La città conosciuta anche con l’appellativo di città delle acque si è sviluppata intorno alla fine del 700 grazie al granduca Pietro Leopoldo che decise di bonificare l’intera area e sfruttare le proprietà delle acque termali costruendo ben tre degli attuali nove stabilimenti Tettuccio, Bagno Regio e Terme Leopoldine. La città si divide in Montecatini Alto e Montecatini Terme tra di loro collegate da una particolare funicolare attiva dal 1850 e ancora perfettamente funzionante (corse da maggio ad ottobre altrimenti in macchina percorrendo la statale 663). Montecatini alto posto sulla cima di un’altura dal quale si gode di una bella vista sulla piana circostante ha sicuramente origini molto antiche come testimoniano i resti del castello, la chiesa di San Pietro attualmente adibita a museo e la massiccia torre.
Montecatini Terme, si è sviluppata intorno alla sua ricchezza principale, le acque, note già nel XV secolo per le loro proprietà curative, grazie al soggiorno di soggetti illustri come Verdi, Rossini e Puccini nell’ottocento assunse fama a livello internazionale. Attualmente sono ben nove gli stabilimenti termali perfettamente integrati nella natura e nella piacevole città ricca di parchi e viali alberati il più famoso viale Verdi cuore e simbolo dell’espansione leopoldina sul quale si affacciano la Palazzina della Regina, il Municipio e il padiglione dei Sali Termali struttura degli inizi del 900 attualmente sede di esercizi commerciali. Il parco termale si estende a sud-est della città su di una superficie di ben 420.000 metri quadrati. Gli stabilimenti:
La struttura edificata agli inizi del ‘900 dispone di una splendida sala Liberty e della famosa fontana dei cigni, al suo interno moderne strutture per terapie inalatorie, crenoterapia e fangoterapia, oltre ad un centro benessere.
Posta al centro di un parco di cedri del Libano, palme, sequoie, tigli e glicini, la struttura, edificata tra il 1779 e il 1781, è caratterizzata da una fontana a forma di conchiglia sorretta da figure marine le cui acque si gettano in una piscina ornata da cavallucci marini. Le acque dello stabilimento aiutano a normalizzare la secrezione gastrica, le infiammazioni della mucosa gastrica e intestinale, l’azione metabolica degli zuccheri favorendo la formazione del colesterolo buono.
La struttura venne edificata nel 1909 su progetto di Giulio Bernardini di particolare prego le decorazioni in gres e ceramica che ornano il salone delle mescite. Le acque di questo stabilimento come quello della Torretta vengono definite acque forti a causa dell’alta concentrazione di Sali minerali favoriscono la peristalsi intestinale e combattono la stitichezza cronica.
Le terme vennero edificate nel 1775 su volere del granduca Leopoldo ma completamente rinnovate tra il 1922 e il 1926. Nello splendido cortile si trova la sorgente delle acque che alimentano lo stabilimento.
Per chi vuole raggiungere da Nord la città di Foggia, prima tappa dell'itinerario, la via più comoda e veloce è costituita l'autostrada A14 che collega Bologna a Taranto, da Foggia per raggiungere le altre tappe dell'itinerario è indispensabile muoversi su strade statali o regionali, alcune a doppio senso di marcia come la SS16 che collega Foggia a Margherita di Savoia o la SS16 che percorre tutta la costa fino a Bari, mentre da Bari e Brindisi sono collegate dalla E55. Durante i periodi di maggiore afflusso turistico queste strade sono piuttosto trafficate e possono crearsi code in prossimità dei maggiori centri turistici. Se decidete di raggiungere la costa in aereo l'aeroporto più vicino è quello di Bari collegato da voli di linea nazionali e internazionali alle principali città italiane ed europee.
