Le città di Senigallia e di Numana sono facilmente raggiungibili tramite l'autostrada A14, conosciuta anche con il nome di Adriatica, che collega Bologna a Taranto. L'entroterra è invece collegato da strade statali come la SS76 che unisce Fabriano alla costa adriatica oppure da strade provinciali. Si tratta in genere di strade ben tenute ma piuttosto lente a causa dei numerosi borghi che attraversano, ciò consentirà però di godere appieno dei bei panorami collinari. Durante la tarda primavera o l'estate infatti le colline si riempono di dorate spighe di grano ravvivate dal rosso sgargiante dei papaveri e da distese di girasoli che regalando spettacolari paesaggi, in autunno invece il paesaggio si riempie di mille gradazioni di colori. L'aeroporto più vicino è il Falconara di Ancona che dista circa 30 chilometri Senigallia e 20 da Numana. L'aeroporto è collegato con voli di linea e charter a diverse città Italiane ed Europee. La stazione ferroviaria di Senigallia è posta sulla tratta Ancona-Bologna ed è servita da treni regionali ed interregionali, mentre la città di Numana è collegata alla stazione ferroviaria di Ancona tramite un servizio di navette effettuato da una società privata. Per conoscere orari e collegamenti vai al sito
La costa Marchigiana pullula di strutture adibite all'ospitalità turistica soprattutto hotel, villaggi turistici, campeggi e case in affitto, mentre nell'entroterra diminuisce il numero di hotel o campeggi ma è molto più facile trovare piccoli agriturismi, o B&B. Noi abbiamo provato a Numana il Centro Vacanze Club De Angelis, moderna struttura dotata di campeggio, bungalow, appartamenti e hotel. All'interno del villaggio è a disposizione dei clienti un parco acquatico con scivoli, giochi d'acqua, sedie sdraio e lettini, mentre a circa duecento metri dal villaggio è a disposizione di una spiaggia privata dotata di piscina e area gonfiabili per i bambini. Gli appartamenti sono arredati in maniera semplice ma dispongono di tutto il necessario, sono ampi e molto puliti come tutto il resto della struttura. Le giornate e le serate sono animate dallo staff del villaggio che però non risulta essere invadente. Vai al sito
Di seguito link a varie strutture ricettive
Aree sosta Camper
Campeggi e agriturismi
Hotel
La cucina marchigiana è molto ricca e variegata, a dominare sono comunque piatti semplici preparati con ingredienti genuini. Il territorio molto fertile, il clima mite ed il mare hanno favorito la creazione di piatti ove viene abbinato il pescato con materie prime come legumi, cereali, tartufi e verdure. La cucina marchigiana assume differenti sfumature in base alla zona: nell'entroterra dominano piatti dai sapori forti mentre sulla costa vi è la predominanza di piatti dai sapori più delicati. Lontano dalla costa è molto facile trovare piatti a base di carne come la porchetta, la corata d'agnello, l'anello marinato o la più semplice frittata con la mentuccia, immancabile nelle colazioni pasquali, oppure le zuppe, da assaggiare quella di Cicerchia e i quadrotti con le patate o le fave. In genere le zuppe, utilizzando materie prime locali, con ingredienti che dipendono dalla stagionalità. Sulla costa numerosi sono i piatti a base di pescato tra i più noti il brodetto di pesce, le sarde all’Ancona o il baccalà che viene cucinato in molte varianti. Assolutamente da assaggiare, anche solo per un aperitivo, le Olive all’Ascolana, grosse olive ripiene di tre tipi di carne macinata, pane, formaggio grana, impanate e fritte nell'olio bollente. Alla base della cucina marchigiana vi sono però i primi tra questi non possiamo non citare i Vincisgrassi capostipiti delle più note Lasagne al Forno oppure le Pecianelle specie di grossi spaghetti lievitati e conditi con salsa di pomodoro oppure i Frescarelli grumi di farina cotti nell'acqua bollente e conditi con aglio e pecorino. La produzione di vini, grazie al territorio collinare dell'entroterra, è di notevole qualità vi suggeriamo di assaporare il Verdicchio, il Rosso del Conero oppure la Pergola o ancora la Vernaccia di Serrapetrona.
