Portogallo

Dedicato alla Madonna Nera, il Santuario sorge nella frazione di Pitti sulla sommità del colle Tindari. Secondo le più accreditate ipotesi il Santuario si trova nel luogo in cui anticamente sorgeva una fortezza sulla quale venne successivamente edificato l'antico Santuario, distrutto nel 1544 assieme all'abitato, dall'esercito turco - ottomano. Secondo la leggenda la statua dell Madonna Nera, custodita nel Santuario, sbarcò sulle sponde dell'isola tra la fine dell'VIII secolo e l'inizio del IX secolo quando una nave proveniente dall'oriente, con il suo prezioso carico, venne sorpresa da una improvvisa quanto terribile tempesta. I marinai decisero di ripararsi proprio sulle spiagge di Tindari ma, quando la tempesta terminò nonostante gli innumerevoli sforzi, non riuscirono a muovere l'imbarcazione e prendere il largo. Per alleggerire la barca i marinai iniziarono a scaricare alcune delle numerose casse contenute nella stiva ma senza ottenere i risultati sperati. Solamente quando venne scaricata anche la cassa contenente l'immagine della Madonna la nave riprese a muoversi. Alcuni marinai rimasti sull'isola decisero quindi di trasportare la preziosa immagine al sicuro sul colle ove già esisteva una fiorente comunità cristiana ed un piccolo Santuario. Il Santuario venne completamente ricostruito nel 1598 ad opera del vescovo Sebastiani anche il nuovo edificio subì però la devastazione dei Bizantini che ne risparmiarono le mura e ben pochi manufatti. Vista l'enorme quantità di fedeli che si recavano a Tindari a venerare la Madonna Nera nel 1956 ebbe inizio la costruzione del nuovo grandioso Santuario con annesso la Casa del Pellegrino, la Sala Convegni, l'Istituto delle Suore Speranzine e la Casa dell'Accoglienza. Il nuovo Santuario ebbe l'onore di ricevere le visite di Papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II.

Poco distante dal santuario si trovano i resti di una città costruita nel 396 dai greci e dedicata ai tre figli di Tindaro: Dioscuri, Castore e Polluce. In epoca romana una frana fece scivolare in mare una parte della città poi distrutta dagli arabi. Ancora visibili i resti della Basilica o Sala di Riunione, il piccolo edificio termale decorato da affreschi e il teatro.

Vai al Sito

 

Sotto il promontorio ove sorge il santuario della Madonna Nera, e più precisamente nel Golfo di Patti, si trova la Laguna di Oliveri la cui particolare conformazione gli è valsa l'appellativo di "lingue di sabbia di Tindari". Oggi riserva naturalistica, la laguna racchiude in sè un ambiente naturale di particolare bellezza composto da bianchissima sabbia marina, acqua salmastra all'interno e un mare cristallino verso l'esterno. In questo ambiente vivono un'enorme quantità di specie animali e vegetali alcune in via di estinzione. Meta preferita dei numerosi turisti che vi si recano ogni anno è la spiaggia di Marinello, che tradizione vuole si sia formata in seguito alla caduta di una bambina dal sovrastante santuario. 

La Riserva Naturale venne fondata nel 1998 su di una superficie di 410 ettari al fine di proteggere il particolare ambiente e le numerose specie viventi che qui trovano il loro habitat ideale. Grazie alle correnti marine, ai venti e alla finezza delle ghiaie di cui è composto il suolo l'aspetto della laguna muta continuamente senza perdere però la caratteristica che la contraddistingue cioè la presenza di cordoni litoranei che formano laghetti semi-permanenti. Tra questi quelli di Marinello, di Mergolo e Verde, che si trovano in prossimità della parete rocciosa, sono quelli di più antica formazione e con un livello di salinità più basso rispetto agli altri.

 Ufficio Informazioni Turistiche: Piazza Guglielmo Marconi, 11 - Patti

Tempo necessario: la visita alla laguna e al monastero richiedono al massimo una giornata. Si tratta di un'escursione giornaliera che può tranquillamente essere fatta anche da coloro che soggiornano a Taormina, a Messina o a Cefalù.

