Luogo: Gubbio | Città: Gubbio, Italia
Le origini della festa risalgono alla notte dei tempi, alcuni studiosi le fanno risalire al culto pagano dedicato alle divinità Cerfus e Cerere, altri alla vittoria avvenuta nel 1160 contro ben 11 città alleate, altri ancora alla morte avvenuta il 15 maggio 1160 dell'amato vescovo Sant'Ubaldo, quando secondo la leggenda tutti gli abitanti della città iniziarono un pellegrinaggio con candele accese. I Ceri sono tre macchine di legno a forma di prismi ottagonali sovrapposti e decorati, pesanti circa 4 quintali, portati trionfalmente a spalla dai ceraioli in onore di S. Ubaldo, patrono della città. Sulla cima dei Ceri sono fissate le statue dei santi Ubaldo, patrono della città e della Corporazione dei Muratori e Scalpellini; Giorgio, patrono della Corporazione dei Merciari; Antonio Abate, patrono dei Contadini e degli Studenti. Oggi la festa, tripudio all'allegria e al buon umore, comincia la sera del 14 con cene e bicchierate varie per le vie cittadine. Il giorno seguente alle 5,30 i Capitani dei Ceri vengono svegliati dal rullo martellante dei tamburi e da questo momento comincia la giornata di festa.
Curiosità: al momento dell'alzata in Piazza dei Consoli, ogni Capodieci getta la brocca in ceramica del proprio cero di appartenenza, tutti i presenti si contendono i frammenti della brocca, in quanto considerati un valido portafortuna!
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