Partenza: Bard / Visita al borgo e al Forte
Bard - Issogne / Visita al castello / Distanza 9,5 KM / Tempo di viaggio stimato 15 minuti
Issogne - Verrès / Visita al castello e al borgo / Distanza 2,5 KM / Tempo di viaggio stimato 5 minuti
Verrès - Chatillon / Visita al castello Gamba / Distanza 14,8 KM / Tempo di viaggio stimato 20 minuti
Chatillon - Fenis / Visita al castello / Distanza 11,6 KM / Tempo di viaggio stimato 17 minuti
Fenis - Aosta / Vista alla città e ai suoi monumenti Distanza 14,9 KM / Tempo stimato 21 minuti
Aosta - Introd / Visita al castello, al parco e al museo di Giovanni Paolo II / Distanza 14,7 KM / Tempo di viaggio stimato 24 minuti
Introd - Saint Pierre / Visita al castello Distanza 6,5 KM / Tempo stimato 9 minuti
Saint Pierre - Pre-Saint-Didier / Visita al borgo, terme e orridi / Distanza 22,9 KM / Tempo di viaggio stimato 26 minuti
Pre-Saint-Didier - Courmayeur / Visita alla città e ascesa al Monte Bianco / Distanza 6,6 KM / Tempo di viaggio stimato 10 minuti
Si sa per certo che già nel 180 a.C. Lucca e il suo territorio furono colonia Romana, mentre ancora dubbie sono le origini della città anche se da recenti studi si è portati a pensare che derivi da un insediamento Etrusco. Con la caduta dell'Impero il territorio passò sotto il dominio degli Ostrogoti, dei Bizantini e dei Longobardi, fino a divenire dominio dei Franche, che con Carlomagno ne fecero la sede del Marchese di Toscana. Durante questo periodo la città sviluppò i commerci sia via mare che via terra divenendo famosa a livello europeo per la produzione di manufatti tessili. Il declino della città e del suo territorio cominciò sotto il dominio di Bonifacio e Matilde di Canossa i quali spostarono il baricentro amministrativo su Firenze. Grazie al diploma di Enrico IV del 1081 Lucca divenne Comune, mantenendo questo stato fino al 1342 quando, dopo varie vicissitudini, cadde sotto il dominio pisano. Nel 1372, grazie anche all'intervento di Carlo IV di Boemia Lucca si costituì in Repubblica, mentre nel 1400 Paolo Guinigi divenne signore assoluto della città dando inizio ad un periodo di governo illuminato. Nel 1438 la città tornò ad essere Repubblica in un clima però molto compromesso che sfociò con la rivolta degli straccioni. Nel 1799, dopo un periodo di tranquillità e sviluppo la città venne invasa dalle truppe napoleoniche divenendo un principato costituzionale sotto la guida di Elisa Bonaparte e suo marito Felice Baciocchi. Con la caduta di Napoleone il territorio lucchese divenne un ducato dominato dalla famiglia Borbone, con la costituzione del Regno d'Italia Lucca e i suoi territori vennero annessi.
La città di origine romane sorse su di un preesistente insediamento etrusco. Con la caduta dell'Impero Romano passò sotto il dominio dei Goti, dei Bizantini, dei Longobardi e dei Franchi, divenendo nel V secolo un importante sede vescovile. Sotto la dominazione Longobarda, grazie anche alla sua posizione geografica, divenne un fiorente centro il cui sviluppo continuò fino al 1105 quando venne nominata libero comune. Nel 1117 la città emanò lo statuto dei consoli tutt'oggi considerato l più antico insieme di leggi e regolamenti scritti dell'età comunale pervenuto fino a noi. Storicamente alleata di Pisa e Siena grazie alla sua posizione sulle importanti vie di comunicazione fu sempre al cento di scambi commerciali e attività bancarie e finanziarie sia a livello nazionale che internazionale. Nel XIV secolo la città conobbe un lungo periodo di crisi e declino dal quale ne uscì solamente sotto la signoria medicea e con la costituzione del Gran Ducato di Toscana. Durante questi anni la città tornò ad essere un importante centro politico, commerciale e culturale che continuò anche sotto la dominazione dei Lorena. Con la costituzione del Regno d'Italia avvenuta nel 1861 Pistoia e il Gran Ducato di Toscana vennero da subito annesse al Regno.
La costruzione venne iniziata nel 1173, ma sospesa per il cedimento del terreno al raggiungimento del quarto livello. Nel 1275 i lavori vennero ripresi da Giovanni di Simone e da Giovanni Pisano, per porre rimedio alla pendenza gli architetti diedero ai successivi tre piani un’inclinazione opposta. La torre alta 56 metri dispone di due stanze: una posta al pian terreno, denominata stanza del Pesce, ed una cella campanaria posta alla sommità. Una scala elicoidale raggiunge il sesto loggiato, dal sesto loggiato si esce all’esterno e si sale al settimo tramite una scala a chiocciola esterna, si prosegue fino alla sommità con una scala ancora più piccola.
Pisa può essere raggiunta con diversi mezzi di seguito i principali:
Automobile: la città è facilmente raggiungibile tramite l'autostada all'A12 Genova-Rosignano che si connette in prossimità di Viareggio con l' A11 nota anche come Firenze-Mare, la quale proprio a Firenze si connette con l'A1(Milano-Napoli), Se non si vuole percorrere l'autostrata la città è raggiungibile dalle statali 12, 1 e 67 oppure dalla provinciale 2.
Aereo: Pisa dispone di un aeroporto internazionale denominato Galileo Galilei collegato con voli di linea, alle principali città italiane ed europee, dalle maggiori compagnie aeree. Una fitta rete di autobus collegano l'aeroporto alle principali città della Toscana compresa la stessa città di Pisa.
Treno: Pisa dispone di uno dei principali poli ferroviari della Toscana, con un movimento passeggeri di circa 15 milioni annui. Trenitalia collega Pisa alle maggiori città italiane con treni Frecciarossa o Frecciabianca, inoltre la città è servita da un capillare servizio di treni regionali.
Il più noti monumenti cittadini, cioè la Torre Pendente, il Duomo e il Battistero sono posti leggermente spostati dal centro e sono raggiungibili in auto, mentre tutti gli altri monumenti della città sono facilmente raggiungibili a piedi. E' in atto un ambizioso progetto di collegamento metropolitano di superficie che si concluderà nel 2015.
