Portogallo

MontalcinoFortezza.

Realizzata nel 1381 da Domenico di Feo e Mino Foresi, ingloba mura e torri preesistenti. Fino al 1600 ha svolto in pieno la sua funzione militare con eccezionali sistemi di difesa, per diventare in seguito un luogo a disposizione della cittadinanza, che ospitò anche una comunità di monaci benedettini. Ha una struttura pentagonale con torri angolari irregolari. Lo sperone è di epoca medicea, come attesta lo stemma posto sulle mura esterne. L’aspetto attuale è frutto di un’imponente opera di restauro che risale agli anni ’40. Al suo interno c’è un ampio cortile, utilizzato per eventi, spettacoli ed iniziative culturali ed una piacevole enoteca.

Da non perdere la vista che offre sulla Val d’Orcia.

Orario Invernale 9.00-18.00 (chiuso il lunedì); Orario estivo 9.00-20.00
Biglietto per salire sugli spalti: Intero € 4.00, ridotto €2.00

Palazzo dei Priori.

Affacciato su Piazza del Popolo, risale alla fine del 1200. Oggi è la sede del Comune. Splendida la sua loggia gotica.

 

Piazza del Popolo:

Ha splendidi loggiati le cui arcate risalgono al XIV e XV secolo

MontalcinoCattedrale,

Costruita in stile neoclassico su un’antica pieve dell’XI secolo.

Chiesa di Sant’Agostino

Nella quale sono presenti affreschi di scuola senese del XIV secolo.

Chiesa di San Francesco

Del XIV secolo, con affreschi cinquecenteschi, bellissimi chiostri e l’antico convento.

Museo Civico e Diocesano di arte Sacra:

Si trova nell’antico convento annesso alla Chiesa di Sant’Agostino, in Via Ricasoli ed è considerato uno dei più importanti musei di archeologia e di arte medievale e moderna della Provincia di Siena. Disposto su 3 piani, ospita più di 200 opere di rara bellezza, tra cui sculture, tavole, tele, affreschi, paramenti sacri e codici miniati. Sicuramente da non perdere la Croce dipinta della fine del XII secolo, proveniente dall’Abbazia di Sant’Antimo e lo spettacolare polittico di Bartolo Fredi dell’Incoronazione della Madonna del 1388, per la prima volta ricostruito in questo Museo, recuperando anche le tavole che erano state trasferite presso l’Accademia delle Belle arti di Siena.

Orario: da gennaio a marzo: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00;  da aprile a dicembre: dalle 10.00 -18.00; chiuso il lunedì.
Ingresso: Intero  € 8,00, ridotto per gruppi €5.00. Visite guidate su prenotazione.
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Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello

Ospitato nelle antiche stalle della Fattoria dei Barbi, una delle più antiche di Montalcino, a circa 5 Km dal centro della città, raccoglie una interessante documentazione del patrimonio di storia e tradizioni nel quale si inserisce la produzione ed il mito stesso del Brunello. La raccolta comprende documenti, immagini, video, attrezzi agricoli e artigianali ed è articolata in due percorsi tematici. Il primo racconta la Comunità di Montalcino prima del Brunello e il secondo approfondisce la storia del Brunello e delle sue lavorazioni in vigna e in cantina. Interessante anche il labirinto del Brunello e molto curato il Museo Virtuale.

Loc. Podernovi, 170 – Montalcino
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Museo della Bottiglia e del Vetro “John F. Mariani”

Ospitato del Castello trecentesco di Poggio alle Mura (più noto come Castello Banfi), a circa 20 Km da Montalcino, presenta una ricostruzione della storia della produzione del vetro, dal V secolo a.C. ai giorni nostri. Particolarmente ricche la collezione dei vetri romani, una delle più vaste al mondo tra le collezioni private e la splendida collezione dei vetri veneziani.Da non perdere le opere disegnate da Picasso, Cocteau e Dalì e realizzate da maestri vetrai d’eccezione.

