Presso gli Ebrei il giubileo era un anno straordinario, che cadeva ogni 50 anni, nel quale veniva data a tutti la possibilità riacquistare beni e libertà perduti. Per i ricchi era l’occasione per ricordare che gli schiavi potevano tornare a rivendicare i loro diritti e per tutti un invito a proteggere i più deboli.
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, si deve a papa Bonifacio VIII l’istituzione di un anno santo da tenersi ogni 100 anni, a partire dal 1300. Il significato dell’anno santo cattolico è più spirituale rispetto a quello ebraico e consiste nell’offrire a tutti i credenti la possibilità del perdono generale.
Nel 1475 si decise di portare la cadenza dell’anno santo a 25 anni, per dare ad ogni generazione la possibilità di partecipare almeno ad uno di essi. Finora ne sono stati celebrati 26.
La possibilità di indire Anni Santi straordinari, legati ad avvenimenti o motivi speciali, risale, invece, al XVI secolo e se ne contano tre, prima dell’Anno Santo della Misericordia:
Il Giubileo della Misericordia avviene a 50 anni di distanza dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Il giubileo ha inizio con l’apertura della Porta Santa, la porta che viene aperta solo durante l’Anno Santo, nelle quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore. Simbolicamente l’atto indica l’offerta di un percorso straordinario verso la salvezza.
Giannutri è una destinazione molto speciale. Non ha nè strade nè macchine, i suoi “rumori di sottofondo” sono quelli del vento, del mare o il richiamo degli uccelli; i suoi profumi quelli del mirto, del cisto e del rosmarino; non ha negozi, e non offre altro da fare se non camminare su antichi sentieri, nuotare in acque trasparenti tra piccole occhiate e stelle marine e godere di panorami mozzafiato a contatto con una natura selvatica e qualche volta selvaggia. Se decidete di scendere a terra per una visita dell'isola vi consigliamo di leggere la guida preparata da Girolando. Clicca Qui
Prima di decidere di navigare nelle acque del Giglio, è prudente prendere informazioni presso la Capitaneria di Giglio Porto, tel 0564 809480.
Il porto (Giglio Porto) è situato sulla costa NE dell'isola ed è circondato da un borgo molto piacevole , nel quale risiede la maggior parte della popolazione dell'isola.
A Sud della Punta del Fenaio navigando verso il Seno del Campese prestare attenzione a una secca pericolosa , coperta da 2 m d'acqua.
Sulla costa Est dell'isola, a Sud della Punta del Morto, navigando verso Giglio Porto, si incontra la Secca della Croce, che sporge abbondantemente dalla riva, di circa 400m.
Con venti di N e di E il porto può diventare pericoloso, mentre con venti di SE si genera risacca.
Ridossato dai venti di S e di W.
L'ancoraggio, la pesca e la balneazione sono proibiti per un raggio di 400 m attorno al faro rosso di entrata in porto, per non ostacolare le manovre dei traghetti.
E' diretto .
Prestare attenzione alle navi traghetto, non ostacolarne in nessun modo le manovre.
Il pontile interno è riservato ai traghetti che prestano servizio tra il Giglio e Santo Stefano.
Tener conto del fatto che in estate il porticciolo è molto affollato, quindi se si vuole trovare posto è necessario arrivare presto.
Prima di entrare chiamare il porto , VHF ch 16 e ch 14, oppure telefonare alla Capitaneria di porto, tel 0564 809480, oppure 0564 809517.
Per maggiori informazioni, vai al sito
Distributore di carburante in banchina, ma prima di accostare verificare le profondità.
Orario distributore: 8-18,30. In estate: 8-19
Prese per acqua e energia elettrica.
Negozi in paese, dove è possibile fare cambusa.
Bar, ristoranti e pizzerie in paese, a pochi passi dalle banchine del porto.
A Sud di Giglio Porto, ci sono due ancoraggi ridossati da venti moderati di W e NW, Cala Canelle e Cala Capazzollo.
Ancorare in 5-10 m d'acqua.
Il fondale vicino a riva è di sabbia, allontanandosi da riva le profondità decrescono rapidamente e il fondo diventa algoso, mediocre tenitore.
Si consiglia di utilizzare questa rada solo in condizioni di tempo buono (ho visto arare alcune imbarcazioni).
Lasciando qualche membro dell'equipaggio a bordo, con il tender si raggiunge rapidamente Giglio Porto.
