Isola di Pianosa

Arcipelago Toscano

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pianosaPianosa è la quinta, per estensione, delle sette isole dell'Arcipelago Toscano ed è situata a 13 km a Sud-Ovest dell'isola d'Elba. Deve il suo nome ("Planasia" per gli antichi) al fatto di essere quasi del tutto pianeggiante: la sua  elevazione media è di soli di 15-20 metri.
E' interamente compresa nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ed  attorno all'isola, nel raggio di 1 miglio, sono vietati navigazione e pesca.

Pianosa ha ospitato per circa 140 anni un carcere.
Fino alla fine degli anni '90, il nome di Pianosa era infatti legato più che altro alla presenza dell'omonimo istituto penitenziario:  "isola-carcere",  inaccessibile ai cittadini "liberi" Pianosa fu usata prima come colonia agricola, poi come sanatorio per i detenuti malati di tubercolosi, poi come laboratorio batteriologico, poi come carcere per i perseguitati politici durante il fascismo e infine come istituto di massima sicurezza per i condannati al 41 bis.

Quando il carcere era in funzione il paese era piuttosto frequentato; rimangono a testimonianza di questo, oltre ai numerosi edifici, l'insegna dell'ufficio postale, del minimarket della polizia penitenziaria, della farmacia, dell'ufficio Toremar, i telefoni pubblici, le numerose strisce pedonali ed anche un piccolo albergo. Con la chiusura del carcere, dopo il 1998. le strutture sono state abbandonate e molte lo sono ancora oggi.

Esistono vari progetti per il recupero di Pianosa per salvaguardare queste stupende ricchezze paesaggistiche, un vero paradiso di cui tutti abbiamo diritto di godere.

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pianosaCome arrivare

Pianosa fa parte del Parco Nazionale dell'arcipelago Toscano. Un'associazione ne protegge l'aspetto e la zona marina rendendola un luogo piacevole per gite e viaggi. Sono vietate in tutta la sua zona marittima, la pesca, l'immersione, l'ancoraggio, la sosta, l'accesso e la navigazione se non sotto autorizzazione specifica.

L' isola di Pianosa è stata resa visitabile ai turisti solo da maggio 2005: possono accedere all'Isola al massimo 350 visitatori giornalieri e la visita diurna e guidata all'isola è possibile da aprile a ottobre in gruppi, con imbarco da Marina di Campo, sull'isola d'Elba.

Tutto l’anno il collegamento con l’isola è dato dalla Toremar che parte da Piombino alle 8:20 fa un breve scalo a Rio Marina e arriva a Pianosa alle 11:15 di nuovo partenza da Pianosa alle 14:10 e arrivo a Piombino alle 17:15.

Durante i mesi estivi, con il traghetto di linea, 150 turisti al giorno possono sbarcare  e raggiungere facilmente Pianosa partendo al mattino da Marina da Marina di Campo e tornandovi la sera. 

Ciascun visitatore deve corrispondere al Parco un ticket di ingresso (8,00 euro la tariffa 2013) che andranno metà al Comune di Campo nell'Elba e metà al Parco dell'Arcipelago Toscano.

La visita giornaliera

Visitare Pianosa quindici anni dopo la chiusura del carcere di massima sicurezza è come fare un salto all'indietro nel tempo: un tempo in cui sull'isola vivevano fino a sessanta famiglie e mille detenuti. Tornare agli Anni 60, in un luogo magico dove alla sera, nel più totale silenzio, guardare le stelle e sentirsi come su di un set cinematografico.

Ci sono case (e un forte napoleonico) che si sbriciolano, uffici sprangati, insegne sbiadite di negozi abbandonati, campi da calcetto divorati dall'incuria e surreali cartelli che avvisano l’automobilista di rallentare in prossimità di una scuola scomparsa da un bel pezzo.

A Pianosa ci accoglie il silenzio di una terra dove la presenza dell’uomo è ora appena percettibile.
Abitata fino a pochi anni fa anche da più di 2000 persone Pianosa, dal 1998 anno di dismissione del carcere ha visto la popolazione residente ridursi a 10/15 detenuti più il personale di vigilanza.

