Nell’immenso territorio canadese, il secondo per estensione dopo la Russia, il clima varia da regione a regione, andando dal freddo estremo delle regioni del nord alle temperature più miti del sud. La costa occidentale ha un clima mitigato dall’influsso delle correnti oceaniche.
Sarete sorpresi di scoprire che Toronto e la regione circostante godono di condizioni climatiche particolarmente favorevoli, molto simili alle migliori del nostro settentrione.
A seconda del tipo di vacanza che si intende fare, si può visitare il Canada in diversi periodi dell’anno. I mesi di luglio e agosto (anche se ovviamente sono quelli che registrano maggiori presenze turistiche e costi più alti) sono quelli più adatti ai viaggi nel nord e se si vuole stare all’aperto, esplorando città, territorio e parchi. In questo periodo si concentrano anche alcune delle feste più importanti, come il Montreal Jazz Festival a giugno, il Calgary Stampede (la manifestazione che è, al tempo stesso, rodeo, mostra e sagra e che si autodefinisce "il più grande spettacolo all'aperto sulla Terra) a luglio e il Gay Pride Day Parade a Toronto ad agosto. Per gli appassionati di sport invernali sono da preferirsi i mesi invernali, quando la stagione sciistica raggiunge il massimo della sua potenzialità; per loro, nella seconda metà di febbraio, c’è anche il Winter Carnival a Québec City.
Non ci sono vaccinazioni consigliate e tantomeno obbligatorie da fare. La sanità è soddisfacente in tutto il territorio canadese. I suoi costi sono però decisamente alti e quindi è opportuno valutare la possibilità di stipulare un’assicurazione prima di partire.
Portate solo il minimo indispensabile. Se decidete di inserire farmaci nel bagaglio a mano, ricordate di portare anche la relativa ricetta medica. In Canada non troverete la Tachipirina; in alternativa potrete acquistare il Tylenon nei Pharmaprix o nelle più economiche filiali Walmart. Utile un repellente per le zanzare e una protezione solare.
Nel sito Viaggiare sicuri si trovano tutte le informazioni sulla sicurezza dei Paesi stranieri, sempre aggiornate. I consigli e le raccomandazioni di prudenza (come tutte le altre informazioni del sito) vanno sempre letti con attenzione e non sottovalutati, anche quando potrebbero sembrare scontati.
Sembra che i primi abitanti del Canada siano arrivati dall’Asia attraverso lo Stretto di Bering circa 40.000 anni fa, dando origine alle popolazioni Inuit e agli Indiani Canadesi.
Intorno all’anno 1000 giunsero i primi europei: Vichinghi che si stabilirono nel nord dell’isola di Terranova e arrivarono fino alle cascate del Niagara. Il primo italiano a raggiungere Terranova fu Giovanni Caboto, nel 1497, su incarico inglese, mentre qualche anno più tardi fu Sebastiano Caboto ad esplorare le coste del Nord America. Nel 1534 il Canada divenne possedimento francese con la spedizione di Jacques Cartier che esplorò il fiume San Lorenzo. La prima colonia francese permanente fu Port Royal Acadia, l’attuale Annapolis Royal, nella Nuova Scozia, fondata da Samuel de Champlain. Fu lo stesso Champlain a fondare anche la colonia del Québec nel 1608.
Dopo la scoperta dei laghi Huron e Ontario, negli anni successivi al 1615 arrivarono i missionari che tentarono di convertire le popolazioni native. Le mire espansionistiche francesi entrarono presto in conflitto con quelle inglesi: le guerre per il predominio del nord America, le guerre Franco-Indiane, culminarono nella battaglia di Québec, con la vittoria di James Wolfe e tutta la Nuova Francia passò nelle mani della Gran Bretagna.
La colonia canadese giocò un ruolo importante durante la Guerra tra Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel 1840 l’Atto dell’Unione sancì la fusione delle due Colonie dell’Alto e Basso Canada, la prima di lingua e cultura britannica, la seconda francese.
Nel 1867 alcune colonie britanniche si unirono nella Confederazione Canadese, che ottenne la piena indipendenza nel 1931. In alcuni grandi musei è possibile approfondire gli aspetti storico- culturali del Paese, attraverso manufatti e testimonianze appartenuti agli Inuit e alle diverse popolazioni indiane. Queste ultime, che vivevano prevalentemente in Ontario e in British Columbia, vengono complessivamente indicate come First Nations.
