La parte antica di Genova, all’interno delle sue belle mura medioevali, è facile e piacevole da visitare: passeggiare nelle sue strade animate, respirando la brezza che viene dal mare e gustando la sua focaccia vale già il viaggio.
Se poi avete un po’ di tempo a disposizione, cercate di non perdere:
È sicuramente la più grande e sontuosa villa della città. anche se non fu mai censita tra i Rolli, perché si trovava all’esterno delle mura. È un luogo di grande fascino, appena offuscato dall’inevitabilità dell’avanzare della città moderna, che si è nel tempo frapposta tra la villa e il mare. La villa fu edificata per volere di Andrea Doria (l’unico principe che Genova si vanta di aver avuto) a partire dal 1529. Luogo di riposo e gioie familiari per il grande ammiraglio, ospitò una fastosa corte rinascimentale e lo stesso imperatore Carlo V. Molti gli artisti dell’epoca chiamati ad impreziosirla con le loro opere. Le stanze perfettamente arredate, i loggiati affrescati, gli spettacolari arazzi ed il bel giardino all’italiana riservano una vera emozione ai visitatori. Agli Scout interesserà sapere che proprio nel giardino di Palazzo Principe si svolse la cerimonia della Promessa del primo gruppo italiano, il 28 maggio 1916.
Splendida dimora nobiliare, decorata con munificenza sia dai Savoia, sia da due grandi dinastie genovesi: quella dei Balbi, che la edificarono nella metà del 1600, su disegno di Pier Francesco Cantone, e quella dei Durazzo che la ampliarono all’inizio del secolo successivo. Perfettamente conservato ed arredato, il palazzo è splendidamente affrescato e ospita dipinti di Bassano, Tintoretto, Luca Giordano, Anton Van Dyck e Guercino. La visita comprende l’appartamento nobile del secondo piano, con la sala del trono, la sala da ballo e la splendida Galleria degli Specchi. Su prenotazione sono visitabili anche gli ambienti del primo piano. Molto piacevoli anche le terrazze e il giardino.
Fu costruito dalla potente famiglia dei Grimaldi nel 1593 e fu subito inserito nei Rolli, vale a dire nelle liste dei palazzi più belli di Genova, di proprietà di nobili famiglie, che ambivano ad ospitare, in base ad un sorteggio pubblico, le più alte personalità di Stato, in visita ufficiale, assumendosi gli onori e gli oneri di tale accoglienza. Fu restaurato nel XVIII secolo da Maddalena Doria Spinola, nuova proprietaria e nei due secoli successivi fu l’abitazione della famiglia Spinola. Bombardato durante il corso della seconda guerra mondiale, perse il terzo piano e subì danni al piano nobile. Nel 1958 i marchesi Spinola lo donarono allo Stato, completo di tutti i suoi arredi. Negli anni ’90 un’attenta opera di restauro ha ripristinato i piani nobili e le cucine, arredate con utensili originali, recuperati nell’800 da un’antica imbarcazione. Al maestoso esterno che si affaccia su Piazza di Pellicceria, seguono interni di grande splendore, con saloni dalle volte affrescate. Vi ha sede la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola. Molte le opere d’arte ospitate nel suo interno. Spiccano gli affreschi del Tavarone, del Galeotti e del De Ferrari. Tra i dipinti della galleria ospitata nel moderno terzo piano ci sono opere di Antonello da Messina, del Grechetto, di Van Dyck, di Bernardo Strozzi…… Molto interessante la tavola “Le tentazioni di Sant’Antonio”, attribuita a Pieter Brueghel il Giovane ora esposta nuovamente al pubblico, dopo una mostra a Genova del 1946. Sul tetto si apre un terrazzo panoramico. È inserito, come si diceva, nella lista dei 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova, dichiarati nel 2006 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La visita dura circa 1h e 30’
Secondo una leggenda, il punto dove sorge la cattedrale di San lorenzo è quello in cui sorgeva la casa che ospitò il Santo e papa Sisto II durante il loro viaggio in Spagna. Proprio lì, dopo il loro martirio, sarebbe sorta dapprima una cappella e poi una chiesa. In effetti i reperti archeologici hanno dimostrato l’esistenza di un insediamento cristiano stabile a partire dalla metà del III secolo. La prima basilica fu sicuramente eretta intorno al V-VI secolo, per poi esser più volte ampliata e modificata nel corso dei secoli successivi. Con tutta probabilità, dall’XI secolo sostituì gradualmente nella funzione di cattedrale la basilica dei Dodici Apostoli, dedicata a San Siro, vescovo di Genova. Intorno alla chiesa si andò così costituendo il