Passeggiando tra le vecchie e suggestive strutture di quello che è stato l’unico borgo abitato, se ne può conoscere la  storia,  per poi visitare le catacombe cristiane, i resti dell’area termale romana del nobile Marco Postumo Agrippa in un percorso che va dall'età della pietra fino agli insediamenti ottocenteschi della prima colonia penale agricola d’Italia.

Il resto della giornata possiamo trascorrerlo sulla spiaggia di Cala Giovanna, incomparabile per il candore della sabbia e la trasparenza delle acque: dopo oltre cento anni di divieto assoluto di pesca nelle acque circostanti l’isola, entrare in acqua, con il semplice ausilio di una maschera ed un eventuale boccaglio, porta a diretto contatto con una vita sottomarina altrove irrimediabilmente perduta.

Il bagno è consentito nella sola spiaggia di cala Giovanna nelle vicinanze del bar ristorante.

Tutte le escursioni avvengono esclusivamente con una Guida Parco o una Guida Ambientale.

Con la Guida è possibile effettuare escursioni a piedi, in bus, in bicicletta o in calesse.

IL PAESE

 Il paese, il porticciolo e il forte Teglia hanno un’architettura caratteristica, dovuta soprattutto al gusto eclettico del Cav. Ponticelli, uno dei primi direttori della colonia Penale agricola, uomo di grande cultura che ha diretto Pianosa per vent'anni.

pianosaForte Teglia

L'edificio più antico è il forte Teglia. Napoleone Bonaparte, in esilio all'Elba, lo fece erigere sopra la collina antistante l’insenatura d’attracco per posizionarvi i cannoni e dare alloggio alla guarnigione che doveva vigilare sull'isola. Il forte in seguito ha subito ampliamenti e modifiche: dove una volta era istallato il cannone, ora una bianca statua della Madonna accoglie i viaggiatori.

Incamminandosi su per la strada si arriva alla Darsinetta (antico punto d’approdo usato dai romani) , sormontato dal Marzocco, pinnacolo di roccia bucato dall'erosione eolica. Dietro, separato da un breve tratto di mare, l’isolotto della Scola, 34 m di altitudine, abitato dall'uomo in epoca preistorica e ora sito di nidificazione delle Berte maggiori, familiarmente chiamato dagli elbani, per la sua forma, “il cappello del Prete”.

 Da Cala dei Turchi si vedono l’isola di Montecristo e il profilo basso della costa fino a Punta Secca, scendendo sugli scogli, in un masso, troviamo scolpita una croce Bizantina ricordo di un’epoca in cui il mar Tirreno era conteso tra la flotta cristiana e quella barbaresca.

Sopra a Cala dei Turchi, di fronte al Forte Teglia, il cancello di un palazzo ottocentesco ci indica l’entrata delle catacombe, sepolcreto paleocristiano che costituisce uno dei più affascinanti “misteri” dell’isola.

Le Catacombe

Alle catacombe, le più settentrionali rispetto a Roma, si accede da una piccola grotta vicino al porto.  Risalential  III-IV secolo vennero utilizzate come luogo di sepoltura dalle prime comunità cristiane che si insediarono sull'isola attirate dalla fertilità e ricchezza d'acqua.

Sono costituite da un fitto intreccio di gallerie basse con loculi coperti con lastre di pietra, su cui erano incisi i nomi dei defunti.
Sia pure spogliate lungo i secoli, soprattutto durante il periodo della pirateria, e spesso usate come magazzini o come vere e proprie discariche, grazie a recentissimi restauri si presentano oggi in buono ottimo stato di conservazione.

Il centro

Il paese si estende poi lungo Viale Regina Margherita; a sinistra la piazzetta della posta, la foresteria, la casa dell’Agronomo e quella del Ragioniere, a destra affacciati su cala Giovanna il molo d'attracco del traghetto, il campo da calcetto, il tennis, i giochi per i bimbi, la verde villa Literno, la scuola; tutti edifici che ci parlano di una comunità che qui ha vissuto dalla metà dell’ottocento fino al 1998.

Visita alla mostra fotografica

Prima di rientrare suggeriamo di visitare l'interessante mostra fotografica curata dall'Associazione per la difesa dell'Isola di Pianosa (onlus) e nata dalla volontà di alcuni ex pianosini di far conoscere la storia della comunità che l'abitava, promuovere la rinascita dell'isola e sensibilizzare sulla condizione del paese ormai in rovina e soggetto a frequenti crolli.