Continente: America Settentrionale
Capitale: Ottawa
Ordinamento politico: il Canada è una monarchia costituzionale, con a capo la Regina Elisabetta II del Regno Unito. Ha un sistema parlamentare ed è uno Stato federale che comprende 10 province e 3 territori. Fa parte del Commonwealth dal 1926.
Popolazione stimata: 35.000.000 circa
Etnie: metà della popolazione nata in Canada è di origini britanniche e il 34% è di origini francesi. Presenti anche tedeschi, italiani, ucraini, olandesi e polacchi. Il 3% della popolazione totale è costituito da popolazioni indigene: algonchini, irochesi e inuit. Attualmente il Canada è uno dei Paesi con più alto tasso di immigrazione al mondo.
Superficie: 9.976.140 Km2, di poco inferiore a quella dell’Europa (10.91.000 Km2).
Lingue: Il Canada ha due lingue ufficiali:l’inglese (parlato dal 64% della popolazione) e il francese (parlato dal 24%). La maggioranza dei canadesi di lingua francese vivono in Québec.
Religioni: la religione cattolica è diffusa nel 43,6% della popolazione; i Protestanti sono il 29,2% e gli Ortodossi sono l’1,6%. Gli atei e gli agnostici sono circa il 16,2% mentre esigue sono le percentuali di appartenenti ad altre religioni.
Economia. Il Canada è una nazione ricca di materie prime, sia minerarie che agricole, che lo rendono non solo autosufficiente, ma anche tra i massimi esportatori al mondo. Dopo il lungo periodo coloniale, caratterizzato dallo sfruttamento intensivo delle sue risorse naturali, dall’inizio del secolo XX, con l’indipendenza dal Regno Unito, il Paese ha gradualmente adottato un’economia avanzata, che lo ha portato a diventare una grande potenza economica a partire dal secondo dopoguerra.
Fuso orario: Il Canada è un Paese molto esteso, che abbraccia ben 6 diversi fusi orari. Il fuso orario coinvolto nel nostro itinerario è quello di Toronto, pari a -6h rispetto a quello italiano. Da marzo ad ottobre entra in vigore l’ora legale.
Voltaggio elettricità: 120 V: è necessario l’adattatore.
Valuta: Dollaro Canadese (CAD).
Dopo il grande successo delle precedenti edizioni di "Aspettando il Natale", la Pro-Loco di Bollengo ha deciso di ripetere l'esperienza organizzando un evento ancora più ricco di sorprese. Un appuntamento che unisce al classico mercatino natalizio, al quale parteciperanno oltre 30 bancarelle dove saranno esposti prodotti di artigianato locale e hobbistica, momenti dedicati ai più piccini come i giochi medioevali. La giornata sarà allietata da momenti musicali con la partecipazione del "Coro per Caso" e momenti dedicati alla danza con Natalina Ballerina. Nel villaggio di Natale, con tanto di Snow Globe, i più piccini potranno scrivere le loro letterine per Babbo Natale.
Aspettando il Natale può rappresentare l'occasione per una escursione a piedi fino al Campanile Romanico di San Martino, posto nella splendida cornice della Serra Morenica, oppure per una visita alla vicina città di Ivrea con il suo distretto dei 5 Laghi e con le sue strutture di epoca Olivettiana entrate di recente nell'elenco dei siti Patrimonio Unesco.
Camper: tutti coloro che si recheranno al mercatino in camper potranno parcheggiare il loro mezzo nell'area della ProLoco posta all'inizio del paese in prossimità delle scuole elementari.
L'autunno con le sue tiepide giornate, con i suoi caldi colori e soprattutto con i suoi preziosi e gustosissimi frutti di stagione come tartufi, uva, vino, castagne e funghi e uno dei periodi dell'anno dove si concentrano il maggior numero di sagre e rievocazioni storiche, il tutto aspettando i classici mercatini di Natale. Il nostro speciale vuole essere una passeggiata per l'Italia attraverso quelle che noi abbiamo giudicato essere le sagre più belle e rappresentative per il territorio. Se ne avete altre da segnalarci saremo ben lieti di annoverarle all'elenco.
