Un viaggio nell'incontaminata natura del Salento tra spiagge bianche e mare cristallino: nulla di meglio per rigenerarsi dal caos e dallo stress cittadino. Il Salento è l'area geografica che occupa il "Tacco" d'Italia, comprendendo i territori della provincia di Lecce, di Brindisi e parte di quella di Taranto. Più che di area geografica è corretto parlare di entità culturale. Del Salento, infatti, sono caratteristiche: le architetture, l'inflessione linguistica, la cucina e la storia, fortemente legate all'Oriente. L'area colpisce per la varietà delle sue coste: alte e scogliose quelle Adriatiche, basse e sabbiose quelle Ioniche. Il territorio interno è caratterizzato da un particolare colore rossiccio, dovuto alla presenza del ferro, in contrasto con le candide case e con le verdi chiome degli ulivi. Ogni tanto, disseminati nel territorio, spuntano Dolmen e Menhir a testimonianza della storia millenaria di questi magici luoghi. L'itinerario proposto parte da Alberobello, fiancheggia la costa adriatica fino a raggiungere Santa Maria di Leuca, parte più meridionale del tacco, per poi risalire nel versante ionico fino all'area protetta di Porto Cesareo. Il periodo migliore per intraprendere il viaggio sono i mesi di Giugno, Luglio e Settembre; ad Agosto il traffico e il caldo potrebbero rendere meno gradevole il soggiorno. L'itinerario può essere variato con l'aggiunta di altri luoghi di interesse turistico oppure, se viaggiate con i bambini, dedicando loro qualche escursione. Vi suggeriamo di leggere anche:
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Come la mitica Fenice di cui parla Erodoto nelle sue Storie, il principale teatro lirico di Venezia risorge sempre dalle sue ceneri. Fu costruito nel 1790, su progetto dell’architetto Giannantonio Selva e distrutto una prima volta da un incendio nel 1836. Ricostruito nel 1792, è stato distrutto da un secondo incendio nel 1996 e riaperto al pubblico nel 2003 dopo una ricostruzione rigorosamente filologica che l’ha voluto “com’era, dov’era”. Sulla base di ricerche fotografiche, sono stati così mantenuti i cinque ordini di palchi preesistenti e l’apparato decorativo in cartapesta e legno. Si trova in Campo San Fantin ed è sede di importanti stagioni sinfoniche, operistiche e del festival Internazionale di Musica Contemporanea.
In Piazza San Marco, tra il Campanile e la Zecca, si trova una delle più grandi biblioteche italiane: la Biblioteca Marciana, che ospita una tra le più importanti raccolte di manoscritti greci, latini ed orientali al mondo. Fu Francesco Petrarca nel 1362 a proporre per primo l’idea di una libreria pubblica. In realtà solo nel 1463 fu costituito il primo nucleo di libri della biblioteca: 746 codici che il Cardinale Giovanni Bessarione donò alla città di Venezia. Inizialmente questa raccolta non ebbe una sede propria e fu ospitata in San Marco e a Palazzo Ducale. Solo nel 1537 fu affidato a Jacopo Sansovino il progetto di costruire il Palazzo della Libreria e alla sua decorazione contribuirono anche Tiziano, Paolo Veronese, Giuseppe Porta ed il Tintoretto. Intanto la biblioteca andava arricchendosi: al primo lascito se ne aggiunsero molti altri negli anni successivi, molte opere arrivarono da Bisanzio e, a partire dal 1603, vi confluirono per legge anche le copie di ogni libro stampato in Veneto. Nel 1811 la Biblioteca fu trasferita a Palazzo Ducale e solo nel 1924 tornò nella sua sede. Attualmente occupa il Palazzo della Libreria e la Fabbrica della Zecca di Jacopo Sansovino. Tra le opere più importanti ci sono due codici dell’Iliade del X e del XI secolo, un esemplare del primo libro stampato a Venezia nel 1481, più di 2800 incunaboli, ed una collezione di mappe ed atlanti, tra cui la mappa del mondo di Fra Mauro del 1459 e la pianta della città di Venezia di Jacopo de’ Barbari del 1500.