Il BAR-RISTORANTE

Sull’isola di Pianosa esiste un servizio di bar-ristorante a disposizione dei visitatori che possono usufruirne scegliendo tra varie opportunità che vanno dal semplice spuntino fino al pranzo completo.
Il locale, più che decoroso, garantisce ai visitatori un corretto rapporto qualità-prezzo nell'acquisto di cibi e bevande, inoltre mette gratuitamente a disposizione di tutti toilettes ed uno spazio ove è possibile lasciare piccoli bagagli per evitare di portarli con sé durante la visita.
La struttura è gestita dalla Cooperativa Sociale San Giacomo che dà lavoro a detenuti del carcere di Porto Azzurro che, usufruendo di un particolare regime di semi-libertà, ottenuto sulla base di criteri di buona condotta, scelgono questa esperienza lavorativa al termine della loro pena a conferma di un definitivo recupero alla vita normale.
Il bar-ristorante si trova nella zona del Paese, a circa duecento metri dal punto di sbarco dalla motonave, adiacente alla struttura che ospitò la Direzione della Colonia Penale Agricola.

L'area attrezzata

Adiacente al bar-ristorante i visitatori trovano un’area attrezzata con panche e tavoli in legno all’ombra di una piccola pineta.
Questo bello spazio, che si affaccia sul mare di Cala Giovanna, è fruibile sia per riposarsi tra una visita e l’altra che per consumare piacevoli pic-nic con la possibilità di integrare quanto portato con se acquistando vivande presso il bar-ristorante.

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pianosa La vacanza che qui vi proponiamo è un'esperienza fuori dal tempo reale: due giorni a Pianosa, pernottando sull'isola;  un'occasione da non perdere per tutti e soprattutto per chi ama vivere e visitare posti davvero unici. Passare una notte sull’isola di Pianosa è molto romantico e suggestivo.

Come arrivare

Durante i mesi estivi, con il traghetto di linea, 150 turisti al giorno possono sbarcare  e raggiungere Pianosa partendo al mattino da Marina da Marina di Campo e tornandovi la sera del giorno dopo. 

Non ci si deve aspettare di arrivare in un parco dei divertimenti con servizi e personale sempre pronto a soddisfare ogni bisogno, esiste il minimo indispensabile per consentire ai pochi turisti (intrusi) di passare una giornata in un luogo originale, di estrema bellezza e pieno di storia e di storie che è bello sentirsi raccontare.

Dove alloggiare

Sull'isola di Pianosa oltre a un piccolo ristorante bar, dal 2011 c’è anche un piccolo hotel di 10 camere, Casa Milena. Le camere sono piccole, ma graziose, arredate con mobili nuovi e ognuna con un colore diverso. Il prezzo per dormire una notte a Pianosa è di 50 € a persona compresa la colazione;  

NOTA: il prezzo di 90 € (+10 euro se vi fermate una sola notte) per la pensione completa sarà sufficiente per coprire tutta la vacanza che vi suggeriamo (e che prevede il pranzo al sacco all'arrivo).

Per Informazioni e Prenotazioni:

Hotel Milena
Coop San Giacomo di Pianosa
Sig.ra Giulia
Cell:(+39) 340.0689920
Tel:( +39) 392.8277945
Sito Ufficiale:
www.hotelpianosa.it
info@hotelpianosa.it

 

Primo giorno:

ore 10,15 - Partenza da Marina di Campo e arrivo a Pianosa alle ore 10,45.

Occorre prenotare sul traghetto la visita guidata del paese. 

 Check-in e deposito delle valige in Hotel.

ore 11,30 - Visita del paese accompagnati dalla Guida del parco: non solo è vietato girare liberamente per il paese durante il giorno, ma è comunque importante per conoscere il paese e la storia della comunità che l'abitava.

