Posto nel comune di Ossucio a circa 25 chilometri dalla città di Como, il Monte Sacro è posto in posizione privilegiata su di un altura a 419 metri di altitudine. Dal Santuario si gode di una vista spettacolare sul Lago e sull'isola Comaciana. Il luogo era noto già in epoca romana come luogo di culto dedicato alla dea Cerere. L'edificazione della Via Sacra iniziò nella prima metà del 1600 su volere di alcune famiglie nobili del territorio e dei Frati Francescani.
Il Monte Sacro è composto da un complesso di 14 cappelle dedicate ai Misteri del Rosario poste lungo una via acciottolata che dal borgo conduce sulla sommità del colle. Le cappelle, numerate secondo la successione dei cinque misteri gaudiosi, seguiti dai cinque misteri dolorosi e dai primi quattro misteri gloriosi, vennero costruite tra il 1635 e il 1710. Alla loro edificazione lavorarono artisti come Agostino Silva, Carlo Gaffuri e Innocenzo Torriani. Costruite in stile barocco con porticati sorretti da colonne, le cappelle sono ornate da 230 statue a grandezza naturale in stucco e terracotta e da numerosi affreschi.
La basilica a navata unica venne terminata nel 1537 mentre l'adiacente campanile venne terminato solamente nel 1719. L'interno è decorato da stucchi e affreschi con scene dedicate all'Assunzione e all'incoronazione della Vergine Maria. Da notare la Pala d'Altare ottocentesca raffigurante San Giuseppe, dono di Papa Giovanni XXIII al Santuario. Nel presbiterio è posto un tempietto con statue lignee raffiguranti l'incoronazione di Maria che funge da quindicesima cappella. La cappella custodisce la statua, molto venerata, della Santa Vergine, databile intorno al XIV secolo.
Posto nel versante piemontese del Lago Maggiore, il Sacro Monte si trova in splendida posizione panoramica sulle pendici del Monte Cargiago, proprio sopra il borgo di Ronco. Tutta l'area è parte della Riserva Speciale Naturale del Sacro Monte di Ghiffa gestito dalla regione Piemonte. Nello splendido scenario naturale, tra boschi di castagni, rovere, pino silvestre e pino strobo si sviluppano numerosi sentieri naturalistici.
Non è nota la data in cui iniziò edificazione del Sacro Monte ache se è certo il fatto che i lavori si interruppero a percorso incompiuto. Solamente 5 sono le cappelle che compongono la Via Sacra, tre maggiori e due minori, rappresentanti scene di vita di Gesù, di Maria e dei Santi. Le tre cappelle maggiori sorgono in prossimità del Santuario e sono dedicate alla Incoronazione della Vergine, a San Giovanni Battista e ad Abramo. Le tre cappelle vennero edificate tra il 1647 e il 1722.
L'edificazione del Santuario iniziò nel 1605 su volere del vescovo di Novara Carlo Bascapè e terminò nel 1617 grazie ai contributi della popolazione locale. Esso venne costruito sui resti dell'antico oratorio risalente al XII secolo. Tra il 1646 e il 1659 subì notevoli rimaneggiamenti. Il Santuario, di pianta rettangolare, è preceduto da un portico con 14 arcate ad ognuna delle quali corrisponde una stazione della Via Crucis affrescata.
Annoverato tra i siti Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2003 il Sacro Monte di Domodossola si snoda dal centro abitato di Domodossola per giungere alla sommità del Colle Mattarella sui luoghi ove anticamente sorgeva il Castello di Domodossola, distrutto nel 1415 dai soldati svizzeri scesi in Italia per la conquista della valle Ossola. Il Santuario e il suo Sacro Monte sono infatti quelli posti più a nord rispetto ai Monti Sacri del Piemonte e della Lombardia. Il Complesso del Sacro Monte Calvario annovera il Castello medioevale di Mattarella, il Convento dei Padri Rosminiani, l'Oratorio della Madonna delle Grazie, il Santuario del SS. Crocefisso e le quindici cappelle che compongono la via crucis. La sua particolare posizione, le opere d'arte in esso contenute e la vicinanza a Domodossola lo rendono assieme a quello di Orta un dei Sacri Monti più suggestivi dell'intero gruppo.
Il Sacro Monte Calvario deve le sue origini ai monaci cappuccini Gioacchino da Cassano e Andrea da Rho che nel 1656 scelsero il Colle Mattarella per costruire un percorso che rappresentasse la Passione di Cristo nelle sue fasi: la Salita al Monte Calvario, la Crocifissione, la Deposizione e la Resurrezione. All'inizio l'intero percorso era costituito da una serie di croci, poi grazie all'entusiasmo della popolazione locale e, all'approvazione della diocesi di Novara le croci lasciarono via via spazio alle cappelle devozionali. Le prime delle 12 cappelle, quella della Morte in Croce di Gesù e la Deposizione vennero costruite a partire dal 1657 all'interno del Santuario del Crocifisso. Nel 1810 quando l'intero percorso non era ancora giunto al termine, i lavori vennero interrotti dalle soppressioni napoleoniche. Vennero ripresi solamente a partire dal 1828 grazie ad Antonio Roosmini che vi costruì anche l'Istituto della Carità. Oggi le cappelle si presentano ai visitatori con diversità di forme, stili decorazoni, che vanno dal barocco al neoclassico. Tra i maggiori artisti che parteciparono alla costruzione e decorazione delle cappelle citiamo Dionigi Bussola, Carlo Mellerio e Giovanni Battista de Magistris.