La città dispone di parecchie strutture ricettive in grado di soddisfare tutte le esigenze, da non sottovalutare un soggiorno nella vicina frazione di Marina di Pisa a soli 14 chilometri dal centro cittadino dove in base alla stagione potrete spuntare prezzi leggermente migliori. Marina di Pisa potrà offrirvi l'occasione per una passeggiata sul lungomare o qualche ora di relax nelle sue spiagge di sabbia e ciottoli.
Link aree di Sosta Camper
Link campeggi e agriturismi
Il centro cittadino è ricco di ristoranti, trattorie o locali dove consumare un veloce spuntino, così come potrete trovare locali che vendono il classico street food nei locali intorno a Piazza del Duomo o dei Miracoli. Se decidete di soggiornare a Marina di Pisa durante la bella stagione non vi sarà difficile trovare il ristorante adatto a voi mentre in autunno e in inverno molti locali sono chiusi.
La zona è raggiungibile tramite l'autostrada A1 che collega Milano con Napoli. Per raggiungere le varie tappe dell'itinerario si possono percorrere le strade provinciali 55 - 48 e la regionale 2 che costeggia il lago, si tratta di strade molto panoramiche e tendenzialmente poco trafficate a meno che non decidiate di percorrerle in occasione di ponti o festività. L'itinerario si adatta ad essere percorso in moto. L'aeroporto più vicino è l'internazionale Leonardo da Vinci a Fiumicino.
La zona è in generale ricca di agriturismi e B&B soprattutto intorno al lago di Bolsena dove si possono trovare anche Hotel e Campeggi. Di seguito alcuni link:
La cucina tradizionale della Tuscia è un mix tra la cucina toscana-umbra e romana. La cucina tradizionale utilizza prodotti tipici del luogo come l'asparago verde di Canino, la lenticchia di Onano della quale si hanno notizie già dal 1561 oppure il marrone dei Monti Cimini. Il terreno di origine lavica permette della Tuscia permette la produzione di olio dal colore paricolarmente vivace, fresco, con un aroma intenso e fruttato. La produzione dell'olio soprattutto nelle zone del Viterbese risale al periodo Etrusco, ancora oggi la potatura e la racconta delle olive avviene manualmente. Due tipologie di olio hanno ottenuto il riconoscimento DOP dalla UE l'olio extravergine Tuscia e l'olio di Canino. Come in tutto il Lazio il piatto forte della cucina sono i primi tra questi vanno menzionati i Lombrichelli, la zuppa di ceci e castagne e l’Acquacotta della Tuscia. I secondi utilizzano spesso le carni di maiale o i prodotti ittici provenienti dal lago di Bolsena come il corregone, l’anquilla e il persico reale cucinati fritti o marinati oppure come condimento per la pasta o ripieno per gli gnocchi. Da provare l’anguilla alla Vernaccia e il Coregone alla griglia condito con rosmarino e finocchietto selvatico o il Luccio alla Bolsenese. Dal maiale si ricava un particolare tipo di insaccato denominato Lombetto di Maiale perchè utilizza l'intero muscolo lombare e dorsale del maiale, bagnato nel vino e aromatizzato con spezie o pepe nero dei Monti della Laga. Di questo particolare insaccato si hanno notizie da documenti notarili redatti nel 1352. Tra i dolci spiccano il Panpepato della Tuscia i Ravioli dolci di Castagne oltre che i dolcetti preparati con le nocciole coltivate nella zona. Dalle nocciole si ricava il famoso pesto utilizzato per arricchire i primi ma anche le insalate, gli arrosti e la carne di coniglio. Le nocciole della qualità "Tonda Gentile Romana" coltivate sui Monti Cimini vengono anche usate anche nella produzione di dolci quali il torrone, i croccanti, i confetti ma anche formaggi e liquori. La produzione vinicola del territorio è famosa in tutto il mondo tra questi vi segnaliamo l’Est!Est!!Est!!! di Montefiascone, l’Aleatico di Gradoli, la Cannaiola di Marta.
ATTENZIONE: Tutte le informazioni relative ad orari e prezzi di questo itinerario sono aggiornate al 2015.
La villa venne acquistata all’asta, in seguito al fallimento della famiglia dei Panciatichi, da Francesco I de Medici il quale affidò sin da subito il progetto di ristrutturazione della dimora al Buontalenti. Posta in cima ad una sommità tra Prato, Pistoia e Firenze, in prossimità di importanti vie di comunicazione la proprietà rivestiva un ruolo strategico molto importante. Utilizzata per battute di caccia e per la pesca nel lago artificiale di cui disponeva, nel 1645 venne ceduta da Ferdinando II alla famiglia Attavanti. I nuovi proprietari abbellirono gli interni della villa con affreschi e stucchi, mentre nel giardino aggiunsero aiuole con piante profumate, giardini all’italiana e una fontana centrale. Nel 2000 la villa venne acquistata dal Comune e oggi ospita il Parco museo Genius Loci.