 Durata 1h15’  - costo 2013: 5 euro a persona

ore 13,00: Pranzo nell'area attrezzata che si affaccia sul mare di Cala Giovanna. Vi consigliamo di portare il pranzo al sacco.

ore 16,00: bagno a Cala Giovanna e visita alle zone del paese visitabili liberamente e della mostra fotografica)

ore 17,00: rientrano con il traghetto i turisti:

non ci sono abbastanza aggettivi per quantificare l'esperienza e la bellezza dell'isola dalle 17.00 alle 11 del giorno successivo , cioè il tempo trascorso nella massima tranquillità dopo la partenza dei turisti giornalieri. il silenzio, la pace,la natura, il mare.......è un paradiso dove puoi disintossicarti di un anno di stress, di clacson, di code in auto, di tv, di smog,di pregiudizi ecc.
Dedicato sopratutto a coloro che riescono ancora a rimanere sbalorditi osservando un cielo stellato che raramente capita di ammirare (Un ospite)

ore 20,00: Cena presso il bar ristorante gestito dalla Cooperativa San Giacomo.

ore 22,00: Passeggiata sotto le stelle in direzione del porticciolo.

Secondo giorno:

ore 7,00: Passeggiata verso Cala dei turchi aspettando l'alba.

ore 8,00: Colazione presso il bar ristorante gestito dalla Cooperativa San Giacomo.

ore 9,00: bagno a Cala Giovanna e visita museo archeologico nei pressi di Cala Giovanna.

ore 11.30: Mountain Bike - Passeggiando in bicicletta

L’unico modo per raggiungere e apprezzare appieno il territorio dell’isola di Pianosa. Attraversando facili e pianeggianti sentieri sarà possibile viaggiare dall'estrema punta Nord fino alle falesie della costa occidentale tra le diramazioni carcerarie dell’Agrippa, del Sembolello e del Giudice.

Durata 2h00’  - costo 2013: 17 euro a persona incluso il noleggio della bicicletta.

ore 14,00: Pranzo  presso il bar ristorante gestito dalla Cooperativa San Giacomo.

ore 16,00: visita alle catacombe.

ore 17,00: rientro con il traghetto.

pianosaVisitare il paese

Il paese, il porticciolo e il forte Teglia hanno un’architettura caratteristica, dovuta soprattutto al gusto eclettico del Cav. Ponticelli, uno dei primi direttori della colonia Penale agricola, uomo di grande cultura che ha diretto Pianosa per vent'anni.

 

 

 

Forte Teglia

L'edificio più antico è il forte Teglia. Napoleone Bonaparte, in esilio all'Elba, diede lo fece erigere sopra la collina antistante l’insenatura d’attracco per posizionarvi i cannoni e dare alloggio alla guarnigione che doveva vigilare sull'isola. Il forte in seguito ha subito ampliamenti e modifiche e lì dove una volta era istallato il cannone, ora una bianca statua della Madonna accoglie i viaggiatori.

Incamminandosi su per la strada si arriva alla Darsinetta (antico punto d’approdo usato dai romani) , sormontato dal Marzocco, pinnacolo di roccia bucato dall'erosione eolica. Dietro, separato da un breve tratto di mare, l’isolotto della Scola, 34 m di altitudine, abitato dall'uomo in epoca preistorica e ora sito di nidificazione delle Berte maggiori, familiarmente chiamato dagli elbani, per la sua forma, “il cappello del Prete”.

 Da Cala dei Turchi si vedono l’isola di Montecristo e il profilo basso della costa fino a Punta Secca, scendendo sugli scogli, in un masso, troviamo scolpita una croce Bizantina ricordo di un’epoca in cui il mar Tirreno era conteso tra la flotta cristiana e quella barbaresca.

Sopra a Cala dei Turchi, di fronte al Forte Teglia il cancello di un palazzo ottocentesco ci indica l’entrata delle catacombe, sepolcreto paleocristiano che costituisce uno dei più affascinanti “misteri” dell’isola.

Le Catacombe

Alle catacombe, le più settentrionali rispetto a Roma si accede da una piccola grotta vicino al porto.  Risalenti III-IV secolo vennero utilizzate, come luogo di sepoltura, dalle prime comunità cristiane che si insediarono sull'isola attirate dalla fertilità e ricchezza d'acqua.

