Nel 1863 la comunità israelitica commissionò ad Alessandro Antonelli la costruzione di una nuova sinagoga, terminati i fondi i lavori si bloccarono per circa un decennio, fino a quando il comune di Torino decise di acquistare l’intero lotto per farne un monumento simbolo dell’unità nazionale. I lavori vennero però portati a termine da Costanzo figlio di Alessandro, che nel frattempo morì. Definita un “sogno verticale”, la Mole, con i suoi 167 metri stabilì in Europa un nuovo record di altezza, reso possibile dall'ingegnosa tecnica a tiranti in acciaio ideata dall'Antonelli. In cima alla torre venne posto un genio alato abbattuto da un uragano nel 1904 e sostituito con una stella. Nel 1953 una parte della cuspide venne abbattuta da un temporale, successivamente sostituita da una struttura metallica. La struttura inferiore della mole, notevolmente più grande delle parti superiori, è a pianta quadrata ed ornata da pilastri e semi-colonne con ampie superfici vetrate. Sopra la cupola in muratura, a 85 metri di altezza, è posto un tempietto anche’esso ornato da un colonnato dal quale parte la guglia. Grazie ad un ascensore in cristallo, agganciato a cavi di acciaio, è possibile raggiungere il tempietto dal quale si gode di un magnifico panorama sulla città e sulla catena delle Alpi. Vista l’enorme affluenza di visitatori si consiglia di effettuare la prenotazione on-line
Il museo nacque nel 1941 grazie ad un progetto di Anna Maria Prolo che dopo aver ottenuto autorizzazioni e finanziamenti lo inaugurò nel 1956. La prima sede del museo fu palazzo Chiablese, solo nel 2000 venne trasferito presso la Mole Antonelliana. L’allestimento del nuovo museo, curato da Francois Confino, si compone di numerosi percorsi di visita tutti altamente scenografici che coinvolgono i visitatori con stimoli visivi e uditivi come se si stesse assistendo alla proiezione di un film. Il museo comprende una collezione della storia della fotografia con apparecchi, accessori e documenti fotografici, una raccolta dedicata all'archeologia del cinema che comprende apparecchi, accessori, manifesti cinematografici, materiali di scena, registrazioni sonore, incisioni, materiale pubblicitario e costumi tra i quali un famoso bustino appartenuto a Marilyn Monroe, oltre a film e bozzetti.
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