Berlino, una città dal triste passato, che sotto la sua coltre di fredda città industriale racchiude un patrimonio di oltre 30 castelli, molti dei quali dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO per l'enorme patrimonio artistico e culturale che conservano. Gli splendidi palazzi, con le loro ricche decorazioni, le loro collezioni, i parchi e i giardini che li circondano non solo riflettono lo sviluppo di diversi stili artistici ed epoche, ma documentano anche la movimentata storia della Prussia e della Germania, cuore dell'Europa. La Fondazione dei castelli e dei giardini prussiani Berlino-Brandeburgo (SPSG), responsabile degli oltre 30 castelli museo aperti al pubblico, con lo scopo di far conoscere ed apprezzare quest'enorme patrimonio ad un numero sempre maggiore di persone organizza una serie di eventi e mostre che rendono ancora più invitante un viaggio a Berlino.
Su di una superficie di circa 54.000 ettari, in una delle zone umide più importanti ed estese d'Europa, è nato il Parco del Delta de Po suddiviso in sei stazioni allo scopo di preservare meglio la flora e la fauna di un ambiente quasi unico nel suo genere. Appartengono al parco le Valli di Comacchio che includono circa 11.000 ettari di un territorio composto in prevalenza da acqua salmastra. Diverse sono le attività da svolgere all'interno del parco oltre a gite in bicicletta e passeggiate a cavallo in sella ai famosi cavalli bianchi Camargue apprezzati per il loro temperamento mansueto, è possibile visitare il territorio a bordo di moderne motonavi, alcune si insinuano silenziose tra i canneti del delta altre percorrendo il ramo principale del fiume arrivano fino al mare. Il modo migliore per osservare la particolare fauna del luogo ma anche le centinaia di uccelli che qui vi nidificano.
Nel cuore della verdeggiante pianura emiliana svetta il campanile, simbolo dell'abbazia, eretto nel 1063 dall’architetto Deusdedit. I suoi 48 metri di altezza sono suddivisi in nove moduli, ciascuno dei quali a partire dal basso, si presenta con finestre sempre più ampie e numerose. Le origini dell'impianto monastico risalgono al VI-VII secolo quando i monaci raggiunsero questo territorio sconvolto dalle guerre e dal crollo dell'impero per evangelizzarlo. Posta tra i due rami del Po ed il mare l'abbazia ebbe un notevole sviluppo a partire dall'anno 1000 grazie anche ad uno dei suoi massimi rappresentanti l'abate San Guido, insediatosi nel 1008. In questo centro monastico, condotto dall'ordine dei benedettini, non solo si era votati alla preghiera ma anche al lavoro in particolare nel riassetto idraulico e agricolo del territorio. Grazie all'influenza politica e religiosa dell'abbazia sui territori circostanti di qui transitarono numerosi personaggi illustri tra i quali Guido d'Arezzo, inventore della scrittura musicale e Dante Alighieri che qui scrisse alcuni canti della Divina Commedia. Di particolare bellezza è il chiostro attraverso il quale si accede alla Sala Capitolare sulle cui pareti si trovano numerosi affreschi tra i quali ritratti di San Benedetto, di San Guido, l'Ultima Cena, la Crocifissione e il Miracolo di San Guido.
Considerata una città di confine per la sua equidistanza da Ferrara e da Bologna, Cento si presenta come una tranquilla città di provincia con un centro storico porticato al pari di quello bolognese. Ricca di storia e con una radicata tradizione culinaria la città annovera diversi edifici di storica importanza tra i quali il Palazzo del Governatore, costruito nel 1502 in occasione del matrimonio tra Lucrezia Borgia e Alfonso I d'Este, la Chiesa del Rosario e la Collegiata di San Biagio entrambe conservano affreschi del Guarcino. Famosa è poi la Rocca edificata a partire dal 1378 su volere del Vescovo di Bologna, per difende i territori dalle milizie nemiche. Proprio per assolvere meglio a questo compito e adattarsi alle nuove soluzioni militari a partire dal 1400 venne ristrutturata nelle sue parti esterne senza particolare cura ad eventuali abbellimenti interni. Inizialmente si presentava con pianta quadrata con un fossato, ponti levatoi, quattro torrioni agli angoli ed un mastio centrale. Nel 1483 su volere di Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II, vennero abbattuti i ponti levatoi e chiuso il fossato. Al suo interno sono tuttora visibili l'antica cappella, la sala della trifora, le cannoniere e le prigioni.
La costruzione del castello ebbe inizio nel 1578 su volere del Duca Alfonso II, ultimo discendente della nobile casata. Il suo intento era quella di costruire una fortezza che per dimensioni, sfarzo e sicurezza potesse eguagliare, se non superare, il Castello D'Este di Ferrara, simbolo assoluto della magnificenza e del potere della casata. La costruzione dell'edificio venne affidata a Giovan Battista Aleotti mentre il progetto a Marc'Antonio Pasi. Attualmente annoverato tra le 19 residenze delle Delizie Estensi, il castello si presenta con una pianta di forma quadrata protetta da quattro torrioni merlati e, anticamente, da nove miglia di possenti mura, tutt'intorno era circondata da un bosco utilizzato per la caccia dai membri della famiglia. Il castello rimase di proprietà della famiglia fino al 1771, nel 1952 passò di proprietà dell'Ente Delta Padano mentre ora è di proprietà della Provincia di Ferrara. Attualmente al suo interno ospita il Museo del Bosco e del Cervo della Mesola.