Bard: Marchè ou Fort
Date: Domenica 8 Ottobre 2017
Asti - Festival delle Sagre Astigiane
Date: da Sabato 9 a Domenica 10 Settembre 2017
Cherasco - Octoberfest in Langhe
Date: da Venerdì 15 a Martedì 19 Settembre 2017
Caluso - Festa dell'Uva e del Vino
Date: da Mercoledì 13 a Lunedì 18 Settembre 2017
Alba - Palio degli Asini
Date: Domenica 1 Ottobre 2017
Cuneo - Fiera Nazionale del Marrone
Date: da Venerdì 13 a Domenica 15 Ottobre 2017
Santa Maria Maggiore - Fuori di Zucca
Date: da Sabato 21 a Domenica 22 Ottobre 2017
Alba - Fiera Internazionale del Tartufo Bianco
Date: da Sabato 7 Ottobre a Domenica 67 Novembre 2017
Montalto Dora - Festa del Cavolo Verza
Date: da Venerdì 24 a Domenica 26 Novembre 2017
Gorgonzola: Sagra Nazionale del Gorgonzola
Date: da Sabato 16 a Domenica 17 Settembre 2017
Cremona: Festa del Torrone
Date: da Sabato 18 a Domenica 26 Novembre 2017
Bressanone: Mercato del Pane e dello Strudel
Date: dal 29 Settembre al 1 Ottobre 2017
Santa Maddalena: Festa dello Speck
Date: dal 30 Settembre a Domenica 1 Ottobre 2017
Merano: Festa dell'Uva
Date: da Venerdì 13 a Domenica 15 Ottobre 2017
CLes: Pomaria
Date: da Sabato 14 a Domenica 15 ottobre 2017
Montalcino: Sagra del Tordo
Date: da Sabato 28 a Domenica 29 Ottobre 2017
Casola Valsenio - Frutti dimenticati
Date: da Sabato 7 a Domenica 8 Ottobre e da Sabato 14 a Domenica 15 Ottobre 2017
Parma: Festival del Prosciutto
Date: da Sabato 2 a Domenica 10 Settembre 2017
Serrapetrona - Appassimenti aperti
Date: Domenica 12 e 19 Novembre 2017
Comacchio - Sagra dell'Anguilla
Date: dal 29 Settembre al 15 Ottobre 2017
Acqualagna - Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato
Date: 29 Ottobre e week end Novembre 2017
Poggio Bustone: Festa della Porchetta
Date: Domenica 1 Ottobre 2017
Gualdo Tadino: I giochi de le porte
Date: dal 23 al 24 Settembre 2017
Perugia - Eurochocolate
Date: da Venerdì 13 a Domenica 22 Ottobre 2017
Città della Pieve - Zafferiamo
Date: da Venerdì 20 a Domenica 22 Ottobre 2017
Bari - Bacco nelle Gnostre
Date: dal 10 al 12 Novembre 2017
Bronte - Sagra del Pistacchio
Date: dal 29 Settembre 1 Ottobre 2017
Aperta al pubblico dal 1837 per volere di re Carlo Albero, dal 2012 l'Armeria fa parte del percorso di visita del Polo Reale.
L'Armeria Reale è una delle più ricche collezioni di armi e armature antiche del mondo, paragonabile solamente a quelle di Madrid e di Vienna: armi provenienti dagli arsenali di Torino, Genova e da collezioni private appartenenti alla famiglia Reale e a collezioni private L'Armeria occupa gli spazi posti nella manica di collegamento tra Palazzo Reale e le Segreterie di Stato (oggi sede della Prefettura), lo scalone di Benedetto Alfieri (1738-1740), la sala della Rotonda (1842), la galleria Beaumont, progettata da Filippo Juvarra (1732-1734), completata da Alfieri dopo il 1762 e decorata ad olio su muro da Claudio Francesco Beaumont e infine il Medagliere disegnato da Pelagio Palagi (1835-1838).
Con la creazione del Polo Reale, che comprende Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda e Museo Archeologico, è stata unificata la biglietteria e si accede al complesso museale con un unico ticket d'ingresso.
La biglietteria si trova presso Palazzo Reale - Piazzetta Reale 1.