Sulla costa è possibile trovare una vasta scelta di strutture ricettive mentre se ci si inoltra nell'entroterra la ricerca risulta un po' più difficoltosa sebbene sia possibile trovare agriturismi e B&B di ottima qualità. Generalmente si tratta di strutture a gestione famigliare, dove il vostro soggiorno sarà reso molto gradevole dalla naturale ospitalità della gente del luogo. Di seguito alcuni link:
Aree sosta Camper
Campeggi e Agriturismi
Hotel
Al di là di quanto si possa pensare la cucina tipica Pugliese, è una cucina di terra dove le ricette si sono tramandate da generazione in generazione solo in periodi relativamente recenti alle classiche ricette che utilizzano verdure, carni e frumento sono stati affiancati piatti a base di pescato. Nelle Murge predominano sapori e odori mediterranei che si mescolano con prodotti tipici della tradizione greca. Molto diffuso è l'utilizzo dell'aglio che scendendo verso il sud della regione lascia sempre più spazio alla cipolla mentre olio di oliva e pane la fanno da patroni in tutta la regione. Tra le ricette da forno a base di pane oltre al famoso pane di Altamura citiamo le Frisedde e i taralli con i quali si preparano le Cialedde, le focacce e le pizze. Tra i primi a base di pasta il più noto sono sicuramente le orecchiette, impastate a mano e condite con le cime di rapa, seguono i ravioli con la ricotta oppure pasta e pomodoro al forno e la pasta ai ricci di mare. Tra gli altri primi citiamo la tiella di riso alle cozze, il pancotto e il minestrone alla pugliese. Trattandosi di una cucina povera molti sono i piatti unici a base di ingredienti poco pregiati come la focaccia pugliese con pomodorini e olive, il calzone con cipolla alla barese, la pitta di patate, specie di torta salata a base di patate, pomodori, capperi, cipolla, uova sode e olive. Tra le ricette più classiche troviamo le Bruschette a base di pane abbrustolito e condito con pomodoro tagliato sottilissimo, aglio e olio, le Pettole a base di farina, acqua e lievito fritte in abbondante olio bollente e servite salate accompagnate da affettati o formaggi oppure servite dolci con con una spolverata di zucchero, i Torcinelli involtini a base di interiora di agnello e le seppie ripiene con pecorino pugliese. Ottima è la produzione di formaggio tra questi i più noti sono il caciocavallo, la burrata, il provolone e la scamorza. Tra i dolci segnaliamo il Pasticciotto specie di scrigno di pasta ripieno di crema, i taralli dolci, la Scarcella e le Cartellate, specie di coroncine a base di farina, vino e cannella passate nel vin cotto o nel miele, questo dolce viene in genere preparate durante il periodo natalizio.
L'area del Marchesato, nonostante non se ne abbiano notizie certe, si pensa facesse parte di un antico insediamento romano. Le prime fonti scritte relative al territorio risalgono all'anno 1100 quando Saluzzo e il suo territorio divennero Marchesato, la cui dinastia grazie a protezioni politiche e imparentamenti durerà per ben 14 generazioni. Durante questo lungo lasso di tempo il marchesato e la città ebbero un notevole sviluppo economico e culturale interrotto solamente quando il Marchesato venne posto sotto il controllo di Francesco III Gonzaga. La situazione economica e commerciale peggiorò notevolmente quando tutto il territorio venne annesso alla Francia, sotto il dominio di Enrico II di Valois. Nel 1588 approfittando di un momento di debolezza del governo francese Carlo Emanuele I di Savoia invase il territorio annettendolo ai domini di casa Savoia. Negli ultimi anni grazie ad un'attenta politica del territorio ed a una valorizzazione del patrimonio artistico tutta l'area ha visto rifiorire l'attività economica e turistica.
L'area venne abitata sin dall'età del ferro da tribù liguri, che in seguito alle invasioni galliche contribuirono al formarsi della cultura celtoligure. Nel 179 a.C. con l'espansione dell'Impero Romano tutta la zona venne sottoposta al dominio romano ed alcune città come Alba e Asti in epoca augustea vennero erette a Municipio. Con la caduta dell'impero romano tutta l'area venne sottoposta alle invasioni ed ai saccheggi dei saraceni mentre a partire dal XIII secolo venne dominata da diversi principi come i Visconti, i d'Angiò, i Marchesi di Monferrato ed i Gonzaga fino a quando tutto il territorio passò sotto il dominio dei Savoia. Durante le dominazioni il territorio venne suddiviso in numerosi feudi appartenenti a nobili famiglie come gli Incisa, i Del Carretto, gli Spinola e i Doria ai quali si deve la costruzione delle numerose torri e fortezze che costellano le colline ed evocano il clima di continua belligeranza che ha contraddistinto la storia del territorio.