Per secoli la residenza ufficiale di una delle famiglie più importanti d'Europa, qui hanno vissuto o soggiornato re, regine, duchi, conti, vescovi, cardinali e artisti. Costruito su volere di Nicolò II d'Este, venne realizzato su progetto dell'architetto Bartolino da Novara. Il castello, nei progetti del suo proprietario, doveva rappresentare il potere di questa grande famiglia ma, al tempo stesso doveva essere un sicuro rifugio contro eventuali insurrezioni del popolo, come quella che avvenne nel 1385, o contro presunti invasori. Del progetto originale fanno parte il fossato, i ponti levatoi e le possenti torri. Il palazzo è suddiviso in due distinti fabbricati: il palazzo dei marchesi e l'edificio militare uniti da un passaggio coperto. Si deve ai successori di Nicolò II l'abbellimento del palazzo con l'aggiunta di balconi di marmo, un cortile d'onore e fastosi decori negli appartamenti nobiliari. Le quattro possenti torri sono a tutt'oggi il simbolo del palazzo da sud-est distinguiamo: la Torre Marchesana, la Torre di San Paolo, la Torre di Santa Caterina per chiudere a nord est con la Torre dei Leoni, la più celebre e fotografata delle quattro. Oggi il palazzo è un'importante polo museale, ove vengono periodicamente organizzate mostre temporanee, feste ed eventi particolari. Il castello è visitabile tutti i giorni ad orari prestabiliti sia con visite libere che guidate.
La piazza più importante della città, sulla quale si affacciano gli antichi luoghi di potere della nobile famiglia Estense. Il suo nome ufficiale è Piazza Trento e Trieste, anche se gli abitanti del luogo la continuano a chiamare Piazza delle Erbe in riferimento al mercato che vi si teneva in passato. Di forma rettangolare è attraversata nel centro da un marciapiede lungo 120 metri e largo 12. Di origine medioevale, la Piazza assunse il ruolo di fulcro cittadino fin da quando vi fu eretta la Cattedrale di San Giorgio. Vicino alla cattedrale si trova la Loggia dei Merciai ove anticamente avevano i loro negozi gli artigiani cittadini, mentre oggi hanno sede negozi di lusso. Sempre sulla piazza si affacciano il Teatro Nuovo,il Palazzo della Ragione, rifatto negli anni '50 in seguito ad un incendio, il Palazzo Municipale e la chiesa di San Romano attuale sede del Museo della Cattedrale.
Uno dei Palazzi più importanti di Ferrara e del Rinascimento italiano, costruito su volere di Sigismondo d'Este fratello del duca Ercole d'Este. La sua costruzione iniziò nel 1492 su progetto dell'architetto Biagio Rossetti e fu abitato, anche se in maniera discontinua, fino alla cessione di Ferrara alla Santa Sede. Il Palazzo deve il suo nome al particolare bugnato delle sue mura esterne costruito con circa 8.500 blocchi di marmo bianco venato di rosa che grazie alla loro lavorazione catturano la luce creando particolari effetti prospettici. All'interno il palazzo si sviluppa intorno ad una corte ornata da un pozzo ed un chiostro. Le stanze interne, riccamente decorate ed affrescate su volere di Cesare d'Este e sua moglie Virginia de Medici ospitano oggi la Pinacoteca Nazionale di Ferrara mentre le stanze al pianterreno ospitano mostre temporanee.
Costruito nel 1385 come luogo di svago e delizia, come ricorda il suo nome "Schifare la Noia", è attualmente annoverato tra gli edifici delle Delizie Estensi. Costruito su volere di Alberto V d'Este venne ampliato ed abbellito da Borso d'Este. Il palazzo, edificato in una zona al tempo circondata dal verde, si presenta con una pianta a forma rettangolare con una facciata esterna ed una interna al giardino, su modello del Belvedere rinascimentale costruito a Roma per Papa Nicolò V. La facciata del palazzo è caratterizzata da un grande portale in marmo sul quale spicca lo stemma degli Estensi e l'Unicorno utilizzato da Borso. Al primo piano del palazzo si trova l'appartamento Ducale costruito dall'architetto Pietro Benvenuto degli Orsini. Numerosi sono gli affreschi di pregio che ornano le stanze del Palazzo tra questidi particolare bellezza è il Salone dei Mesi con un ciclo di affreschi ove vengono raffigurati i segni zodiacali e allegorie sulle attività tipiche che si svolgono in ogni mese dell'anno. Al decoro delle sale parteciparono i più noti artisti di scuola ferrarese tra i quali Ercole de Roberti e Francesco del Cossa.
La cattedrale venne incominciata nel XII secolo grazie alle somme messe a disposizione da Guglielmo degli Adelardi e dal Principe Federico Giocoli e fu consacrata a San Giorgio nel 1135. La sua splendida facciata si erge maestosa sulla piccola Piazza del Comune in un tripudio di arcatelle e finestroni strombati. Da notare, nella parte alta della facciata sopra la loggia centrale, la magnifica scultura del Giudizio Universale opera di ignoti. Nella parte bassa si trovano invece una statua raffigurante il Marchese Alberto d'Este ed una lapide in ricordo del passaggio di potere dagli Estensi al Papato di Clemente VIII. La fiancata sud della cattedrale scorre su Piazza Trento Trieste ed è decorata da due logge con colonne scolpite, anticamente su questa facciata si apriva un portale attraversato dai pellegrini che si recavano in viaggio a Roma, ornato da sculture raffiguranti i mesi dell'anno che ora ornano la Porta dei Mesi. L'interno a tre navate è in stile barocco, l'altare centrale, consacrato nel 1728 è opera di Celio Trini ed utilizza antichi marmi provenienti dal palazzo del Re di Ravenna Teodorico.