La città non dispone di numerose strutture ricettive nel caso i cui non troviate niente di vostro gradimento in città potete estendere la ricerca a Montecatini Terme dove al contrario le strutture ricettive sono numerosissime. Di seguito alcuni Link
Aree di sosta camper
Campeggi e agriturismi
Pistoia e il suo territorio sono facilmente raggiungibili tramite l'autostada A11 nota anche come Firenze-Mare, la quale proprio a Firenze si connette con l'A1(Milano-Napoli), mentre nei pressi di Viareggio si connette all'A12 Genova-Rosignano. L'aeropoto più vicino alla città è il Galileo Galilei di Pisa a 74 chilometri di distanza collegato con voli di linea, alle principali città italiane ed europee, dalle maggiori compagnie aeree. La stazione ferroviaria di Pistoia è posta sul passante Viareggio-Firenze ed è collegata solamente da treni regionali, i poli ferroviari più vicini collegati da Trenitalia sono Viareggio, Pisa e Firenze.
La cucina tipica pistoiese segue la tradizione della cucina Toscana, basata su piatti semplici e poveri ma sapientemente cucinati, vi è comunque una leggera diversità tra la cucina della città e quella del suo territorio soprattutto quello montuoso ove viene fatto molto uso della farina di castagne, dei porcini e dei frutti di bosco. Tra i primi piatti tradizionali sono le zuppe a base di orzo o ceci, cavolo nero e patate, pasta e fagioli, i crostini di milza, la zuppa di pane e la minestra di rigaglie a base di pane e formaggio. I secondi fanno spesso uso della selvaggina, del coniglio o della carne di maiale utilizzata anche nella preparazione di insaccati. Tra i dolci segnaliamo i brigidini di Lamporecchio a base di semi d'anice, il biroldo pistoiese, il castagnaccio, le famose cialde di Montecatini Terme, Nella zona si producono anche alcuni vini di ottima qualità tra questi segnaliamo il bianco della Val di Nievole, il Chianti, il Carmignano.
L'itinerario parte da Pistoia e dalla vicina Fattoria di Celle, particolare museo a cielo aperto adatto agli amanti dell'arte moderna, per toccare la città di Quarrata con la sua villa medicea La Magia e il borgo medioevale di Collodi con lo storico Giardino Garzoni. Tappa fondamentale del giro è l'elegante città di Montecatini Terme con i suoi stabilimenti termali di stile rinascimentale, i suoi giardini e le sue vie ricche di negozi.
Tutto il territorio lucchese è ricco di strutture ricettive, degni di nota sono i numerosi agriturismi posti sulle colline circostanti la città. Di seguito alcuni link:
Aree di sosta camper
Campeggi e Agriturismi
Hotel
Lucca e il suo territorio sono facilmente raggiungibili tramite l'autostrada A12 (Genova-Rosignano) e dalla A11 nota anche come Firenze-Mare, la quale proprio a Firenze si connette con l'A1(Milano-Napoli). L'aeroporto più vicino alla città è il Galileo Galilei di Pisa a soli 35 chilometri collegato con voli di linea alle principali città italiane ed europee dalle maggiori compagnie aeree. La stazione ferroviaria di Lucca è posta sul passante Viareggio-Firenze ed è collegata solamente da treni regionali i poli ferroviari più vicini, collegati da Trenitalia, sono Viareggio e Pisa.
La cucina tradizionale lucchese si contraddistingue per la semplicità e per la genuinità degli ingredienti a testimonianza di una tradizione contadina che si tramanda da generazioni e generazioni. Essa si avvale di prodotti come il farro, l'orzo, il frumento, la carne di maiale, la pasta ed il pane con i quali vengono preparate saporite zuppe, sformati con verdure e ottimi secondi. Tra i primi piatti della cucina tradizionale segnaliamo la Garmugia, zuppa cucinata in primavera a base di piselli, fave, asparagi, carciofi, manzo, pancetta, brodo e crostini abbrustoliti, i Tordelli specie di tortellini ripieni di carne di manzo, maiale, pane, parmigiano e uova oppure la farinata a base di fagioli borlotti, cavolo nero, lardo, pomodoro e farina di granoturco, classici della Garfagnana sono invece i Matuffi consistenti in strati di polenta alternata a sugo di carne o funghi e parmigiano. Tra i secondi segnaliamo le Rovelline lucchesi e il baccalà arrostito con ceci. Le Rovelline sono delle bistecche impanate e fritte poi ricucinate in sugo di pomodoro e odori, mentre il baccalà con ceci viene arrostito generalmente sula griglia e servito con ceci bolliti e conditi con sale, pepe e olio. Il dolce tipico di Lucca è invece il Buccellato preparato con farina, zucchero, uova, semi di anice, uvetta, in genere viene cotto in stampi a ciambella ma lo si può trovare anche in forma di sfilatino, il Buccellato viene spesso utilizzato come base per la Zuppa Lucchese assieme a vinsanto, fragole e crema. Nel periodo di Quaresima viene invece preparata la Pasinata, dolce a base di pasta di pane e anice, ancora viva è la tradizione di benedire tali dolci il giorno di Pasqua. Nelle colline circostanti la città si producono vini D.O.C. di ottima qualità le cui origini risalgono al periodo medioevale ed in alcuni casi addirittura all'epoca romana, tra questi segnaliamo: il Merlot, il bianco oppure il rosso Greo, il Colline Lucchesi Rosso o bianco, lo Shiller e il Vermentino
Pianosa è la quinta, per estensione, delle sette isole dell'Arcipelago Toscano ed è situata a 13 km a Sud-Ovest dell'isola d'Elba. Deve il suo nome ("Planasia" per gli antichi) al fatto di essere quasi del tutto pianeggiante: la sua elevazione media è di soli di 15-20 metri.