Orario: dal 1° marzo al 3 novembre dalle 10.00 alle 19.30. Dal 4 novembre al 31 dicembre e dal 2 gennaio al 29 febbraio dalle 10.00 alle 18.00
Ingresso: Intero € 4.00. ridotto € 3,50.
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Sito ufficiale del Comune 

COME ARRIVARE

Auto:

- Da Milano (405 Km): A1 direzione Roma, uscita Firenze Impruneta
Superstrada Firenze-Siena, uscita Siena Sud
SS2 Cassia direzione Roma - Superato il comune di Buonconvento svoltare nella SP 45 del Brunello fino a Montalcino

- Da Roma (219 Km): A1 direzione Firenze, uscita Chiusi Chianciano Terme
SS146
Dopo San Quirico d’Orcia, SS2 Cassia direzione Siena, uscita Montalcino.
Si può anche percorrere la SS2 Cassia direzione Siena fino a San Quirico d’Orcia, evitando l’autostrada

- Da Grosseto (55 Km): SS223 Grosseto Siena fino a PaganicoMontalcino
SP 64 indicazioni per Monte Amiata fino a s. Angelo Scalo
SP52 fino a Montalcino

Treno/bus

Buonconvento è la stazione ferroviaria più vicina a Montalcino. Autolinee della TRAIN collegano le stazioni di Buonconvento ed Empoli a Montalcino. Vai al sito Trenitalia 

Pullman

Autolinee della TRAIN

Aereo

Gli aeroporti più vicini a Montalcino sono:
Aeroporto di Firenze (distanza Km 120 circa)
Aeroporto di Pisa (distanza Km 150 circa)
Aeroporto di Roma Fiumicino (distanza Km 210 circa)

COSA MANGIARE

L’arte culinaria ilcinese si rifà alla migliore tradizione toscana con piacevoli variazioni locali come, ad esempio, la presenza di salsiccia di maiale e di cinghiale nei tipici crostini, accanto a quelli di milza, fegato e funghi. Nei primi piatti, sono i pinci al sugo e le pappardelle alla lepre ad andare per la maggiore, insieme a ottime zuppe di funghi, fagioli e cipolle. Tra i secondi, molti i piatti di cacciagione a base di fagiano, lepre, cinghiale, tordo e beccaccia. Caratteristiche la trippa allo zafferano e le scaloppine ai funghi, il tutto accompagnato dagli splendidi vini, orgoglio di Montalcino, che ben si accompagnano anche ai tipici biscotti secchi di antica tradizione, come i Brutti e buoni, gli Ossi di morto e i Cantucci con le mandorle.

DOVE MANGIARE:

Per mangiare non avrete che l’imbarazzo della scelta: sia dentro sia fuori le mura, Montalcino offre infatti un’ampia possibilità di scelta di ristoranti, osterie, pizzerie e vinerie davvero per tutte le esigenze e tutte le tasche. Il sito della Proloco ne offre il panorama completo, continuamente aggiornato.

Noi vi consigliamo, indicativamente in ordine di spesa:
- Osteria di Porta al Cassero, Via Ricasoli 32: piatti tipici locali accompagnati da buon vino. Ottime le zuppe e i secondi di cinghiale e coniglio. Il rapporto qualità/prezzo è eccellente.
- Ristorante Pizzeria Il Grifo, Via Mazzini 18: buona cucina locale e buona pizzeria, dove provare crostini toscani, fiorentine e filetti, dolci fatti in casa, pizze e bruschette. Buon rapporto qualità/prezzo.
- Ristorante Re di Macchia, Via Soccorso Saloni 21: è un ristorante a conduzione familiare con cucina casalinga. Ottime le paste fatte in casa, i piatti di cacciagione e i brasati. Ottimi anche i dolci, anch’essi di propria produzione. Da segnalare la possibilità di scegliere tra 100 diverse etichette di Brunello.
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Ristorante Albergo Il Giglio, in Via Soccorso Saloni 5: era l’antica, storica locanda di Montalcino e vanta, quindi, un’antica tradizione di accoglienza. Il suo ristorante è noto per la cucina tradizionale rivisitata con sapiente maestria. Da assaggiare: i Pinci con le Briciole, gli involtini di lardo di Cinta Senese e Farro con tartufo, la faraona ripiena in salsa di melograno, il semifreddo al miele di lavanda e la mousse di castagne.
-
Ristorante Enoteca il Leccio, in Via Costa Castellare 1 a Sant’Angelo in Colle. Si trova a 9,5 Km da Montalcino, in un piccolo borgo. La sua cucina è rappresentativa della migliore tradizione di Montalcino, con paste fatte a mano, pici, zuppe e scottiglia di cinghiale, accompagnati da una selezione di ottimi vini. In estate le tavole vengono preparate  all’aperta, in una piacevolissima piazzetta.
Taverna Banfi, in località Poggio alle Mura, a circa 20 Km da Montalcino. Situato nello splendido Castello Banfi, è un ristorante di cucina toscana ed ilcinese, realizzata con prodotti locali, genuini e di grande qualità. Il pranzo viene servito in locali posti sotto le volte delle vecchie cantine, mentre la cena è allestita nell’elegante sala dei Grappoli, interamente affrescata che, nei mesi estivi, si apre su una bella terrazza.