Annoverato tra i Musei Civici di Arte Antica il museo è ubicato nell'ex Chiesa di San Romano e si sviluppa in diverse sale poste attorno al bellissimo chiostro. Il museo venne istituito nel 1929 grazie alla collaborazione tra le autorità religiose locali e il Podestà. Di particolare interesse artistico sono le Ante d'Organo raffiguranti l'Annunciazione e San Giorgio e il Drago, capolavoro di Cosmè Tura.
Citata anche nel libro "Il giardino dei Fnizi Contini" da Giorgio Bassani, la via si trova nel cuore medioevale di Ferrara e deve il suo nome ai diversi passaggi aerei che la attraversano, creati per permettere ai commercianti di raggiungere agevolmente i magazzini dalle loro botteghe senza il rischio di incontrare malintenzionati. Anticamente, prima che il Po deviasse il suo percorso (1152), la via costeggiava il grande fiume ed era sede di magazzini, botteghe di fabbri, calzolai, conciatori e case di appuntamenti frequentate da prostitute. Ai giorni nostri ha perso del tutto questo stato anche se il suo fascino è rimasto immutato e al posto delle antiche botteghe artigiane oggi si trovano osterie e ristorantini ove è possibile gustare ottimi piatti della tradizione locale. Dell'epoca è rimasta solamente la pavimentazione fatta di ciottoli di fiume. La strada si snoda in linea retta per circa 2 chilometri a poca distanza da Piazza delle Erbe e di recente molti dei palazzi di origine tre-quattrocentesca che la affiancano sono stati oggetto di importanti opere di restauro.
Costruito tra il 1773 e il 1797 da Antonio Foschini e Cosimo Morelli come teatro comunale grazie ale forti pressioni esercitate delle nobili famiglie ferraresi sull'autorità comunale. Non che Ferrara non disponesse in quell'epoca di teatri ma, erano ritenuti ormai inadeguati vista anche la ricca tradizione di spettacoli e rappresentazioni teatrali di cui godeva il territorio. Posizionato in pieno centro cittadino, a pochi passi dal castello Estense, l'architettura del teatro è considerata la più armonica tra i teatri all'italiana esistenti. La facciata si presenta in forme sobrie ed eleganti ingentilite da sette arcate, l'ingresso porta in un piccolo cortile di forma ellittica chiamato appunto "Rotonda Foschini" progettato per collegare Corso Martiri della Libertà con Corso Giovecca. Al'interno del teatro troviamo un vestibolo dal quale si accede allo scalone d'onore che porta alla platea, cinque ordini di palchi salgono poi fino al soffitto con volta ribassata.
Conosciuto anche con l'appellativo di "Corso dei Pioppini" per le due file di pioppi con cui termina. La strada venne aperta grazie ad un grande rifacimento urbano iniziato nel 1492 e terminato nel 1510 che prevedeva, tra le altre cose, l'unificazione del centro storico ove sorge il Castello d'Este con la Porta degli Angeli. Oggi il corso è quasi interamente pedonale e su di esso si affacciano molti dei principali edifici storici della città come Palazzo dei Diamanti, Palazzo Prosperi Sacrati, Palazzo Turchi di Bagno, il Palazzo del Monte di Pietà. Il corso è praticamente privo di esercizi commerciali, il suo punto focale è il Quadrivio degli Angeli ove si trovano Palazzo Turchi di Bagno, Palazzo Prosperi Sacrati ed il magnifico Palazzo di Diamanti.
Costruita a metà del XV secolo per il ricco mercante e proprietario terriero Ludovico Romei, venne successivamente abbellita ed ingrandita in occasione del suo matrimonio con Polissena d'Este. A partire dal XVI secolo la casa entrò a far parte del complesso conventuale del Corpus Domini per poi essere acquistata nel 1898 dal demanio ed essere in seguito trasformata in un museo. La casa, a pianta quadrata, si sviluppa intorno ad un elegante cortile e rappresenta uno splendido esempio di commistione tra arte medioevale e rinascimentale. Di particolare bellezza sono la Sala delle Sibille e la Sala dei Profeti poste al piano terreno mentre al piano nobile si trova l'appartamento trasformato dal cardinale Ippolito II d'Este.
Quella che fu l'abitazione di Ludovico Ariosto durante i suoi ultimi anni di vita si presenta con una facciata in mattoni a vista semplice ma elegante. Edificata probabilmente su progetto di Girolamo da Carpi ospita oggi un piccolo museo dedicato al grande poeta che, proprio tra queste mura scrisse l'edizione definitiva dell'Orlando Furioso.
Un viaggio nel passato tra baluardi, torrioni, cannoniere, porte e passaggi che potrete tranquillamente effettuare in sella alla vostra bicicletta, in un percorso lungo all'incirca nove chilometri. Si consiglia di cominciare il giro delle mura dal Castello Estense per raggiungere Porta degli Angeli, attraversando i bellissimi spazi verdi della cinta muraria. Si tratta di un tracciato molto facile, quasi del tutto privo di rischi, che si snoda su di un tracciato non asfaltato il cui fondo è però molto battuto adatto a tutti, soprattutto alle famiglie con bambini.
Si trova all'interno del Castello d'Este nel pieno centro cittadino
In assoluto il periodo migliore per visitare la città è la primavera quando la città si risveglia dal torpore invernale e si prepara per "Il Palio di San Giorgio" che generalmente si svolge nel mese di Maggio. Nel mese di Agosto, sfidando il caldo umido tipico della zona, la città si riempie di artisti di strada provenienti da tutto il mondo per il famoso Ferrara Buskers Festival. Durante il periodo natalizio invece la città si riempie di decori e luminarie e nelle sue piazze si svolgono i tradizionali mercatini.