E' interamente compresa nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ed attorno all'isola, nel raggio di 1 miglio, sono vietati navigazione e pesca.
Pianosa ha ospitato per circa 140 anni un carcere.
Fino alla fine degli anni '90, il nome di Pianosa era infatti legato più che altro alla presenza dell'omonimo istituto penitenziario: "isola-carcere", inaccessibile ai cittadini "liberi" Pianosa fu usata prima come colonia agricola, poi come sanatorio per i detenuti malati di tubercolosi, poi come laboratorio batteriologico, poi come carcere per i perseguitati politici durante il fascismo e infine come istituto di massima sicurezza per i condannati al 41 bis.
Quando il carcere era in funzione il paese era piuttosto frequentato; rimangono a testimonianza di questo, oltre ai numerosi edifici, l'insegna dell'ufficio postale, del minimarket della polizia penitenziaria, della farmacia, dell'ufficio Toremar, i telefoni pubblici, le numerose strisce pedonali ed anche un piccolo albergo. Con la chiusura del carcere, dopo il 1998. le strutture sono state abbandonate e molte lo sono ancora oggi.
Esistono vari progetti per il recupero di Pianosa per salvaguardare queste stupende ricchezze paesaggistiche, un vero paradiso di cui tutti abbiamo diritto di godere.
Notissima località balneare, meta preferita fin dall'ottocento di poeti, artisti e personaggi del jet set europeo, ha dato i natali a Paola Ruffo di Calabria, regina del Belgio fino al 2013. Negli anni ’60 tappa obbligata di vacanze marine per la gioventù benestante grazie anche ai numerosi locali notturni come la “Capannina” tutt’ora in attività. Passeggiare per le vie del centro è un susseguirsi di boutique delle marche più prestigiose, ristoranti e hotel, mentre sul lungomare le ville d’epoca, spesso opera di famosi architetti, si intercalano a moderne strutture turistiche. La città venne edificata su volere del granduca Pietro Leopoldo come puntodi approdo e a difesa dei marmi bianchi delle vicine Alpi Apuane. Da vedere:
La Fortezza: edificata verso nel 1788 su volere di Leopoldo I, che fece bonificare l’intera zona, è oggi sede del Museo della Satira e della Caricatura mentre il piano terreno viene sfruttato per l’organizzazione di mostre. Nella piazza antistante la fortezza si trova un pozzo del ’700
Il Pontile: la prima struttura venne costruita intorno al ‘500, ora il pontile si protende in mare per una lunghezza di 300 metri segnando il luogo in cui in passato venivano caricati sulle navi i grossi blocchi di marmo provenienti dalle vicine cave. Attualmente il pontile viene utilizzato per il passeggio dei turisti e come punto di approdo del traghetto che porta alle Cinque Terre.
Piccolo borgo ai piedi delle Alpi Apuane noto sopratutto per la famosa villa Medicea entrata a far parte del patrimonio dell'umanità a partire da Giugno 2013. La villa venne edificata su richiesta di Cosimo I tra il 1560 e il 1564. La dimora doveva servire come base di appoggio durante i suoi trasferimenti nella zona per sovrintendere ai lavori di estrazione di marmi e metalli preziosi nelle miniere limitrofe. La dimora aveva anche una funzione difensiva, rappresentava infatti un avamposto di confine dei domini medicei verso la Versilia, a questo deve la sua forma possente e solida con feritoie al pian terreno. Grazie all’aria fresca che vi si respirava in estate, dovuta alla presenza dei fiumi, la dimora venne spesso abitata da Cristina di Lorena amante della pesca e da Bianca Cappello. Dopo essere stata utilizzata a carcere, attualmente ospita il museo delle tradizioni e del lavoro popolare della Versilia e la biblioteca comunale.
Si tratta di un grazioso borgo medioevale capoluogo dell'omonima regione. I monumenti più rappresentativi della città sono:
Il Duomo: eretto nel XVI secolo sui resti di una preesistente chiesa del X secolo, la facciata affiancata dal possente campanile si presenta in stile rinascimentale con tre portali e divisa da quatto lesene che sorreggono il portale
La rocca Ariostesca: deve il nome all'illustre poeta che l'abitò quando ricoprì il ruolo di governatore della Garfagnana. Edificata nel XII secolo subì notevoli danni durante la II guerra Mondiale, restaurata, continua ad essere il simbolo della città, dominando la piazza principale. La Rocca subì notevoli ampliamenti durante il trecento per volere di Castruccio Castracani mentre fu Paolo Guinici ad ordinare la costruzione del possente torrione centrale.Attualmente la rocca ospita il Museo Archeologico
Posta sulla confluenza dei fiumi Lima e Serchio, in una conca circondata da boschi, la città gode di calma, di tranquillità e di un ottimo clima, elementi che assieme alle acque termali l’hanno resa famosa in tutta Europa. Conosciuta fin dall’epoca romana proprio per le proprietà benefiche delle sue acque la città raggiunse il massimo splendore agli inizi dell’800 sotto il regno di Elisa Bonaparte, tuttavia già intorno alla fine del 1300 durante il regno di Matilde di Canossa era molto apprezzata e frequentata al punto che all’interno delle terme venne aperto il primo Casinò d’Europa. Altri sono i primati di cui dispone la città ad esempio nel 1840 venne edificata la prima chiesa anglicana, nel 1886 fu la prima città in italiana ad avere l’illuminazione elettrica pubblica, nel 1910 fu fondato il primo movimento Scout d’Italia. Da vedere:
Regio Casinò: edificato tra il 1837 e il 1839 in stile neoclassico ospita un museo con tavoli e oggetti da gioco utilizzati tra il ‘700 e i primi del ‘900 eda l 2009 ospita il primo casinò automatizzato d’Italia.