Si trova in Piazza San Marco, presso le Procuratie Nuove e ospita reperti del collezionismo veneziano: statue, iscrizioni, ceramiche, gemme e monete a partire dal V-IV secolo a.C.. La raccolta originale che diede origine al Museo fu quella del cardinale Domenico Grimani che nel 1523 lasciò in eredità alla città la sua raccolta di statue antiche provenienti da scavi effettuati nei pressi del Quirinale a Roma. Numerose e preziose anche le donazioni del nipote Giovanni Grimane e quelle successive, come il medagliere di Pietro Morosini e le gemme e i vasi antichi di Girolamo Zulian.
Nel progetto di Adriano Olivetti questo piccolo negozio che si affaccia su Piazza San Marco, doveva essere non un semplice punto di vendita, ma un biglietto da visita di risonanza mondiale per i prodotti di Ivrea e doveva, al tempo stesso, inserirsi correttamente nel contesto storico ed architettonico di piazza San Marco. Su suo incarico l’architetto veneziano Carlo Scarpa realizzò nel 1957, in uno spazio angusto e poco luminoso, un’opera al tempo stesso essenziale, raffinata e flessibile, armonizzando nel migliore dei modi stili e materiali. Veramente notevoli sono oltre alle soluzioni architettoniche che coniugano sapientemente tradizione e modernità,” anche alcuni particolari, come ad esempio la scala che collega i due piani con i suoi gradini che sembrano sospesi, la scultura di Alberto Viani “Nudo al sole” posta su una base di marmo nero, coperta da acqua in lieve movimento, o il pavimento che presenta un mosaico di marmo e tessere di vetro di Murano, che richiama l’opera di Paul Klee. Il critico Carlo Ludovico Ragghianti definì la realizzazione di Carlo Scarpa in Piazza San Marco, “uno dei più limpidi capolavori dell’architettura contemporanea”. Il negozio è di proprietà delle Assicurazione Generali che ne hanno deciso un utilizzo museale, affidandone la gestione al FAI (Fondo Ambiente Italiano), che lo ha riaperto nel 2011, dopo un attento restauro.
Il FAI ha riproposto per il negozio la sua destinazione originaria e, grazie ad una donazione Olivetti, è stata riallestita l’esposizione degli anni Cinquanta/sessanta. Tra i modelli in esposizione, c’è anche Lettera 22 di Marcello Nizzoli, la macchina da scrivere portatile meccanica che è entrata a far parte della collezione permanente del Museum of Modern Art di New York.
È il più antico caffè italiano: fu inaugurato nel 1720 sotto le arcate delle Procuratie Nuove con il nome “alla Venezia trionfante”, ma i Veneziani lo chiamarono da subito Caffè Florian, dal nome in veneto del suo fondatore: Floriano Francesconi. È uno dei simboli della città ed ha particolarità di avere sale arredate in stile diverso l’una dall’altra, dopo un restauro dell’architetto Lodovico Cadorin nel 1858. La sua attività non ha avuto interruzioni se non durante l’insurrezione di Tommaseo e Manin del 1848, quando divenne un ospedale. Tra i suoi frequentatori più illustri annovera: Giacomo Casanova, Carlo Goldoni, Giuseppe Parini, Silvio Pellico, Lord Byron, Gabriele D’annunzio….
Ai primi del ‘900 fu tra i primi caffè ad adottare la moda del caffè-concerto con una piccola orchestra permanente per rendere più piacevole l’atmosfera del suo dehors su Piazza San Marco. I suoi prezzi sono, ovviamente, molto cari. Se si riflette però sull’idea che visitare il Caffè Florian è, a tutti gli effetti, come visitare un museo o addirittura qualcosa di più, visto che la storia e i personaggi di tre secoli hanno attraversato proprio quelle sale, si può, almeno una volta, sedersi ad uno dei suoi tavoli per un caffè indimenticabile.
La torre dell’orologio, una delle più originali costruzioni del primo Rinascimento veneziano fu costruita tra il 1496 e il 1499 dall’architetto Mauro Codussi, e sovrasta con un arco l’accesso da Piazza San Marco alla via più commerciale della città, l’antica Merceria.