Per svolgere l'itinerario da noi suggerito bastano quattro giorni pieni.
Raggiungere Ferrara in auto o in camper è piuttosto facile grazie all'autostrada A13 che collega Bologna a Padova, città a loro volta molto ben collegate dalla rete autostradale. Se si vuole raggiungere la città in aereo si può scegliere se atterrare a Bologna oppure a Venezia, in entrambi i casi bisogna prendere un'autobus fino alla stazione ferroviaria e poi un treno regionale. Di recente è stata messa a disposizione dei turisti una navetta che collega l'aereoporto di Bologna con il centro di Ferrara. Se arrivate invece in treno tenete presente che la città è posta sulla linea Bologna-Venezia con treni regionali piuttosto frequenti.
Ferrara è una città piuttosto piccola il cui centro storico è tranquillamente visitabile a piedi. Vi consigliamo però di noleggiare le biciclette e fare con esse il giro delle mura in uno splendido percorso di circa 9 chilometri. Se avete un po' di tempo a disposizione vale la pena addentrarsi nelle campagne circostanti e percorrere una delle tante piste ciclabili del territorio.
Numerosissime sono le sistemazioni turistiche sia nel centro cittadino che nelle campagne circostanti. Molte offrono colazione a buffet inclusa nel prezzo oltre che il noleggio di biciclette, molto utili sia per muoversi in città che per una gita fuori porta. Alcuni sono dotati di piscina e centro benessere pur proponendo prezzi alla portata. Il sito turistico della città offre una vasta gamma di proposte.
L'appellativo "Ferrara città di Terra e di Acqua" ci fa subito capire quanta influenza abbiano sul territorio e sulle abitudini della gente la vicinanza al mare, lo scorrere lento del Grande Fiume e la fertile pianura su cui è collocata. Caratteristiche che hanno notevolmente influenzato anche la cucina nella quale si sono sapientemente fuse le tradizioni culinarie contadine con quelle ben più raffinate e prelibate della nobiltà; ne sono un esempio il pasticcio alla Ferrarese, la cui ricetta risale al 1700 quando venne per la prima volta preparato in onore della delegazione pontifica e il Pampapato preparato durante il periodo natalizio dalle monache del Corpus Domini per gli alti prelati e per le nobili famiglie cittadine. In un territorio così legato all'acqua non potevano mancare piatti di pesce tra questi spiccano le Vongole di Goro e l'anguilla pescata nelle Valli del Comacchio, cucinata in moltissime varianti o marinata. Serviti in quasi tutti i ristoranti del territorio sono i "Cappellacci di Zucca", simili ai tortelli e ripieni di zucca, già cucinati alla corte Estense, tra le altre perle della cucina ferrarese troviamo la Salama da Sugo generalmente servita assieme al purè di patate e il salame all'aglio.
Posta tra le Valli del Po ed il Mar Adriatico, Ferrara è una piccola città di provincia dal grande passato, nella quale la vita, oggi come un tempo, continua a scorrere tranquilla e lontana dalla frenesia dei nostri giorni. Conosciuta anche con l'appellativo di "città delle biciclette" per la grande quantità di bici che ogni giorno scorrono lungo i dritti viali, le vie del centro e le possenti mura medioevali, Ferrara è considerata una delle città fondanti del rinascimento italiano oltre ad essere stata per secoli un centro di arte, cultura e mondanità. Per secoli la città fu un importante centro economico e culturale, grazie anche all'enorme influenza politica e sociale esercitata dall famiglia Estense. A Ferrara transitarono illustri politici, uomini di letteratura ed artisti di vario genere ne è testimonianza l'enorme patrimonio artistico e culturale che oggi rendono la città una delle mete favorite dai turisti. Considerata la prima città moderna d'Europa fonde magnificamente elementi medioevali con elementi rinascimentali al punto che il suo centro storico è stato annoverato dall'UNESCO tra il Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Un borgo incantato, tra i più belli della Val d'Aosta, posto nella stretta valle del Lys. Un luogo ricco di tradizione e impregnato dell'antica cultura Walser che apre le sue porte al modo con i suoi moderni impianti sciistici e le sue strutture ricettive. Scopri di più
Uno splendido borgo in una splendida vallata che sa offrire al turista molte opportunità di svago sia in inverno che in estate.
Lasciatevi portare dai nuovissimi impianti sciistici del Monterosa Ski sulle cime delle montagne che circondano Gressoney e scendete sulle sue splendide piste, le più belle e con più ore di sole al giorno si trovano a Gressoney la Trinitè. Salendo al Passo dei Salati si può raggiungere la Valsesia senza mai togliere gli gli dai piedi, mentre grazie ai moderni impianti del Colle della Bettaforca si possono raggiungere le piste di Champoluc. Bellissime anche le piste di Punta Jolanda e dello Stafal, dove alla partenza degli impianti si trovano due baby park. A Gressoney St-Jean si trova invece la famosa pista nera intitolata a Leonardo David, da non perdere inoltre le discese in notturna sulle tecniche piste del Weissmatten.
Gli amanti di sci alpinismo potranno cimentarsi sui mitici tracciati del Colle Mezzalama, teatro di numerose competizioni sportive tra le quali il famoso "Trofeo Mezzalama", raggiungere le cime di Punta Indrem, Punta Gnifetti o Regina Margherita ove si trova il rifugio più alto d'Europa. Gli amanti dello sci di fondo hanno a disposizione ben 25 chilometri di piste che si snodano tra splendidi boschi di abeti e intorno all'antico borgo.
Se poi vi siete stancati di sciare potrete sempre cimentarvi nel pattinaggio sul ghiaccio sulla pista naturale del lago Gover a pochi passi dal centro del paese, è aperta anche in notturna.