MontalcinoDOVE BERE

Come è ovvio pensare, a Montalcino le enoteche sono numerose ed è decisamente facile trovarne una di proprio gradimento. Una visita però da non perdere è all’Enoteca della Fortezza, che unisce una vasta e raffinata collezione di vini ad una cornice eccezionale. Fondata nel 1980, tra le prime a Montalcino, questa enoteca ha infatti la particolarità di essere ospitata all’interno della torre principale della Fortezza medioevale che domina la città. Altro luogo assolutamente da non perdere è il Caffè Fiaschetteria Italiana, in piazza del Popolo 6. Aperto nel 1888 da Ferruccio Biondi Santi, è un bell’esempio di architettura Liberty con vetrine e arredi d’epoca. Da sempre punto di riferimento per incontri enologici e culturali, è un contesto ideale per la degustazione del Brunello e dei grandi vini toscani, come il Sassicaia e il Masseto.

 

DOVE DORMIRE

Anche per quanto riguarda il dormire, Montalcino offre possibilità d’ogni tipo: alberghi e alberghi di lusso, ma anche agriturismi, B&B e affittacamere.
Il sito della Proloco è, in proposito, molto esauriente.
Noi vi segnaliamo (in ordine crescente di spesa):
- Affittacamere Il Moro, in via Mazzini 44: centralissimo, accogliente e con un buon rapporto qualità/prezzo.
- B&B La casa degli Orsi, in Via Spagni 20: bella struttura con mobili d’epoca, terrazza e giardino, in prossimità del Duomo. Particolarmente curata la prima colazione.
- B&B Palazzina Cesira, invia Soccorso Saloni 2. Situato in un edificio storico del XIII secolo, in pieno centro storico, è un B&B elegante ed accogliente con ottima prima colazione.
- Albergo Ristorante Il Giglio, in Via Soccorso Saloni 5. Era l’antica, storica locanda di Montalcino e vanta, quindi, un’antica tradizione di accoglienza. Oggi è un ottimo ed elegante hotel a 3 stelle, recentemente restaurato, assolutamente da consigliare. Ottimo anche il suo ristorante. Splendido il panorama di cui si gode dalle sue finestre.
Per chi volesse concedersi un’esperienza raffinata ed esclusiva, il Castello Banfi di Poggio alle Mura (a 20 km da Montalcino) offre 9 camere e 5 suites curate fin nei minimi dettagli, in uno dei luoghi storici più suggestivi della zona, che renderanno con tutta probabilità indimenticabile il vostro soggiorno.

Aree sosta Camper
Campeggi e Agriturismi

ACQUISTI

Il vino. È inevitabilmente al primo posto nella lista degli acquisti non solo per il Brunello, che è stato definito il migliore e il più celebre vino italiano, ma anche per il suo splendido Rosso di Montalcino, invecchiato soltanto un anno rispetto ai 5 anni (di cui 2 in botti di quercia) del Brunello. I produttori di Brunello di più antica tradizione sono Biondi Santi e Donatella Cinelli Colombini; molto interessanti anche le produzioni delle aziende Poggio Antico e Casanova di Neri. Un produttore più recente, ma tra i più noti, è Banfi.
Nel sito del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino si trova l’elenco completo di tutte le aziende e la possibilità di prenotarsi per la visita alle diverse cantine.