Anche a piedi si può rapidamente raggiungere il paese, la strada passa subito dietro la spiaggia.
Ancorare in 6-10 m d'acqua.
Anche in questo caso il fondo è di sabbia e di alghe, mediocre tenitore, e il fondo decresce rapidamente.
Quindi valgono le stesse raccomandazioni fatte per Cala Canelle.
Prestare attenzione, in avvicinamento, alla secca pericolosa di cui abbiamo già parlato prima.
La rada del Campese è totalmente esposta a maestrale, ma ben ridossata con venti di S, SW, SE.
La rada è ampia e l'acqua chiara.
La spiaggia è molto frequentata e durante l'estate vengono installati dei galleggianti che limitano la zona balneabile, obbligando le imbarcazioni a dare ancora in fondali più profondi e su fondo di alghe e quindi riducendo la bontà dell'ancoraggio.
Noi siamo arrivati il 14 di giugno, e si poteva ancora ancorare su sabbia, ma il giorno dopo abbiamo dovuto spostarci più al largo.
Dei bus abbastanza frequenti collegano la rada di Campese a Giglio Porto e a Giglio Castello.
Il borgo di Giglio Porto è suggestivo e merita una visita.
Col bus si può facilmente raggiungere l'antico borgo aragonese di Giglio Castello, un paese arroccato a 400 m sul livello del mare.
Per maggiori dettali clicca qui
L'isola è area marina protetta, quindi bisogna rispettare strettamente le limitazioni relative.
DA COMPLETARE CON LA MAPPA DELL'AREA MARINA PROTETTA
Zona 1 : divieto di accesso, navigazione, sosta, ancoraggio, pesca, immersioni
Zona 2: Divieto di pesca. La zona 2 si estende fino a 3 miglia al largo
Di fatto la navigazione è possibile all'interno di due canali di accesso, uno in corrispondenza di Cala Maestra e uno in corrispondenza di Golfo Spalmatoi.
Per maggiori informazioni, telefonare al numero 0565 919411 o vai al sito
Il golfo Spalmatoi, sulla costa Est dell'isola, offre qualche possibilità di ancorare.
Si apre all'interno di Golfo Spalmatoi, ed è ridossata da tutti i venti, eccetto quelli di E, SE.
In linea teorica potrebbe trattarsi di un buon ancoraggio, ma gran parte della cala è occupata da ormeggi permanenti.
Inoltre è vietato stare alla ruota per un raggio di 100 m dalle boe bianche e rosse che delimitano l'area di balneazione.
Di fatto, quindi, all'interno della cala, che è la sola ad avere fondali adeguati per l'ancoraggio, non rimane spazio per ancorare.
Le imbarcazioni da diporto possono attraccare alla banchina posta sul lato settentrionale di Cala Spalmatoi, ma esclusivamente per consentire il carico/scarico di merci e passeggeri, avendo cura di non ostacolare l'attracco delle navi che collegano Giannutri al Giglio e Porto Santo Stefano.
Posta appena più a Sul di Cala Spalmatoi, è una rada ampia, aperta e soprattutto con fondali profondi, non buoni tenitori.
Le stesse considerazioni valgono per Cala Volo di Motte.
Di conseguenza noi utilizziamo queste rade solo per una sosta per il bagno, in condizioni di venti deboli del settore W, NW.
Per la notte abbiamo sempre preferito spostarci nella rada di Santa Liberata oppure nella rada di Cala Galera, rispettivamente a Nord e a Sud del Promontorio dell'Argentario, sulla costa toscana.
É una piccola cala intagliata nella costa occidentale dell'isola, totalmente aperta a maestrale.
La piccola banchina di cui è provvista è praticamente sempre occupata, quindi l'unico modo per fermarsi è quello di buttare l'ancora (su fondo sabbioso, con rocce sparse, non ovunque buon tenitore) e portare una cima a terra.
A terra si trova un bar sulla piazzetta che ha anche qualche cosa di cucinato. Su prenotazione, organizza cene di pesce. Il proprietario si chiama Franca Moiana tel. 338 2295755. Milvia Guazzarotto, tel 339 2586391, è invece la referente del Consorzio che gestisce l'isola.
I golfi di Stella e di Lacona costituiscono dei buoni e piacevoli ridossi con venti del settore N e NW.
I due golfi sono situati rispettivamente a est e a ovest del lungo promontorio che termina con il Capo della Stella.