Se il maltempo imperversa, come avviene spesso nelle rigide giornate d'inverno, la Gressoney Sport Haus con la sua bellissima piscina semi-olimpionica, la sua palestra fitness, il boulder d’arrampicata, il campo da squash, il campo prova coperto per il golf e la sua sauna vi offrono la possibilità di trascorre una giornata all'insegna dello sport e del relax.
Numerosissime sono le attività che Gressoney offre in estate partiamo dalle escursioni a piedi:
la più classica delle escursioni, adatta anche alle persone non abituate a camminare, è la passeggiata che partendo dal Lago Gover conduce al Castello della Regina circa 30 minuti di camminata su di un facile percorso nei boschi. Gli escursionisti esperti possono cimentarsi nel tracciato che da Gressoney St-Jean (Zer Trino) conduce al Passo di Frudiera percorrendo un dislivello di 1012 metri. Assolutamente da effettuare, adatta a persone con un minimo di allenamento, l'escursione che partendo da Gressoney la Trinitè porta ai villaggi di Alpenzù Piccolo e Grande con un dislivello di circa 150 mt. Molto suggestive le escursioni al Lago Verde e Blu, che volendo possono essere effettuate per un tratto in funivia (da Staffal al rifugio del Lys).
Golf: gli amanti di questo sport potranno allenarsi nel campo del Golf Club di Gressoney posto a circa 200 mt dal centro del paese. Il campo dispone attualmente di 9 buche ma, è in corso un restyling che lo porterà ad avere 12 buche. Vai al Sito
Mountain bike: diversi sono i tracciati appositamente studiati per gli amanti della Mountain Bike tra questi quello che da Gressoney St. Jean raggiunge il Lago Gabiet e poi Punta Jolanda, 19 chilometri di un itinerario piuttosto impegnativo ma è possibile renderlo più alla portata utilizzando il tratto di funivia Stafal/Gabiet. Altro percorso è quello che va da Bettaforca a Gressoney-la-Trinité la sua lunghezza è di circa 10 chilometr,i oppure quello che dal Passo dei Salati raggiunge Gressoney la Trinitè, circa 11 chilometri. Per coloro che sono alle prime armi ci sono alcuni tracciati piuttosto brevi, ma comunque belli, come quello che va da Tschemenoal a Castel Savoia sviluppandosi su 2 chilometri di facile tracciato, quello che dalla Bettaforca va a Sitten (2 chilometri), oppure dalla Bettaforca a Sant'Anna (2,6 chilometri). L'ente del Turismo potrà fornirvi le mappe dei vari tracciati
La valle di Gressoney è una delle più facili e veloci da raggiungere anche se, soprattutto durante le domeniche invernali, non è raro trovare lunghe code durante il rientro. Se si raggiunge Gressoney in auto o in camper tramite l'autostrada bisogna uscire a Pont Saint Martin e prendere la strada regionale della Valle Del Lys che inizia proprio dal centro del paese. Superati i primi ripidi tornanti la strada si fa meno tortuosa e la valle si apre offrendo bei panorami. Prima di giungere a Gressoney si attraversano vari borghi tra i quali quello di Fontainemore con il suo antico ponte di epoca romana, Issime e Gaby che negli ultimi anni ha subito una profonda rivalorizzazione a livello turistico.
Se si vuoleraggiungere Gressoney in treno bisogna raggiungere la stazione di Pont Saint Martin e poi proseguire con autobus di linea. L'aeroporto più vicino è quello di Torino-Caselle che dista 96 chilometri.
La valle è molto ricca di strutture ricettive dagli hotel di varie categorie, ai residence, ai campeggi, molti proprietari di seconde case, inoltre, affittano le loro abitazioni durante i periodi di maggior afflusso turistico. Fatta eccezione per il periodo natalizio e Agosto, quando vi consigliamo i prenotare con un certo anticipo, negli altri periodi dell'anno non dovreste aver problemi a trovare la sistemazione che più risponde alle vostre esigenze.
Camper: diverse sono le aree sosta presenti nella valle per avere maggiori dettagli potete consultare il sito di Camper On Line, a Gressoney Sain Jean si trova invece il camping Regina Margherita con tanto di Centro Benessere.
Diversi sono i posti dove mangiare sia nel centro del paese che nei dintorni, tra questi vi segnaliamo il bar-ristorante vicino al laghetto, il ristorante lo Stambecco, il Carducci, il Braciere oppure Villa Tebaldi con un bel giardino dove in estate vengono serviti i pasti. Non dimenticate di assaggiare la tipica zuppa di cavoli, i gnocchi con la fonduta o la zuppa valdostana a base di fontina, pane e burro.
Nel centro storico del villaggio si trovano diversi negozi che vendono manufatti in legno, tessuti tipici, abbigliamento e prodotti enogastronomici tipici del territorio come la fontina, le tome, la mocetta o il famoso Genepy, un liquore ottenuto dalla macerazione in alcol di Artemisie Alpine ossia piante di Genepy bianco o nero e l'aggiunta di zucchero.
Tra gli eventi di maggior risalto turisticoche si tengono a Gressoney segnaliamo La Festa della Birra che si tiene ogni anno verso la fine di Giugno e attira in valle centinaia di persone pronte ad assaggiare la famosa birra proveniente dal birrificio "Kühbach" fondato dal barone Beck Peccoz originario di Gressoney, ed i mercatini di Natale. Durante il periodo invernale si svolgono spesso gare di sci anche di livello internazionale per i dettagli vi consigliamo di consultare periodicamente il sito turistico del comune.
