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Introduzione

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Con i suoi 700 abitanti Marettimo è sicuramente la più selvaggia delle tre isole, caratterizzata dalle sue acque dai colori cangianti, dalla bellezza dei suoi fondali, un vero e proprio paradiso per i subacquei, dalle sue coste che si gettano a picco sul mare e, dalle sue grotte. Grazie alla presenza di sorgenti di acqua dolce sull'isola si trovano oltre 500 specie botaniche differenti tra queste il pino d'aleppo, l'elicriso pendulo, il timo selvatico, il finocchio mario e specie rare come Scilla Hughy, Blupeuro e il Dianthus al punto da essere stata definita "un giardino in mezzo al mare". Una vacanza a Marettimo è un modo per vivere in stretto contatto con la natura, lontano dai rumori e dal caos che caratterizzano la vita cittadina, godendo della bellezza delle sue acque, del sole e del suo splendido clima mite che la rende balneabile per gran parte dell'anno. Passeggiare tra gli stretti vicoli del borgo, soffermarsi ad ammirare le sue case bianche, i fantastici panorami sul mare, fare un bagno nelle acque cristalline, rigenerarsi gustando una rinfrescante bevanda alle mandorle accompagnata da una squisita brioches con gelato oppure cenare con una pasta all'aragosta, questo è tutto ciò che offre una vacanza a Marettimo.

Marettimo

Secondo numerose teorie geograficamente Marettimo corrisponderebbe alla famosa isola di Itaca indicata nell'Odissea come patria di Ulisse. Sicuramente l'isola fu abitata sin dall'antichità come dimostrano i resti di alcune case di epoca romana. Secondo alcuni scritti l'isola fu teatro della firma del trattato di pace fra Romani Punici e Cartaginesi avvenuto dopo la Battaglia delle Egadi del 10 marzo del 241 a.C. Marettimo passò nel corso del tempo sotto vari domini i primi furono sicuramente i fenici, ma molto importanti furono le dominazioni bizantine e normanne. In quanto scalo commerciale del mediterraneo e punto di approdo per eventuali conquiste, Marettimo fu spesso al centro di lotte per il suo controllo, queste nella maggior parte dei casi provocarono razzie, morti e distruzione. Nel 1634 Filippo IV di Borbone vendette l'isola ai  Pallavicino di Genova, grazie ad essi gli isolani godettero di un periodo di relativa tranquillità e prosperità, venne introdotta l'agricoltura e l'allevamento.

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