Il suo orologio astronomico, capolavoro di ingegneria, dal bellissimo il quadrante in oro e smalto blu segna le ore, i giorni, le fasi lunari e i segni zodiacali da più di 500 anni. Vi è anche un meccanismo a carillon, attivato solo nel giorno dell’Epifania: allo scoccare delle ore da un pannello laterale compare una processione dei personaggi della Natività e dei Re Magi che scompare attraverso il pannello della porta opposta. Sulla terrazza della Torre sono collocati i Mori di Venezia, due statue in bronzo di pastori che battono le ore su una grande campana: delle due statue, quella del vecchio (identificabile dalla barba) batte le ore 2 minuti prima dell’ora esatta e rappresenta così il tempo che è passato, mentre il giovane suona l’ora due minuti dopo, per rappresentare il tempo che verrà.
È il ponte più famoso di Venezia e prende il nome da una leggenda, secondo la quale i condannati dai tribunali che avevano sede in Palazzo Ducale venivano trasferiti nelle terribili prigioni della Serenissima attraverso questo passaggio chiuso e sospiravano nel vedere, attraverso il complesso disegno della sua architettura, l’ultimo scorcio del mondo libero.
Fu costruito agli inizi del 1600 per volere del Doge Marino Grimani dall’architetto Antonio Contin che scelse la pietra d’Istria per questa sua opera barocca.
Il Ponte dei Sospiri, che fa parte del percorso di visita di Palazzo Ducale, è visibile solo dal ponte della canonica e dal ponte della Paglia (oltre che dalla gondola e dai vaporetti) separa Il Sestiere San Marco dal Sestiere di Castello.
È sicuramente uno dei simboli di Venezia, il suo più grandioso edificio civile. Si trova nell’area monumentale di Piazza San Marco ed ospita il Museo Civico di Palazzo Ducale. Era la prestigiosa sede del Doge e delle magistrature veneziane, gioiello di arte gotica rinascimentale. La storia di questo meraviglioso palazzo ha inizio a partire dal IX secolo come casa fortificata del doge. Nel XII perse l’aspetto difensivo per assumere le forme di elegante residenza. Tra il 1340 e il 1492 si ebbe la trasformazione verso l’aspetto attuale. Nel 1574 un incendio distrusse alcune delle sale di rappresentanza del piano nobile e alla sua ricostruzione collaborò anche Andrea Palladio. Tra il 1575v e il 1580 Tiziano e Veronese decorarono gli interni del palazzo. Ospitava i tribunali e le prigioni, che presto non furono più sufficienti ad ospitare tutti i condannati. All’inizio del 1600 furono aggiunte le Prigioni Nuove, collegate attraverso il Ponte dei Sospiri, che veniva percorso dai condannati dei tribunali di Palazzo Ducale. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797, il palazzo ospitò uffici amministrativi degli imperi napoleonico e asburgico. Le prigioni chiamate “piombi” e descritte da Silvio Pellico mantennero ancora a lungo la loro funzione. Nel 1923, dopo l’annessione di Venezia al Regno d’Italia e dopo lunghi lavori di restauro, Palazzo Ducale divenne sede museale.
Nel grande cortile interno con le sue belle vere da pozzo in bronzo la scala detta dei Giganti (per le due enormi statue del Sansovino poste ai suoi lati) porta al Loggiato, dal quale la splendida scala d’oro decorata con affreschi e stucchi dorati porta ai piani superiori.
Tra tutte le meravigliose sale di Palazzo Ducale la più sorprendente è quella del “Maggior Consiglio”, dove si riunivano tutti i patrizi veneziani. Le sue dimensioni (53x25 x12 di altezza) ne fanno una delle più vaste d’Europa: si pensi che ospitava tra i 1200 e i 2000 membri del Consiglio. Alle sue pareti splendide opere di Veronese, Gentile da Fabriano e Tintoretto. L’intero Palazzo Ducale, del resto, racchiude al suo interno veri e propri tesori d’arte, tra cui una intera pinacoteca di dipinti di scuola veneta del periodo compreso tra il XV e il XVII secolo, che hanno il privilegio di poter essere ammirati nei posti per i quali furono eseguiti e che rappresentano le più gloriose pagine della storia della Repubblica di Venezia.