Il santuario venne costruito a partire dal 1657, i lavori procedettero però in maniera molto lenta tanto che le decorazioni interne vennero terminate nel 1913. Di forma ottagonale ospita al suo interno statue in cotto del '600 opera di Dionisio Bussola e della sua bottega oltre ad affreschi del XX secolo. Caratteristica la sua cupola dalla quale filtra una delicata luce che illumina l'interno. Agli inizi del 1800 in seguito alle soppressioni degli ordini religiosi molti preziosi beni del Santuario vennero venduti e l'intera area abbandonata. Solamente nel 1828 con la venuta di padre Antonio Rosmini il Santuario tornò a nuova vita.
Posto poco al di sotto del Santuario, la sua costruzione ebbe inizio nel 1660. I suoi interni vennero affrescati da Carlo Mellerio e Giovanni Sampietro nel '600, mentre le statue in stucco poste ad ornamento sono opera dell'artista Giovanni Giovanninetti.
Auto/Camper: Autostrada A9 e A26: Milano - Gravellona Toce proseguire sulla superstrada per il Sempione fino all’uscita per Autostrada A26 Genova Voltri - Sempione, proseguire oltre Gravellona Toce fino all'uscita per Domodossola - all'uscita della superstrada girare a destra verso Domodossola e poi seguire le indicazioni per il Monte Calvario
Le spiagge di Favignana sono caratterizzate dal loro bianco sfavillante, dal mare limpido e dall'azzurro intenso. La maggior parte delle spiagg, delle cale e delle calette sono raggiungibili da terra. Le spiagge dell'isola possono essere sudivise tra sabbiose, di ciotoli e rocciose. Tra le spiagge sabbiose troviamo:
Situata tra Punta Marsala e Punta Fanfalo è facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta partendo dal centro abitato. E' forse una delle spiagge più famose dell'isola grazie alla sua sabbia bianca e alle sue acque cristalline, inoltre è molto adatta anche ai bambini
Si tratta della spiaggia più grande di tutta l'isola protetta alle due estremità da rocce. In questa spiaggia è possibile trovare l'unico lido attrezzato dell'isola con ombrelloni e lettini. Grazie al suo fondale sabbioso è adatta ai bambini. La spiaggia è facilmente raggiungibile dal centro abitato seguendo la strada costiera.
Posta proprio di fronte al porto a due passi dal centro abitato questa spiaggia è caratterizzata da un fondale sabbioso che la rende adatta a chiunque. La spiaggia è sovrastata dal colle di Santa Caterina
Caratterizzata da piccole calette di sabbia bianca contornate da bassi scogli, la spiaggia è facilmente raggiungibile dal centro abitato. Grazie alle sue caratteristiche è adatta a chiunque.
Facilmente raggiungibile dal centro abitato grazie alla strada asfaltata, la spiaggia è un susseguirsi di calette sabbiose e scogli piatti che la rendono adatta a chiunque.
Tra le spiagge di ciotoli troviamo
Si tratta di una spiaggia caratterizzata dall'intenso blu del mare e dalla preseza del piccolo isolotto dei gabbiani, raggiungibile anche a nuoto. Grazie alla bellezza dei suoi fondali è molto adatta agli amanti dello snorkeling o per effettuare immersioni. E' raggiungibile sia via terra tramite un sentiero piuttosto impervio poco adatto ad essere percorso dalle famiglie con bambini o alle persone con problemi motori che via mare.
Caratterizzata dalla presenza del famoso Arco di Ulisse, una pietra calcarea modellata dal vento e dalle mareggiate, la spiaggia è formata da ciottoli e rocce. E' raggiungibile sia via terra che via mare, la sua particolare conformazione ad arco la rende uno splendido porto naturale. E' una spiaggia adatta a chiunque.
Tra quelle rocciose spiccano invece:
Posta a ridosso del Faro dell'isola, la spiaggia è caratterizzata da piccole calette di ciottoli intervallate da rocce. Per la bellezza dei suoi fondali è l'ideale per gli amanti dello snorkeling. La spiaggia è molto frequentata dalle famiglie con i bambini.
Posta su di un terrazzamento sopra il livello del mare, la spiaggia è valorizzata dalla presenza di una cava di tufo che la rende molto suggestiva. Da essa si raggiunge facilmente una piccola caletta di ciottoli. E' molto adatta a tutti coloro che amano tuffarsi.
In dialetto Perciata vuol dire bucata, proprio come la sua roccia liscia che forma un ponte sul mare. L'accesso al mare è facilitato da grossi gradoni.
Si tratta di una spiaggia molto suggestiva posta tra cave di tufo. I suoi fondali piuttosto profondi e la presenza di forti correnti la rendono inadatta alle persone con problemi motori oppure alle famiglie con bambini, è invece l'ideali per chi ama tuffarsi o per chi vuole fare snorkeling. Anticamente la Grotta del Bue Marino serviva da rifugio alla foca monaca.
Chi decide di recarsi alle Egadi lo fa per la bellezza naturalistica dei luoghi a partire dalle acque cristalline del suo mare, dai suoi fondali ricchi di pesci e specie vegetali ma anche per la sua flora dove spiccano i profumi tipici della macchia mediterranea, del timo selvatico, dei capperi della ruta e, meraviglia di Favignana le orchidee selvatiche.
Il palazzo, in stile liberty, venne costruito nel 1876 su progetto dell'architetto Giuseppe Damiani Almeyda per ospitare la famiglia Florio a quel tempo proprietaria dell'isola. L'edificio sul quale spiccano merli e pinnacoli venne costruito in pietra tufacea, tipica della zona, ed attualmente ospita uffici del comune e l'Infopoint.