Per chi vuole raggiungere da Nord la città di Termoli, prima tappa dell'itinerario, la via più comoda e veloce è costituita l'autostrada A14 che collega Bologna a Taranto, da Termoli a Rodi Garganico si può percorrere ancora un tratto della A14 e poi imboccare la SS693 che fiancheggia tutta la costa fino a Rodi Garganico, proseguendo poi sulla SS89 che raggiunge Foggia, tagliando parte della costa meridionale. Se avete tempo a disposizione potete percorrere la SP53 o 54 che vi regaleranno magnifici panorami oltre alla possibilità di fermarvi per un bagno. Il generale le strade della costa pugliese in estate sono molto trafficate e piuttosto lente, per percorrerle è indispensabile porre la massima attenzione. Se decidete di raggiungere il Gargano in aereo gli aeroporti più vicini sono quello di Bari collegato da voli di linea nazionali e internazionali alle principali città italiane ed europee e quello di Foggia è servito per lo più da collegamenti con le Tremiti.
La costa è tutto un susseguirsi di strutture turistiche si passa dai villaggi ai moderni campeggi, dagli hotel ai B&B oppure alle case in affitto. I luoghi maggiormente frequentati e quindi più ricchi di strutture ricettive sono Peschici, Rodi Garganico, Vieste e Manfredonia. Di seguito alcuni link:
Al di là di quanto si possa pensare la cucina tipica Pugliese, e quindi anche del Gargano, è una cucina di terra dove le ricette si sono tramandate da generazione in generazione, solo in periodi relativamente recenti alle classiche ricette che utilizzano verdure, carni e frumento sono stati affiancati piatti a base di pescato. Sicuramente a farla da padrone sono le ricette che utilizzano il pane con i suoi derivati e la pasta. Tra i primi a base di pasta il più noto sono sicuramente le orecchiette, impastate a mano e condite con le cime di rapa, seguono pasta e cavoli oppure pasta e pomodoro al forno e la pasta ai ricci di mare. Sempre tra i primi citiamo la tiella di riso alle cozze, il pancotto e il minestrone alla pugliese. Trattandosi di una cucina povera molti sono i piatti unici a base di ingredienti poco pregiati come la focaccia pugliese con pomodorini e olive, il calzone con cipolla alla barese, la pitta di patate, specie di torta salata a base di patate, pomodori, capperi, cipolla, uova sode e olive. Classiche sono bruschette a base di pane abbustolito e condito con pomodoro tagliato sottilissimo, aglio e olio, servite come antipasto o aperitivo, come pure le pettole a base di farina, acqua e lievito fritte in abbondante olio bollente e servite salate accompagnate da affettati o formaggi, i torcinelli involtini a base di interiora di agnello e le seppie ripiene con pecorino pugliese. Ottima è la produzione di formaggio tra questi i più noti sono il caciocavallo e la burrata. Tra i dolci segnaliamo il pasticciotto a base di pasta frolla ripiena di crema pasticcera, i taralli dolci, le pettole dolci, la scarcella e le cartellate, specie di coroncine a base di farina, vino e cannella passate nel vin cotto o nel miele, questo dolce viene in genere preparate durante il periodo natalizio. Lungo la costa molte pasticcerie preparano le Ostie di Monte Sant'Angelo, ripiene di mandorle triturate e mescolate a miele caramellato e zucchero.
I luoghi dell'itinerario sono raggiungibili tramite l'autostada A1 che collega Milano e Napoli e poi tramise strade statali e provinciali. Quasi tutto l'itinerario si snoda sulla strada provinciale 209 solo la parte iniziale si sviluppa sulla SR 396 e 320.