Come arrivare: raggiungere i Laghetti di Marinello è abbastanza semplice e agevole sia che si arrivi dalla Sicilia Orientale che Occidentale, basta percorrere la SS113 e la SS114 che corrono lungo la costa. Durante i mesi di maggiore afflusso turistico non è raro imbattersi in piccole code o rallentamenti. 

Aree sosta Camper

Campeggi e agriturismi

 

Posta nella parte Nord-Occidentale della Sicilia, di fronte all'isola di Vulcano, la laguna di Tindari è un luogo di una rara bellezza naturale ove lingue di sabbia bianchissima si insinuano nell'intensità del blu di un mare incontaminato. Divenuta nel 1998 riserva naturale, la laguna è il luogo ideale per rilassarsi al sole, passeggiare alla scoperta delle numerose specie animale e vegetale che la popolano, oppure bagnarsi nelle limpide acque del mare. Ricordatevi però di dedicare un pò del vostro tempo e delle vostre energie per recarvi alla scoperta dei resti dell'antica città di Tindari e del monastero della Madonna Nera.  

La laguna di Tindari con i suoi laghetti è un luogo talmente magico che anche il commissario Montalbano, interprete dell'omonima serie, in un episodio intitolato "gita a Tindari" decide di staccarsi dalla routine quotidiana e trascorrervi un po di tempo.

Terre di Re, di castelli e di risaie, queste sono le caratteristiche dei territori  che circondano Pavia. Terre abitate da gente semplice, che custodisce con amore tradizioni e usanze di vita quotidiana, come pure in agricoltura che in gastronomia. E' appunto in queste terre che vengono prodotti vini come la Bonarda e il Pinot Grigio seguendo, che oggi come una volta, antichi procedimenti e accorgimenti che si tramandano di generazione in generazione. In queste terre, dal glorioso passato, si trovano antichi borghi e meravigliosi castelli.

Di seguito vi proponiamo un breve elenco di luoghi che potrete abbinare ad una visita alla città di Pavia.

La Certosa

forse uno dei monumenti più celebri del Nord Italia posta appena fuori dalla città. Leggi di più

Castello di Belgioioso

Sicuramente il più grande ed imponente castello del territorio, venne costruito dal duca Giangaleazzo II di Visconti. Passato per secoli di mano in mano tra le famiglie più nobili e potenti del nord Italia che, in taluni casi lo lasciarono in stato di abbandono e trascuratezza, il castello rinacque a nuova vita intorno al 1700 quando entrò a far parte dei domini del principe Alberico. In questo periodo le porte del castello vennero aperte a letterati, filosofi, scienziati e musici oltre che a nobili e rappresentanti dell'alta borghesia. Tra i frequentatori più assidui del castello si annoverano Foscolo e Parini. Oggi le splendide sale del castello vengono utilizzate per mostre, eventi, meeting e matrimoni. Per maggiori dettagli visita il sito

Castello di Chignolo PO

 La parte più antica del vecchio castello pare venne edificata nel 740 d.C. ad opera di Re Liutprando, quando Pavia fu a capitale dei Longobardi, come punto di avvistamento sul Po e sulle vie di collegamento tra l'Italia e il Nord Europa. Per secoli venne utilizzato come fortezza e punto di avvistamento passando via via di proprietà di varie famiglie nobili del territorio. Solamente nel '700 il castello venne trasformato da antica fortezza a Reggia Settecentesca ospitando Papi, Re, Imperatori, Principi, Duchi e Arciduchi come Papa Clemente X, Napoleone Bonaparte e Francesco I d'Austria. Sono di questo periodo gli splendidi affreschi che ornano le sale, la cui esecuzione venne affidata ad artisti di scuola tiepolesca. La bellezza e la ricchezza della reggia assunsero un tale livello da essere denominata "la Versailles della Lombardia". Proprio di fronte al castello si trova l'antico borgo fortificato o ricetto. Vai al Sito

 

 

Il centro storico di Pavia ha la tipica pianta derivante dal castrum, l'accampamento militare romano: il cardo massimo ha mantenuto nei secoli l’originaria importanza ed ancora oggi, divenuto Strada Nuova, costituisce l’asse principale della città, zona di shopping e passeggio. La strada termina al fiume, con il suggestivo Ponte Coperto, simbolo della città.