Il Ponte della Maddalena: costruito per facilitare l’accesso alle terme su volere della contessa Matilde di Canossa il ponte rappresenta una mirabile opera di ingegneria ed è conosciuto anche con l’appellativo di Ponte del Diavolo. Secondo la leggenda infatti il capo muratore preoccupato per il ritardo con cui venivano eseguiti i lavori fece un patto con il diavolo: in cambio dell’anima del primo passante il ponte venne ultimato in una sola notte. Al termine dell’opera però il muratore pentito corse dal parroco a raccontare l’accaduto il quale gli consigliò di far percorrere il ponte da un cane così il diavolo venne beffato.
Terme: le terme bagni di Lucca si trovano nell’incantevole cornice dell’Appennino Toscano a 25 chilometri dal centro della città di Lucca. Note già in epoca medievale per le proprietà benefiche delle loro acque, grazie alla loro ubicazione vicino alla via Francigena furono trafficata meta di pellegrini, viandanti e mercanti al punto che tutt’intorno sorsero alberghi, osterie e case in affitto. Fu Matilde di Canossa che per rendere più agevole il trasferimento alle terme ordinò la costruzione del Ponte della Maddalena o ponte del Diavolo a causa della sua particolare forma e fu sempre la contessa a volere che ai viandanti venisse offerto a spese delle terme un bagno curativo ed un pasto caldo. La località acquisì fama a livello internazionale grazie Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, che ne fece un punto di riferimento della vita mondana internazionale, ruolo che mantenne anche durante il periodo Belle Epoque e agli inizi del novecento ospitando personaggi come Pascoli, Puccini, Byron, Henry James. Le acque delle terme sgorgano dalla sorgente “Doccione” ad una temperatura di 54 gradi e contengono solfato di bicarbonato e calciche con proprietà terapeutiche e benefiche. Le terme dispongono di magici ambienti dove le suggestive atmosfere sono rimaste intatte nel corso del tempo, dopo gli attenti restauri di molti ambienti e all’impianto di illuminazione oggi le terme offrono agli ospiti il luogo ideale per rilassarsi e rigenerarsi attraverso bagni, saune, fanghi e massaggi, mentre sotto l’attenta supervisione di personale altamente qualificato è possibile curate malattie dermatologiche, patologie respiratorie, artroreumatiche, vascolari e ginecologiche. Il centro si sviluppa in due impianti le Terme di Jean Varraud e Casa Bocella.
Posta nella piana tra il monte Pizzarro e il monte Serra la città di probabili origini etrusche vide il suo sviluppo in epoca romana. Dell’epoca romana Lucca conserva ancora oltre alla struttura del centro storico le mura, più volte ampliate nel corso dei secoli, l’anfiteatro e il foro. Con la caduta dell’impero Romano la città fu dominata dagli Ostrogoti, dai Bizantini e dai Longobardi. Lucca divenne un importante centro sotto il dominio di Carlo Magno che fece della città la sede del Marchese di Toscana. Adalberto I e il suo successore Adalberto II dominarono su Fiesole, Firenze, la Corsica e Pisa dal cui porto partivano navi cariche di merci destinate ai paesi del mediterraneo ma anche spedizioni contro i musulmani. Fu in questo periodo che a Lucca si stabilirono potenti famiglie di mercanti ma anche laboratori manifatturieri per la tessitura di stoffe in particolare della seta che grazie alla sua qualità venne apprezzata in tutta Europa. Grazie alla via Francigena la città cpotè intrattenere rapporti commerciali con l’europa e grazie alla presenza del Volto di Cristo fu meta di continui pellegrinaggi. Con lo spostamento del centro amministrativo a Firenze voluto da UGO il Grande la posizione di Lucca mutò considerevolmente fu grazie alla costituzione del Comune di Lucca avvenuta nel 1119 e all’attività di consolidamento del territorio avvenuta tra XI e il XIII secolo che Lucca vide un notevole sviluppo urbanistico, con l’ampliamento delle mura, l’edificazione di chiese, palazzi, e torri. Grazie ai commerci si stabilì in città una potente classe di banchieri e mercanti che favorì anche un notevole sviluppo culturale ed artistico del territorio. La città rimase indipendete fino agli inizi del ‘800 quando venne costituito il principato di Lucca e Piombino assegnato alla sorella di Napoleone Bonaparte, Elisa. Da vedere
Piazza San Michelle in Foro: rappresenta il cuore pulsante della città il luogo di incontro dei Lucchesi. Sorta in epoca romana, ove trovava collocazione l’antico Forum, la piazza è circondata da edifici di origine medioevale e da imponenti palazzi come palazzo Gigli e palazzo Pretorio che ospita sotto le sue logge la statua in bronzo di Matteo Civitali. Al centro della piazza è posta la statua in marmo bianco di Francesco Burlamacchi opera dello scultore Ulisse cambi. Sulla piazza si affaccia l’omonima chiesa di San Michele edificata su di un preesistente edificio nel 1070 su volere di papa Alessandro II la facciata venne però edificata in epoca successiva. La chiesa rappresenta un notevole esempio di architettura in stile gotico con motivi romanici dovuti anche al notevole lasso di tempo in cui è stata costruita. La facciata, che si erge maestosa, è ornata da quattro ordini di logge finemente lavorate e decorate sormontate dalla statua dell’arcangelo San Michele che uccide il drago. Secondo la leggenda in particolari condizioni di luce statua emette riflessi verdi a causa di uno smeraldo posto al suo interno. (In realtà non ne è mai stata dimostrata la presenza). A lato della facciata sorge il campanile mozzato dal doge di Pisa nel XIV secolo. L’interno a tre navate divise da colonne con capitelli romanici conserva importanti opere e arredi del ‘400 e del ‘500.