In particolare noi amiamo ancorare al Golfo Stella, perché generalmente più tranquillo.
Giungendo al Golfo Stella da E all'ingresso del golfo si incontrano due gruppi di scogli, gli scogli Gemini (più grandi e più vicini a terra) e gli scogli Corbelli, più piccoli e più spostati verso il centro del golfo.
Si può tranquillamente passare tra i Gemini e i Corbelli, prestando però attenzione ad uno scoglio appena affiorante e poco visibile che sporge di circa 120 m a SSW dei Gemini e che va aggirato.
La seguente fotografia evidenzia la posizione dello scoglio suddetto.
Il passaggio tra i Gemini e la costa è pericoloso.
Giungendo da W, si nota uno scoglio che sporge dal Capo Stella, si tratta dello Scoglio Corbella, da aggirare al largo in quanto il passaggio tra lo scoglio e il capo è pericoloso.
Ancorare su 5-8 metri di profondità, mantenendosi nella parte più a ovest della rada, dove il fondo è sabbioso, ottimo tenitore.
La parte più a est della rada ha un fondo più irregolare, algoso con presenza di rocce, e non si presta ad un buon ancoraggio.
Nella parte più a ovest della rada, vicino a terra, c'è il piccolo porto rifugio di Margidore, dove sono state posizionate delle boe adatte per piccole imbarcazioni, non superiori agli 8-9 metri.
Il mare, soprattutto con venti da terra, è pulito e trasparente e si presta a bagni piacevoli.
La spiaggia è per lo più libera, tranne che per la parte più a est, che è attrezzata a sdraio e ombrelloni.
Con il tender si raggiungono facilmente delle spiaggette suggestive situate sul promontorio di Capo Stella da un lato, e dall'altro si possono visitare diverse calette dall'acqua cristallina, fino a giungere alla spiaggia di Capoliveri.
Sempre con il tender si può scendere comodamente a terra, nel porticciolo di Margidore.
Il tender si può tranquillamente tirare in secca sulla spiaggetta del porticciolo, che risulta anche particolarmente utile per sbarcare con l'eventuale quattrozampe!
Con una breve camminata si può raggiungere Lacona, dove si trovano alcuni negozi, una farmacia, una panetteria ben fornita, una macelleria-gastronomia che cucina anche i polli allo spiedo, un negozio di alimentari, uno di frutta e verdura, un piccolo bazar che vende anche i giornali, un bar con una terrazza che si affaccia sul suggestivo Golfo di Lacona.
Un bus collega Lacona con Portoferraio, quindi si possono anche sbarcare/imbarcare membri dell'equipaggio senza spostare la barca a Portoferraio.
Proprio affacciato al porticciolo rifugio di Margidore la signora Coretta gestisce in modo familiare un piccolo ristorante-trattoria, dove si possono mangiare piatti semplici ma curati, senza allontanarsi dalla barca in rada. Tel 0565 964077 oppure 338 3261561.
A pochi passi dal porticciolo, lungo la strada che porta a Lacona c'è una pizzeria.
Le seguenti fotografie sono state scattate al Golfo Stella, nella prima si vede in lontananza il porticciolo di Margidore, con il relativo campo boe, nella seconda si intravvede la spiaggia attrezzata nella parte più a est della rada.
In entrambe si può ammirare la bella pineta che orla la costa della rada.
Anche il Golfo di Lacona, riparato da venti di N, NW, NE, si presta per un buon ancoraggio e dei bei bagni.
Giungendo da E, aggirare lo scoglio Corbella in corrispondenza di Capo Stella, in quanto il passaggio tra lo scoglio e il capo è impraticabile.
Giungendo da W prestare attenzione alla Secca di Fonza, che fuoriesce a S di Capo Fonza di 250m, ed è coperta da 3,5 m di acqua.
Le possibilità di ancoraggio sono due, come indicato nella precedente fotografia.
Si può dare fondo davanti alla grande spiaggia, sul lato E della rada su 7-8 m di sabbia.
La spiaggia è sabbiosa e l'acqua è molto limpida, quindi la presenza di molti turisti a terra rende questo ancoraggio, comunque buono, meno tranquillo di quello di Golfo Stella.
In alternativa dare ancora davanti alla spiaggetta , lato W della rada, su 6 m di sabbia chiara.