Piazza della Vittoria

Tra le piazze più note di Pavia c’è Piazza della Vittoria, nota popolarmente come Piazza Grande. La Piazza ha forma lunga e stretta. Al di sotto della Piazza c’è un particolare mercato coperto, sotterraneo, istituito nel 1958. Piazza della Vittoria, a pochi passi dal Duomo cittadino, è sede della vita mondana locale. Sorta sul foro romano, la piazza è stata allargata ad opera della famiglia Visconti nella seconda metà del Trecento nel corso di una risistemazione urbanistica.
Limitrofa al punto di intersezione tra cardo e decumano (oggi Strada nuova e Corso Cavour), era sede delle trattative commerciali e del mercato.
Quasi interamente cinta da portici trecenteschi è limitata dall'antico palazzo del Broletto e dal gentilizio palazzetto gotico "dei Diversi".
Sulla piazza si affaccia anche la chiesa sconsacrata dedicata a Santa Maria Gualtieri di recente restauro ed adibita ad area espositivo-culturale.
Al di sotto della Piazza c’è un particolare mercato coperto, sotterraneo, istituito nel 1958. Sul lato sud del mercato è possibile vedere una parte della rete fognaria romana emersa durante i lavori di costruzione.

Il Broletto

Il broletto (dal latino brolo, cortile o campo recintato) o arengario è, nelle città lombarde a partire dall'anno mille, un'area recintata per le assemblee cittadine e dove si amministrava la giustizia. In seguito il termine venne usato per identificare il palazzo dei consoli, del podestà e genericamente il palazzo municipale.
Il Palazzo del Broletto di Pavia, il più antico della Lombardia, fu costruito nel XII secolo per volontà del Vescovo San Damiano come sede vescovile. Successivamente divenne sede dell'Amministrazione comunale di Pavia e rimaneggiato più volte.
L'originale struttura a ferro di cavallo sviluppata intorno ad un cortile, assunse l'attuale forma quadrilatera dopo la costruzione delle absidi del Duomo sul lato ovest. La loggia e la scalinata sono della metà del XVI secolo, mentre l'orologio posizionato sulla facciata risale invece al 1872. Sulla finestra in alto a destra si può ammirare la Madonna di Piazza Grande del 1604.

 Palazzo dei Diversi o Casa rossa

Questo palazzo fu costruito da Nicolino dei Diversi, Maestro delle Entrate Ducali, verso il 1374 e costituiva il più elegante edificio privato pavese del Trecento. Per l'impiego della terracotta e dell'intonaco a finto mattone, fu denominata casa rossa, nome che ancora popolarmente porta. E' un edificio di tre piani fuori terra con un porticato terreno a pilastri rettangolari che reggono archi acuti. Al primo piano stupende trifore con colonnine marmoree, di cui una sola ad oggi. restaurata. Le altre trifore e le monofore dell'ultimo piano, ora chiuse e intonacate, attendono provvidenziali restauri, così come fianco verso via Beccarla che presenta tracce di eleganti aperture in cotto. Nel cortile, era conservato un mirabile e grandioso crocifisso ligneo quattrocentesco policromo, di scuola lombarda, ora presso i musei civici del Castello.

Ponte coperto

Il Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio) è un ponte sul fiume Ticino, che collega il centro storico cittadino (situato sulla riva sinistra del Ticino), con il quartiere pittoresco, originariamente fuori dalle mura periferiche della città, il Borgo Ticino. Il ponte è molto caratteristico, dotato di cinque arcate e completamente coperto con due portali alle estremità e una cappella al centro. Sebbene il ponte attuale sia stato costruito nel 1949, esso è la ricostruzione dell'antico Ponte Coperto, risalente al XIV secolo.