 

Olio, miele, formaggi e salumi. Sono tutti prodotti locali di antica tradizione. La produzione di olio in questa zona, per esempio, è documentata già dalla metà del VII secolo a.C.. L’olio extravergine d’oliva prodotto a Montalcino è caratterizzato da un colore verde molto intenso e da una bassa percentuale di grassi. Per quanto riguarda il miele, la città è famosa per la sua produzione, celebrata nella Settimana del miele, evento che si svolge ogni anno nel mese di settembre. Sicuramente da provare sono il miele di acacia, di corbezzolo e di castagno e, tra le piccole aziende produttrici locali, noi vi consigliamo di assaggiare i mieli Buchignani. Per quanto riguarda formaggi e salumi, il cui gusto è esaltato dal sapiente accostamento con ottimi mieli e profumati vini, sarete conquistati fin dal primo assaggio del pecorino locale, dei prosciutti, delle salsicce di suino e di cinghiale, e delle eccezionali soppressate, tutto di produzione locale. La Luna Nuova

La tessitura. Rappresentava la terza arte (dopo la concia delle pelli e la calzoleria) per cui Montalcino era famosa già nel 1200 e molti tra i grandi mercanti dell’epoca era in questo borgo toscano che venivano a rifornirsi, come attestano antichi carteggi e documenti.
Oggi è grazie alle abili mani di una signora romana, Chiara Franceschetti, trapiantata da moltissimi anni a Montalcino, che questo mestiere è tornato a fiorire e viene pazientemente insegnato alle nuove generazioni. Bellissimi e originali i capi sartoriali e i tessuti di alto artigianato in lana, cotone, lino e seta del suo laboratorio La Luna Nuova, nella centralissima Via Mazzini, al numero 31, dove consigliamo una sosta anche solo per veder nascere una nuova, incantevole stoffa.

 

Ricette tipiche

Per ricordare che … “a tavola un s’invecchia”, il sito della proloco di Montalcino offre le ricette di tre specialità locali: i Crostini toscani di milza, la Panzanella e la Ribollita.

Eventi

Jazz & Wine Festival. Buona musica e buon vino nella splendida cornice della fortezza di Montalcino: un’ottima formula per questo festival che si svolge ogni anno nel mese di Luglio. Per maggiori info sulla manifestazione

Settimana del Miele. Si svolge a metà del mese di settembre questa importante mostra mercato del miele e delle attrezzature per l'apicoltura che prevede anche l’assegnazione di un premio a scrittori e giornalisti distintisi per articoli e testi dedicati all'apicoltura. Per maggiori info sulla manifestazione

Sagra del Tordo. È una importante rievocazione storica di un torneo di tiro con l’arco, al quale partecipano i quattro rioni di Montalcino (Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio). Per maggiori info sulla manifestazioe

 

MontalcinoArroccato su una bella collina del senese, all’interno dello splendido Parco Naturale della Val d’Orcia, tra pettinate vigne di Brunello, Montalcino vi accoglierà nel suo borgo medievale, chiuso da una possente cinta muraria e dominato dalla sua fortezza trecentesca. È un luogo antico, famoso per i suoi raffinati vini rossi già dal XV secolo, anche se il Brunello, grazie al quale oggi Montalcino è nota in tutto il mondo, risale in realtà al 1888, quando Ferruccio Biondi Santi decise di utilizzare i vitigni di Sangiovese per la tradizionale ricetta del Chianti.
Montalcino è anche un luogo di tentazioni, dove l’enogastronomia è un trionfo di profumi ed uno spettacolo per gli occhi e chi cercherà di resistere ai richiami del buon vino e della buona tavola sarà comunque tentato dalla straordinaria offerta di prodotti artigianali che la città offre ai suoi turisti.
Di bottega in bottega, con qualche sosta nelle sue accoglienti caffetterie e nei suoi raffinati wine bar, si arriva fino alla fortezza. Dai bastioni della sua Rocca, costruita intorno al 1361, si apre una spettacolare vista di tutta la zona circostante: dal Monte Amiata fino a Siena, lo sguardo riesce ad abbracciare tutta la Val d’Orcia, fino alle colline della Maremma.

A pochi chilometri di distanza da Montalcino, inoltre, due antichissimi luoghi di culto, Sant'Antimo e San Galgano, vi accoglieranno tra le loro mura secolari in una atmosfera di intima bellezza.