centro della vita cittadina. Nel 1118 fu consacrata a San Lorenzo, anche se i lavori, che le conferirono un aspetto romanico, non erano ancora terminati. Dopo l’incendio del 1296, l’edificio venne restaurato introducendo lo stile gotico e fu affrescata la sua controfacciata. Molti altari e cappelle risalgono invece al XIV e al XV secolo. È di questo periodo anche la cappella, nella navata sinistra, che accoglie le ceneri di San Giovanni Battista, arrivate a Genova alla fine della Prima Crociata. Nel 1550 fu iniziata un’opera di ricostruzione, su progetto dell’architetto perugino Galeazzo Alessi. L’opera, rimasta parziale, si concluse nel XVII: è in questa fase che l’abside fu decorata con le storie di San Lorenzo da Lazzaro Tavarone. L’aspetto attuale è il risultato di un ulteriore restauro, effettuato tra il 1894 e il 1900, che recuperò e valorizzò le parti medioevali della struttura. È interessante notare che il sagrato della Chiesa fu per molti secoli l’unico spazio pubblico della città: Genova, con la sua singolare urbanistica, era infatti una città priva di piazze e priva anche di una sede del potere laico. Splendida la sua facciata con i tre portali gotici del XIII secolo e l’alternanza delle fasce bianche e nere che, nella Genova del medioevo, erano simbolo di nobiltà.I due grandi leoni posti ai lati della scalinata, opera dello scultore Carlo Rubatto, risalgono al 1840. Inizialmente il progetto prevedeva due torri campanarie, ma quella di sinistra non fu mai portata a termine e, nella prima metà del 1400, vi fu costruita una loggia. L’interno presenta tre navate. Splendidi i capitelli trecenteschi delle colonne che le dividono; splendidi anche gli affreschi in stile bizantino del Giudizio Universale e della Glorificazione della vergine, sopra la porta mediana, che risalgono alla fine del XIII secolo. Molte le sculture romaniche, gotiche e neo classiche presenti nel duomo. Anche il Museo del Tesoro e il Museo Diocesano (rispettivamente all’interno e nelle immediate vicinanze della Cattedrale di San Lorenzo) meritano sicuramente una visita.
Tre splendide dimore storiche di proprietà comunale, Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi, dal 2004 costituiscono un unico, eccezionale, spazio espositivo, dedicato all’arte antica.
A palazzo Rosso è ospitata la raccolta di dipinti della nobile famiglia Brignole-Sale, comprendente opere di Dürer, Veronese, Guercino, Strozzi, Grechetto, Van Dyck….
A palazzo Bianco si trova la raccolta di pitture genovesi, italiane ed europee che vanno dal XVI al XVIII secolo, con opere di Caravaggio, Veronese, Memling, Rubens, Van Dyck…….
A palazzo Doria, che ospita anche le sale di rappresentanza del sindaco, si trovano alcuni pezzi particolarmente importanti, come il violino di Paganini, opera di Bartolomeo Giuseppe Guarnieri, detto “del Gesù”, una magnifica raccolta di monete, pesi e misure ufficiali dell’antica Repubblica di Genova e importanti opere di arte decorativa.
La Strada Nuova cinquecentesca, quartiere residenziale dell’aristocrazia cittadina, capace di suscitare stupore e meraviglia nei viaggiatori che giungevano in città (e tra questi lo stesso Rubens) è l’attuale via Garibaldi, strabiliante strada –museo nella quale si affacciano gli palazzi che, per gli affreschi, gli scenografici interni, i giardini, i ninfei e i tesori d’arte che custodiscono sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
La bellissima Porta Soprana, con le sue due torri ed i suoi merli a coda di rondine, secondo l’uso dei Ghibellini, venne edificata nel 1155 e il nome fa riferimento alla sua posizione nella parte alta (di sopra) della città, sulla sommità del Colle Sant’Andrea. La porta si apre a Levante ed ha una torre gemella posta a ponente: la Porta dei Vacca, detta anche Porta di Santa Fede per l’omonima chiesa che sorgeva nei pressi. Di questo antico tempio rimangono solo alcuni resti, all’interno di un edificio che attualmente ospita uffici comunali. Le mura furono edificate per proteggere Genova da suoi nemici e, in particolare, dal pericolo rappresentato da Federico Barbarossa. Molte delle incisioni che si trovano sulla Porta sono veri e propri moniti rivolti agli avversari, come le due belle lapidi in latino che, oltre a riportare i nomi dei sovraintendenti all’opera di costruzione, recitano, tra l’altro: “Se porti pace ti è consentito toccare queste porte, ma se cerchi guerra, te ne tornerai triste e vinto”.