Consentono di visitare alcune stanze che non rientrano nell’itinerario di visita al pubblico. Si tratta di stanze in cui si svolgevano attività di amministrazione, di esercizio del potere e della giustizia. La visita è guidata e dura circa 1h e 15’; a seconda degli orari (consultabili sul sito) si svolge in Italiano, in Inglese e francese.
Le visite non sono consentite ai bambini sotto i 6 anni di età.
Per la presenza di ambienti di dimensioni ridotte e scale ripide, la visita non è consigliata a persone con ridotta capacità motoria, a donne in gravidanza e a persone che soffrono di claustrofobia, disturbi cardio-circolatori o vertigini.
Prima del IX secolo piazzetta dei Leoncini esisteva una cappella dedicata a San Teodoro. Nell’828 fu sostituita da una Chiesa destinata ad accogliere le reliquie di San Marco trafugate da mercanti veneziani e provenienti da Alessandria d’Egitto. Nella stessa epoca fu eretto anche il primo campanile. Questa prima Chiesa fu sostituita pochi anni dopo da una costruzione più grande che andò distrutta in un incendio. Nel 976 fu eretta una nuova chiesa, sostituita da quella attuale nel 1094 per iniziativa del doge Domenico Contarini che si ispirò per la sua forma architettonica alla Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli andata perduta dopo la conquista ottomana. La pianta della Basilica è, quindi, a croce greca, con le sue cinque cupole disposte al centro e lungo gli assi della croce. Lo stile è insieme bizantino, romano e veneziano. L’aspetto attuale è il frutto di numerosi interventi susseguitisi nel corso dei secoli. Nonostante questo, la Basilica appare come un insieme unitario, coerente ed armonico addirittura sorprendente. Si pensi che i mosaici dorati dell’interno della Basilica risalgono alla fine del XII secolo, nel XV secolo si definisce la facciata, capolavoro della scultura gotica; che le attuali cupole sono costruzioni di legno rivestite di lamine di piombo che racchiudono le cupole originali più piccole e più antiche. Si pensi anche che per secoli la Chiesa si andò arricchendo di fregi, sculture, marmi, colonne provenienti dall’oriente e portate dai mercanti veneziani. In particolare molti materiali preziosi giunsero a seguito della IV Crociata (1204) e dal sacco di Costantinopoli. La più celebre delle opere trafugate in quell’occasione sono i cavalli di bronzo argentato e dorato posti sopra l’ingresso centrale della Basilica. Dopo il restauro iniziato nel 1977 i cavalli originali, razziati dall’ippodromo di Costantinopoli, sono stati collocati nel Museo di San Marco e sostituiti da copie. Il Battistero e la Cappella di Sant’Isidoro di Chio risalgono al XIV secolo e solo nel 1617 furono realizzati gli ultimi due altari al suo interno. Fino al 1807 San Marco fu considerata Chiesa di Stato ed era retta dal doge; la sua amministrazione era affidata ai Procuratori di San Marco, magistratura che risiedeva nelle Procuratie e che esiste ancora per la tutela, la manutenzione ed il restauro della Basilica, del campanile e delle loro pertinenze.
L’attuale campanile di San Marco (che i veneziani hanno soprannominato “el paròn de casa (il padrone di casa)” risale al 1912. È uno dei simboli di Venezia, famoso anche perché nel 1609 Galileo Galilei lo utilizzò per una dimostrazione del suo cannocchiale. Nato come torre di avvistamento e faro nel IX secolo, ebbe una storia segnata da numerosi fulmini, un terremoto ed un rovinoso crollo nel 1902. Fu ricostruito “dov’era e com’era” e le stesse campane, delle quali si era salvata soltanto la più grande, furono ricostruite fondendo le originali.
Al suo interno, l’altare maggiore custodisce le spoglie di San Marco. Dietro l’altare è collocata la Pala d’oro, grandiosa opera di oreficeria che contiene 526 perle e 1401 pietre preziose, creata per la Basilica nel X secolo (ingresso a pagamento).