Posto dalla parte opposta dell'isola rispetto all'abitato, l'enorme stabilimento si estende su di una superficie di 32.000 metri quadrati arrivando in passato ad ospitare 350 operai e 150 pescatori addetti alla mattanza. Fu la famiglia Florio che nel 1874, dopo aver acquisito i diritti di pesca ed acquistato le isole di Favignana e Marettimo, decise di ampliare l'antica tonnara dandogli la dimensione attuale. Per anni lo stabilimento costituì la principale attività economica dell'isola e, grande fonte di reddito, qui venivano portati i tonni pescati, puliti, bolliti e inscatolati sott'olio, procedimento all'epoca considerato rivoluzionario. Nello stesso stabilimento venivano anche prodotte le scatolette di latta in cui veniva conservato il tonno e, fu proprio qui che nacque la prima scatoletta con apertura a chiave. Dopo il fallimento della ditta Florio l'attività nella tonnara proseguì sotto la proprietà dell'IRI per poi proseguire con la famiglia Parodi di Genova e con imprenditore Nino Castiglione. Nel 1991 lo stabilimento cessò definitivamente la sua attività e venne acquistato dalla regione Sicilia che dopo circa venti anni di lavori lo ha aperto al pubblico. Ora lo stabilimento rappresenta uno dei più begli esempi di archeologia industriale, al suo interno è stato riprodotto l'intero mondo della tonnara dalla pesca alle sette camere che conducevano i tonni alla camera della morte dove venivano finiti con lunghi arpioni, all'area in cui il tonno veniva inscatolato. All'interno della tonnara è ospitato anche un museo con interessanti reperti archeologici trovati nelle Egadi, una sala per la proiezione di filmati storici e pannelli didattici sulle farie fasi di lavorazione del tonno.
Vai alla pagina Facebook della tonnara
Al pari del tonno anche le cave di tufo sono state per decenni una delle fonti di sostentamento degli abitanti di Favignana, modificandone nel profondo il paesaggio. La calcarenite di Favignana dal banco abbagliante è una pietra molto pregiata e apprezzata fin dall'antichità nell'edilizia oltre che per il suo colore per a sua compattezza. Per secoli i "pirriatura" o tagliatori di pietre con pochi atrezzi hanno rimodellato l'isola passando l'arte di padre in figlio. Nel corso del tempo però gli alti costi di estrazione e di trasporto della pietra hanno fatto sì che l'attività sull'isola andasse a scomparire a favore di lavori più redditizi.
Con la scomparsa dell'attività di estrazione del tufo gli isolani iniziarono a trasformare le cave in orti e giardini. Grazie alle loro alte pareti queste cave proteggono la vegetazione dal vento creando un habitat paragonabile a quello di una serra al cui interno crescono rigogliosi svariati tipi di piante. Merita una visita il "Giardino dell'Impossibile" presso Villa Margherita (necessaria la prenotazione)
Posto a 310 metri sul livello del mare il forte di Santa Caterina è raggiungibile dal centro abitato con una passeggiata di circa 1 ora. Volendo fino a metà strada è raggiungibile anche in automobile o scooter. Giunti al castello è impossibile non salire alle torri ed ammirare lo stupendo panorama offerto che spazia su tutta l'isola di Favignana, su Marettimo, Levanzo per giungere fino a Erice e Marsala sulle coste della Sicilia. Secondo alcune ricerche storiche il castello sorge sul luogo ove anticamente sorgeva una delle tre torri di avvistamento edificate durante la dominazione saracena. Fu Ruggero I d'Altavilla a trasformare la torre in una fortezza, successivamente la fortezza passò di proprietà degli Svevi, poi degli Angioini per divenire, su volere di Pietro di Aragona, di prprietà di Palmerio Abate. La fortezza venne costruita in pietra di tufo locale a forma rettangolare, un ponte levatoio permetteva l'accesso all'interno del castello. Durante la dominazione borbonica il forte venne utilizzato come carcere. Alla fine della II guerra mondiale il carcere passò di proprietà della Marina Militare.
Dedicata alla Madonna della Immacolata Concezione è la principale chiesa dell'isola. La sua posizione piuttosto decentrata rispetto alla piazza deriva da una clausola di re Filippo III ai Pallavicino, secondo la quale gli edifici non dovevano coprire la vista al mare e il tiro dei cannoni dal forte. Al suo interno è custodito un crocificco ligneo dell'VIII secolo e una statua in marmo raffigurante S. Antonio da Padova.
Il Comune di Favignana è il capoluogo delle cinque isole. Sull'isola esiste una guardia medica e un piccolo presidio che si occupa però di primo soccorso altrimenti è necessario recarsi a Trapani.
Infopoint: Largo San Leonardo - Palazzo Florio
Guardia Medica: 0923/921283
Servizio Ambulanze: 0923/23050
Capitaneria di Porto: 0923/921654
Ufficio Marittimo: 0923/923283
Comune di Favignana: 0923/920011
Carabinieri: 0923/921202
Camera Iperbarica: 0923/922292
Le isole delle Egadi non dispongono di aeroporti ma, solamente di eliporti utilizzati per le emergenze. I collegamenti con la terraferma sono garantiti da compagnie marittime che collegano le Isole con Trapani. I traghetti e gli aliscafi partono solamente con condizioni meteorologiche favorevoli in caso di condizioni meteorologiche avverse le isole rimangono isolate. Per questo motivo un periodo di soggiorno nelle isole è sconsigliato alle persone che hanno necessità mediche particolari. Favignana è sicuramente la meglio collegata delle isole nel periodo estivo da Trapani parte un aliscafo ogni 30 minuti e un traghetto ogni 50 minuti, da Napoli parte invece un aliscafo che impiega 6 ore.
