Fu il primo palazzo pubblico costruito a Genova nel 1260, nel porto medievale, tra il Molo Vecchio e la Commenda di Prè, in quello che era il centro economico della città. Fu il Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra a commissionarlo con l’obiettivo di conferire una sede al potere civile e distinguerlo da quello religioso, che aveva sede nella Cattedrale di San Lorenzo. Il progetto si basò sulle conoscenze tecniche di Frate Oliverio, cistercense dell’Abbazia di S. Andrea di Sestri. La sua parte più antica, rivolta verso il porticato di Sottoripa, è un tipico esempio di architettura medioevale. Nel XIII secolo ospitò le carceri ed è proprio nelle sue celle che fu recluso Marco Polo, catturato dai genovesi nella battaglia navale di Curzola contro i veneziani del 1298. Fu a Palazzo Doria che Marco Polo, durante l’anno di prigionia, dettò le sue memorie di viaggio, pubblicate poi con il titolo di Il Milione. Nel XIV il palazzo secolo ospitò la dogana e le magistrature poste al controllo del traffico portuale e, a partire dal 1407, vi si stabilì il Banco di San Giorgio, amministratore del debito pubblico della Repubblica. Gli ingenti traffici del Banco determinarono la necessità di un ampliamento del palazzo che, nel 1570 si allargò verso il mare. Questa parte del fabbricato è in stile rinascimentale e la sua facciata fu decorata da Lazzaro Tavarone, pittore genovese, grande specialista in affreschi, con immagini di notabili genovesi e al centro San Giorgio che uccide il drago. Alla fine del XIX secolo, dopo un periodo di degrado a seguito della caduta della repubblica e della fine dell’attività del Banco di san Giorgio, l’intero edificio venne restaurato sotto la direzione di Alfredo d’Andrade, architetto, archeologo e pittore portoghese naturalizzato italiano, che ricostruì gli spazi interni più importanti, a partire dalla sala del Capitano del Popolo e dalla sala dei Protettori. Il pittore lombardo Ludovico Pogliaghi fu incaricato di rifare la facciata sulla base di quanto restava degli affreschi del Tavarone e della tela del Paggi (conservata nella biblioteca del Palazzo), che ne ritrae la facciata. L’aspetto attuale è il risultato di un ulteriore restauro avvenuto in occasione del quinto centenario della scoperta dell’America: tra il 1987 e il 1990 il pittore Raimondo Sirotti ha ripreso tratti e colori degli affreschi, basandosi sui bozzetti del Pogliaghi, sui disegni di d’Andrade e su foto d’epoca. Dal 1903 Palazzo San Giorgio è la sede dell’Autorità Portuale di Genova.
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