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Favignana - Villa Florio Favignana - Villa Florio Elena Valentini

Chi decide di recarsi alle Egadi lo fa per la bellezza naturalistica dei luoghi a partire dalle acque cristalline del suo mare, dai suoi fondali ricchi di pesci e specie vegetali ma anche per la sua flora dove spiccano i profumi tipici della macchia mediterranea, del timo selvatico, dei capperi della ruta e, meraviglia di Favignana le orchidee selvatiche.

Da vedere:

Villa Florio

Il palazzo, in stile liberty, venne costruito nel 1876 su progetto dell'architetto Giuseppe Damiani Almeyda per ospitare la famiglia Florio a quel tempo proprietaria dell'isola. L'edificio sul quale spiccano merli e pinnacoli venne costruito in pietra tufacea, tipica della zona, ed attualmente ospita uffici del comune e l'Infopoint.

Tonnara Florio

FavignanaPosto dalla parte opposta dell'isola rispetto all'abitato, l'enorme stabilimento si estende su di una superficie di 32.000 metri quadrati arrivando in passato ad ospitare 350 operai e 150 pescatori addetti alla mattanza. Fu la famiglia Florio che nel 1874, dopo aver acquisito i diritti di pesca ed acquistato le isole di Favignana e Marettimo, decise di ampliare l'antica tonnara dandogli la dimensione attuale. Per anni lo stabilimento costituì la principale attività economica dell'isola e, grande fonte di reddito, qui venivano portati i tonni pescati, puliti, bolliti e inscatolati sott'olio, procedimento all'epoca considerato rivoluzionario. Nello stesso stabilimento venivano anche prodotte le scatolette di latta in cui veniva conservato il tonno e, fu proprio qui che nacque la prima scatoletta con apertura a chiave. Dopo il fallimento della ditta Florio l'attività nella tonnara proseguì sotto la proprietà dell'IRI per poi proseguire con la famiglia Parodi di Genova e con imprenditore Nino Castiglione. Nel 1991 lo stabilimento cessò definitivamente la sua attività e venne acquistato dalla regione Sicilia che dopo circa venti anni di lavori lo ha aperto al pubblico. Ora lo stabilimento rappresenta uno dei più begli esempi di archeologia industriale, al suo interno è stato riprodotto l'intero mondo della tonnara dalla pesca alle sette camere che conducevano i tonni alla camera della morte dove venivano finiti con lunghi arpioni, all'area in cui il tonno veniva inscatolato. All'interno della tonnara è ospitato anche un museo con interessanti reperti archeologici trovati nelle Egadi, una sala per la proiezione di filmati storici e pannelli didattici sulle farie fasi di lavorazione del tonno.

Vai alla pagina Facebook della tonnara

Cave Dismesse

Al pari del tonno anche le cave di tufo sono state per decenni una delle fonti di sostentamento degli abitanti di Favignana, modificandone nel profondo il paesaggio. La calcarenite di Favignana dal banco abbagliante è una pietra molto pregiata e apprezzata fin dall'antichità nell'edilizia oltre che per il suo colore per a sua compattezza. Per secoli i "pirriatura" o tagliatori di pietre con pochi atrezzi hanno rimodellato l'isola passando l'arte di padre in figlio. Nel corso del tempo però gli alti costi di estrazione e di trasporto della pietra hanno fatto sì che l'attività sull'isola andasse a scomparire a favore di lavori più redditizi.

Giardini Ipogei

Con la scomparsa dell'attività di estrazione del tufo gli isolani iniziarono a trasformare le cave in orti e giardini. Grazie alle loro alte pareti queste cave proteggono la vegetazione dal vento creando un habitat paragonabile a quello di una serra al cui interno crescono rigogliosi svariati tipi di piante. Merita una visita il "Giardino dell'Impossibile" presso Villa Margherita (necessaria la prenotazione)

Forte di Santa Caterina

Posto a 310 metri sul livello del mare il forte di Santa Caterina è raggiungibile dal centro abitato con una passeggiata di circa 1 ora. Volendo fino a metà strada è raggiungibile anche in automobile o scooter. Giunti al castello è impossibile non salire alle torri ed ammirare lo stupendo panorama offerto che spazia su tutta l'isola di Favignana, su Marettimo, Levanzo per giungere fino a Erice e Marsala sulle coste della Sicilia. Secondo alcune ricerche storiche il castello sorge sul luogo ove anticamente sorgeva una delle tre torri di avvistamento edificate durante la dominazione saracena. Fu Ruggero I d'Altavilla a trasformare la torre in una fortezza, successivamente la fortezza passò di proprietà degli Svevi, poi degli Angioini per divenire, su volere di Pietro di Aragona, di prprietà di Palmerio Abate. La fortezza venne costruita in pietra di tufo locale a forma rettangolare, un ponte levatoio permetteva l'accesso all'interno del castello. Durante la dominazione borbonica il forte venne utilizzato come carcere. Alla fine della II guerra mondiale il carcere passò di proprietà della Marina Militare.

FavignanaChiesa Madrice

Dedicata alla Madonna della Immacolata Concezione è la principale chiesa dell'isola. La sua posizione piuttosto decentrata rispetto alla piazza deriva da una clausola di re Filippo III ai Pallavicino, secondo la quale gli edifici non dovevano coprire la vista al mare e il tiro dei cannoni dal forte. Al suo interno è custodito un crocificco ligneo dell'VIII secolo e una statua in marmo raffigurante S. Antonio da Padova.

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