 

Cenni storici

Montalcino, il cui nome con tutta probabilità ha origine dal latino Mons (Monte) e ilex (leccio), dagli alberi di leccio che caratterizzano l’intera zona, sorge su un’area in cui sono state rinvenute suppellettili in pietra ed arnesi utilizzati da popolazioni preistoriche tra il 31.000 e il 30.000 a.C. L’area fu abitata in modo stanziale già nel VI secolo a.C., come attestano i reperti etruschi rinvenuti a Poggio alla Civitella, a circa 3 Km dall’attuale città. Altre testimonianze indicano che nei secoli successivi il villaggio si dotò di una imponente fortezza a difesa dalle frequenti incursioni dei barbari e dei saraceni, fortezza abbandonata durante il III secolo a.C. Il primo documento che cita Montalcino è un atto del 715 d.C. firmato da Liutprando, re dei Longobardi. Dal IX secolo la storia della città si lega a quella della vicina abbazia di sant’Antimo, di cui divenne possedimento.
Nel 1462 Montalcino venne elevata al grado di città ed eretta a Diocesi. Durante tutto il medioevo, visse le contese tra Siena e Firenze fino alla resa di Siena ai Medici nel 1555. Gli esuli senesi, guidati da Pietro Strozzi, si rifugiarono nella fortezza di Montalcino e proclamarono la Repubblica di Siena in Montalcino, che governò fino al 1559, quando la città divenne parte del Granducato di Toscana, fino all’annessione nel regno d’Italia, avvenuta con il plebiscito del 1860. Molte delle opere architettoniche di epoca medioevale, a cominciare dalle mura di cinta con le loro porte originali, sono tutt’ora visibili all’interno di Montalcino.

Canale dei BuranelliIl Canale dei Buranelli si trova nel centro storico di Treviso, poco distante dalla Pescheria e da Cà dei Carraresi. Si tratta di un ramo del fiume Botteniga, che in questa zona prende il toponimo di Canale e Ponte dei Buranelli cosi detto per la presenza di un edificio appartenuto, nel cinquecento, ad una famiglia di commercianti provenienti da Burano. Lo scorcio creato dalle case che si sporgono sul fiume è uno degli scenari più famosi e caratteristici di Treviso; sul ponte pedonale si trovano negozi e pregiati ristoranti che permettono di godere del panorama assieme al tipico risotto con radicchio locale

Piazza San Vito a TrevisoCi troviamo nella piazza di Treviso più eclettica dal punto di vista architettonico; provate a mettervi nel mezzo e guardatevi attorno...4 lati quattro stli. In mezzo una splendida fontana!

Questa piazza è stata, attorno al 1930, al centro di molti progetti urbanistici: dal nuovo palazzo Littorio, al mercato della frutta e verdura, al rifacimento della pavimentazione. All’interno di questo programma si inserisce anche la nuova fontana, fortemente voluta dai commercianti della zona, che sostituì l’originale forse non dissimile dalla fontana di Piazza Pola.

Il Museo Civico di Treviso è intitolato a Luigi Bailo (1835-1932) che ne fu il fondatore e primo direttore.

Al Museo Civico L. Bailo a Treviso c'è la famosa collezione di manifesti pubblicitari Salce, unica in Italia. Ferdinando Salce, ragioniere con spiccata passione per il collezionismo, tra le tante cose (tappi di bottiglia, scatole di fiammiferi, menù speciali), radunò dal 1885 al 1962 tantissimi manifesti pubblicitari raggiungendo l'incredibile quantità di 25.000 pezzi. Ci sono manifesti firmati da artisti famosi (Toulouse-Lautrec, Mataloni, Cappiello, Mauzan, Boccasile, Sironi, Dudovich ed altri): vita quotidiana di un passato che ha contribuito a creare quella civiltà dell' immagine che tanto ci influenza oggi.
Una mostra da non perdere.

Treviso - Borgo Cavour, 24
Telefono: 0422/658442

Giorni di apertura:
Martedi, Mercoledi, Giovedi, Venerdi, Sabato, Domenica

Orari: da Martedì a Sabato 9-12,30 / 14,30-17 -
Domenica e festivi 9-12 - Lunedì chiuso

San NicolòLa Chiesa di San Nicolò fu costruita nei primi del ’300 dai Domenicani soprattutto grazie ai cospicui lasciti del frate Niccolò Boccalino, più noto come Papa Benedetto XI.

