Situato sulla riva destra della Dora Baltea, nel centro dell’omonimo villaggio, il castello dispone di un esterno piuttosto anonimo che non lascia immaginare la bellezza e la ricchezza dei suoi interni. Edificato probabilmente sui resti di una antica villa romana, la dimora fu inizialmente proprietà del vescovo di Aosta per passare successivamente alla famiglia degli Challant. Nel corso degli anni il castello subì diversi rimaneggiamenti, i più significativi avvennero intorno al 1480 ad opera di Giorgio di Challant che trasformò il maniero in una splendida dimora rinascimentale arricchita da affreschi ed opere d’arte. Con l’estinzione della famiglia Challantt il castello cadde in declino, venne acquistato all'asta nel 1872 da Vittorio Avondo, pittore piemontese, che assieme ai suoi amici lo riportò agli antichi splendori per donarlo nel 1907 allo Stato. Attualmente di proprietà della Regione, la dimora si presenta in forma quadrangolare con tre lati chiusi e un terzo formato da un giardino all'italiana.
Al centro del cortile è posta l’ottagonale fontana del Melograno, simbolo di prosperità, mentre il porticato al pian terreno è ornato da affreschi rappresentanti scene di vita quotidiana. I muri che si affacciano sul cortile riportano affreschi con gli stemmi dei vari casati imparentati agli Challant; sempre al pian terreno sono le cucine arredate con mobili d’epoca, la sala da pranzo e la sala baronale, ai piani superiori sono: la cappella, le stanze del Conte e della Contessa, gli oratori e la stanza del “Re di Francia” ove il Re usava risiedere durante le sue visite in Valle, la stanza è ornata con gigli, un soffitto a cassettoni e conserva un letto a baldacchino originale dell’epoca.
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Itinerario - 7 giorni in Valle Tratta Distanza in KM Percorrenza Totale 103,3 |