Aereo: l'aeroporto più vicino è il Vincenzo Florio di Trapani Birgi che dista 15 chilometri dal Porto ove avvengono gli imbarchi per le Egadi. L'aeroporto è collegato al porto da autobus di linea dellaAzienda Siciliana Trasporti (AST) e da un servizio transfer tramite navetta gestito dallaTOPTRANSFER. L'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo dista invece un ora e mezza da Trapani. Clicca qui per un dettaglio sui servizi di collegamento con Trapani. Furori dall'aeroporto di Trapani, di fronte all'ingresso principale, esiste inoltre un parcheggio TAXI.
Traghetto/Aliscafo: dal porto di Trapani partono tutto l'anno aliscafi della Siremar e della Usticalines. Sopratutto nei mesi estivi è consigliabile prenotare con un po di anticipo. Trova il traghetto più adatto a te
In Barca: se intendete raggiungere l'isola in barca vi suggeriamo di leggere i consigli di BolinaBlu
L'isola è percorribile con qualsiasi mezzo di trasporto dalle auto, facilmente noleggiabili, agli autobus, alle biciclette, agli scooter. Non vi consigliamo però di raggiungere l'isola con un mezzo proprio ma, piuttosto di noleggiare un mezzo all'occorrenza. Esiste un ottimo servizio Bus che collega le principali spiagge dell'isola al centro abitato e per chi non vuole essere legato ad orari esiste anche un servizio taxi. All'info point potrete ricevere informazioni e numeri di telefono dei vari operatori che effettuano servizio noleggio auto, bici scooter o barca. L'isola è anche dotata di un simpatico Trenino Turistico che percorre le principali vie e strade di Favignana raggiungendo cale e spiagge. E’ possibile scegliere tra 4 linee diverse, due diurne e due notturne, con partenza ogni 2 ore. Clicca Qui per andare al sito.
Al contrario di Marettimo, più piccola e selvaggia, Famignana è molto ben attrezzata per l'accoglienza turistica. Esistono hotel di ottima categoria ma anche semplici pensioni, villaggi turistici, B&B, affittacamere e anche un campeggio Campimg Egadi raggiungibile con camper e roulotte. Il campeggio dispone inoltre di bungalow, camere e chalet. Trova il tuo hotelcon Girolando, anche il sito EgadiWeb potrà darvi una mano nella ricerca.
Una delle cose che rendono più o meno gradita una vacanza e che aiutano ad entrare in contatto con il territorio ed a scoprirne i segreti è sicuramente il cibo. A Favignana, come in tutte le Egadi non rimarrete sicuramente delusi! La cucina tipica locale, nonostante sia di tipo mediterraneo, risente particolarmente dell'influenza delle varie dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli, soprattutto quella spagnola e araba. Una giornata tipica sull'isola non può che cominciare con una brioche ripiena di gelato, un bombolone dolce oppure una cassata accompagnata da una rinfrescante granita al caffè o di gelsi, per proseguire con un pranzo leggero a base di panini, deliziosi quelli con il Pane Cunzato, pizze, focacce farcite o arancini per arrivare all'aperitivo ed infine alla cena, momento migliore per scoprire le specialità isolane. Tra queste impossibile non nominare le frascatole, piatto derivante dalla cucina povera contadina che utilizza gli scarti del cous cous per preparare una specie di zuppa a base di carciofi, fave o cavolfiori. Oggi le frascatole vengono service condite con verdure di stagione oppure pesce o aragosta. Altra specialità isolana sono gli spaghetti con i ricci, con le patelle o con l'aragosta, regina delle isole. Imperdibile anche la pasta alla bottarga di tonno,vera specialità dell'isola, le frittelle di tonno o il tonno in agrodolce. Sull'isola vi sono numerosissimi ristoranti, trattorie, pizzerie e paninoteche, tutte di buona qualità.
Recandovi in zona porto potrete trovare agenzie o pescatori disposti ad affittarvi gommoni, barche o canoe. Il tipo di barca o gommone dipende da se disponete di patente nautica o meno. Molte agenzie sono invece organizzate per tour dell'isola, servizio taxi, e gite verso le altre isole delle Egadi. All'Infopoint potrete comunque avre nome e numero di telefono delle varie agenzie.
Posta a soli 7 chilometri dalla costa della Sicilia, tra Trapani e Marsala, Favignana è la più grande delle Isole Egadi, ma anche la più turistica e la meno selvaggia delle 5 isole. L'isola, che si estende su di una superficie di 19 chilometri quadrati, è quasi divisa a metà dal corpo montuoso di Santa Caterina, il cui picco più alto raggiunge i 300 mt di altitudine. Ai due lati della formazione calcarea si estendono la Pianura del Bosco e della Piana. Favignana nel corso dei secoli è stata battezzata con numerose definizioni, alcune anche molto romantiche come: la farfalla sul mare, la perla dell'arcipelago, la regina delle tonnare, l'isola dei venti, l'isola delle capre. Il suo attuale nome risale però al periodo medioevale e deriva dal latino favonius, termine con il quale i romani indicavano il vento caldo che soffia da ovest. Con le sue spiagge bianchissime, il suo mare cristallino Favignana è l'isola delle Egadi che suscita il maggiore interesse sia dal punto di vista paesaggistico che marino e naturalistico.