Sorge  sulla riva sinistra del fiume Sile ai margini della zona più urbanizzata di Treviso, verso Ponente, al di là della quale vi erano soprattutto terre incolte. Durante la sua edificazione fu segnata dal crollo della torre campanaria che demolì buona parte delle cappelle sottostanti e da un’interruzione causata dalla peste che colpì Treviso nella prima metà del XIV secolo.

Con le sue forme semplici, ma allungate verso l’alto, con le massicce murature perimetrali e le esili feritoie a fare entrare la luce temperata dalle antiche vetrate, la Chiesa di San Nicolò segna un momento di transizione tra il robusto stile romanico e l’elegante gotico di origine transalpina. L'interno è a croce latina formata da tre navate e cinque cappelle absidali.

Sono presenti molti affreschi importanti di Tomaso da Modena.

Il Capitolo

Nell'attiguo Capitolo dei Domenicani, chiostro del Seminario Vescovile, troviamo un grande affresco che prende l’intero perimetro del vano: rappresenta Domenicani illustri (Santi, Beati, Papi, Cardinali) ognuno inquadrato in una nicchia-studiolo. L’opera è sempre di Tomaso da Modena e rappresenta un momento di revisione stilistica del modo di rappresentare alla maniera grottesca.

Duomo di TrevisoAll'incrocio dei due principali assi viari di Treviso sorge il Complesso del duomo che si stende sul lato est della piazza omonima e comprende il Battistero di San Giovanni, il Duomo, il Vescovado e le Canoniche.

Il complesso sorse nei primi secoli del cristianesimo, in una zona che comprendeva vari edifici pubblici come il teatro, un tempio e, forse, un edificio termale.

Il Duomo, dedicato a San Pietro, è una chiesa particolarissima, con sette cupole emisferiche, eretta ed ampliata nel XIII secolo, rifatta nel Quattrocento, ai primi del Cinquecento, ed infine nel Settecento. 

Nel Settecento il preesistente grandioso complesso romanico venne demolito per essere successivamente ricostruito in stile neoclassico da Andrea Memmo e Gian Antonio Selva, seguendo il progetto dell'architetto castellano Giordano Riccati. 

La facciata del Duomo oggi ci appare così come venne costituita nel 1836: ampia scalinata coronata da un imponente pronao a sei colonne ioniche. Ai lati della scalinata sono posti i due leoni stilofori in marmo Rosso di Verona che reggevano il precedente protiro dell'edificio romanico. L'antico portale è l'unico reperto ancora risalente all'età romanica, ricostruito nel 2005.

All'interno la cattedrale si presenta a tre navate: nella parte centrale si trova l'Altare Maggiore caratterizzato da diversi apparati decorativi quali l'affresco del catino absidale, dell'artista trevigiano Antonio Beni.

Nel presbiterio si conserva il sepolcro del Vescovo Castellano Salomone (1322), interessante per la commistione di influenze toscane e veneziane.

La Cripta

E' un ambiente di grandissima suggestione, dai più paragonato ad un fitto bosco di colonnine marmoree, alcune con bei Capitelli di reimpiego (sec. VIII-lX). Sulle volte a crociera e sulle pareti vi sono numerosi frammenti di Affreschi dei secoli Xlll e XIV. Sul pavimento, parti di mosaico romanico con animali mostruosi.

Nell'abside è collocata l'Arca (1403) di S. Liberale, soldato romano e poi eremita cristiano di Altino, patrono della città. Sotto l'arca da notare un prezioso e raro Pavimento in piastrelle di maiolica, ottimamente conservato, con motivi policromi di vegetali e frutta, probabilmente di fabbricazione veneziana (metà sec. XVI).

Battistero

Il BattisteroLa chiesa di San Giovanni Battista (oggi utilizzata come battistero) è un importante esempio di architettura romanica trevigiana. L'edificio sorge a nord della cattedrale; si affaccia in piazza del Duomo ed è costeggiata da via Calmaggiore.