Nella zona è possibile alloggiare in agriturismi e B&B mentre meno frequenti sono gli hotel e i campeggi. Di seguito alcuni link
Aree di sosta Camper
Campeggi e Agriturismi
Hotel
La cucina è quella tipica Umbra fatta di ingredienti semplici e genuini tipici della tradizione contadina. La Valnerina vanta prodotti alimentari di alta qualità alcuni derivanti dall'agricoltura come le famose lenticchie di Castelluccio, il farro di Monteleone, lo zafferano di Cascia e il tartufo nero di Norcia e la cicerchia altri provenienti dall'allevamento come le trote fairo e gli insaccati tra questi salami, salcicce e lonze. Recandovi in una delle molte trattorie potrete assaporare piatti tipici come: strozzapreti al tartufo, pappardelle al sugo di lepre o di cinghiale, tagliolini al filetto di trota, lenticchie con salsicce, zuppa di cicerchia, ciauscolo e pecorino umbro oltre a dolci come la cicerchiata, il panpepato e i mostaccioli al miele.
Il susseguirsi dei dolci pendii delle colline Umbre e gli splendidi panorami fanno la gioia dei motociclisti e degli automobilisti che si recano in queste terre e suppliranno alla mancanza di autostrade della regione. Sia che si arrivi da Nord che da Sud la via più rapida è l'autostrada l'A1 che collega Milano a Napoli poi è necessario muoversi su strade statali o provinciali. L'itinerario che vi suggeriamo si snoda in gran parte sulla SS75, sulla SS3 e SS3bis.
Tanti sono i campeggi e le aree di sosta per camper, i casali di campagna trasformati in Bed & Breakfast o gli agriturismi a gestione famigliare. Molte abbazie e conventi sono state adibite per ospitare pellegrini offrendo loro un soggiorno carico di emozioni in ambienti semplici e pieni di spiritualità, in molti è possibile dormire nelle ex celle dei monaci; tra questi segnaliamo l’ex Convento Madonna di Costantinopoli. Per i più esigenti è possibile trovare hotel di Charme o alberghi di buon livello. La zona è ricca di aree di sosta per i camper, ben collegate ai luoghi di interesse. Di seguito alcuni link:
La cucina affonda le sue radici nella civiltà Umbra, si tratta in genere di piatti poco elaborati che sfruttano i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, ne sono un esempio le bruschette con l’olio di Spello, alle quali è dedicata anche una sagra, i piatti a base di tartufo di Bevagna, oppure i risotti con il sedano nero di Trevi. Tra i primi della tradizione umbra segnaliamo gli Strangozzi, a base di acqua e farina conditi con i tartufi o il ragù; i Vincisgrassi simili a lasagne o gli Gnocchi al castrato. Da non perdere la porchetta al finocchio o l’oca arrosto. Tra i dolci spicca la Crescionda dolce tipico di carnevale, i tozzetti con mandorle e uvetta da inzuppare nel Sagrantino o le Pinocchiate preparate nel periodo natalizio a base di pinoli e zucchero fuso, specialità della città di Assisi sono i famosi Baci a base di mandorle. Non dimentichiamoci Perugia considerata la piccola capitale del cioccolato dove esistono vere e proprie scuole per la sua preparazione. Nella zona si producono importanti vini come il Sagrantino DOC, il Grechetto di Spello o il Sangiovese.
A circa cinque chilometri dall’antica città etrusca sorge il moderno centro balneare Riva di Tarquinia. La frazione dispone di belle spiagge di dorata sabbia fine che si gettano nel mare mentre alle spalle della spiaggia vi sono vaste aree di macchia mediterranea. Il mare in questo tratto di costa affascina i turisti per i suo intenso color smeraldo. Il lido è dotato di moderne spiagge attrezzate, bar, ristoranti, hotel e campeggi. A sud del Lido troviamo le Saline anticamente utilizzate per l’estrazione del sale ma dal 1980 riserva naturale dove è possibile ammirare diverse specie di animali come i fenicotteri rosa, gli aironi, il falco pescatore, la volpe, l’istrice e la nutria. Le Saline si estendono su di una superficie di 170 ettari e costituiscono un importante centro di interesse scientifico e naturalistico oltre che per la fauna presente anche per le rare specie di piante che vi crescono.
