Il Castello, situato sulle colline del Cuneese, venne costruito come casa-forte intorno al 1300, ma, trasformato da Verano di Saluzzo, figlio di Tommaso III, in dimora signorile nel XV secolo. Dal 1984 è di proprietà del FAI che, dopo aver effettuato parecchi interventi conservativi, lo ha aperto al pubblico. Il salone baronale del castello custodisce una delle più importanti testimonianze della pittura del tardo gotico piemontese, si tratta di un ciclo di affreschi ordinati da Valerano in onore del padre raffiguranti “Prodi ed Eroine” appartenenti all'opera "Le Chavalier Errant" scritta da Tommaso III, oltre che la misteriosa rappresentazione della “Fontana della Giovinezza”. Molto significativa la sala delle Grottesche, con una volta interamente decorata da stucchi e dipinti. La chiesa parrocchiale che sorge a sud del castello conserva preziosi affreschi quattrocenteschi.
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