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Pavia: che cosa vedere

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Il centro storico di Pavia ha la tipica pianta derivante dal castrum, l'accampamento militare romano: il cardo massimo ha mantenuto nei secoli l’originaria importanza ed ancora oggi, divenuto Strada Nuova, costituisce l’asse principale della città, zona di shopping e passeggio. La strada termina al fiume, con il suggestivo Ponte Coperto, simbolo della città.

Piazza della Vittoria

Tra le piazze più note di Pavia c’è Piazza della Vittoria, nota popolarmente come Piazza Grande. La Piazza ha forma lunga e stretta. Al di sotto della Piazza c’è un particolare mercato coperto, sotterraneo, istituito nel 1958. Piazza della Vittoria, a pochi passi dal Duomo cittadino, è sede della vita mondana locale. Sorta sul foro romano, la piazza è stata allargata ad opera della famiglia Visconti nella seconda metà del Trecento nel corso di una risistemazione urbanistica.
Limitrofa al punto di intersezione tra cardo e decumano (oggi Strada nuova e Corso Cavour), era sede delle trattative commerciali e del mercato.
Quasi interamente cinta da portici trecenteschi è limitata dall'antico palazzo del Broletto e dal gentilizio palazzetto gotico "dei Diversi".
Sulla piazza si affaccia anche la chiesa sconsacrata dedicata a Santa Maria Gualtieri di recente restauro ed adibita ad area espositivo-culturale.
Al di sotto della Piazza c’è un particolare mercato coperto, sotterraneo, istituito nel 1958. Sul lato sud del mercato è possibile vedere una parte della rete fognaria romana emersa durante i lavori di costruzione.

Il Broletto

Il broletto (dal latino brolo, cortile o campo recintato) o arengario è, nelle città lombarde a partire dall'anno mille, un'area recintata per le assemblee cittadine e dove si amministrava la giustizia. In seguito il termine venne usato per identificare il palazzo dei consoli, del podestà e genericamente il palazzo municipale.
Il Palazzo del Broletto di Pavia, il più antico della Lombardia, fu costruito nel XII secolo per volontà del Vescovo San Damiano come sede vescovile. Successivamente divenne sede dell'Amministrazione comunale di Pavia e rimaneggiato più volte.
L'originale struttura a ferro di cavallo sviluppata intorno ad un cortile, assunse l'attuale forma quadrilatera dopo la costruzione delle absidi del Duomo sul lato ovest. La loggia e la scalinata sono della metà del XVI secolo, mentre l'orologio posizionato sulla facciata risale invece al 1872. Sulla finestra in alto a destra si può ammirare la Madonna di Piazza Grande del 1604.

 Palazzo dei Diversi o Casa rossa

Questo palazzo fu costruito da Nicolino dei Diversi, Maestro delle Entrate Ducali, verso il 1374 e costituiva il più elegante edificio privato pavese del Trecento. Per l'impiego della terracotta e dell'intonaco a finto mattone, fu denominata casa rossa, nome che ancora popolarmente porta. E' un edificio di tre piani fuori terra con un porticato terreno a pilastri rettangolari che reggono archi acuti. Al primo piano stupende trifore con colonnine marmoree, di cui una sola ad oggi. restaurata. Le altre trifore e le monofore dell'ultimo piano, ora chiuse e intonacate, attendono provvidenziali restauri, così come fianco verso via Beccarla che presenta tracce di eleganti aperture in cotto. Nel cortile, era conservato un mirabile e grandioso crocifisso ligneo quattrocentesco policromo, di scuola lombarda, ora presso i musei civici del Castello.

Ponte coperto

Il Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio) è un ponte sul fiume Ticino, che collega il centro storico cittadino (situato sulla riva sinistra del Ticino), con il quartiere pittoresco, originariamente fuori dalle mura periferiche della città, il Borgo Ticino. Il ponte è molto caratteristico, dotato di cinque arcate e completamente coperto con due portali alle estremità e una cappella al centro. Sebbene il ponte attuale sia stato costruito nel 1949, esso è la ricostruzione dell'antico Ponte Coperto, risalente al XIV secolo.

