo. A fianco sorge Palazzo Soliano edificato su volere di papa Bonifacio VIII nel 1297. Si giunge all’interno del palazzo dopo una scalinata che conduce all’unica sala dell’edificio. La sala che serviva come ricevimento delle ambasciate è illuminata da una serie di trifore gotiche e, dispone di volte a botte con travi in legno; dal 1991 è sede del Museo “Emilio Greco”. A ornamento delle facciate merlature in stile Guelfo.
Temendo assedi alla città, Clemente VII, che si rifugiò ad Orvieto dopo i saccheggi di Roma, ordinò ad Antonio da Sangallo il giovane la costruzione di un pozzo, che sfruttando una vena d'acqua posta sotto la rupe sulla quale sorge Orvieto, rifornisse la città di acqua. Il pozzo rappresenta ancora oggi una mirabile opera di ingegneria, con la forma di un cilindro è profono 53,15 metri e largo 13,40. L’accesso all’acqua è consentito da due scale elicoidali di 248 scalini ciascuna percorribili, a senso unico, anche dagli animali che in passato a ciclo continuo portavano l’acqua in superficie. Il pozzo è illuminato, decorato e areato da 70 finestroni posti lungo le scalinate, in fondo quasi a pelo dell’acqua un ponticello collega le due estremità.
La chiesa sorge sul luogo ove in precedenza venne edificato un tempio etrusco e successivamente un edificio di culto Romano. Durante i restauri del 1926 nella facciata della chiesa sono stati aggiunti dall’architetto Giovannoni degli elementi moderni che ne hanno alterato la sua purezza originaria. A fianco alla facciata la Torre Dodecagonale ornata da merli e bifore. L’interno della chiesa è a tre navate divise da otto colonne in granito e conserva affreschi della scuola della Signorelli.
Si tratta sicuramente della chiesa più antica di Orvieto al punto che per un certo periodo fu la Cattedrale della città. La chiesa venne edificata nel 1004 sui resti di un edificio paleocristiano. L’interno dispone di una pianta a due livelli collegati da una scala, le tre navate sono divise da colonne in tufo affrescate. L’altare in stile bizantino è in marmo scolpito.
Sulla piazza, che intorno al 1200 costituiva il centro della vita cittadina, si affacciano la Chiesa di San Rocco, Palazzo Bracci-Testasecca e Palazzo del Popolo. Il Palazzo del Popolo venne costruito ove sorgeva il palazzo papale distrutto da un’incendio su volere di Neri della Greca nel XIII secolo. Il palazzo costruito in pietra basaltica e tufo doveva rappresentare i nuovi poteri del popolo e ospitare la residenza del Capitano del Popolo. Nella sala dei Quattrocento possiamo ancora ammirare affreschi che illustrano l’avvicendarsi di capitani, podestà e papi . Il palazzo ospitò intorno alla fine del 1400 il Monte di Pietà, lo Studium dove gli studenti si riunivano per le lezioni di diritto e il Monte Frumentario, attualmente è sede di attività culturali e congressuali.
Posto nell’omonima via di fronte alla chiesa della Madonna della Cava, il pozzo è profondo 36 mt con un diametro di 4 mt. Il pozzo che venne costruito su volere di Clemente VII intorno agli inizi del 1500 venne chiuso nel 1646 in seguito ad un’ordinanza in quanto pare vi fossero stati gettati 4 soldati francesi. Rimasto abbandonato per un lungo periodo venne riscoperto nel 1984 a seguito di lavori di restauro. Intorno al pozzo sorgono nove stanze tra loro comunicanti dove sono stari ritrovati reperti di epoca etrusca, medioevale e rinascimentale. Attualmente il pozzo è sede di un affascinante percorso museale sotterrano dove, dalle viscere della terra, è possibile scoprire usi e costumi delle antiche civiltà che usavan queste cavità come abitazioni.
La rocca venne edificata nel 1364 dal cardinale Egidio Albornoz per difendersi da eventuali attacchi. La struttura originale progettata da Ugolino di Montemarte e Govanni Orsini venne distrutta dopo la sua edificazione e ricostruita su nuovo progetto. Attualmente della fortificazione rimangono solo il torrione circolare, la cinta muraria e le tre porte. Dal torrione e dalle mura si gode di una splendida vista sulla piana, mentre l'interno della rocca è ora adibito a giardino pubblico.