Visita libera. La durata della visita è di 45 minuti circa, con gruppi con un massimo di 25 persone. È assicurato l'accesso a persone con disabilità motoria.
ARMERIA REALE
Piazza Castello, 191
10122 - Torino
tel. +39 011 4361455
e-mail: armeriareale@artito.arti.beniculturali.it
sito web: www.poloreale.beniculturali.it
Ospitata nel corpo di fabbrica che chiude Piazzetta Reale la biblioteca è ospitata nel grande salone rettangolare, posto al pian terreno, con grandi volte a botte affrescate opera dell'architetto Pelagio Palagi. All'interno della biblioteca è custodito un ricchissimo patrimonio di manoscritti e opere librarie e documenti appartenenti al periodo Sabaudo. Nella biblioteca sono inoltre custoditi incunaboli, pergamene e codici militari oltre al famosissimo Autoritratto di Leonardo da Vinci (esposto solo in alcune occasioni) e lo studio preparatorio della Vergine delle Rocce il cui quadro è custodito al museo del Louvre.
Anche la Biblioteca Reale è parte del percorso di visita del Polo Reale.
Posta sulla collina torinese, questa splendida villa seicentesca venne edificata su volere di Maurizio di Savoia e di sua moglie Ludovica. La residenza rappresentò per secoli un luogo di delizie delle principesse di casa Savoia, grazie anche alla sua posizione tra splendidi giardini all'italiana, fontane con giochi d'acqua, padiglioni e aree di produzione agricola. Caratteristico e di effetto il doppio scalone che sormontando una gigantesca fontana raggiunge la villa. Il progetto originale è da attribuirsi ad Ascanio Vitozzi ma nel corso dei secoli venne più volte rimaneggiata, il più significativo dei quali è da attribuirsi ad Agliaudo di Tavignano su volere di Anna Maria di Orleans. A partire dal 1869 la villa cessò di essere parte dei possedimenti della famiglia Savoia per divenire sede dell'Istituto Nazionale delle Figlie degli Ufficiali che combatterono durante le Guerre di Indipendenza. Appartenne agli arredi della villa la celebre libreria, ora al Quirinale, eseguita dall'ebanista Pietro Piffetti. Distrutta durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale la Villa è stata riportata agli antichi splendori grazie a pesanti lavori di restauro che ne hanno permesso l'apertura al pubblico.
Posto in Piazza San Giovanni, nel cuore storico della città, venne edificato intorno al XV secolo, ma subì numerosi rifacimenti nel corso dei secoli. Il più significativo è quello effettuato da Benedetto Alfieri tra il 1739 e il 1767. Il palazzo prende il nome dal figlio secondogenito di Vittorio Emanuele III il duca di Chiamblese. Superata la facciata in mattoni rossi si entra in un atrio con belle volte a crociera che conduce al monumentale scalone. Il palazzo fu per recoli residenza dei membri della famiglia reale tranne che per il breve periodo napoleonico in cui il palazzo fu sede del governatore il principe Camillo Borghese e di sua moglie Paolina Bonaparte, la quale non amava però la vita nella cittadina piemontese. Dal 1956 al 2000 il palazzo ospitò il Museo del cinema, poi trasferito negli spazi della Mole Antonelliana. Ora è sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte.
Il Palazzo fa parte del percorso dei visita del Polo Reale.
Con la sua facciata in mattoni rossi e il suo caratteristico moto ondoso il palazzo è considerato uno dei più significativi esempi di Barocco in Europa, venne progettato dall'architetto Guarino Guarini su volere di Emanuele Filiberto il muto, i lavori di costruzione iniziarono nel 1679. Per anni dimora dei principi di Carignano venne in seguito ceduto al Demanio che vi alloggiò il Consiglio di Stato e la Direzione delle Poste. Nel 1861 il palazzo fu sede del primo Parlamento Italiano che qui rimase fino al trasferimento della capitale del Regno a Firenze. In queso palazzo si verificarono alcuni degli eventi fondamentali per la storia d'Italia come la proclamazione della nascita del Regno ad opera di Vittorio Emanuele II e la lettura del Proclama con cui Carlo Felice concedeva lo Statuto al popolo. Dopo anni di attenti restauri ora sono visitabili alcune delle più belle e significative sale del palazzo come lo studio di Cavour, l'Appartamento dei Principi famoso per le sue boisserie e gli specchi che rivestono le pareti, l'Appartamento di Mezzanotte con il monumentale scalone che conduce al Parlamento Subalpino ricavato dal magnifico salone ovale.