Palazzo Mansi: costruito tra il XVI e il XVII secolo il palazzo costituisce uno dei più ricchi e meglio conservati palazzi della città. La gran parte delle sale conservano i preziosi arredi originali e le tappezzerie ricamate come la sala dell’Alcova. Di notevole pregio la sala della Musica completamente affrescata. Il palazzo attualmente ospita la Pinacoteca Nazionale di Lucca con importanti opere che occupano quasi per intero l’appartamento monumentale.
Palazzo Pfanner: venne iniziato nel 1660 su volere dei Moriconi, ricca famiglia di mercanti, i quali travolti dl fallimento nel 1680 furono costretti a cedere la proprietà ad un’altra famiglia di mercanti di seta i Controni. Furono proprio i Controni ad ampliare ed abbellire il palazzo, rispetto al progetto originale, fecero costruire lo scalone monumentale opera di Domenico Martinelli, fecero affrescare le sale interne e le volte dello scalone da pittori quadristi mentre affidarono a Filippo Juvarra la riqualificazione del giardino esterno. Fu un bando del duca di Lucca Carlo Lodovico di Borbone a cambiare le sorti del Palazzo, infatti secondo il decreto del Duca in città poteva essere prodotta birra solo sotto la direzione e supervisione di un esperto birraio tedesco. Fu così che Felix Pfanner nel 1846 arrivò a Lucca per fabbricare la birra scegliendo proprio le cantine e il giardino dell’allora palazzo Controni come sede della sua attività. La birreria ebbe da subito grande successo permettendo ai Pfanner di acquistare nel tempo tutta la proprietà di cui gli eredi sono ancora titolari. La storica birreria chiuse nel 1929 e solo nel 1995 dopo lunghi restauri la famiglia decise di aprire il palazzo al pubblico. Attualmente sono visitabili solo una parte dei ricchi saloni in alcuni dei quali è posta una collezione di strumenti chirurgici appartenuti a Pietro Pfanner chirurgo e sindaco di Lucca intorno agli anni venti.
San Frediano: la chiesa dedicata al santo protettore della città venne edificata tra il 1112 e il 1147 sui resti di un preesistente edificio. La particolarità della chiesa è la facciata ornata da un duecentesco mosaico rappresentante l’Ascensione di Crsto Redentore. L’interno della basilica a tre navate divise da due colonnati ad archi custodisce le spoglie di San Frediano e un fonte battesimale del XII secolo.
Piazza Anfiteatro: la forma ellittica della piazza è dovuta al fatto che sorge sui resti dell’antico anfiteatro romano. L’accesso alla piazza è consentito da quattro porte a volta. La pizza che fino all’ottocento venne usata per i più svariati usi polveriera, carcere, orto grazie ad un progetto di Nottolini venne recuperata ed adibita a mercato. Oggi la piazza è luogo di incontro e di manifestazioni su di essa si affacciano vivaci locali e negozi.
Via Fillungo: considerata la via del passeggio e dello shopping della città, con eleganti negozi che conservano insegne e arredi i d’epoca. Sulla via si affacciano anche eleganti palazzi come palazzo Brancoli Busdraghi, Buonvisi, Sani e trenta oltre alla torre delle ore.
Le Mura: Il primo nucleo delle mura venne edificato in epoca romana, ma quello che vediamo oggi e sul quale grazie all’intervento di Maria Luisa di Borbone è possibile passeggiare venne edificato tra il 1504 e il 1645. Le mura hanno una lunghezza di circa 4 chilometri e sono tra le meglio conservate d’Europa rappresentando uno dei massimi esempi di fortificazione moderna. In realtà le mura non vennero mai usate a scopo difensivo ma svolsero un ottimo ruolo di protezione della città durante l’alluvione del Serchio nel 1812. Il miglior punto di partenza per una passeggiata sulle mura è costituito dall’Antico Caffè delle Mura, edificio in stile neoclassico riaperto dopo lunghi anni di restauri che lo hanno riportato agli antichi splendori.