Di sicure origini etrusche, secondo la leggenda venne fondata da Tarconte figlio di Tirreno. La città, che vide il momento di suo massimo splendore intorno al VII-VI secolo a.C. entrò a far parte dei domini dell’impero romano intorno al III secolo a.C. dopo la sconfitta della battaglia di Sentino. Con la caduta dell’Impero Romano divenne dominio dei goti, dei carolingi ed infine venne annoverata tra i territori della chiesa. Ciò che da lontano colpisce della città sono le diciotto torri che svettano dall’alto de colle. Le torri, le possenti mura e altri edifici del centro storico sono una testimonianza dello sviluppo e dell’importanza della città in epoca medioevale. Piacevole passeggiare tra le strette viuzze del borgo antico.
Il palazzo che prende il nome dalla famiglia che ne ordinò la costruzione nel 1436 è oggi sede del museo Nazionale Etrusco. Molto bello il cortile interno il quale si sviluppa su due piani con porticati e logge, al centro del cortile è posto un pozzo per la raccolta delle acque. La facciata del palazzo in stile gotico-rinascimentale dispone di un bel portale con lo stemma della nobile famiglia. Il museo ospita una delle più importanti collezioni di reperti Etruschi d’Italia.
La chiesa edificata nel 1121 rappresenta uno dei migliori esempi di architettura medioevale del Lazio. La facciata piuttosto semplici dispone di tre portali dei quali il centrale sormontato da una finestra a bifora. Sul lato sinistro della facciata è posto un campaniletto. L’interno conserva un prezioso pavimento cosmatesco e un fonte battesimale ad immersione a forma ottagonale. Da una porta laterale si esce su di un balcone dal quale si può godere di una splendida vista sulla valle
Posta in pieno centro storico è probabilmente uno degli edifici più antichi della città la cui costruzione risale al XII secolo. Di fronte alla facciata svetta una delle 4 torri da cui è circondata.
Il palazzo edificato intorno al 1200 ospita il museo delle ceramica con una bellissima collezione di oltre 300 pezzi risalenti all’età medioevale.
Annoverata tra il Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO la necropoli si sviluppa su di una superficie di 750 ettari con oltre 200 tombe ricche di pitture. Le tombe sono in genere formate da due o tre camere scavate nella roccia e ricoperte da cumuli di terra che con il passare degli anni e con i lavori agricoli sono andati spianandosi. Le tombe, come era d’uso tra le ricche famiglie etrusche, erano ricche di corredi funebri e decorate da pitture di notevole bellezza purtroppo la maggior parte dei corredi funebri sono stati asportati nel corso degli anni dai “tombaroli” a testimonianza della ricchezza rimangono solo i dipinti. A causa della delicatezza delle pitture le sepolture sono visitabili a rotazione per un periodo di tempo limitato. Tra le tombe troviamo la tomba degli Scudi appartenente ad una delle più ricche famiglie etrusche della zona, la tomba dell’Orco formata da due vani finemente dipinti, la tomba dei Tori dove viene raffigurato l’agguato di Achille al Troilo, la tomba degli Auguri.
La zona, soprattutto nella parte nuova lungo la costa è molto ricca di strutture ricettive come hotel e campeggi mentre in prossimità della città antica è possibile trovare agriturismi e B&B di buona qualità: di seguito alcuni link:
Aree sosta Camper
Campeggi e Agriturismi
Hotel
La cucina tipica del territorio come più in generale quella laziale è una cucina di tipo mediterraneo con abbondante uso di olio di oliva, legumi, lenticchie e carne di maiale e verdure utilizzate come condimento alla pasta, come contorno o nelle zuppe. Piatto principe è la pasta che può essere condita con ragù di carne, di selvaggina oppure di verdure da provare la pasta con puntarelle, acciughe e briciole, le orechiette alle cime di rapa, le penne con olive nere e pomodoro oppure i rigatoni alla romana con rigaglie di pollo, animelle prosciutto e piselli, le frittelle di riso, i gnocchi di semolino e in estate i pomodori ripieni di riso e cotti al forno, in molti locali di cucina tipica è possibile trovare la coda alla vaccinara, e la porchetta arrosto oppure la scammarita (lombo di maiale conciato) e la coratella a base di interiora di agnello e carciofi. Assolutamente da non perdere i carciofi fritti, gli insaccati, le tipiche caciotte e il pecorino a volte servito assieme alle fave crude. Nei locali di riva di Tarquinia è possibile gustare piatti a base di pesce ma anche spuntini veloci a base di pizza, focaccia, arancini o panini alla porchetta.