Il palazzo ospita anche il Museo Nazionale del Risorgimento italiano, unico nel suo genere in tutta la nazione raccoglie testimonianze del Regno Sabaudo a partire dal 1706 per maggiori dettagli clicca qui.
Palazzo Madama è un grande edificio storico che ospita le collezioni del Museo Civico d’Arte Antica, creato nel 1861 dalla Città di Torino per conservare il patrimonio della regione e per raccogliere esempi di eccellenza nella produzione artistica nelle arti decorative.
I percorsi si sviluppano su quattro piani, in itinerario attraverso il tempo: dall'interrato, a livello delle fondazioni romane, che presenta le collezioni del Medioevo al piano terra, dove sono le testimonianze più numerose del castello quattrocentesco, le arti dal Gotico al Rinascimento, quindi al primo piano, dentro le stanze barocche in cui abitarono le Madame Reali, le arti del Sei e Settecento, poi al secondo primo piano, per le Arti decorative di tutte le epoche: ceramiche, avori, oreficerie, tessuti, vetri.
Una visita completa, non approfondita, richiede almeno un’ora e mezza.
Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica
Piazza Castello 10122 Torino
telefono +39 011 4433501
fax +39 011 4429929
http://www.palazzomadamatorino.it/it
Il trasferimento della capitale del ducato dei Savoia da Chambery a Torino, voluto nel 1563 da Emanuele Filiberto a seguito della pace di Cateau Cambrésis (1559), porterà la città a trasformarsi da città romana, ancora racchiusa nel quadrato delle mura, a “città-capitale” di uno stato assoluto.
La realizzazione di una residenza secondo i modelli delle altre capitali europee non fu fra i progetti principali del Duca che diede priorità alla costruzione di una moderna Cittadella prendendo inizialmente dimora nel Palazzo del Vescovo (oggi scomparso) posto nelle vicinanze del Duomo.
Fra il 1564 e il 1572 diede comunque l’avvio ad un nuovo palazzo: sarà il figlio Carlo Emanuele I ad affidarne la costruzione, nel 1584, all’orvietano Ascanio Vitozzi: il Palacio Novo prenderà forma sul sito dell’attuale Palazzo a partire dal 1586, diventando la residenza ufficiale dei Savoia fino al 1865.
Fu più volte ampliato e ristrutturato da una serie ininterrotta di interventi a cui presero parte i maggiori architetti ed artisti attivi a Torino tra Settecento e Ottocento. Oggi il palazzo sipresenta ai turisti come un edificio piuttosto austero con una facciata lunga 107 metri racchiusa entro la famosa cancellata del Palagi.
Il percoro di vista inizia dall'atrio da cui si accede al piano nobile attraverso lo scalone d'onore.
E al primo piano nobile si trovano le sale di rappresentanza riccamente decorate con soffitti intagliati, stucchi, dorature e affreschi.
Tra gli ambienti più ricchi di fascino: il grandioso Salone degli Svizzeri, rimodernato su disegno di Pelagio Palagi (1835-40), la Sala del Trono, la Sala del Caffé, la Camera dell'Alcova di Carlo Emanuele II, l'ottocentesca Sala da Ballo, uno degli ambienti più sfarzosi del palazzo e infine la magnifica Scala delle Forbici di Filippo Juvarra (1720).
La scala porta al secondo piano nobile, agli appartamenti nuziali dei Principi di Piemonte e dei Duchi d'Aosta: 30 camere, sgombrate e sigillate nel 1946, alla caduta della monarchia, e riaperte al pubblico nel 2007.
L'attuale percorso di visita prevede l'ingresso dell'Armeria Reale.
http://www.ilpalazzorealeditorino.it/
Immerso nello splendido scenario naturale del parco del Campo dei Fiori, il Sacro Monte di Varese gode di una posizione veramente unica. Ben 14 sono le cappelle che attraverso un percorso di circa due chilometri portano al santuario di Santa Maria del Monte. La salita al monte Orona con le sue cappelle si svolge attraverso boschi di faggi, castagni e noccioli ed è particolarmente suggestiva in autunno quando i boschi si colorano delle tinte forti dell'autunno.