Castello Visconteo

Realizzato tra il 1360 e il 1365 per volontà di Galeazzo II Visconti, il castello visconteo, magnifico esempio di architettura rinascimentale, fu  costruito come residenza di caccia e di svago. E' certa la presenza di Francesco Petrarca che vi soggiornò su richiesta di Gian Galeazzo Visconti nella seconda metà del Trecento per occuparsi della biblioteca.
Il Castello fa parte di un complesso costituito anche dal giardino, dai resti del muro settentrionale di chiusura del castello, da tre ponti di accesso, dal fossato e dal muro di cinta che lo contiene. Ha un impianto quadrato, con due torri d'angolo anch'esse quadrate. Ospita i Musei civici di Pavia, per cui la visita agli interni è legata alle modalità di ingresso agli stessi.

Vai al sito

Il Duomo

Il Duomo di Pavia, intitolato a Santo Stefano, è uno dei più maestosi monumenti della città. 
Frutto di una plurisecolare stratificazione, il duomo fu costruito sopra le due chiese romaniche gemelle di S. Stefano e S. Maria del Popolo, le cui strutture si possono ancora ammirare nelle cripte.
I lavori di edificazione iniziarono nel 1488 commissionati dal vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti, fratello di Ludovico il Moro, ma si protrassero per secoli lasciando l'opera incompiuta fino a fine Ottocento quando finalmente il prospetto e la cupola vennero terminati in base all'originario progetto di Giovanni Antonio Amadeo.
Edificio di notevoli dimensioni. La pianta è a croce greca, con tre navate affiancate da cappelle semicircolari. La cupola centrale, a pianta ottagonale, visibile dalla campagna circostante la città, con un'altezza di 97 metri, una luce di 34 ed un peso nell'ordine delle 20 mila tonnellate, è la quarta in Italia per dimensioni, sorpassata soltanto dalla basilica di San Pietro, dalla cupola del Pantheon di Roma (più bassa, ma con una luce di ben 43 metri) e dalla cattedrale di Firenze. La torre civica medioevale, acccanto al Duomo, è crollata nel 1989.
Come per il Duomo di Milano se alla struttura generale della chiesa parteciparono attivamente le più abili maestranze locali, per l'imposta della crociera dell'imponente tamburo con cupola vennero chiamati a dare contributi i migliori ingegni del Rinascimento: Bramante e Leonardo.

Vai al Sito 

San Pietro in Ciel d'Oro

La basilica di San Pietro in Ciel d'Oro fu costruita in epoca longobarda appositamente, così si narra, per ospitare le spoglie di Sant'Agostino e, in seguito, ricostruita in forme romaniche. In ealtà le spoglie del Santo, qui traslate nell'VIII secolo dalla Sardegna, furono depositate nell'edificio di culto già preesistente.
La basilica si presenta, così come molte altre chiese pavesi dell'XI-XII secolo, in mattoni, a tre navate con falso transetto, abside e cripta. Il suo nome pare sia nato dalla doratura del primitivo soffitto. Ai lati della basilica si trovavano due conventi: quello a nord era occupato dai canonici lateranensi mentre quello a sud dai monaci agostiniani.
Oltre a quella di Sant'Agostino, la basilica ospita, alla base dell'ultimo pilastro della navata destra, la sepoltura dello stesso re longobardo Liutptando,che tradizionalmente ne volle la costruzione. Attualmente, la basilica è officiata dai monaci agostiniani che sono tornati ad occupare l'antico convento.

Per ulteriori informazioni consulta il sito

Le 3 Torri di Piazza Leonardo Da Vinci

Pavia, città delle “cento torri”. In realtà le torri pavesi  erano solo 78: 35 ancora esistenti, 16 ridotte ad avanzi, e la maggior parte delle torri che svettavano sopra i tetti del centro storico, e per le quali la città di Pavia era famosa, sono andate distrutte.
Vi sono però tutta una serie di resti di torri, incorporate tra le case, che rendono il centro storico della città particolarmente suggestivo. Fra quelle rimaste, le più importanti sono sicuramente le tre di piazza Leonardo da Vinci, con la Torre del Maino alta 51 metri. 