Con il tender si raggiunge facilmente Lacona, dove si trovano alcuni negozi, una farmacia, una panetteria ben fornita, una macelleria-gastronomia che cucina anche i polli allo spiedo, un negozio di alimentari, uno di frutta e verdura, un piccolo bazar che vende anche i giornali, un bar con una terrazza che si affaccia sul golfo.
Un bus collega Lacona con Portoferraio, quindi si possono anche sbarcare/imbarcare membri dell'equipaggio senza spostare la barca a Portoferraio.
Un altro ridosso della costa sud, adatto per i venti di NW e di N, è costituito dal Golfo di Campo.
Di fronte al pontile del porticciolo di Marina di Campo, sono posizionate delle boe di ormeggio per imbarcazioni da diporto.
Per informazioni e prenotazioni, contattare il comune di Campo nell'Elba oppure la Guardia Costiera.
Comune di Campo nell'Elba: telefono 0565 979311
Guardia Costiera (delegazione di spiaggia) : telefono 0565 977980
Dare ancora a N del porto, su 3-7 m di fondo sabbioso, come indicato nella foto sopra.
Col moderati venti di NE, il golfo di Campo costituisce un ridosso discreto.
Questo ancoraggio è aperto a Sud, ma venti moderati meridionali sono sostenibili.
Il porticciolo di Marina di Campo è dotato di due moli, quello esterno è lungo 100 m e quello interno 65 m.
Pericoli: attenzione alla scogliera sommersa in prossimità del molo foraneo, per evitare la quale è necessario tenersi ad almeno 40 m di distanza, in avvicinamento.
La zona di fronte allo scalo d'alaggio ha fondali ridotti (0,6 m e anche meno).
Forti venti di SE disturbano l'ancoraggio, che diventa insostenibile con burrasche del settore S.
Ormeggiare all'interno del molo foraneo.
I primi 25 metri a partire dalla testata del molo foraneo sono riservati al transito per imbarcazioni fino a 20 m, e per al massimo tre giorni, sono gratuiti, non si possono prenotare ed è necessario dare ancora.
Il fondo marino è sabbioso, con presenza di rocce sparse. Non ovunque buon tenitore.
Il porticciolo è stipato di imbarcazioni ed è molto più comodo ancorare in rada.
Esiste un distributore di carburante in banchina, ma il fondale è basso, quindi per le barche a vela è consigliabile fare rifornimento con taniche e tender.
Una fontanella dell'acqua (rifornirsi con taniche).
Buone possibilità di spesa.
Pesce fresco al mercato.
In paese non mancano ristoranti piacevoli e pizzerie.
A ovest del Golfo di Campo si trova l'ultimo ridosso sulla costa sud, ossia la rada di Fetovaia.
Questa rada, molto graziosa, offre un ridosso molto meno sicuro di quello che si potrebbe pensare, quindi è opportuno utilizzarla solo in condizioni di tempo dichiaratamente stabile.
Dare ancora in 5-8 m d'acqua.
La rada è piuttosto stretta e molto affollata, e durante l'estate una fila di galleggianti delimitano l'area riservata ai bagnanti.
Di conseguenza non è sempre facile ancorare dove il fondo è sabbioso e si rischia di ancorare più al largo, su alga e dove il ridosso è meno buono.
La spiaggia è bella e di conseguenza molto frequentata dal turismo da terra.
Nella rada di Porto Azzurro ci sono diverse possibilità di ancoraggio, come indicato nella seguente fotografia.
Spiaggia Barbarossa
E' l'insenatura situata subito a NE del porto.
Si tratta di un buon ancoraggio con venti del settore N, ma è molto esposto a venti di SE, che sollevano onda.
Ancorare su 3-5 m, il fondo è sabbioso.
Cala di Mola
E' la rada a W del porto di Porto Azzurro.
Il fondo è di fango e alghe,i fondali sono di 12 m al centro della rada, e decrescono al fondo della rada, diventando molto bassi, quindi mantenersi ad almeno 500 m dalla costa W.
L'ancoraggio migliore sul lato S della rada, dare ancora sui 4-8 m.
Pericoli: segnalato un relitto sulla batimetrica dei 9 m.
Accertarsi con cura della tenuta dell'ancora.
L'acqua, per la presenza di molte imbarcazioni e delle alghe che ricoprono il fondo, non invita a fare il bagno.
E' gradevole scendere a terra con il tender, lasciando qualche membro dell'equipaggio a bordo, per visitare il paese di Porto Azzurro.