Il Duomo: Riedificato nel 1060 da Anselmo da Baggio venne edificato una prima volta su volere di San Frediano protettore della città. Il duomo dedicato a San Martino strappò il titolo di cattedrale a Santa Reparata nel VII secolo. Il complesso venne ampliamente rimaneggiato tra il XII e il XIII secolo compresa la facciata con portico decorato da bassorilievi raffiguranti il martirio di san Regolo, un ciclo dei mesi e storie di san Martino, sormontato da tre ordini di loggette di diverse cromature e finemente lavorate. L’interno a tre navate conserva nella navata destra il monumento funebre a Ilaria del Carretto opera di Jacopo della Quercia mentre nel Tempietto del Volto Santo eseguito da Matteo Civitale nel 1482 è conservato il Crocifisso Ligneo che secondo la tradizione venne scolpito in Terrasanta dal fariseo Nicodemo che assieme a Giuseppe d’Arimatea depose Gesù nel sepolcro. Sempre secondo la leggenda Nicodemo trovò il volto di Gesù miracolosamente scolpito sul crocifisso e per paura che venisse distrutto lo pose su di una nave senza equipaggio libera di navigare nel Tirreno, la nave arrivò fino a Luni ma gli abitanti del luogo non riuscirono a tirarla a riva vi riuscì solamente il vescovo di Lucca Giovanni I semplicemente esortando la barca ad attraccare. Tutti gli anni da circa un millennio il 13 Settembre viene organizzata la Luminara di Santa Croce durante la quale il crocifisso del Volto Santo, che misura metri 2,24 x 2,65, viene portato in processione seguendo il vecchio tragitto dalla chiesa di San Frediano alla cattedrale di San Martino. In occasione della festa dopo la celebrazione religiosa viene offerto alla popolazione uno spettacolo pirotecnico di grande effetto.
San Giovanni e Reparata: prima cattedrale della città, costruita nel XII secolo, venne rimaneggiata tra il XVII e il XVIII secolo. La cattedrale perse parte della sua importanza quando la diocesi venne trasferita in San Martino anche se gli rimase il diritto al Fonte Battesimale. Agli inizi dell’ottocento Napoleone la privò dei suoi arredi sacri per trasformarla in archivio, solo nel 1828 venne riaperta al culto. Molto interessante il percorso archeologico che si apre all’interno e sotto la basilica.
Torre Guinigi: si tratta di una delle 250 torri che ornavano la città in epoca medioevale. Edificata nel XIV secolo su volere della ricca famiglia Guinigi è alta 44 metri e sulla sua sommità si trova un giardino pensile. Il giardino è raggiungibile da una scalinata di 230 gradini ma il panorama che si gode da lassù vale la fatica
Piazza Napoleone e Palazzo Ducale: la piazza venne edificata nel 1806 da Elisa Bonaparte per dare maggiore risalto a Palazzo Ducale. Vennero quindi abbattute le costruzioni poste sul luogo in funzione del nuovo progetto elaborato da Giovanni Lazzerini. Originariamente al centro della piazza venne posta una statua di Napoleone sostituita dopo il congresso di Vienna da quella di Maria Luisa di Borbone. Sulla Piazza si affaccia imponente l’antico Palazzo Ducale storica sede dell’amministrazione della città. Il palazzo venne edificato in due distinti momenti nel 1578 venne infatti edificata la parte sinistra su progetto dell’Ammannati mentre nel 1728 venne edificata la parte destra su progetto di Francesco Pini.
Museo Nazionale Villa Guinigi: il museo ospitato nella splendida cornice di villa Guinigi sontuosa residenza della ricca famiglia Lucchese, ospita un’importante raccolta d’arte sulla storia della città, reperti etruschi, romani e liguri oltre che arredi sacri e oreficerie.
L’itinerario proposto sembra creato apposta per essere praticato sulle due ruote, ovviamente durante la bella stagione e quando il tempo lo consente, in quanto si tratta di una strada di montagna ricca di curve, tornanti e rapidi allunghi con un fondo stradale piuttosto scivoloso in caso di pioggia, e dove bisogna stare attenti alle frequenti buche. La strada parte da Forte dei Marmi, raggiunge Seravezza con il suo Palazzo Mediceo e si inerpica sulle Alpi Apuane, così chiamate a causa dei monti dalle vette aguzze, fino a scavallare tramite la galleria del Cipollaio ad un’altezza di 1058 metri. La galleria è interamente scavata nella roccia senza aggiunta di cemento o altri materiali ha un fondo perennemente umido e non dispone di illuminazione. Durante la salita si incontra l’incantevole lago di Isola Santa con il suo borgo medioevale interamente restaurato e riadattato ad ospitare turisti. Nel borgo, come su tutto il tragitto, si incontrano ristoranti e agriturismi dove è possibile pranzare a prezzi contenuti. Percorrendo l’itinerario sarete accompagnati dall’incantevole paesaggio delle cave di marmo che con le loro profonde ferite nella roccia creano un paesaggio dai colori abbaglianti e sotto alcuni aspetti quasi lunare.
Forte dei Marmi – Castelnuovo di Garfagnana / distanza 44 chilometri sulla SP13
Castelnuovo di Garfagnana – Bagni di Lucca / distanza 28 chilometri sulla SP20
Bagni di Lucca – Lucca / distanza 27 chilometri sulla SP20 e SP37
L’itinerario si svolge interamente su strade provinciali in molti tratti panoramiche con curve e tornanti percorribili anche in automobile ma, non molto adatte a chi soffre il mal d’auto. Il tragitto può essere fatto andata e ritorno in giornata ma se ci si vuole soffermare a visitare i luoghi ci possono volere 2-3 giorni.
Nel caso in cui decidiate di visitare le città e i borghi toccati di seguito trovate una recensione.