Incuneato nella stretta piana creata dallo scorrere del fiume Lys, Gressoney è uno dei più caratteristici e autentici villaggi della Valle d'Aosta. Circondato dalle alte vette del massiccio del Monte Rosa e dominato dalla splendida vista del ghiacciaio del Lyskamm, l'elegante borgo è ingentilito dal pittoresco lago Gover posto ai suoi margini e centro di svariate attività. Situato a 1300 metri di altitudine, con le sue antiche case Walser raggruppate intorno alla parrocchiale di San Giovanni Battista, Gressoney sembra quasi un villaggio da fiaba, forse per questo motivo è una delle mete più amate dai turisti che si recano in Valle. Privilegiata meta per gli amanti dello sci, vanta una delle piste nere più famose ed impegnative della valle, omologata FIS per gare internazionali la pista del Weissmatten è dedicata allo sfortunato campione di sci Leonardo David, originario proprio di Gressoney. Della bellezza del luogo e delle vette circostanti se ne accorse in passato anche la famiglia Savoia che su volere della regina Margherita, moglie di Umberto I, dopo aver trascorso alcuni periodi di villeggiatura ospite del barone Beck Peccoz decise di far costruire Castel Savoia, oggi aperto alle visite dei turisti. Generalmente quando ci si riferisce a Gressoney si intende Gessoney St-Jean da non confondere con Gressoney la Trinitè posto qualche chilometro oltre, quasi a chiusura della lunga e stretta valle.
Gessoney St-Jean - Villa Deslex
Gressoney La-Trinitè - Loc. Tache
Una città magica, ricca di storia, tradizione, magia e mistero. Il castello, le architetture gotiche delle case antiche case che lo circondano ed i vicoli in pietra, che si snodano tortuosi, fanno da cornice alla città nuova con le sue piazze ed i suoi palazzi decò. Il freddo pungente, l'odore di spezie e di cioccolata calda, la nebbiolina che si alza dalla Moldava, le luci colorate che ornano case e piazze, il calore dei suoi abitanti ne fanno una delle capitali più visitate durante il periodo Natalizio. Leggi tutto
Visite guidate di Torino e provincia tra i tesori barocchi, le memorie celtiche e romane, i gioielli liberty, i caffè storici, le golosità, i capricci e le coquetteries di una città-salotto.
Gusterete l’atmosfera francese dei 18 km di portici, delle piazze regali, della corona di delitiae, del più grande mercato europeo, degli angoli prediletti dalla cinematografia internazionale e delle sale da ballo della capitale europea del tango argentino.
Il Piemonte vi svelerà le sue gemme longobarde, rievocherà nelle cittadine in riva ai laghi l’aristocratica spensieratezza della belle époque, vi incanterà coi suoi sinuosi tappeti di vigne nelle regioni del Barolo, del Barbaresco, del Gavi punteggiate di superbi castelli.
Itinerari culturali, enogastronomici e curiosi
Interpretariato in tedesco, inglese e francese
Servizio di personal stopper
Organizzazione di feste, eventi e congressi
Attività didattiche ed escursioni per scuole medie, elementari e superiori
Français Je vous propose des itinéraires parmi de superbes édifices baroques et art nouveau afin de connaître les surprenants visages de Turin et de ses alentours, terre du chocolat, de l’apéritif, du shopping, du tango argentin, du cinéma, des arcades et du plus grand marché européen, des cafés historiques, de l’art contemporain et des mémoires celtiques et romaines, de vins légendaires et de collines séduisantes.
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Sortilegi di luce (luci d’artista a Torino)
Rendez-vous con la Maschera di Ferro (Pinerolo, Exilles, Finestrelle)
Le vie della moda: Museo del cappello ad Alessandria e della Scarpa a Vigevano
Tra gemme longobarde ed armonie rinascimentali (Pavia e Vigevano)
Eleganza dannunziana: il Museo della Moda presso Brescia e il Vittoriale
“Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto…!: Novalesa, Sant’Antonio di Ranverso e Sagra di San Michele o pranzo a tema nel castello di Buriasco
Bicerin e nobili pettegolezzi: Museo Pietro Accorsi di Torino più tappa in un caffé storico
L’automobile in rosa: moda, cinema e vetture da sogno. Museo dell’Automobile interpretato da attori con chicche sui proprietari nobili delle vetture, i loro amori, vezzi e le destinazioni favorite. A fine guida si prevede cena nel museo stesso tra le auto d’epoca o al ristorante “La pista” con giro sul tetto del Lingotto in piccola vettura
Danze floreali: visita al parco del castello di Pralormo con le migliaia di tulipani e loro storia (con rimandi ai commerci fiamminghi del bulbo), pranzo nel castello e spiegazioni nelle cucine sui cerimoniali di corte
Caccia reale tra Venere e Diana: Stupinigi, Agliè e Racconigi
Nella camera degli sposi - atmosfere d’antan Mantova, visita ad affreschi del Mantegna e al mercato d’antiquariato ogni 4° domenica del mese
Giocando ai sommeliers: breve lezione da sommelier con degustazione, pranzo nel castello di Grinzane Cavour e giro panoramico nel barolo
Come dentro un film: museo del cinema e giro fra gli ambienti torinesi citati in letteratura e cinematografia
Una giornata di coccole: massaggi al cioccolato e al vino ad Acqui Terme, degustazione degli amaretti di Gavi accompagnati dal prestigioso vino locale, visita alla mecca dello shopping (outlet di Serravalle Scrivia).