La storia dell'isola risale addirittura al periodo Paleolitico, risalgono infatti a quest'epoca le tracce degli insediamenti umani ritrovati tra le Grotte del Faraglione e il Pozzo di San Nicola. L'isola era conosciuta dai greci con il nome di Aegusa o isola delle capre, nell'VIII a.C. subì la dominazione dei Fenici per poi passare, con la prima Guerra Punica sotto il dominio dei Romani. Per il resto della sua lunga storia seguì comunque i destini della Sicilia fino al XVI secolo quando tutto l'arcipelago delle Egadi venne venduto dai Borboni alla famiglia Pallavicini di Genova.
Curiosità: se capitate sull'isola verso la fine di maggio potrete assistere di persona alla preparazione ed alla partenza delle barche che si recano alla mattanza di tonni. Questo sistema di pesca segue tempi e rituali molto antichi scanditi dal capo della tonnara o Rais. Questi riti, ai quali i pescatori attribuiscono un significato propiziatorio, sono accompagnati da preghiere e canti conosciuti con il nome di Cialome. Le cialome vengono eseguite all'unisono dai tonnari prima, durante e dopo la pesca del tonno, le loro parole vengono tramandate dalla notte dei tempi, mentre è il cialomatore, e nessun altro, a darne l'avvio.
Le Egadi sono costituite da un gruppo di cinque isole di cui fanno parte:
Marettimo
Favignana
Levanzo
Formica
Maraone
le ultime due sono talmente piccole da non essere abitate. Poste all'estremità occidentale della Sicilia, grazie alle bellezze naturali che le caratterizzano, alle loro acque cristalline e all'accoglienza dei loro abitanti, negli ultimi anni sono divenute una meta molto ambita dal turismo, rimanendo comunque selvagge e lontane dal turismo di massa.
Per preservare intatta la bellezza naturale, la flora e la fauna che le caratterizzano nel 1991 è stata creata l'Area Marina Protetta delle Isole Egadi, che si estende su di una superficie di 53.992 ettari. In quest'area si trova la prateria di Posidonia Oceanica più estesa di tutto il mediterraneo e da alcuni anni sono tornate anche le rarissime foche monache. Nelle acque circostanti le isole non è raro incontrare le tartarughe marine Caretta caretta, stenelle e tursiopi, meglio conosciuti come delfini dal naso a bottiglia. Come tutte le aree protette l'intera area è soggetta a molti vincoli e restrizioni vi consigliamo pertanto, di consultare il Sito dell'Area Marina.
Le isole delle Egadi non dispongono di aeroporti ma, solamente di eliporti utilizzati per le emergenze. I collegamenti con la terraferma sono garantiti da compagnie marittime che collegano le Isole con Trapani. I traghetti e gli aliscafi partono solamente con condizioni meteorologiche favorevoli in caso di condizioni meteorologiche avverse le isole rimangono isolate. Per questo motivo un periodo di soggiorno nelle isole è sconsigliato alle persone che hanno necessità mediche particolari.
Aereo: l'aeroporto più vicino è il Vincenzo Floriodi Trapani Birgi che dista 15 chilometri dal Porto ove avvengono gli imbarchi per le Egadi. L'aeroporto è collegato al porto da autobus di linea della Azienda Siciliana Trasporti (AST) e da un servizio transfer tramite navetta gestito dalla TOPTRANSFER. L'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo dista invece un ora e mezza da Trapani. Clicca qui per un dettaglio sui servizi di collegamento con Trapani. Furori dall'aeroporto di Trapani, di fronte all'ingresso principale, esiste inoltre un parcheggio TAXI.
Nave: dal porto di Trapani partono tutto l'anno aliscafi della Siremar e della Usticalines. Sopratutto nei mesi estivi è consigliabile prenotare con un po di anticipo.
Barca Propria: Se vi recate alle Egadi con una barca di vostra proprietà vi consigliamo di seguire i consigli di BolinaBlu
Marettimo
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L'isola con i sui rilievi montuosi ricchi di vegetazione offre molti spunti per passeggiate in mezzo ai colori ed ai profumi di un'incontaminata macchia mediterranea, i panorami che offrono alcuni itinerari ne valgono poi veramente la fatica! Durante le escursione è facile imbattersi in animali come il muflone, i conigli selvatici, il cervo o i cinghiali. Mentre gli amanti del Bird-waching potranno osservare aniali di passo o stanziali come bianconi, aquile, la magnanina, l'uccello delle tempeste, il falco pellegrino, il barbaginni e molti altri ancora.
Partendo dal paese seguire la strada che porta in direzione del cimitero e arrivare fino al bivio tra Carcaredda e Punta Libeccio. Dopo una salita molto panoramica fino a quota 320 metri si scende fino a raggiungere il Faro di Punta Libeccio
Tempo di percorrenza: 2 ore
Difficoltà: Facile
Bambini: non è adatto ai bambini non abituati a camminare
Partendo dallo Scalo Vecchio si segue un sentiero lastricato che porta alle case romane con circa 30 minuti di cammino. Dalle case romane con la vicina chiesetta si prosegue per Punta Campana fino ad arrivare al punto panoramico di Monte Falcone.
Tempo di percorrenza: 2 ore
Difficoltà: Abbastanza impegnativa
Bambini: non è adatto ai bambini non abituati a camminare
Il sentiero inizia dalla parte nord del paese in prossimità dello Scalo Vecchio e attraversando una fitta macchia mediterranea giunge fino allo Scoglio del Cammello per poi scendere verso Punta Troia. La prima parte del percorso è piuttosto agevole ma, poi costeggia alti strapiombi con ripide salite piuttosto sdrucciolevoli. Per percorrerlo nella sua interezza è necessario calzare un paio di scarpe da trekking.