Considerato uno dei più grandi, completi e raffinati esempi di "vie sacre" dell'intero paese, il Monte Sacro di Varese si snoda su di un percorso acciottolato di rara bellezza, dove alle cappelle, con il loro apparato decorativo, si affiancano ampie terrazze per la meditazione e il riposo. La costruzione delle cappelle iniziò nel 1604 e, al contrario di quanto avvenne per molti altri Monti Sacri, terminò in brevissimo tempo grazie alle cospicue disponibilità finanziarie, all'infaticabile opera di padre Aguggiare e delle diverse manovalanze che vi operarono. Le decorazioni delle cappelle vennero dedicate ai misteri del Santo Rosario e ad esse lavorarono i maggiori artisti lombardi dell'epoca come Giovanni Mauro della Rovere, i Fratelli Prestinari, Giuseppe Bernascone, Pietro Gilardi, Antonio Busca e Francesco Silva, solo per citarne alcuni. Tali decori raggiunsero un tale livello artistico e un tale realismo da far sembrare in taluni casi le opere quasi vere. Il percorso che parte dal Rione Sant'Ambrogio a circa 550 metri di altitudine, raggiunge gli 880 metri di altitudine nella sua parte terminale costituita dalla Fontana di Mosè e dal Santuario di Santa Maria del Monte. Durante il tracciato, esclusivamente pedonale, da notare la III cappella dipinta nel 1983 da Renato Guttuso sopra ad un affresco del Nuvolone.
Secondo alcuni studi il santuario sorge in un luogo destinato al culto già dal IV secolo d.C., quando Sant'Ambrogio vi fece costruire una modesta cappella dedicata alla Madonna come ringraziamento per la vittoria sugli ariani. Durante il XI secolo il luogo fu meta di numerosi pellegrinaggi da parte di fedeli che provenivano da tutta la Lombardia, in questo periodo si registra l'esistenza di un piccolo Santuario romanico. Fu nel 1472 che si procedette con la costruzione di un più ampio edificio adatto a contenere le centinaia di fedeli che vi si recavano in pellegrinaggio. L'edificio venne progettato dall'architetto Bartolomeo Gadio e disponeva di tre navate e tre absidi. Nel XV secolo le beate Caterina da Pallanza e Giuliana da Busto Arsizio, fondatrici dell'Ordine delle Romite Ambrosiane, si ritirarono in un romitorio di fianco al santuario per condurre una vita di preghiera. Il loro esempio fu seguito da numerose altre giovani donne al punto che nel 1474 papa Sisto IV concesse alla comunità di erigere un monastero. Fu proprio ad una di queste suore che venne l'idea di mettere in comunicazione il borgo con il santuario tramite un percorso che offrisse l'occasione di meditare sui misteri del rosario.
Funicolare: durante il periodo di esercizio dell'impianto, si raggiunge la stazione di partenza tramite l'autobus urbano linea "C" con destinazione funicolare. Non è possibile raggiungere la partenza della funicolare direttamente in auto, consigliato il parcheggio presso Piazzale Montanari. La funicolare conduce direttamente nel cuore del Borgo, sotto al Santuario. Vai al Sito
Autobus: durante il periodo di chiusura della funicolare, è consigliabile utilizzare l'autobus urbano linea "C" destinazione Prima Cappella - Sacro Monte.
Auto: Dal centro di Varese, seguire le indicazioni per il Sacro Monte. Giunti al bivio posto in località Sant'Ambrogio svoltare a sinistra e proseguire diritti per la strada che porta al Brinzio, poi proseguire lungo la salita che conduce alla vetta.
A piedi: dalla prima Cappella, posta in Rione Sant'Ambrogio, proseguire a piedi lungo la via Sacra che porta al Santuario.