È l’unica in tutta Venezia ad avere il nome di Piazza (tutte le altre prendono il nome di Campi, Campielli, Corti…) ed è un grande trapezio di circa 170 metri di lunghezza, formato sostanzialmente di tre parti: oltre alla piazza vera e propria, infatti, l’insieme comprende anche la Piazzetta dei Leoncini, al lato della Basilica e la Piazzetta San Marco antistante il Palazzo Ducale. Solo con l’arrivo a Venezia delle spoglie di San Marco nell’826 questa zona di orti curati dalle suore del convento di San Zaccaria iniziò ad essere edificata: si iniziò con la Basilica, a cui seguì un ospizio per pellegrini malati. Nel 1156 si fecero opere importanti per interrare il rio Batario e guadagnare spazio per la Piazzetta San Marco. Negli anni successivi furono poste le due grandi colonne di granito provenienti da Costantinopoli sulla sommità delle quali furono posti rispettivamente il leone alato di San Marco ed una statua di san Teodoro, primo patrono di Venezia. Nel 1204, mentre la Basilica si andava arricchendo degli immensi tesori portati a Venezia con la quarta Crociata, la piazza fu pavimentata.
Tra il 1300 e la prima metà del 1400 Palazzo Ducale andò gradualmente assumendo l’aspetto attuale, mentre tra il 1495 e il 1517 furono costruite le Procuratiae Vecchie e la torre dell’Orologio.
L’aspetto della piazza, esempio tipico di classicità romana, lo si deve al Sansovino che realizzò la libreria e la Loggetta ai piedi del campanile (1540). Tra il 1582 e il 1640 furono edificate le Procuratie Nuove. L’ultimo intervento si ebbe nel 1807, in piena dominazione napoleonica: fu demolita la Chiesa di San Geminiano e costruita l’Ala Napoleonica.
Nell’insieme, la Piazza era il cuore della città: il potere religioso si accentrava nella Basilica, mentre quello temporale aveva sede in Palazzo Ducale, dove coesistevano governo, magistratura e prigioni; tra le due colonne venivano eseguite le esecuzioni capitali; la piazza era sede di processioni, tornei, fiere e mercati e, dal settecento, del Carnevale e dei caffè. La grandiosità e la magnificenza della Piazza era di per sé un elemento strategico: doveva abbagliare e, possibilmente, mettere in stato di soggezione ambasciatori, dignitari e delegazioni in visita al Doge, che sbarcavano sul molo dopo lunghi e faticosi viaggi.
Il sestiere San Marco è il centro di Venezia e la Piazza omonima né è l’essenza. L’insieme degli edifici che vi si affacciano sono tra i più fotografati al mondo: non a caso il grande trapezio racchiuso tra la Basilica e le Procuratie Vecchie e Nuove (rispettivamente a sinistra e a destra guardando San Marco), con le sue arcate e i suoi caffè è stato definito “il salotto più bello del mondo”.
Da piazzale Roma e dalla Stazione Santa Lucia:
Vaporetti: 1 (circa 40 minuti), 2 e 51 (circa 25 minuti)
A piedi circa 30-40 minuti
La città è facilmente raggiungibile in aereo, in treno, in auto, in nave.
Aereo: Marco Polo è il nome dell’aeroporto cittadino dal quale partono e arrivano voli nazionali e internazionali. Si trova a Tessera, a circa 20 Km di distanza dal Centro storico di Venezia. (Vai al sito aeroporto) L’aeroporto è collegato alla città tramite:
- Autobus n.5, accessibile alle carrozzine; biglietti singoli €6.00, andata e ritorno €11.00; a tempo €12.00 (aerobus + servizio di navigazione per 90’); i biglietti sono acquistabili in loco e on line. Vai al sito
- Motoscafi Alilaguna: partenza ogni 30’ dalle ore 8.00 alle 23.45. Il tragitto dura circa 60’-75’; esistono biglietti singoli (€15.00), di andata e ritorno (€27.00) e a tempo (24 ore, 72 ore). sono acquistabili in loco e, con un piccolo sconto, anche on line. Vai al sito
- Bus Navetta ATVO: collegamento diretto in 20’ con Piazzale Roma con partenze ogni mezz’ora
Treno: Santa Lucia è la stazione ferroviaria di Venezia. Si trova nel sestiere di Cannaregio, all’estremità del Canal Grande. Da Santa Lucia i treni arrivano a Mestre, per poi proseguire per Udine, Trieste, Trento e Milano. La stazione è collegata a Piazzale Roma dal nuovo ponte, il quarto sul Canal Grande, progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Recentemente il ponte è stato dotato di ovovia per il trasporto di carrozzine, donne in gravidanza e persone con ridotta capacità motoria. Il servizio si attiva con un apposito citofono.