La salita che arriva fino a Porta Soprana è tutto quello che rimane dell’antico Vico Dritto di Ponticello, un tempo zona di grande fermento, con abitazioni e mercati popolari, dove si trova anche la presunta casa di Domenico Colombo, padre di Cristoforo, ora casa-museo. Tutta la zona circostante fu, infatti, rasa al suolo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo per edificare un nuovo quartiere e il palazzo della Regione. In quell’occasione andò perduta anche la casa del grande musicista e compositore Niccolò Paganini. Le Torri sono visitabili ed offrono un bel panorama della città. La visita è sicuramente da consigliare anche se è bene sapere che i gradini sono alti e possono risultare particolarmente scomodi.
Tutto il complesso trecentesco di Sant’Agostino: Chiesa, Chiostro, Torre (bellissima, decorata con azulejos) e Museo rappresentano una tappa obbligata nella scoperta di Genova. La Chiesa in stile romanico ospita spesso mostre temporanee. Il Museo è collocato nel bellissimo convento medioevale. Raccoglie sculture, affreschi e reperti del periodo compreso tra il X e il XIII secolo. È famoso per il Monumento funebre a Margherita di Brabante di Giovanni Pisano e per il Ratto di Elena di Pierre Puget, ma splendidi sono anche i dipinti di de Ferrari, Domenico Piola e Luca di Pavia….
Posta al di fuori della cinta muraria della città, nella zona rinascimentale si trova la casa dove il grande navigatore visse nel periodo 1455-1470. Quasi sicuramente la costruzione originale fu distrutta nel bombardamento che il re di Francia Luigi XIV di Borbone, il Re Sole, ordinò alla sua flotta nel 1684. La casa fu ricostruita in epoca successiva e subì nel tempo varie altre modificazioni. Si sviluppa su tre piani; a pianoterra si trovava l’antica bottega paterna di tessitura. I più recenti scavi hanno accertato l’esistenza di un edificio precedente all’attuale, risalente al VI secolo. Nel 1887 la casa fu acquistata dal Comune di Genova ed è oggi è adibita a spazio museale. Al suo interno, oltre agli arredi d’epoca, vi è una interessante raccolta di documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Genova, sulla vita e la corrispondenza di Cristoforo Colombo. Sulla facciata principale vi è una lapide che reca la scritta: “nessuna casa è più degna di considerazione di questa in cui Cristoforo Colombo trascorse, tra le mura paterne, la prima gioventù”.
È il punto panoramico più amato dai genovesi, da dove si apre una vista mozzafiato della città, del porto e del mare. Il suo nome è Belvedere Montaldo e si trova in uno dei quartieri più belli di Genova. Per arrivarvi si può prendere l’ascensore Liberty in piazza del Portello, per il quale si utilizza un normale biglietto AMT.
Un’amatissima tradizione genovese è quella di unire la visita al belvedere con la famosa granita di Don Paolo. La gelateria-pasticceria si trova in Spianata Castelletto 57.
È uno dei simboli della città, residenza dei dogi a partire dal 1339. La sua costruzione risale al 1298 e parte dell’edificio medioevale è tuttora visibile insieme alla Torre del popolo, detta la Grimaldina. Tra il XIV e il XV secolo al nucleo originale si aggiunsero altre costruzione, mentre alla fine del XVI secolo fu incaricato l’architetto ticinese Andrea Ceresola, detto il Vannone, di ricostruire il palazzo. La costruzione diventò così un vero e proprio complesso monumentale, caratterizzato da un grandioso atrio fiancheggiato da due cortili porticati, con uno scalone che conduce al piano nobile, dove si trovavano gli ambienti di rappresentanza, la cappella e gli appartamenti del doge. Tutte le decorazioni degli interni vennero studiate per celebrare le glorie della repubblica di Genova. Colpito da un incendio nel 1777, Palazzo Ducale fu restaurato in chiave neoclassica da Simone Cantoni, anch’esso ticinese. Restaurato e modificato più volte nel corso dei secoli successivi, il Palazzo è stato riportato al progetto originale con un’opera di attento restauro, conclusasi nel 1992. Oggi è un frequentatissimo luogo di incontro, sede di vari centri culturali e attività commerciali, con spazi dedicati a grandi eventi, mostre e convegni.