La Ciociaria e l'Agropontino sono collegate alle altre regioni italiane dall'autostrada A1 Milano-Napoli, a livello regionale da vecchie strade come la Pontina, ora SR148, che collega Roma al basso Lazio, oppure da strade statali connesse con le uscite dell'A1. In generale la situazione stradale del basso Lazio non è delle migliori, le strade sono strette e non adeguate alla quantità di traffico giornaliero, così soprattutto nei periodi estivi, si formano lunghe code. Esistono molte piste ciclabili ma, sono spesso mal tenute, piene di vetri rotti e con automobili parcheggiate. Neppure la situazione ferroviaria è delle migliori, esistono treni regionali che collegano i centri del basso Lazio a Roma ma, centri come Terracina, San Felice e Fondi devono fare riferimento a Priverno mentre Gaeta alla vicina Formia. Abbastanza buona è invece la rete di autobus che collega la capitale ai centri turistici della costa e la costa all'entroterra, gli autobus sono piuttosto frequenti e puntuali, la società che ha in gestione il servizio è la Cotral. Abbastanza buoni sono anche i collegamenti tra San Felice, Terracina e Formia alle Isole Pontine e a Ischia. L'aeroporto più vicino è l'intercontinentale Leonardo da Vinci a Fiumicino, che dista da Terracina circa 120 chilometri, l'alternativa è l'aeroporto di Napoli che dista, sempre da Terracina, 180 chilometri.
La costa e parte dell'entroterra sono ricchi di strutture ricettive soprattutto hotel, campeggi o B&B. Se scegliete di soggiornare in hotel o B&B fate attenzione che non sia situato in prossimità della Pontina, soprattutto in estate molto trafficata e rumorosa. Discreto è il numero di campeggi alcuni però in estate risultano un po' affollati e poco curati, ci sentiamo di suggerirvi a San Felice l'International Camping. Di seguito alcuni link:
Aree di sosta Camper
Campeggi e Agriturismi
Hotel
Se volete effettuare l'itinerario in camper ma non disponete di un mezzo vostro di seguito un link utile
Siamo nella terra delle bufale quindi, della mozzarella, che potrete gustare fresca di giornata oppure, appena fatta, se vi recate in uno dei molteplici caseifici presenti in zona; da assaggiare anche la ricotta di bufala e la burrata. Ottime le pizze, sia con la mozzarella, che rosse o con verdure di stagione. Al mercato del pesce di Terracina tutte le sere potrete scegliere il pesce invenduto che vi verrà cucinato sul momento, da assaggiare il fritto di paranza, cucinato anche in molti locali della zona, la calamarata (pasta ad anelli condita con sugo di calamari e pomodoro) o le alici al forno. Se vi recate a Gaeta assolutamente da non perdere le Tielle fatte con il polpo, oppure con scarola e baccalà, o ancora con le alici. La zona è ricca di bracerie dove è possibile sceglie il pezzo di carne che vi verrà cotto sul momento. Di sera, dopo le 21, è di rito la “bomba”, si tratta di una brioche fritta e spolverata di zucchero che può essere ripiena di nutella, cioccolato (fondente o bianco) crema o marmellata, la si può trovare anche a colazione nei chioschi lungo la spiaggia. Assolutamente da provare la torta di pinoli o di ricotta e le tipiche ciambelle al vino.
ATTENZIONE: Tutte le informazioni relative ad orari e prezzi di questo itinerario sono aggiornate al 2013.