E' vietato lasciare la barca da sola in rada, vengono effettuati controlli e le multe sono salate.
Nella Baia di Mola, nella parte a SW della rada, è anche presente un campo boe.
Per maggiori informazioni sul campo boe vai al sito
Sempre nella parte S della rada di Mola, si trova un cantiere attrezzato per l'alaggio di imbarcazioni, tel. 0565 968692.
Spiaggia di Naregno
E' l'insenatura situata a SE del cantiere commerciale, delimitata a E da Capo Focardo.
Si gode di una discreta protezione dai venti di S.
Ancorare in 6-10 m di sabbia, il fondo è sabbioso, la parte migliore per l'ancoraggio è quella a ridosso del capo.
Il Marina di Porto Azzurro costituisce un eccellente ridosso in caso di brutto tempo, con forti venti di SE si insinua risacca, che però non costituisce pericolo.
Nel caso si voglia entrare nel Marina di Porto Azzurro, chiamare al VHF ch 10, oppure telefonare al 0565 1935269. Per ulteriori informazioni vai al sito
In paese ci sono buone possibilità di spesa, un supermercato e un mercato coperto.
Tutte le strade portano a Roma!
Roma è considerata la città più collegata d’Italia. Una fitta rete di collegamenti aerei, ferroviari e stradali permette, infatti, di raggiungerla con estrema facilità.
AEREO
Roma ha due aeroporti principali:
L’aeroporto di Fiumicino è collegato alla città di Roma con:
TRENO
Sono due le società che gestiscono i treni in arrivo e partenza da Roma: Trenitalia http://www.trenitalia.com/ e Italo.
Sono due anche le principali stazioni Ferroviarie della città:
AUTO e CAMPER
Si può raggiungere Roma in auto sia da Nord sia da Sud, grazie all’autostrada A1. Un’alternativa da Nord è la Via Aurelia (antica via consolare, oggi quasi tutta superstrada o autostrada) e poi l’autostrada Roma-Civitavecchia. Dal versante adriatico, si può percorrere invece l’autostrada A24. Per chi non ha problemi di tempo, tutte le antiche vie consolari possono rappresentare un modo alternativo per arrivare in città, anche se, per un’esperienza davvero suggestiva, è preferibile dedicare una visita al Parco della via Appia Antica, in città. Roma è circondata dal Grande Raccordo Anulare (GRA), reso famoso da una canzone di Corrado Guzzanti del 2000, che celebra Antonello Venditti, e dal documentario di Gianfranco Rosi “Sacro Gra” del 2013, che ha vinto il Leone d’oro alla 70^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Tutte le autostrade incrociano il GRA, su cui si trovano le uscite per il centro e le periferie della città. La mappa del GRA è sul sito.
È opportuno tener presente che la presenza nel centro di Roma di numerose Zone a Traffico Limitato (ZTL), di un livello di traffico spesso eccessivo e la scarsa disponibilità di parcheggi rende l’utilizzo delle auto in città decisamente sconsigliabile. Nella scelta degli alberghi è, quindi, consigliabile privilegiare quelli situati al di fuori del centro storico, soprattutto se ben collegati con mezzi pubblici. Le strutture alberghiere più centrali sono consigliabili solo se dispongono di un parcheggio privato. Per chi decide di arrivare a Roma in Camper, suggeriamo di consultare le aeree di sosta a loro riservate nel sito di Camperonline, costantemente aggiornato.
A PIEDI
L’antica via Francigena, uno dei più antichi tracciati europei, che storicamente ha unito l’Europa ed è stata un importante strumento di culturaper i diversi popoli,consente tutt’ora di arrivare a Roma a piedi e il Giubileo della Misericordia è l’occasione colta dalla Regione Lazio per mettere in sicurezza alcuni tratti del tracciato ufficiale e creare nuovi sentieri per agevolare il percorso dei pellegrini. L’Astral (Azienda Stradale Lazio Spa) ha redatto una ristampa del volume “La via Francigena nel Nord del Lazio” che verrà distribuita unitamente alla mappa delle vie Francigene. Per saperne di piùe per consultare una mappa interattiva, consigliamo il sito
La notte di San Silvestro si tinge di mistero al Castello di Gropparello (PC). L’antico maniero medievale per il 31 dicembre 2015 ha in programma cenone, musica e una speciale escursione notturna.