Per informazioni sugli orari aggiornati delle visite guidate agli ambienti storici di Palazzo Ducale (che comprendono anche la Torre e le Carceri) e per il calendario degli eventi in corso e in programma si veda il sito
È la piazza principale, centro commerciale, finanziario ed economico di Genova, punto di riferimento per tutti gli avvenimenti importanti della città. È dedicata a Raffaele de Ferrari, duca di Galliera, banchiere, uomo politico e filantropo, vissuto nel XIX secolo. Ha una forma decisamente irregolare per tutti gli interventi urbanistici che si sono succeduti nel tempo e che hanno accorpato aree contigue, molto diverse tra loro dal punto di vista architettonico. L’Accademia Ligustica di Belle Arti e il Teatro Carlo Felice, edifici neoclassici realizzati da Carlo Barabino nella prima metà dell’800 fronteggiano, infatti, i quattro grandi palazzi in stile eclettico sedi di aziende ed istituzioni, edificati nel primo ventennio del 1900, mentre in direzione del centro storico si affacciano sulla piazza due edifici storici del XVI secolo e il prospetto laterale dello stesso Palazzo Ducale. Proprio davanti al Teatro Carlo Felice si innalza la statua equestre di Giuseppe Garibaldi, opera dello scultore Augusto Rivalta. Al centro della Piazza vi è una grande fontana, realizzata in bronzo su progetto dell’architetto Giuseppe Crosa di Vergagni nel 1936.
Piazza de Ferrari non soltanto è il naturale luogo di incontri, comizi, manifestazioni e concerti, ma è anche il punto da cui vengono misurate le distanze tra Genova e le altre località.
È il monumento simbolo di Genova, prima ancora di essere il suo faro. Come faro è il più alto del Mediterraneo ed il secondo d’Europa dopo quello francese di IleVierge di Finistère. Secondo fonti non ufficiali, la prima torre di segnalazione risalirebbe al medioevo (1128 circa). Il faro è alto 76 metri, ma considerando anche lo scoglio si cui si appoggia, si erge per un totale di 117 metri di altezza, al margine orientale del quartiere di Sanpierdarena. È costruito in pietra naturale delle cave di Carignano (TO) e nel tempo è stato anche prigione. Il suo aspetto attuale, con due ordini di sezione quadrata, risale al 1543, quando il faro venne ricostruito dopo che, durante la battaglia contro le navi francesi che assediavano il porto di Genova, era stato inevitabilmente e pesantemente colpito dalle bombarde dei difensori genovesi, capitanate da Andrea Doria, nel 1513. La Lanterna era un tempo piuttosto distante dalla città, su un promontorio circondato per tre lati dal mare: solo nel XVII secolo venne a trovarsi all’interno della cosiddetta Cerchia Seicentesca, l’imponente cerchia muraria lunga quasi 19 km, tutt’ora in buona parte esistente. La sua attuale posizione, arretrata rispetto al mare, è invece dovuta alle imponenti opere di sbancamento ed edificazione che, tra il 1920 e il 1930, hanno consentito al porto e alla città di svilupparsi in quella direzione. Nel 2004 è stata completata l’opera di restauro che ha permesso di aprire al pubblico il complesso costituito dal faro, dalle fortificazioni con la bellissima porta, dai piazzali e dal parco urbano. L’interno delle fortificazioni è stato allestito a spazio museale, dedicato alle trasformazioni della città di Genova, al suo faro e al funzionamento dei fari in generale. Frequenti anche le mostre temporanee. Alla Lanterna si arriva soltanto a piedi, con un percorso di circa 800 metri che parte da Via Milano, tra il parcheggio dello Shopping Center del Terminal Traghetti e l’Hotel Columbus Sea. Al suo interno vi è una scala di 365 gradini. Solo i primi 172, che portano alla prima cornice, sono aperti al pubblico.