Basilica di San Michele

La Basilica di San Michele Maggiore situata in pieno centro storico, è considerata il più antico monumento religioso di Pavia. Fu edificata in epoca longobarda sul sito della cappella del Palazzo Reale e venne ricostruita nella prima metà del secolo XII dopo un terribile terremoto. Per secoli vi sono stati incoronati re e imperatori (nel 1155 Federico Barbarossa). La facciata, in arenaria bionda, è decorata con bassorilievi ma denuncia il peso degli anni e dell'aggressione degli agenti atmosferici.

Vai al sito

Ufficio del Turismo

Palazzo del Borletto - Via del Comunene, 18 - turismo@comune.pv.it

 

Quando Andare

La primavera e l'autunno, quando le campagne circostanti si riempiono dei colori e degli odori della natura, sono senza dubbio le stagioni migliori per visitare la città. Come per tutte le città della pianura Padana, anche a Pavia le estati sono piuttosto calde e afose mentre gli inverni sono rigidi e nebbiosi.

Come Arrivare

Posta nel cuore della Pianura Padana la città è facilmente raggiungibile in automobile, essa si trova infatti al centro del triangolo formato dalle autostrade A7 che collega Genova a Milano, E70 che collega Torino a Venezia, e E35 che collega Milano con Firenze e il Sud Italia.

Come Muoversi

La città è di dimensioni piuttosto ridotte quindi facilmente visitabile a piedi. Vi suggeriamo di lasciare il vostro mezzo in qualche parcheggio al di fuori dal centro cittadino e scoprire le bellezze architettoniche che costellano la città passeggiando. Altro modo per scoprire Pavia è la bicicletta, intorno alla città poi si snodano numerosi itinerari ciclistici che vi condurranno alla scoperta delle terre del Pavese.

Dove Dormire

In città non vi è un ampia scelta di hotel o B&B ma, nelle campagne circostanti è possibile trovare deliziosi agriturismi. Vi potrà aiutare nella vostra ricerca il sito Visit Pavia. Se viaggiate in camper cliccate qui per avere l'elenco delle aree sosta in zona

Che cosa mangiare

La cucina pavese è una cucina contadina a base di ingredienti semplici e genuini. Essendo il territorio circondato da colline e risaie i protagonisti in cucina sono appunto il riso e il vino accompagnati da carne suina dalla quale si ricavano sanguinacci, salsicce e cotechini, altro prodotti tipico è la carne bovini di razza varzese. Assolutamente da assaggiare sono il riso alla certosina, il riso con salsiccia e fagioli e i ravioli di stufato. A Pavia non mancate una sosta nella pasticceria Vignoni ove viene quotidianamente sfornata la Torta Paradiso, dolce simbolo della città.

Poste ad una ventina di chilometri dalla città di Taormina, sono conosciute anche con il nome di Gole di Larderia. Al contrario di molte altre gole, create nel corso dei secoli dall'erosione dello scorrimento dell'acqua, le Gole dell'Alcantara si sono create in seguito a movimenti sussultorio-tettonici generati da eventi sismici, complici le eruzioni vulcaniche del vicino Etna e lo scorrere delle gelide acque del fiume. Lunghe all'incirca venticinque chilometri e larghe nel punto più stretto all'incirca 2 metri le gole sono costituite da pareti di roccia lavica, alte anche 50 metri, al centro delle quali scorre l'omonimo fiume. La bellezza del paesaggio, il contrasto tra le scure pareti e il blu del cielo rendono il percorso di risalita molto suggestivo. Lo scorrere delle acque e le eruzioni vulcaniche hanno permesso la creazione sulle pareti composizioni a forma di prisma, ventagli, rosette e quelle che vengono chiamate "cataste di legna" e "canne d'organo", formazioni del genere e in tale quantità in Europa sono praticamente impossibili da ritrovare. E' possibile risalire le gole tramite il fiume grazie ad un tracciato, della durata ci un'ora e mezza. Il percorso risulta piuttosto impegnativo adatto a persone allenate che non temono l'acqua e non hanno difficoltà motorie, è consigliabile noleggiare mute e stivaloni in loco. Se non si vuole seguire il tracciato di risalita dalla piccola spiaggetta, posta all'inizio delle gole, è possibile risalirle per 100-200 mt., l'acqua e comunque molto fredda e in alcuni periodi dell'anno piuttosto tumultuosa. Secondo la leggenda anticamente in queste acque vi faceva il bagno Venere, moglie di Vulcano che per lei scaldava le acque, però alla scoperta del suo tradimento cessò di scaldarle, per questo motivo ora sono così fredde. Per accedere alle gole è necessario scendere una lunga scalinata posta a pochi metri dell'ingresso ufficiale oppure utilizzare l'ascensore (a pagamento) posta vicino al bar all'interno dell'ingresso.