Shopping d’autore: tra antiquari ed alta sartoria nel quadrilatero romano con spiegazioni negli atéliers di un restauratore e di una bottage vintage
Corsi di cucina tra angeli e zabaglione: corso di cucina nel Quadrilatero Romano con guida in costume barocco che racconta origini del Pan degli Angeli, del raviolo, del San Bailòn santo protettore dei cuochi e via dicendo
Nei magazzini di Babbo Natale: mercatini di Natale in giro per Italia ed Europa o a Torino con visita di Borgo Dora, del negozietto natalizio nella contrada dei Guardinfanti
Andar per presepi: giro tra i presepi d’autore con spiegazioni su origini, storie e leggendarie
San Valentino: giro in carrozza del centro storico di Torino, visita alla più antica gioielleria d’Italia “Musy padre e figli”, cena con menu al cioccolato (famoso afrodisiaco) Oppure Recapito colazione a letto vestiti in costume
Bambole e gioie: Museo del giocattolo e del bambino di Milano o Museo della Bambola a Rocca Borromeo più visita dell’isola Bella con palazzo e giardino con pavoni bianchi
Dietro le quinte: spiando tra le dimore signorili e contadine a Casa Cavassa (Saluzzo) e casa contadina ricostruita pressoAzienda Agricola Chiotti Ambrogio Poderi 'l Palas - Via Ceretto 76 12024 - Costigliole Saluzzo
Festa della donna – Mimose e Ladies : menu alla mimosa e cena accompagnata con aneddoti sul fiore e declamazione delle più belle poesie dedicate alle dame d’ogni tempo (guida in costume)
Se visitate Praga durante il periodo Natalizio ovviamente darete priorità ai mercatini ma, vi consigliamo di dedicare un po di tempo ad alcuni dei luoghi e dei monumenti più rappresentativi della città:
Edificato su volere del principe Bořivoj della dinastia dei Přemyslidi intorno all'880 dall'alto della collina domina la città. Nel X secolo, quando nell'area dell'antica struttura si sono aggiunti la Chiesa della Vergine Maria e la Basilica di San Giorgio, diviene dapprima sede ufficiale dei Principi di Boemia e poi dei Sovrani. La struttura vide il suo periodo di massimo splendore sotto il regno di Carlo IV tra l'inizio e la fine del 1300 quando divenne sede del Sacro Romano Impero. In questo periodo vennero intraprese opere di ampliamento del castello e il rafforzamento delle mura di fortificazione e venne dato inizio alla costruzione della della cattedrale di San Vito. L'espansione e l'abbellimento del castello continuò anche sotto il regno del figlio Venceslao IV con la costruzione della Torre delle Polveri, la Nuova Torre Bianca, la Torre di Dalibor e l'aggiunta della Sala Vladislao tanto che ai giorni nostri è considerato il castello medioevale più grande al mondo. Per un breve periodo, coincidente con la salita al trono di Praga della famiglia Asburgo, la corte venne spostata a Vienna e il castello venne utilizzato solamente come luogo di svago e divertimento, a questo scopo vennero edificati la Sala della Palla Corda, il Belvedere e il Giardino Reale. Con la salita al trono del regno di Boemia del re Rodolfo II la sede reale venne riportata al castello. Scopo di re Rodolfo II fu quello di trasformare il castello in un'elegante e raffinata residenza, per questo motivo attrasse artisti stranieri, scienziati e diplomatici.
A partire dal 1618, il castello subì una lunga serie di saccheggi e danneggiamenti che durarono fino al 1848 quando re Ferdinando V vi trasferì la sua residenza. Con la caduta dell'impero Austro-Ungarico il castello venne adibito a residenza ufficiale del Presidente della repubblica, e lo è tutt'ora. Alcune parti del castello, come pure i giardini sono però aperti al pubblico.
Come arrivare:
Il castello può essere raggiunto sia con i mezzi pubblici, tram 22, che a piedi. Se decidete di raggiungerlo a piedi potrete ammirare gli stemmi e le decorazioni delle case edificate intorno al palazzo. A piedi avete varie possibilità
- Via Verudova, una strada piuttosto pittoresca ma piuttosto ripida che porta praticamente di fronte all'ingresso principale
- Scalinata del Castello: che conduce ai Giardini del Terrapieno
- Vecchia scalinata del castello: che partendo dalla fermata della metropolitana di Malostranská conduce in prossimità dell'ingresso principale.
Vera e propria icona cittadina, il ponte venne costruito sotto il regno dell'imperatore Carlo IV sostituendo così l'antico "Ponte Giuditta" il primo ponte in pietra cittadino spazzato via nel 1342 da una piena del fiume. Ponte Carlo venne iniziato nel 1357 su progetto dell'architetto Petr Parléř, che trasse ispirzione da Ponte Sant'Angelo di Roma. E' lungo 516 metri, largo 10 ed è sostenuto da 16 arcate. Si dice che per rafforzare la sua struttura alla malta vennero aggiunti milioni di tuorli d'uovo, forse per questo motivo ha resistito a terribili alluvioni tra le quali quella del 2002 considerata la più grave degli ultimi 500 anni. Due porte sono poste alle estremità del Ponte, entrambe visitabili. La porta Staroměstská věžsul si apre sul lato della Cittá Vecchia mentre la porta la Malostranská věž sul lato di Malá Strana. Ben 30 statue barocche ornano entrambi i lati del ponte tra le quali la più famosa è quella di San Giovanni Nepomuceno, martire giustiziato durante il regno di Venceslao IV e gettato nella Moldava. Il ponte è oggi pedonale e costantemente frequentato da artisti locali, musicisti e venditori di souvenir che espongono la loro mercanzia.