Tempo di percorrenza: 1,5 ore
Difficoltà: Impegnativo
Bambini: non è adatto
Dallo scalo vecchio prendere il sentiero verso Punta Troia, giunti al bivio per Cala Bianca proseguire su questo nuovo sentiero. Dopo alcuni tornanti in discesa si arriva alle parti più pericolose del tracciato che in alcuni tratti si riduce ad una sottile traccia. L'ultimo pezzo del tracciato è molto esposto e, non ammette errori. Si consiglia la percorrenza di questa passeggiata a camminatori esperti e in assenza di vento di Maestrale.
Tempo di percorrenza: 2,5 ore
Difficoltà: Molto Impegnativo
Bambini: Non adatto
L'isola non dispone di molte spiagge si tratta comunque in genere di piccole calette alcune raggiungibili a piedi altre solamente con la barca. Esiste un servizio di taxi barca che accompagna i turisti nelle varie spiagge andandoli a riprendere a determinati orari, da alcune di esse è possibile tornare a piedi. Nessuna spiaggia di Marettimo è attrezzata quindi vi consigliamo di portare con voi cibo e acqua.
Solamente due sono le spiagge comodamente raggiungibili a piedi dal paese e, ovviamente sono anche le più frequentate, una si trova in corrispondenza di Porto Nuovo e l'altra di Porto Vecchio, vi consigliamo però di non limitarvi solamente a queste due spiagge.
Ecco l'elenco delle spiagge più belle dell'isola:
Posta proprio sotto al cimitero è raggiungibile a piedi tramite il sentiero che conduce appunto al cimitero, numerose sono le discese al mare di questo tratto di strada, tra queste quella subito dopo la cappella del rotolo. Per raggiungerla ci vogliono circa 15 minuti a piedi, il tragitto è comunque facile adatto ad essere percorso con ciabatte da mare. Vista la sua posizione la spiaggia è in ombra al pomeriggio.
Raggiungibile attraverso la strada che porta al cimitero con circa 20 minuti di cammino, la spiaggia è un mix tra ciottoli e sabbia. Grazie alla sua bellezza è molto frequentata, tenete presente che al pomeriggio è in ombra.
Raggiungibile a piedi con una camminata di circa 1 ora e mezza attraverso la pineta. Il sentiero, che porta poi a Punta Libeccio, in alcuni tratti non è molto agevole sono quindi sconsigliate le infradito. L'accesso al mare avviene tramite comodi scogli. Non è adatta ai bambini piccoli.
Posta a circa due ore di cammino dal paese è sicuramente una delle spiagge più suggestive dell'isola, raggiungibile anche con servizio barca. Qui l'acqua e molto limpida e di un colore azzurro intenso, si tratta però di una caletta di sassi.
Posta dalla parte opposta dell'isola rispetto al paese, Punta Libeccio, con il suo faro, è raggiungibile con circa due ore di cammino, la cosa migliore è optare per un servizio barca. Proprio a fianco alla spiaggia di Punta Libeccio si trova Cala Nera raggiungibile solo in barca o a nuoto calandosi dagli scogli.
Sono le due calette più a Nord dell’isola. Per raggiungerle bisogna prendere il sentiero che parte dal paese in direzione Nord e si snoda per un’ora e mezza lungo il versante est. Il sentiero in alcuni tratti è a strapiombo sul mare, quindi poco adatto per chi soffre di vertigini. A circa metà percorso, si trova una sorgente d’acqua potabile. Subito sotto il castello, si può accedere alla spiaggetta dello scalo maestro, oppure attraverso gli scogli scendere sul lato opposto verso Cala Manione. Queste calette sono raggiungibili con un comodo servizio barca.
Una delle più splendide e suggestive spiagge dell'isola, con un acqua limpida e cristallina è raggiungibile anche via terra
Bella spiaggia di ciottoli incastonata sotto al castello. Raggiungibile sia via terra che via mare. Da essa si raggiunge facilmente il castello.
L'isola di Marettimo conta nel suo perimetro oltre 400 grotte considerando sia quelle emerse che quelle sommerse, spesso meta di escursioni da parte dei SUB. Di seguito l'elenco di quelle più note raggiungibili con escursioni in barca.
La grotta prende il nome da un enorme scoglio a forma di cammello che emerge in prossimità della sua apertura. Al suo interno vi sono tre piccole spiaggette di ghiaia e sabbia dove si presume in passato la foca monaca trovasse riparo nella stagione invernale, partorisse e accudisse alle necessità dei propri piccoli. Oggi alcuni scatti effettuati con il sistema delle foto-trappole, ad opera dell'ente parco, fanno pensare ad un ritorno della foca monaca nell'area durante il periodo invernale. All'interno della grotta il mare è limpido e cristallino di un colore azzurro intenso. Le ore migliori per visitarla sono quelle centrali della giornata quando il sole entra a picco attraverso l'apertura della volta creando splendidi giochi di luce e riflessi.
Il suo nome deriva dal forte rimbombo che si verifica nella grotta durante le giornate di brutto tempo, quando le onde si infrangono con violenza nel tratto di costa circostante rimbombano come un violento tuono. Al suo interno il mare è di un colore blu intenso.
Il suo nome deriva dall'omonimo scoglio che ha appunto la forma di una pipa. Situata vicino allo scalo maestro, nel versante nord dell'isola, la grotta fu abitata fin dall'antichità come dimostrano i resti di anfore, otri, piatti e lucerne che si trovano sui suoi fondali. La grotta si insinua all'interno dell'isola per circa 100 metri terminando in una sala con una vasca naturale di acqua dolce.
