La visita a questo meraviglioso tratto di costa non può essere fatta in macchina (o quantomeno è sconsigliato) ma solamente a piedi, in bicicletta o sul comodo trenino che collega Riomaggiore, Manarola, Comiglia, Vernazza e Monterosso a La Spezia e a Levanto. Una vacanza in questo celebrato angolo di Liguria mette l’individuo in stretto contatto con la natura, l’incontaminato mare dalle mille tonalità e la montagna, con le sue falesie e i suoi speroni di roccia che si gettano a strapiombo nel mare. Classificata nel 1998 come patrimonio mondiale dell’Umanità dall'Unesco, la costa delle cinque terre è posta nella Riviera di Levante in provincia di La Spezia. Grazie alle coste estremamente frastagliate, alle ripide scogliere, al terreno aspro e accidentato, che rende difficile la costruzione di strade o complessi abitativi, il territorio si è mantenuto intatto e incontaminato nel corso dei secoli, unica eccezione è stata la costruzione di terrazzamenti con muri a secco utilizzati per la coltivazione dell'ulivo e della vite, dalle cui uve si producono vini di eccezionale qualità. Anche i borghi che sorgono nelle piccole insenature sono riusciti a mantenere intatto il loro aspetto, le loro tradizioni e la loro vocazione marinara oltre che agricola. Nel 1999 proprio per conservare gli equilibri ecologici, per tutelare il paesaggio e salvaguardare i valori antropologici del luogo è stato creato il Parco Nazionale delle Cinque Terre. Sebbene questi luoghi fossero abitati sin dalla preistoria, l’edificazione dei cinque borghi è databile intorno al XI secolo, quando le genti della Val di Mara scesero lungo le coste ormai liberate dal rischio di incursioni Saracene. All'inizio l'attività principale fu l’agricoltura, con la bonifica dei terreni e la costruzione dei cian (terrazzamenti) solo in seguito le popolazioni si dedicarono ad attività marittime.
Tutti i paesi delle Cinque Terre sono collegati da sentieri, molti dei quali a strapiombo sul mare, tra questi il più famoso è quello Azzurro conosciuto anche come Via dell’Amore. Per percorrere i sentieri è necessario indossare calzature adeguate e stare molto attenti al terreno, che in alcuni tratti può essere sdrucciolevole, si consiglia la massima prudenza e la loro percorrenza con condizioni meteo buone. Per transitare su alcuni sentieri è necessario munirsi di un biglietto giornaliero a pagamento, vi consigliamo quindi di recarvi agli uffici del turismo o consultare il sito del parco per avere informazioni dettagliate e mappe dei tracciati. Vai al Sito
La stagione migliore per visitare le Cinque Terre è la fine dell’inverno inizio primavera quando grazie al clima mite si può godere della ricchezza di colori e odori delle splendide fioriture della macchia mediterranea. Da evitare i ponti di primavera se amate la pace e la tranquillità, e l'estate se volete effettuare escursioni a piedi. Può essere buono anche il periodo che va da inizio autunno ad inizio inverno.
Durante la vostra visita potrete scegliere di soggiornare in un paese delle Cinque Terre oppure in qualche paese limitrofo dove l’offerta è decisamente più ampia e meno onerosa, sebbene meno romantica. Se scegliete di soggiornare nelle Cinque Terre tenete presente che Monterosso dispone di una notevole quantità di strutture ricettive, ristoranti e locali notturni, mentre negli altri borghi le strutture ricettive sono piuttosto ridotte; se scegliete invece di soggiornare nei paesi limitrofi una buona scelta possono essere Levanto o Bonassola. Di seguito alcuni link:
Aree sosta Camper
Campeggi e Agriturismi
Hotel
La zona è nota soprattutto per i vini di ottima qualità sia bianchi che rossi come il Cinque Terre Bianco e lo Sciacchetrà da assaporare assieme a gustosi piatti di pesce, alle tipiche focacce o alla farinata, fatta con farina di ceci. Molto usate nella cucina delle Cinque Terre, come in tutta la Liguria, sono le erbe aromatiche, coltivate in piccoli fazzoletti di terra, tra esse la maggiorana, il basilico, l’origano e la salvia utilizzate come condimento per piatti di pasta fresca come le trofie i pansotti, le trenette oppure per insaporire minestre e zuppe. Ottimi i piatti a base di pesce e molluschi portati freschi tutte le mattine dai pescatori del luogo, tra questi: saraghi, dentici, branzini, orate e le famose acciughe di Monterosso servite marinate con il finocchietto oppure cucinate nel tipico piatto chiamato “tian de anciue”
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