Castello Visconteo

Realizzato tra il 1360 e il 1365 per volontà di Galeazzo II Visconti, il castello visconteo, magnifico esempio di architettura rinascimentale, fu  costruito come residenza di caccia e di svago. E' certa la presenza di Francesco Petrarca che vi soggiornò su richiesta di Gian Galeazzo Visconti nella seconda metà del Trecento per occuparsi della biblioteca.
Il Castello fa parte di un complesso costituito anche dal giardino, dai resti del muro settentrionale di chiusura del castello, da tre ponti di accesso, dal fossato e dal muro di cinta che lo contiene. Ha un impianto quadrato, con due torri d'angolo anch'esse quadrate. Ospita i Musei civici di Pavia, per cui la visita agli interni è legata alle modalità di ingresso agli stessi.

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Il Duomo

Il Duomo di Pavia, intitolato a Santo Stefano, è uno dei più maestosi monumenti della città. 
Frutto di una plurisecolare stratificazione, il duomo fu costruito sopra le due chiese romaniche gemelle di S. Stefano e S. Maria del Popolo, le cui strutture si possono ancora ammirare nelle cripte.
I lavori di edificazione iniziarono nel 1488 commissionati dal vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti, fratello di Ludovico il Moro, ma si protrassero per secoli lasciando l'opera incompiuta fino a fine Ottocento quando finalmente il prospetto e la cupola vennero terminati in base all'originario progetto di Giovanni Antonio Amadeo.
Edificio di notevoli dimensioni. La pianta è a croce greca, con tre navate affiancate da cappelle semicircolari. La cupola centrale, a pianta ottagonale, visibile dalla campagna circostante la città, con un'altezza di 97 metri, una luce di 34 ed un peso nell'ordine delle 20 mila tonnellate, è la quarta in Italia per dimensioni, sorpassata soltanto dalla basilica di San Pietro, dalla cupola del Pantheon di Roma (più bassa, ma con una luce di ben 43 metri) e dalla cattedrale di Firenze. La torre civica medioevale, acccanto al Duomo, è crollata nel 1989.
Come per il Duomo di Milano se alla struttura generale della chiesa parteciparono attivamente le più abili maestranze locali, per l'imposta della crociera dell'imponente tamburo con cupola vennero chiamati a dare contributi i migliori ingegni del Rinascimento: Bramante e Leonardo.

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San Pietro in Ciel d'Oro

La basilica di San Pietro in Ciel d'Oro fu costruita in epoca longobarda appositamente, così si narra, per ospitare le spoglie di Sant'Agostino e, in seguito, ricostruita in forme romaniche. In ealtà le spoglie del Santo, qui traslate nell'VIII secolo dalla Sardegna, furono depositate nell'edificio di culto già preesistente.
La basilica si presenta, così come molte altre chiese pavesi dell'XI-XII secolo, in mattoni, a tre navate con falso transetto, abside e cripta. Il suo nome pare sia nato dalla doratura del primitivo soffitto. Ai lati della basilica si trovavano due conventi: quello a nord era occupato dai canonici lateranensi mentre quello a sud dai monaci agostiniani.
Oltre a quella di Sant'Agostino, la basilica ospita, alla base dell'ultimo pilastro della navata destra, la sepoltura dello stesso re longobardo Liutptando,che tradizionalmente ne volle la costruzione. Attualmente, la basilica è officiata dai monaci agostiniani che sono tornati ad occupare l'antico convento.

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Le 3 Torri di Piazza Leonardo Da Vinci

Pavia, città delle “cento torri”. In realtà le torri pavesi  erano solo 78: 35 ancora esistenti, 16 ridotte ad avanzi, e la maggior parte delle torri che svettavano sopra i tetti del centro storico, e per le quali la città di Pavia era famosa, sono andate distrutte.
Vi sono però tutta una serie di resti di torri, incorporate tra le case, che rendono il centro storico della città particolarmente suggestivo. Fra quelle rimaste, le più importanti sono sicuramente le tre di piazza Leonardo da Vinci, con la Torre del Maino alta 51 metri. 

Basilica di San Michele

La Basilica di San Michele Maggiore situata in pieno centro storico, è considerata il più antico monumento religioso di Pavia. Fu edificata in epoca longobarda sul sito della cappella del Palazzo Reale e venne ricostruita nella prima metà del secolo XII dopo un terribile terremoto. Per secoli vi sono stati incoronati re e imperatori (nel 1155 Federico Barbarossa). La facciata, in arenaria bionda, è decorata con bassorilievi ma denuncia il peso degli anni e dell'aggressione degli agenti atmosferici.

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