Posta tra le anse del fiume Adige, nel cuore di una fertile piana, la città venne fondata intorno al II secolo a.C. dai Romani, che nel 49 a.C. le concessero il rango di Municipio. Testimonianza dell’importanza assunta in epoca romana dalla città, che arrivò a contare più di 25.000 abitanti, sono il teatro e l'arena. Con la caduta dell’impero romano la città subì le invasioni barbariche e il dominio dell’imperatore Teodorico il Grande, che fece di Verona un importante centro militare. In epoche successive subì il dominio dei Longobardi e dei Carolingi, fino al 1136 quando divenne Comune, data che segnò l’inizio delle lotte fra Guelfi e Ghibellini di cui i Montecchi furono sostenitori. Divenuta per un breve periodo sede papale, nel 1405, si mise sotto la protezione di Venezia godendo di un periodo di pace e floridezza, interrotto dalla peste e dall’invasione Napoleonica del 1797. Con il trattato di Lunéville la città fu divisa in due, una parte sotto il dominio francese e l’altra sotto il dominio austriaco. Solamente nel 1866 con la terza guerra di indipendenza i Savoia riuscirono a strappare Verona dal dominio degli austriaci, annettendola al Regno d’Italia.
Le città costiere sono facilmente raggiungibili tramite l'autostrada A14 conosciuta anche con il nome di Adriatica che collega Bologna a Taranto. L'entroterra è invece collegato da strade statali come la SS72 che collega San Marino alla costa oppure da strade provinciali, come la SP14 che collega San Leo o la SP3 che invece collega Sassocorvaro entrambe alla costa. Urbino è invece facilmente raggiungibile dalla costa tramite la E78 che collega Fano a Grosseto. In genere sia le provinciale che le statali sono ben tenute ma piuttosto lente a causa dei numerosi borghi che attraversano, questo vi consentirà di godere appieno dei bei panorami collinari. L'aeroporto più vicino è il Federico Fellini situato tra Rimini e Riccione con frequenti voli dalle principali città italiane e straniere soprattutto in estate, altrimenti a circa 100 chilometri da Riccione c'è l'aeroporto Falconara di Ancona. L'aeroporto Fellini è collegato con navette alle città di Rimini, Riccione, Pesaro e ad altre località costiere. Le località costiere sono raggiunte da treni regionali o interregionali in gran parte provenienti da Bologna servita da Frecciarossa.
La costa pullula di strutture adibite all'ospitalità turistica soprattutto hotel, villaggi turistici, campeggi e case in affitto mentre nell'entroterra diminuisce il numero di hotel o campeggi ma è molto più facile trovare piccoli agriturismi o affitta camere. Di seguito alcuni link
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La cucina marchigiana è molto varia e ricca di ingredienti genuini grazie al territorio molto fertile, al clima e al mare che ha permesso l'abbinamento di pescato con materie prime come legumi, cereali, tartufi e verdure. Alla base della cucina di questa zona vi sono però i primi tra questi vanno assolutamente citati i Vincisgrassi capostipiti delle più note Lasagne al Forno, i Tortellini a base di pasta fresca riiena oppure le Pecianelle specie di grossi spaghetti lievitati e conditi con salsa di pomodoro oppure i Frescarelli grumi di farina cotti nell'acqua bollente e conditi con aglio e pecorino. La cucina marchigiana assume sfumature differenti in base al luogo infatti nell'entroterra dominano piatti dai sapori forti a base di carne come la porchetta, la corata d'agnello, l'anello marinato o la più semplice frittata con la mentuccia, immancabile nelle colazioni pasquali, oppure le zuppe da assaggiare quella di Cicerchia e i quadrotti con le patate o le fave. In genere le zuppe, utilizzando materie prime locali, hanno ingredienti che variano dalla stagionalità. Sulla costa numerosi sono i piatti dai sapori più delicati e a base di pescato tra i più noti il brodetto di pesce, le sarde all’Ancona o il baccalà che viene cucinato in molte varianti. Assolutamente da assaggiare, anche solo per un aperitivo, le Olive all’Ascolana, grosse olive ripiene di tre tipi di carne macinata, pane, formaggio grana, impanate e fritte nell'olio bollente. Per uno spuntino veloce da non perdere una piadina ripiena di stracchino e rucola, prosciutto crudo, cotto e foraggio oppure un panino con la porchetta. Di buona qualità e la produzione di vini grazie al territorio collinare dell'entroterra vi suggeriamo di assaporare il Verdicchio, il Rosso del Conero oppure la Pergola o ancora la Vernaccia di Serrapetrona.
ATTENZIONE: Tutte le informazioni relative ad orari e prezzi di questo itinerario sono aggiornate al 2013