Fu il primo palazzo pubblico costruito a Genova nel 1260, nel porto medievale, tra il Molo Vecchio e la Commenda di Prè, in quello che era il centro economico della città. Fu il Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra a commissionarlo con l’obiettivo di conferire una sede al potere civile e distinguerlo da quello religioso, che aveva sede nella Cattedrale di San Lorenzo. Il progetto si basò sulle conoscenze tecniche di Frate Oliverio, cistercense dell’Abbazia di S. Andrea di Sestri. La sua parte più antica, rivolta verso il porticato di Sottoripa, è un tipico esempio di architettura medioevale. Nel XIII secolo ospitò le carceri ed è proprio nelle sue celle che fu recluso Marco Polo, catturato dai genovesi nella battaglia navale di Curzola contro i veneziani del 1298. Fu a Palazzo Doria che Marco Polo, durante l’anno di prigionia, dettò le sue memorie di viaggio, pubblicate poi con il titolo di Il Milione. Nel XIV il palazzo secolo ospitò la dogana e le magistrature poste al controllo del traffico portuale e, a partire dal 1407, vi si stabilì il Banco di San Giorgio, amministratore del debito pubblico della Repubblica. Gli ingenti traffici del Banco determinarono la necessità di un ampliamento del palazzo che, nel 1570 si allargò verso il mare. Questa parte del fabbricato è in stile rinascimentale e la sua facciata fu decorata da Lazzaro Tavarone, pittore genovese, grande specialista in affreschi, con immagini di notabili genovesi e al centro San Giorgio che uccide il drago. Alla fine del XIX secolo, dopo un periodo di degrado a seguito della caduta della repubblica e della fine dell’attività del Banco di san Giorgio, l’intero edificio venne restaurato sotto la direzione di Alfredo d’Andrade, architetto, archeologo e pittore portoghese naturalizzato italiano, che ricostruì gli spazi interni più importanti, a partire dalla sala del Capitano del Popolo e dalla sala dei Protettori. Il pittore lombardo Ludovico Pogliaghi fu incaricato di rifare la facciata sulla base di quanto restava degli affreschi del Tavarone e della tela del Paggi (conservata nella biblioteca del Palazzo), che ne ritrae la facciata. L’aspetto attuale è il risultato di un ulteriore restauro avvenuto in occasione del quinto centenario della scoperta dell’America: tra il 1987 e il 1990 il pittore Raimondo Sirotti ha ripreso tratti e colori degli affreschi, basandosi sui bozzetti del Pogliaghi, sui disegni di d’Andrade e su foto d’epoca. Dal 1903 Palazzo San Giorgio è la sede dell’Autorità Portuale di Genova.
Il Porto Antico di Genova a partire dagli anni ’90, grazie ad una sapiente opera di ristrutturazione, è diventato una sorta di grande e animatissima piazza affacciata sul mare, che ospita un grande numero di punti di interesse turistico e culturale. Oltre all’Acquario, vi si trovano infatti musei, centri fieristici, gallerie d’arte, negozi e luoghi di ristoro. Vi si trovano anche una piscina dove nuotare d’estate e una pista dove pattinare sul ghiaccio in inverno. In questo modo è stata restituita alla città un’area di più di 230.000 metri quadrati che un tempo era il centro dell’attività portuale, ma che era rimasta a lungo inutilizzata.
Acquario con i suoi 9.700 metri quadrati è il più grande d’Italia e il secondo in Europa dopo quello di Valencia, in Spagna. Inaugurato nel 1992, in occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America, è stato successivamente ampliato utilizzando lo scafo di una nave. Al suo interno sono perfettamente riprodotti gli ambienti naturali originari delle diverse specie ospitate (tra questi delfini, squali, foche e tartarughe) e alcune vasche consentono ai visitatori di accarezzare alcune delle creature ospitate, come le piccole mante. Un’altra esperienza entusiasmante è riservata ai bambini e ragazzi dai 7 ai 13 anni: una volta al mese possono vivere la grande emozione di passare la notte nell’acquario e dormire davanti alla vasca degli squali. Molto suggestiva la riproduzione del molo di Genova nell’atrio della biglietteria. Il percorso di visita dura circa 2h e 30’.
L’Acquario organizza diverse tipologie di visite guidate, per le quali si può far riferimento al n. 010 2345666 e all’indirizzo info@incomingliguria.it. La struttura è contrassegnata “Ok! Tourism for all”, con alta accessibilità per le persone diversamente abili, con ascensori, servizi, scooter elettrici a quattro ruote e accesso consentito ai cani guida. Per informazioni e prenotazioni si può far riferimento al n. 010 542098.