Le conformazioni rocciose, le stalattiti e le stalagmiti all'interno della grotta hanno ricordato nell'immaginario popolare la forma di personaggi del presepio, che hanno poi dato il nome alla grotta. L'orario migliore per visitarla è il tardo pomeriggio
Si tratta di una delle grotte più suggestiva dell'isola da visitare possibilmente nel tardo pomeriggio quando i raggi del sole riescono a penetrarvi illuminandola. Il suo interno è ricco di stalattiti e stalagmiti.
La grotta prende il nome dalla particolare forma delle rocce che assomigliano appunto a delle palme. E' posta in prossimità della Grotta del Presepe
Conosciute anche con il nome di gruttidi sono costituite da una serie di piccole grotte che declinano rapidamente nel mare. Per la visita è bene dotarsi di maschera, fare a nuoto il tunnel della lunghezza di 40 mt ed entrare nella Grotta degli Innamorati.
Il nome della grotta è dovuto ad una pianta di fico che una volta cresceva sulla sua sommità. La grotta è caratterizzata dalla presenza dell'Uccello delle Tempeste volatile dalle dimensioni di un passero, considerata specie protetta.
L'isola di Marettimo è molto apprezzata dai turisti soprattutto per le sue bellezze naturali come il suo mare, i suoi fondali, le sue grotte e le sue calette. Non esistono molte tracce del suo lungo passato fatta eccezione per il Castello e i resti di alcune case di epoca romana.
Costruito nel IX secolo dagli arabi con funzione di torre di avvistamento, nel 1200 venne ampliato su volere di Ruggiero III, mentre nel 1600 venne ricostruito con le attuali fattezze. Durante il periodo borbonico il castello venne trasformato in carcere e tra i suoi detenuti vi fu anche Guglielmo Pepe, mentre con i moti risorgimentali venne utilizzato come carcere per detenuti politici. Per anni del castello non rimasero che i ruderi, dopo impegnativi restauri oggi alcune aree sono state adibite a Museo delle Carceri e a Osservatorio della Foca Monaca.
Dal castello, posto su di un promontorio nella punta nord-occidentale dell'isola, a 116 metri dal livello del mare, si gode di uno stupendo panorama sull'isola e sul mare. L'area è raggiungibile sia a piedi tramite un sentiero piuttosto impegnativo della durata di circa un ora e mezza che parte dalle ultime case del lato settentrionale del paese oppure via mare, dalla spiaggia si arriva in cima dopo 10-15 minuti di cammino in salita. Secondo la tradizione il nome del castello deriva da una storia d'amore di due sorelle che vivevano nel castello dividendo l'amore per lo stesso ragazzo. Un giorno però una delle due sorelle presa da un raptus di gelosia gettò l'altra giù dalla rupe urlandogli l'appellativo che ora da il nome alla punta.
Raggiungibili a piedi con una facile passeggiata della durata di circa mezz'ora oppure sul dorso degli asinelli, le case costituiscono i resti di un antico insediamento di epoca romana databile intorno al I secolo a.C. In prossimità delle case sorge un piccolo tempio la cui costruzione avvenne XI secolo ad opera di monaci bizantini, probabilmente sui resti di un edificio di culto cristiano.
L'isola è parte del Comune di Favignana e si sviluppa su di una superficie di 12 chilometri quadrati dei quali la maggior parte sono montuosi. Il monte principale dell'isola è Monte Falcone alto 686 metri. Sull'isola esiste un piccolo presidio medico che si occupa però di primo soccorto altrimenti è necessario recarsi a Trapani.
Pronto Soccorso: 0923/21283
Guardia Costiera (Capitaneria di Porto di Trapani): 0923/28900
Ufficio Marittimo: 0923/923283
Comune di Favignana: 0923/920011
Carabinieri: 0923/921202
Le isole delle Egadi non dispongono di aeroporti ma, solamente di eliporti utilizzati per le emergenze. I collegamenti con la terraferma sono garantiti da compagnie marittime che collegano le Isole con Trapani. I traghetti e gli aliscafi partono solamente con condizioni meteorologiche favorevoli in caso di condizioni meteorologiche avverse le isole rimangono isolate. Per questo motivo un periodo di soggiorno nelle isole è sconsigliato alle persone che hanno necessità mediche particolari.
Aereo: l'aeroporto più vicino è il Vincenzo Florio di Trapani Birgi che dista 15 chilometri dal Porto ove avvengono gli imbarchi per le Egadi. L'aeroporto è collegato al porto da autobus di linea della Azienda Siciliana Trasporti (AST) e da un servizio transfer tramite navetta gestito dalla TOPTRANSFER. L'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo dista invece un ora e mezza da Trapani. Clicca qui per un dettaglio sui servizi di collegamento con Trapani. Furori dall'aeroporto di Trapani, di fronte all'ingresso principale, esiste inoltre un parcheggio TAXI.
Traghetto/Aliscafo: dal porto di Trapani partono tutto l'anno aliscafi della Siremar e della Usticalines. Sopratutto nei mesi estivi è consigliabile prenotare con un po di anticipo. Trova il traghetto più adatto a te
In Barca: per chi decide di raggiungere l'isola di Marettimo con una barca propria o a noleggio suggeriamo di leggere i consigli di BolinaBlu
L'isola è molto piccola quindi al suo interno è facile spostasi a piedi, anche perchè tutto ruota intorno al borgo e al suo porto suddiviso tra Scalo Vecchio e Scalo Nuovo. Per raggiungere le poche spiagge è invece necessario munirsi di imbarcazione o aderire a una delle tante gite turistiche in partenza dal porto. Per il noleggio di barche o gommoni vi consigliamo di recarvi in zona porto lì troverete ciò che fa al caso vostro.