Auto: Si può arrivare a Venezia percorrendo le autostrade A4 da Torino o da Trieste; A13 da Bologna; A27 da Belluno oppure le Strade Statali: SS11 da Padova-Torino; SS13 da Treviso; SS14 da Trieste; SS309 Costa Adriatica. L’ultimo tratto è costituito dal Ponte della Libertà, lungo circa 4 Km, che collega Venezia con la terraferma. Il ponte fu costruito tra il 1931 e il 1933 dall’ingegnere Eugenio Miozzi. All’epoca era il ponte più lungo al mondo. Ora è, comunque, il ponte più lungo d’Italia. Una volta superato il Ponte della Libertà si arriva a Piazzale a Roma, oltre il quale le auto non possono transitare. Ovviamente più ci si avvicina a Piazzale Roma, più i garage sono costosi. Le soluzioni più economiche sono quelle di parcheggiare la propria auto a Mestre o nei parcheggi che si trovano prima del ponte della Libertà e proseguire con i mezzi pubblici (treno, autobus). Indicativamente le tariffe dei parcheggi prima del Ponte della Libertà si aggirano da 5€ ai 10€ al giorno, ne elenchiamo alcuni di seguito:
- Green Park S.r.l. Parcheggio Auto, Via dell’Elettronica 1 Venezia tel 041 531731
- San Giuliano Parking tel 041 5322632
- Terminal Service Via Dei petroli, tel 0415317917
Dopo il Ponte della libertà:
- Tronchetto: Subito dopo il Ponte della Libertà, prima di arrivare a Piazzale Roma, seguire le indicazioni per Tronchetto a destra. Venezia Parking Tronchetto, isola Nuova del Tronchetto, €21.00 al giorno, frazionabili; da questo parcheggio si può raggiungere Piazzale Roma a piedi o con l’autobus n.6 barrato; oppure si può prendere il vaporetto linea 82 che porta in città.
- Piazzale Roma: Autorimessa comunale ASM Venezia Piazzale Roma, Santa Croce 496, tel 041 2727211, aperta 24 ore su 24; tariffa non frazionabile 24 ore da €26,00 a €29.00 Vai al sito della società parcheggi
Nel parcheggio comunale di Piazzale Roma ed anche in altri parcheggi della città sono disponibili posti a tariffa agevolata per le persone in possesso di contrassegno per disabili: si consiglia di consultare la sezione “Venezia accessibile” del sito del Comune di Venezia, interamente dedicata a persone con disabilità. Vai al Sito
Nave: Dalla Stazione Marittima di Venezia i collegamenti sono assicurati da Motoscafi Alilaguna
Venezia è percorribile a piedi da un capo all’altro in circa 1h di tempo. Il tempo può essere decisamente più lungo in alta stagione, quando il numero dei turisti è tale da creare continui rallentamenti. Ricordiamo che a Venezia, ad eccezione di Piazzale Roma, non possono circolare né auto né moto o motorini. È anche vietato l’uso di biciclette, pattini, skateboard o monopattini. Unica eccezione, e solo in alcuni Campi (le Piazze della città), è per le biciclette dei bambini. Per la sua particolare conformazione, ed essendo situata all’estremità di un mare chiuso, la laguna è soggetta al fenomeno delle maree che possono provocare allagamenti. È il fenomeno dell’acqua alta che interessa la città di Venezia e che dal 2003 si sta cercando di contenere con il progetto MOSE: la costruzione di un sofisticato sistema di dighe con paratie mobili, in grado di separare temporaneamente la laguna dal mare, poste ai tre varchi di accesso del mare: Lido, Malamocco e Chioggia. In caso di acqua alta, in molte parti della città vengono allestite passerelle rialzate in legno, ma sarà bene, comunque, attrezzarsi con stivali. Nel centro storico, inoltre, è in funzione un sistema di segnali acustici di allerta, che segnala quattro diversi livelli di marea:
110 cm: suono prolungato della sirena su una stessa nota
120 cm: due suoni in scala crescente
130 cm: tre suoni in scala crescente
140 cm e oltre: quattro suoni in scala crescente
Per aggiornamenti in tempo reale sul livello delle acque e per informazioni pratiche, è consigliabile consultare il sito del Centro Maree del Comune di Venezia
I vaporetti sono il mezzo di trasporto più caratteristico e più diffuso. È conveniente acquistare abbonamenti turistici a tempo, perché il biglietto di corsa singola costa €7.00. Si può scegliere una serie di opzioni comprese tra le 12h (€18.00) e i 7 giorni (€50.00). Vai al Sito
Le gondole, quanto di più romantico ci sia a Venezia in tema di trasporti, offrono la possibilità di percorrere piccoli e suggestivi canali, accompagnati dai racconti dei gondolieri, abilissimi a passare sotto ponti (bassissimi!) e a scivolare tra le altre imbarcazioni che affollano le acque veneziane. Rgorosamente nere, dopo un ordinanza del Senato del 1630. Lo scafo di forma allungata è di forma asimmetrica con la metà sinistra più allungata per consentire la navigazione ad un solo remo. I prezzi ufficiali aggiornati sono riportati nel depliant “Un ospite a Venezia”, in distribuzione presso gli Uffici del Turismo. Indicativamente, la tariffa è di €80.00 per 40 minuti. La tariffa sale a €100.00 dopo le 19.00. In bassa stagione i prezzi potrebbero essere più bassi. È comunque sempre bene contrattare il prezzo ed il numero dei passeggeri prima di salire in gondola.
Stazione San Marco 041 5200485
Stazione Rialto, Riva Carbon 041 5224904
Stazione santa Lucia, San Simeone Piccolo 041 718543
Se preferite costruirvi un vostro itinerario o non amate contrattare in loco, su internet c’è la possibilità di prenotare tour privati in gondola
Venezia UNICA è il City Pass che consente ai turisti di acquistare una serie di servizi (trasporti, fruizione di Musei, Chiese, Toilette) a prezzo scontato. I Voucher acquistati in rete vanno poi trasformati in biglietti in loco. Vai al Sito
La città offre una vasta gamma di sistemazioni. I costi sono mediamente alti e ci sono periodi (come ad esempio il Carnevale) in cui sarà bene prenotarsi con largo anticipo. I punti di Informazioni Turistiche offrono supporto per la ricerca di sistemazioni last second negli Hotel della città. Per contenere i costi si può valutare la possibilità di pernottare negli alberghi di Mestre o in quelli che si trovano lungo il percorso Padova-Venezia.
Se invece cercate un’esperienza indimenticabile, potete orientarvi verso:
- Hotel Danieli: è l’hotel più famoso ed esclusivo di Venezia. Dalla terrazza del suo ristorante si gode un meraviglioso panorama sul Canal Grande e sulle Isole della Laguna. Riva degli Schiavoni 4196 (stanze a partire da €380.00).
- la Palazzina G, hotel centralissimo per chi ama l’inconfondibile firma del designer Philippe Starck, è considerato il 1° Hotel in Italia ed è entrato a far parte dei 50 alberghi migliori al mondo, San Marco 3247 (stanze a partire da €300.00).
- Hilton Molino Stucki, per chi ama le ristrutturazioni delle aree industriali. Si trova sull’isola della Giudecca nell’imponente ex mulino storico di Venezia ed è collegato da navette private a San Marco. Giudecca 810 (stanze a partire da €180.00).
- Splendid Venice, a pochi passi da Piazza San Marco, che offre atmosfere e musiche del ‘700 veneziano, S. Marco Mercerie 760 (stanze a partire da €170,00).