Molto bello il sentiero che costeggia il fiume dal quale si gode di una splendida vista sulle gole con le loro alte pareti, sulle anse formate dallo scorrere del fiume e sulle deliziose cascatelle. Il sentiero è percorribile durante tutti i mesi dell'anno mentre l'accesso alla spiaggetta che precede l'inizio delle gole è vietato in inverno quando la potenza e la quantità d'acqua che scende dal fiume ricopre tutto.

Una delle mete preferite dei turisti che si recano in Sicilia, un'escursione in un paesaggio preistorico, adatta agli amanti della natura e dell'avventura. Un ambiente naturale unico in Sicilia, creatosi dal connubbio dela forza dell'acqua con il calore del fuoco, quello dell'Etna.  Un'escursione ove è possibile cimentarsi nella risalita di un tratto del fiume tra alte pareti laviche, ammirare le formazioni basaltiche con le loro forme geometriche, rinfrescarsi nelle acque dei laghetti creati dal fiume nel suo scorrere verso il mare, ammirare una delle numerose cascatelle, fare trekking su di uno dei numerosi sentieri oppure effettare passeggiate a cavallo, questo è ciò che offre una giornata nel Parco Fluviale dell'Alcantara.

Aree sosta Camper

Campeggi e Agriturismi

Ubicazione: Santa Maria Maggiore

L’area della pineta di Santa Maria Maggiore, già ricca di strutture sportive e vero cuore pulsante delle attività “green” della Valle Vigezzo, ospita una nuova struttura di qualità e dall’impatto ambientale ridottissimo.

Il “Praudina Adventure Park”, nato anche grazie ad importante finanziamento della Regione Piemonte basato sulla L.R. 93/95 a sostegno degli interventi per l’impiantistica sportiva in territori montani, permetterà dunque a grandi, ma soprattutto piccini, di sperimentare una nuova attività nella pineta di Santa Maria Maggiore.

L'ingresso è regolato da un briefing tecnico iniziale, che permetterà a tutti di conoscere le principali norme di sicurezza per utilizzare al meglio i dispositivi previsti lungo il percorso aereo. Sarà sempre presente un istruttore qualificato, che garantirà dunque massima sicurezza per la fruizione: ogni utente potrà così essere “padrone” della propria esperienza nel parco, che durerà complessivamente 45 minuti. Gli ingressi sono scaglionati ogni 30 minuti. L'accesso al percorso aereo è concesso solo dopo aver assistito al breafing tecnico e aver dimostrato di aver compreso chiaramente le modalità di percorrenza in sicurezza e l’utilizzo dei dispositivi forniti.

Potranno accedere solo bimbi che hanno compiuto i 6 anni, se inferiori ai 6 anni dovranno essere obbligatoriamente accompagnati da un adulto. Ogni utente deve avere comunque un’altezza minima di 1 metro e 10 cm. “Il fatto che l'Assessorato allo Sport della Regione Piemonte abbia valutato positivamente il nostro progetto, apprezzando la volontà di realizzare un’infrastruttura dall’impatto ambientale pressochè nullo, è per noi motivo d’orgoglio.

ORARI D’APERTURA – MESE DI LUGLIO (IN AGOSTO PREVISTE MAGGIORI APERTURE) MERCOLEDI, VENERDI, SABATO dalle 15.00 alle 19.00 DOMENICA E FESTIVI dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00

Pagina 22 di 175

Portogallo

Italian English French German Portuguese Russian Spanish
Utilizziamo i cookie per migliorare il nostro sito e la vostra navigazione..  Per saperne di più.  Accetto i Cookie da questo sito