Posto all'interno della Riserva Speciale Regionale del Sacro Monte di Varallo in provincia di Vercelli, il Monte Sacro, con l'annesso Santuario, rappresenta la più grande e la più antica "Via Sacra" del Paese. Ubicato su di un imponente parete rocciosa, dal quale domina il sottostante Borgo, il complesso si presenta come un enorme giardino rinascimentale. L'idea di costruire il percorso sacro venne nel 1486 al frate francescano Bernardino Caimini che, di ritorno da un viaggio in Terra Santa, decise di riprodurre in piccolo i luoghi Sacri più importanti a beneficio dei pellegrini impossibilitati ad intraprendere l'impegnativo e sempre più pericoloso viaggio. Alla morte di padre Caimi, avventuta tra il 1498 e 1499, risultavano già edificate ben tre delle 45 attuali cappelle. L'edificazione proseguì grazie all'opera dell'architetto Gaudezio Ferrari che riuscì a plasmare la Basilica e le restanti cappelle secondo le idee evangeliche del fondatore.
Il Sacro Monte di Varallo si sviluppa su ben 45 cappelle in ognuna delle quali vengono rappresentate scene della vita di Gesù e Maria, attraverso gruppi scultorei e affreschi. Si contano ben 400 gruppi scultorei lignei e in terracotta a grandezza naturale e 4.000 affreschi. Uno dei principali artisti che vi lavorò sia come architetto che come pittore e scultore fu Gaudenzio Ferrari seguito dai suoi più dotati allievi come Bernardino Lanino, Giulio Cesare Luini, Fermo Stella da Caravaggio. A Ferrari seguirono artisti come Giacomo Paracca, i fratelli Della Rovere e Domenico Alfano. Dalla seconda metà del 1500 fu San Carlo Borromeno a occuparsi delle sorti del Sacro Monte recandosi in preghiera per ben 4 volte ed aumentando così il prestigio e l'afflusso di fedeli sul luogo. Nel 1583 vi si recò in preghiera anche Carlo Emanuele I di Savoia. Tra le cappelle più suggestive e artisticamente rappresentative citiamo la n^ 1 con scene di Adamo ed Eva nel giardino dell'eden ed il peccato originale, la n^ 9 con una Madonna con Bambino del Ferrari, la n^ 11 con scene relative alla Strage degli Innocenti, la n^ 13 affrescata da Alfano con curiosi animali, la n^ 20 con la rappresentazione dell'ultima cena e la n^ 43 con statua lignea di Gesù nel sepolcro.
La Basilica dell'Assunta rappresenta il punto culminante della Via Sacra, la sua edificazione cominciò nel 1614 su volere del Vescovo di Novara Carlo Bascape per terminare nel 1642. La sua bianca facciata marmorea è però il risultato di un rifacimento avvenuto nel 1896. La basilica venne edificata grazie al cospicuo finanziamento del cavaliere Agostino Beccaria e dalle donazioni dei pellegrini, come rappresentazione della casa di Ponzio Pilato. L'interno ad unica navata, colpisce per l'appariscente altare maggiore con l'ascensione di Maria contornata da 142 statue in terracotta e 514 figure affrescate. Ben sei sono le cappelle laterali che affiancano l'unica navata. Dalla basilica attraverso una scala in marmo si raggiunge lo "scurolo" dove è conservato un bellissimo simulacro della Madonna dormiente, che secondo la tradizione veniva già venerata prima del 1453 nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli.
Auto: Il Sacro Monte è collegato dalle seguenti autostrade:
- Autostrada MIlano-Torino (A4) per chi proviene da Milano uscita Agognate o Biandrate verso Romagnano; per chi proviene da Torino uscita Greggio o Biandrate verso Romagnano
- Autostrada Voltri-Sempione con uscita Romagnano-Ghemme
- Strada Statale n 299 per Alagna
Treno: Linea Ferroviaria Novara-Varallo
Funivia: si tratta della funivia più ripida d'Europa, un vero e proprio gioiellino di tecnologia. La salita al Santuario dura solamente due minuti ed ha una portata massima di 15 persone.
ORARIO ESTIVO (ora legale) a partire dalle ore 09,00 fino alle 18,00 e prolungata alle ore 19,00 nei giorni di sabato, domenica e festivi.
ORARIO INVERNALE (ora solare) dalle ore 09,00 alle ore 17,00.
Autobus/Camper: agli autobus è vietata la salita fino al Monte Sacro è necessario parcheggiare al parcheggio della funivia (seguire le indicazioni per sacro Monte e Funivia). E' consigliata la salita in funivia anche ai camper soprattutto nei periodi di maggiore affluenza.