Il Neptune, la nave dei pirati Proprio a fianco l’Acquario è ancorato il Neptune, splendido vascello costruito nel 1986 in Tunisia per il set del film Pirati di Roman Polanski e successivamente utilizzato anche per la serie televisiva Neverland – La vera storia di Peter Pan di Nick Willing. Progettato come una vera nave, ricostruzione storica di un veliero del 1600, è perfettamente navigante ed è stato regolarmente immatricolato nel registro marittimo della Tunisia. È lungo 63 metri, ha 3+1 splendidi alberi che svettano, sviluppando una superficie velica di 4500 m2, con 20 Km di cordame. Anche al di là di questi numeri, l’insieme è fantastico. È visitabile. Il biglietto di ingresso costa € 5,00. Esiste la possibilità di acquistare biglietti cumulativi per le diverse attrazioni del Porto Antico a prezzo ridotto e si può far riferimento al sito dell’Acquario per le informazioni.
Biosfera: è una struttura in vetro e acciaio, progettata dall’architetto Genovese Renzo Piano nel 2001, in occasione del tristemente famoso G8 di Genova, che ospita un vero e proprio giardino botanico con piante tropicali e molte specie animali, tra cui uccelli, anfibi, rettili e insetti. Sono presenti anche molte delle piante comunemente utilizzate in cucina, come ad esempio: il caffè, la vaniglia, la cannella, il tamarindo….
La città dei bambini e dei ragazzi Una struttura dedicata al gioco, quale strumento educativo e di divulgazione scientifica, con più di 90 installazioni interattive, progettate per stimolare la curiosità dei bambini e dei ragazzi dai 2 ai 12 anni.
Bigo Bigo è un ascensore panoramico progettato dall’architetto Genovese Renzo Piano nel 1992, in occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America. Si ispira, nel nome e nel disegno, al bigo, la gru utilizzata nel porto di Genova per il carico e lo scarico delle merci. L’ascensore sale fino a 40 metri, ruotando a 360°, mentre i visitatori possono ascoltare musica e informazioni sui palazzi e le strutture di interesse culturale e turistico. Nella cabina, inoltre, pannelli multilingue illustrano campanili, torri…
Galata Museo del Mare Affascinante ed innovativo museo che ripercorre la tradizione di grande marineria della città. Oltre alle splendide sale tradizionali, i visitatori sono invitati ad esplorare l’Arsenale, l’Armeria, a salire su un brigantino ligure dell’ottocento, ad affrontare una tempesta a Capo Horn e ad entrare nel sommergibile Nazario Sauro, prima nave nuseo visitabile in acqua. Splendida la ricostruzione della galea genovese del ‘600 e molto suggestivo il terzo piano, interamente dedicato alla memoria delle emigrazioni italiane dello scorso secolo e alle problematiche delle attuali immigrazioni in Italia. Molto interessante anche il progetto (e l’archivio) Waterfront di Renzo Piano.
Posto a pochi passi dal centro cittadino, Boccadasse è uno dei quartieri più amati dai genovesi, che nelle belle giornate di sole amano spingersi a piedi dal centro cittadino alla splendida baia. Secondo la leggenda il borgo venne fondato circa 1000 anni fa da un gruppo di navigatori spagnoli, che sorpresi in mare da una tempesta, cercarono riparo su questo tratto di costa. Anticamente borgo, ora quartiere di Genova è compreso tra Corso d'Italia e il quartiere Santa Chiara. Il quartiere ha mantenuto nel tempo il suo antico aspetto caratterizzato da case dai colori pastello disposte intorno ad una piccola baia, l'una sopra l'altra. Oggi, nonostante sia uno tra i più visitati quartieri cittadini, ha saputo mantenere intatta, oltre alla sua originale struttura, una vita semplice, fatta di pescatori che quotidianamente partono dalla piccola baia o che stendono le loro reti al sole, piccole trattorie, negozietti e gelaterie, non vi sono stabilimenti balneari e neppure il traffico automobilistico. Un luogo molto romantico adatto per un week-end primaverile fuori porta e per godere dei primi raggi di sole che la bella stagione ci offre. Boccadasse negli ultimi anni è divenuto famoso anche per essere il luogo in cui abita Livia l'eterna fidanzate del famoso commissario Montalbano.