Un antico maniero medievale e il suo ponte levatoio, un sentiero nel bosco e la complicità della notte. Gli ingredienti per trascorrere un Capodanno diverso dal solito ci sono davvero tutti. Per gli amanti del mistero, alla ricerca di avventure indimenticabili, l’appuntamento è per il 31 dicembre 2015 al Castello di Gropparello (PC), un luogo magico e ricco di atmosfera dove il tempo sembra essersi fermato. Per tutta la giornata sarà possibile visitarlo accompagnati da una guida (su prenotazione, alle ore 11.30, 15.30, 10 euro a persona; in notturna, alle 18.30, 19, 00.30, 15 euro a persona). L’appuntamento clou, però, sarà quello del Cenone. Arrivati al ponte levatoio sarà il castellano ad accogliere gli ospiti e a condurli alle Antiche Cucine per gustare un ricco aperitivo, servito a lume di candela da camerieri in costume. Da lì, lungo il sentiero del bosco illuminato dalle fiaccole, si arriverà fino alla Masseria, dove sarà apparecchiata la Loggia dei Leoni, per una coinvolgente serata tra luci, colori e danze. A mezzanotte in punto, in giardino, sotto le stelle, il tradizionale brindisi di San Silvestro, per salutare l’anno nuovo tra Fontane di luce, Champagne e panettone della casa a cui seguirà, per chi vuole, una suggestiva escursione notturna al castello in cerca di… fantasmi! In passato sono già stati avvistati e documentati tre secolari e illustri ospiti: chissà che da qualche parte non se ne nascondano altri!
Per chi invece preferisce le danze, dalle 0:30 sono in programma musica e balli; all’1:30, infine, verranno servite lenticchie e cotechino “della buona sorte”, accompagnati da bevande delle Americhe in tazzina e distillati di corte. La cena prevede aperitivi in sala delle Armi (con Chardonnay, cocktail analcolico e acqua), salmone marinato alle erbe e bacche di ginepro, cocktail di gamberi in salsa rosa, insalata di piovra con patate in salsa verde. Nelle Antiche Cucine, Monterosso e acqua accompagneranno la crema di burrata con coulisse di pomodoro Pachino e salsa di basilico, il Grana in scaglie con aceto balsamico, le focaccine al formaggio con prosciutto crudo di Parma e gli spiedini di mozzarella e verdure grigliate. Come antipasto Culatello di Zibello con spuma di formaggio al pepe rosa, pesce spada marinato coriandolo e aneto; come primi risotto al salmone con gambero in bellavista e ravioli di branzino con verdurine julienne e per secondo filettino di manzo al pepe verde con patate duchesse. Per finire, la torta di San Silvestro.
Per il cenone con musica, ballo e brindisi il costo è di 135 euro per persona (60 euro per i bambini fino a 10 anni).
Per il pernottamento, il Castello di Gropparello è convenzionato con l’hotel country charme La Maison de Vi, a soli 10 minuti di distanza.
In dicembre, a Castelrotto tutti pronti per dar seguito alle più antiche usanze natalizie. Le contadine di Castelrotto stupiscono i visitatori del Mercatino di Natale con biscotti di panpepato, dolci natalizi, panforte e krapfen per riscaldarsi niente di meglio di un caldo vin brulé. A fare da contorno, tanti stand ricchi di manufatti esclusivamente realizzati a mano: marmellate, articoli da regalo in feltro, candele, addobbi e decorazioni floreali.
Il mercatino si svolge dal 30 Novembre al 28 Dicembre 2019 tutti i fine settimana. Il periodo dell'avvento offre anche momenti musicali con i "Kastelruther Spatzen", e le loro canzoni: l’ideale per favorire l’atmosfera di raccoglimento che precede il Natale.
Orari
ore 10:00 - 19:00
Eccezione: 24.12.2018: ore 10:00 - 15:00
Magie natalizie al lago di Carezza" nel cuore delle Dolomiti, 10 casette in legno a forma di lanterne ospitano artigianato e prodotti locali, tra musica, profumi e tradizioni.
A fare da cornice al Mercatino di Natale alcune sculture di ghiaccio che rappresentano antichi miti e leggende delle Dolomiti, racconti e canti popolari.
Lungo il percorso stufe a legna per scaldarsi e un presepe a grandezza naturale.
Idee di viaggio pensate da GiroLando per permettervi di assistere alle principali feste ed eventi in Italia, per visitare e scoprire le sagre e le feste popolari più belle o semplicemente per vivere in modo sempre nuovo feste e ricorrenze.