L'edificio in laterizio con paramento a vista sorge su un alto zoccolo segnato da blocchi di trachite. Ha pianta rettangolare con abside semicircolare sporgente.

 Oggetto di restauri che lo hanno riportato all'aspetto originario, ha la superficie muraria scandita da lesene unite da coppie di archetti.

Il campanile

Nei pressi del fianco sinistro del duomo, contiguo al romanico battistero di San Giovanni (XIII secolo  sorge il massiccio campanile, incompiuto nella sommità.

La tozza mole del campanile deve la sua incompletezza, secondo la tradizione, all'opposizione dei Dogi di Venezia onde impedire che potesse superare in altezza quello della Basilica di San Marco.

CalmaggioreIl Calmaggiore, ufficialmente via Calmaggiore, la passeggiata centrale di Treviso con negozi storici e di grandi griffe è la strada che collega Piazza dei Signori al Duomo.

Calmaggiore deriva quasi sicuramente dal latino callis maior (strada maggiore), dicitura più tarda di cardo maximus.

Nel Medioevo la strada univa simbolicamente i due centri del potere, la cattedrale, sede del potere spirituale, e il palazzo della Signoria, centro del potere temporale.

 Su entrambi i lati numerosi sono i palazzi affrescati sia nelle facciate che all'interno dei portici che si susseguono per tutta la lunghezza della strada.

Fontana delle tetteLa Fontana delle tette

All’inizio di questa strada vi era la famosa Fontana delle Tette, costruita nel 1559. Durante i festeggiamenti in onore in onore di ogni nuovo Podestà dalla fontana sgorgavano vino rosso da una seno e vino bianco dall'altro.

La copia della scultura originale è oggi collocata nel cortile di palazzo Zignoli, accessibile dalla galleria (Galleria della Strada Romana) che collega il Calmaggiore alla piazzetta della Torre e alla calle del Podestà. Il manufatto autentico, seriamente danneggiato, è stato spostato in una teca sotto il portico del palazzo dei Trecento.

TrevisoPosta al centro della pianura veneta tra il Brenta e il Piave, Treviso è un piccolo centro attraversato dal fiume Sile e caratterizzato dalla presenza di numerosi canali detti cagnani.

Come arrivare

Situata nella regione Veneto, a nord-est dell'Italia, a pochi chilometri da Venezia, la Provincia di Treviso può essere raggiunta tramite:

Autostrade:

A27 Venezia-Belluno, uscite di Vittorio Veneto Nord e Sud, Conegliano, Treviso Nord e Sud, Mogliano Veneto.
A4 Torino-Trieste, uscita di Cessalto

Aeroporti:

Aeroporto A. Canova (Treviso) o Aeroporto Marco Polo (Venezia).

Linee ferroviarie:

Venezia-Udine,Venezia-Belluno,Vicenza-Portogruaro,Padova-Calalzo di Cadore,Venezia Bassano-Trento,Conegliano-Ponte delle Alpi.


Arrivare in treno

La stazione ferroviaria si trova a sud del centro storico di Treviso, in piazzale Duca D’Aosta.

I principali collegamenti ferroviari:

Venezia-Udine-Trieste (per Treviso e Conegliano)
Vicenza-Portogruaro (per Castelfranco Veneto e Treviso)
Padova-Calalzo di Cadore (per Castelfranco V.to e Montebelluna)
Venezia-Bassano-Trento (per Castelfranco Veneto)
Conegliano-Ponte delle Alpi

Per orari e fermate visita il sito di Trenitalia (www.trenitalia.com)

Muoversi a Treviso in autobus

Se volete spostarvi da Treviso nei comuni limitrofi, potete utilizzare gli autobus di linea che, oltre a servire il centro città, conducono presso i seguenti comuni limitrofi: Carbonera, Casier, Paese, Ponzano Veneto, Preganziol, Quinto di Treviso, Silea, Villorba.
I biglietti e gli abbonamenti sono in vendita presso la biglietteria ACTT di fronte alla stazione ferroviaria e nelle rivendite autorizzate, quali tabaccai e bar.

Viaggiare in Camper

Se viaggiate con il vostro camper, in provincia di Treviso esistono numerose aree in cui poter sostare, in tutta sicurezza.

Scaricate qui l'elenco delle aree di sosta.

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