Grazie alla sua lontananza dalla terra ferma Marettimo è rimasta negli anni un'isola piuttosto incontaminata e lontana dal turismo di massa per questo motivo è difficile trovare sistemazioni in Hotel. Esiste però una vasta ganna di appartamenti, case e stanze messe in affitto dai proprietari, spesso persone del luogo. Per un maggiore dettaglio vi consigliamo di andare a questo link . Se desiderate soggiornare in Hotel vi consigliamo di spostarvi sull'isola di Favignana.
Una delle cose che rendono più o meno gradita una vacanza è il cibo e, a Marettimo non rimarrete sicuramente delusi. Si inizia al mattino con una brioche ripiena di gelato, un bombolone dolce ed una granita al caffè o di gelsi, da consumarsi presso l'Antico Forno a Legna oppure al Caffè Tramontana con la sua splendida vista mare, per proseguire con spuntini a base di panini, deliziosi quelli con il Pane Cunzato, pizze, focacce farcite o arancini per arrivare all'aperitivo ed infine alla cena da consumarsi in uno dei tanti ristorantini o trattorie dell'isola. Tra questi vi segnaliamo la trattoria il Veliero ottima per cene romantiche in riva al mare, La Lampara, Onda Blu e Al Carrubo, posto leggermente fuori dal paese. Se invece volete acquistare dei piatti pronti e gustarli a casa vostra o in spiaggia vi suggeriamo la gastronomia La Cambusa in Via Gribaldi, 5 che su richiesta prepara anche panini. La gastronomia ha un bancone ricco di formaggi, salumi, insaccati sott’olio e gustosi piatti preparati al forno. La cucina isolana è tipicamente mediterranea anche se risente di influenze arabe e spagnole dovute alle varie dominazioni subite. Sicuramente uno dei principali piatti importati dalla cucina araba è il cous cous che viene servito accompagnato da pesce o verdure. Molto utilizzati sono anche i crostacei, regiana è l'aragosta con la quale si prepara una gustosissima pasta. Da assaggiare sono anche la pasta alla bottarga, la pasta con le sarde e gli spaghetti con le uova di ricci. Una vera squisitezza sono i ravioli ripieni di cernia e conditi con salsa di pistacchio e gamberi dolci. Tra i secondi vi segnaliamo le polpette di tonno, gli involtini sempre di tonno e gli immancabili calamari freschi cotti alla griglia. Caratteristica dell'isola è la salsiccia di tonno che potrete acquistare nel negozio di alimentari posto in via Maria S.S delle Grazie 11. Sicuramente da provare sono i mieli di Cardo, Erica, Rosmarino e Timo prodotti sull'isola dall'azienda Isola del Miele.
Recandovi in zona porto potrete trovare agenzie o pescatori disposti ad affittarvi gommoni, barche o canoe. Il tipo di barca o gommone dipende da se disponete di patente nautica o meno. Molte agenzie sono invece organizzate per tour dell'isola, servizio taxi, e gite verso le altre isole delle Egadi
Con i suoi 700 abitanti Marettimo è sicuramente la più selvaggia delle tre isole, caratterizzata dalle sue acque dai colori cangianti, dalla bellezza dei suoi fondali, un vero e proprio paradiso per i subacquei, dalle sue coste che si gettano a picco sul mare e, dalle sue grotte. Grazie alla presenza di sorgenti di acqua dolce sull'isola si trovano oltre 500 specie botaniche differenti tra queste il pino d'aleppo, l'elicriso pendulo, il timo selvatico, il finocchio mario e specie rare come Scilla Hughy, Blupeuro e il Dianthus al punto da essere stata definita "un giardino in mezzo al mare". Una vacanza a Marettimo è un modo per vivere in stretto contatto con la natura, lontano dai rumori e dal caos che caratterizzano la vita cittadina, godendo della bellezza delle sue acque, del sole e del suo splendido clima mite che la rende balneabile per gran parte dell'anno. Passeggiare tra gli stretti vicoli del borgo, soffermarsi ad ammirare le sue case bianche, i fantastici panorami sul mare, fare un bagno nelle acque cristalline, rigenerarsi gustando una rinfrescante bevanda alle mandorle accompagnata da una squisita brioches con gelato oppure cenare con una pasta all'aragosta, questo è tutto ciò che offre una vacanza a Marettimo.
Secondo numerose teorie geograficamente Marettimo corrisponderebbe alla famosa isola di Itaca indicata nell'Odissea come patria di Ulisse. Sicuramente l'isola fu abitata sin dall'antichità come dimostrano i resti di alcune case di epoca romana. Secondo alcuni scritti l'isola fu teatro della firma del trattato di pace fra Romani Punici e Cartaginesi avvenuto dopo la Battaglia delle Egadi del 10 marzo del 241 a.C. Marettimo passò nel corso del tempo sotto vari domini i primi furono sicuramente i fenici, ma molto importanti furono le dominazioni bizantine e normanne. In quanto scalo commerciale del mediterraneo e punto di approdo per eventuali conquiste, Marettimo fu spesso al centro di lotte per il suo controllo, queste nella maggior parte dei casi provocarono razzie, morti e distruzione. Nel 1634 Filippo IV di Borbone vendette l'isola ai Pallavicino di Genova, grazie ad essi gli isolani godettero di un periodo di relativa tranquillità e prosperità, venne introdotta l'agricoltura e l'allevamento.