Per tutte le categorie di albergo, ricordatevi di controllare le offerte speciali e le occasioni last minute, che possono sempre riservare belle sorprese. Di seguito alcuni Link:
A Venezia non mancano ristoranti esclusivi, molto costosi, e luoghi decisamente da evitare perché così turistici da essere deludenti. Non ci sono problemi per spuntini al volo: ovunque (o quasi) si trovano pizzerie a taglio, Kebab e paninerie. Alcuni supermercati Coop offrono piatti pronti a portar via. Per gustare i piatti locali una buona soluzione sono i Bacari: le taverne che prendono il nome da un vino molto diffuso nel 18^ secolo. Sono locali frequentati dai veneziani, specializzati in cicheti (stuzzichini), dove apprezzare il fegato alla veneziana, il risotto con il ghiozzo (pesce tipico della laguna), la minestra di pasta e fagioli, il baccalà fritto, le seppie cucinate nel loro inchiostro, la polenta con i gamberi e il pan biscotto da assaggiare con salumi e formaggi). Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Se non pensate di sedervi: Bacareto da Lele, Campo dei Tolentini 183, Santa Croce
Sarà invece conveniente prenotare:
Bacaro Risorto, Castello 4700 Campo San Provolo - Antica Ostaria Ruga Rialto, San Polo 692, tel. 041 5211243 - Al Ponte, Calle Larga Giacinto Gallina. Tel. 041/5286157 - Cantinone (o Schiavi), Ponte San Trovaso, Dorsoduro 992. Tel. 041 5230034 - Alla Vedova (o Ca’d’Oro), Calle del Pistor 3912. Tel 041 5285324 - La Cantina, Calle san Felice 3689. Tel. 041 5228258 - All’Arco, Calla arco, San Polo 436. Tel. 041 5205666 - Cantina Do Mori, sestiere San Polo 429, Calle dei Do Mori. Tel. 041 5225401
Se volete concedervi un extra lusso:
- Enoiteca Mascareta, Calle Lunga S.M. Formosa 5183, Castello, Tel. 041 5230744 (ostriche, pesce e champagne)
- Grancaffè Quadri, P.zza san Marco 121. Tel. 041 5222105 (probabilmente il fritto di pesce e verdure più buono in assoluto)
Per l’acquisto delle bottigliette di acqua minerale consigliamo i supermercati, perché nei bar (e non stiamo parlando dei caffè di Piazza San Marco) costano in media €2,50 l’una.
E' la carta che consente una sola entrata ai Musei Civici cittadini e a quelli ad essi collegati, alle Sale monumentali della Biblioteca Marciana e al Museo d'arte Orientale. La carta ha validità 6 mesi e consente un solo ingresso ad ogni struttura.
Venezia è una città davvero speciale.
Si trova in una laguna di circa 5500 km2. È costituita da 118 isolette, collegate fra loro da più di 400 ponti ed è attraversata da 176 canali. Per queste caratteristiche e per il suo eccezionale patrimonio artistico, Venezia è stata inserita dall’Unesco tra i siti italiani Patrimonio dell’Umanità.
Dal punto di vista turistico, è la terza città italiana con più presenze annuali, dopo Roma e Milano.
La città è divisa in sei Sestieri, corrispondenti ai quartieri:
01 - Sestiere San Marco, che prende il nome dalla Basilica
02 - Sestiere San Polo, che corrisponde al centro di Venezia
03 - Sestiere Santa Croce, che ricorda il nome dall’antica Chiesa omonima, non più esistente
04 - Sestiere Cannaregio, che è stato eretto su una zona paludosa, ricca di canneti
05 - Sestiere Castello, che era la parte fortificata, a difesa della città
06 - Sestiere Dorsoduro, costruito su una zona di sabbia, particolarmente dura e compatta.
L’isola della Giudecca fa parte di Dorsoduro; l’isola di san Giorgio Maggiore rientra nel sestiere di San Marco e l’Isola di San Michele, sede del cimitero della città, fa parte di Castello. La particolarità è che questi Sestieri, rappresentati dai sei denti anteriori del ferro da gondola, sono antichi quanto la città e ognuno di loro ha una sua numerazione, tanto che è possibile notare numeri civici molto alti e molto bassi affiancati e non è sempre facile orientarsi.
Vai al sito VeneziaUnica
Punti di informazioni per i turisti:
- Piazzale Roma
- Tronchetto
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