Si trova nella Terra dei Laghi (Land O’ Lakes), a nord-est di Toronto ed è famoso per la splendida ed alta parete di roccia che si alza dal lago Mazinaw, creando un fantastico paesaggio naturale. La Mazinaw Rock è interessante anche per i numerosi petroglifi dei nativi che vi sono incisi, facilmente osservabili se ci si avvicina alla roccia con la canoa.
Il Parco è molto frequentato e molto attrezzato: ha una grande area campeggio per tende e camper; c’è la possibilità di affittare canoe; un barca navetta consente di attraversare il lago per scalare la Mazinaw Rock; scuole di arrampicata accompagnano esperti e meno esperti su per le alte pareti di roccia e, nei giorni di festa, si avverte l’inconfondibile odore di grande grigliate; ci sono numerosi servizi, docce comprese e c’è anche una zona dove i cani possono scorrazzare, liberi dai guinzagli.
Nonostante tutto questo, il Bon Echo è anche un luogo piacevolissimo, pieno di alberi spettacolari, scoiattoli e varie specie di uccelli, dove viene molta voglia di andare in canoa e con molti scorci che ben si prestano come soggetti da fotografare o disegnare.
Ad appena 12 Km a nord di Ottawa, a breve distanza dalla Hwy 5, questo splendido parco di 36.000 ettari è perfettamente attrezzato non soltanto per numerosi percorsi escursionistici di diversa difficoltà, ma anche per poter nuotare in tre dei suoi laghi in estate e per sciare in inverno, con decine di piste da discesa, in un comprensorio sciistico di tutto rispetto. È un luogo ideale anche per gli appassionati della bicicletta, con più di 90 Km percorribili.
È anche uno dei parchi che meglio si presta all’avvistamento dei castori, le cui opere ingegneristiche sono visibili anche dalla strada asfaltata che attraversa il parco e a fotografare i meravigliosi colori dell’autunno
Questo è il parco dove abbiamo camminato meno (il tempo non prometteva nulla di buono), ma che ricorderemo per avervi incontrato un orso nero, intento a mangiare piccole ciliegie selvatiche su un albero, sul ciglio della strada.
È considerato uno dei parchi più organizzati e meglio gestiti del Quebec. Fu istituito nel 1970 per evitare che l’industria cartiera distruggesse le splendide foreste di sempreverdi e latifoglie che caratterizzano questa zona. Ha una superficie di circa 550 Kmq e innumerevoli sono i laghi che si aprono al suo interno, tra le valli dei Laurentides, antiche alture che formano lo Scudo Canadese. Innumerevoli anche le specie animali che non è difficile avvistare, tra cui orsi neri, alci e strolaghe, sia che si cammini lungo i sentieri, sia che scivoli silenziosamente in canoa lungo le sue acque. Entrando da Sainte Jean des Piles, è necessario registrarsi presso il centro visitatori, la cui visita è interessante sia per un orientamento sulle numerose attività che il parco offre, sia per un consiglio sulle escursioni possibili in base al tempo che si ha a disposizione.
Anche in questo caso, seguiamo i consigli che ci vengono dati, tre percorsi in tutto, molto diversi tra loro, ma tutti da non perdere:
- Il primo (il sentiero 13) è un percorso ad anello di 5,5 Km, non difficile, ma con molti tratti in salita. Nei punti più scoscesi ci sono corde che agevolano il passaggio. La foresta che si attraversa è fantastica, fitta e selvaggia. Si arriva a scoprire panorami meravigliosi, con foreste che si specchiano in laghi, disegnando paesaggi da libri di fiabe. Nel punto più suggestivo, alto, dal quale si domina un lago con al centro un’isoletta con abeti e foreste a perdita d’occhio, due poltrone di plastica rossa (assolutamente impensabili!) sono l’occasione per rendersi conto che difficilmente troveremo di meglio di quanto quello “schermo” che abbiamo davanti ci sta offrendo ed è davvero difficile decidere di alzarci e rimetterci in cammino.
- Il secondo sentiero è anch’esso un percorso ad anello, di soli 500 metri, che porta ad uno stupendo punto panoramico, anche questo con isoletta con pini al centro del lago.
- Il terzo è soltanto un punto di osservazione a pochi metri da un parcheggio, eppure la vista sul fiume che si apre davanti è spettacolare.