Edificata all'interno della città fortificata e precisamente nel terzo cortile, la cattedrale venne iniziata nel 1344 e terminata solamente 600 anni più tardi. Simbolo spirituale non solamente della città ma, di tutto lo Stato, qui vennero incoronati re e regine oltre a essere il luogo di sepoltura di Santi, Sovrani e Nobili rappresentanti dell'antico Regno. Considerata un vero capolavoro di arte gotica venne realizzata su progetto dell'architetto Matthias Arras nello stesso luogo in cui in precedenza sorsero due edifici cristiani, il primo una rotonda edificata da San Venceslao e il secondo una basilica in stile romanico. L'interno, a tre navate, custodisce lo scettro e la corona di Boemia ornato dal rubino più grosso al mondo mai utilizzato in gioielleria e da sei dei nove zaffiri più grossi al mondo. All'interno della basilica si trovano anche le tombe di re, regine, di San Venceslao e altri notabili della nazione. Da notare le splendide vetrate colorate e i loro meravigliosi giochi di luce e la Cappella di San Venceslao ornata da dipinti del '500 e da pietre semipreziose. Dall'interno della basilica è possibile salire i trecento scalini che portano alla sommità della grande torre dalla quale si gode di una splendida vista sulla città. Alcune parti della cattedrale sono visitabili solamente tramite l'acquisto del biglietto di ingresso al Castello di Praga.
Una vera e propria meraviglia costruita nel 1400 su di una facciata dell'antico municipio cittadino. L'orologio oltre a segnare le ore segna il movimento dei pianeti e delle stelle, il suo complicato meccanismo di funzionamento venne ideato dal maestro orologiaio Hanus, che secondo la leggenda venne accecato per paura che potesse rivelare ad altri il suo funzionamento. L'orologio è diviso in due quadranti, quello inferiore in cui sono rappresentati i segni dello zodiaco e, allo scoccare di ogni ora compaiono i dodici apostoli, finita la sfilata degli apostoli compare un gallo dorato che, con il suo canto, fa scorrere il tempo. Nel quadrante superiore vengono invece rappresentati la posizione dei pianeti, del sole e della luna. Pare che lo scopo originale dell'orologio fosse quello di aiutare i contadini nel decidere quando seminare, piantare determinate piante ed effettuare il raccolto. E' possibile entrare nella torre dell'orologio e raggiungere una balconata panoramica dalla quale si domina la città. Volendo è possibile unire la visita alla torre a quella delle sale storiche del municipio e delle prigioni.
Più che di una piazza si può parlare di un viale lungo 750 metri che prende il nome dal Santo Protettore della Repubblica, la cui statua si erge trionfale davanti al Museo Nazionale. Luogo privilegiato per manifestazioni pubbliche, proteste popolari ma anche festeggiamenti. Proprio su questa piazza il 28 Ottobre 1918 venne dichiarata l'indipendenza dall'impero Austro-Ungarico. Ai lati della piazza è un susseguirsi di negozi, bar, ristoranti, alberghi ed uffici che se di giorno rendono la Piazza molto trafficata la sera la trasformano nel cuore della vita notturna.
Durante il periodo Natalizio Praga si trasforma, le strade si riempiono di luminarie colorate come pure le vetrine dei negozi mentre le principali piazze cittadine si riempiono delle tradizionali casette in legno dei mercatini, in molte piazze inoltre, per la felicità dei più piccini, vengono addobbati enormi alberi di Natale. Quasi tutti i mercatini cittadini sono aperti nelle settimane di dicembre in alcune però cominciano già l'ultima settimana di Novembre e si protraggono fino ai primi giorni di Gennaio. Tra i prodotti che vi si possono acquistare troviamo le tipiche decorazioni natalizie ceche, incensi e pout-pourri, biscotti tradizionali, giocattoli in legno, candele profumate, prodotti di artigianato locale e accessori d'abbigliamento come guanti, sciarpe, cappelli, borse, calze fatte ai ferri e scialli, molto apprezzati dai turisti sono i pregiati cristalli di Boemia. Di seguito le piazze in cui si svolgono i mercatini più caratteristici:
Un mercatino raccolto tra le gotiche case che circondano la piazza e sovrastato dall'enorme abete natalizio posto in centro, la cui accensione segna ogni anno l'apertura dei mercatini raccogliendo sulla piazza centinaia di persone. Quasi tutti gli anni viene anche montato un palco ove si svolgono spettacoli teatrali e canti natalizi. Questo è sicuramente uno dei mercatini più amato dagli abitanti della città e dai turisti, grazie anche alla particolare atmosfera che vi regna.
Uno dei più grandi mercatini natalizi della città anche se forse il più commerciale e meno tradizionale. Qui si possono trovare numerose bancarelle che offrono prodotti culinari tradizionali come i wurltel, il tradizionale prosciutto, i famosi gnocchi con speck e formaggio e bancarelle che propongono gioielli fatti a mano, capi di abbigliamento, oggetti esotici, prodotti enogastronomici e oggetti in legno lavorati a mano. Intorno alla piazza si svolgono altri mercatini più piccoli.
A poca distanza da Piazza Vecchia questo mercatino, piuttosto raccolto, offre dolciumi, bevande calde, oggetti in legno e decorazioni natalizie ed è situato in prossimità del Centro Commerciale Palladium, ottimo rifugio per scaldarsi un po' proseguendo lo shopping.
Un mercatino di dimensioni ridotte, posto proprio di fronte alla chiesa gotica di Santa Ludmilla. Frequentato in prevalenza da locali vi si trovano prodotti tipici locali dal cibo all'abbigliamento all'artigianato. In genere è il primo mercato ad aprire i battenti.
Questo mercato è spesso accompagnato da eventi e attrazioni adatte ai pi piccoli. E' un mercato molto commerciale dove si possono trovare oggetti provenienti da varie parti del continente.