Sono costituite da un fitto intreccio di gallerie basse con loculi coperti con lastre di pietra, su cui erano incisi i nomi dei defunti.
Sia pure spogliate lungo i secoli, soprattutto durante il periodo della pirateria, e spesso usate come magazzini o come vere e proprie discariche, grazie a recentissimi restauri si presentano oggi in buono ottimo stato di conservazione.

Il paese si estende poi lungo Viale Regina Margherita; a sinistra la piazzetta della posta, la foresteria, la casa dell’Agronomo e quella del Ragioniere, a destra affacciati su cala Giovanna il molo d'attracco del traghetto della Toremar, il campo da calcetto, il tennis, i giochi per i bimbi, la verde villa Literno, la scuola; tutti edifici che ci parlano di una comunità che qui ha vissuto dalla metà dell’ottocento fino al 1998.

La mostra fotografica

Suggeriamo di visitare l'interessante mostra fotografica curata dall'Associazione per la difesa dell'Isola di Pianosa (onlus) e nata dalla volontà di alcuni ex pianosini di far conoscere la storia della comunità che l'abitava, promuovere la rinascita dell'isola e sensibilizzare sulla condizione del paese ormai in rovina e soggetto a frequenti crolli.

pianosaEscursione in mountain bike

E' possibile noleggiare dalla cooperativa San Giacomo delle mountain bike per effettuare le escursioni.

In piccoli gruppi scortati e sorvegliati dalla Guida in bicicletta  si può attraversare tutta l'isola fino alla punta del Marchese: la più a nord, dove si trova, in uno stato di abbandono incredibile, il Sanatorio.

Dalla scogliera si può ammirare lo splendido Porto Romano, una baia con un mare trasparente di un colore smeraldo: i fondali sono rimasti intatti ed oggi tutta l'isola è fra i mari più incontaminati del Tirreno.

Al ritorno dal Marchese si costeggia la scogliera sul lato ovest e nei pressi del golfo delle Botte è possibile, scendendo verso il mare, arrivare ai resti dei lavatoi romani ancora abbastanza ben conservati.

Proseguendo si arriva in breve al cimitero: un luogo isolato di una tristezza unica.

Riprendendo il percorso si arriva alla punta del Pulpito e poi a quella del Libeccio da dove si gode un panorama unico sulla scogliera.

Proseguendo sulla strada sterrata si passa dalla cala della Ruta e poi dalla cala del Bruciato per arrivare alla cala S. Giovanni; anche qui sono presenti fossili marini.

Si torna al cancello d'ingresso della ex colonia penale che divideva l'isola (che abbiamo superato solo grazie alla presenza della guida) e si rientra nel piccolo borgo di Pianosa.

l'Hotel Milena

Una volta chiuso il penitenziario le strutture sono rimaste semi-abbandonate per molti anni, finché una cooperativa di ex detenuti (la Cooperativa San Giacomo) è riuscita a riattivare la vecchia foresteria della prigione, ricavandone, da Luglio 2011, un hotel che dispone di 10 camere doppie con bagno e 2 singole con bagno.

La struttura è gestita dalla Cooperativa Sociale San Giacomo che dà lavoro a detenuti del carcere di Porto Azzurro che, usufruendo di un particolare regime di semi-libertà ottenuto sulla base di criteri di buona condotta, scelgono questa esperienza lavorativa al termine della loro pena a conferma di un definitivo recupero alla vita normale.

Scrive Giulia della Cooperativa San Giacomo che gestisce l'Hotel Milena:
"L’isola di Pianosa è una vera perla che oggi viene apprezzata per la sua bellezza naturalistica e la tranquillità. Pernottare a Pianosa significa godersi l’Isola a pieno, il pomeriggio quando riparte la gita dei giornalieri si ritorna a respirare un senso di pace e senti l’isola come se fosse tua. Vivere lì qualche giorno è un po’ ritornare alle origini a quella semplicità che ormai è andata persa, ma che ognuno di noi dovrebbe ritrovare perché è quello che da un vero senso alla vita e ci fa apprezzare ciò che abbiamo. Una cliente mi chiese “in camera c’è la televisione?” Gli risposi: “in camera no ma sul porticciolo sì” lei perplessa mi disse: “ma come sul porticciolo?” Allora le spiegai che la sera dopo le 22:00 quando il ristorante chiude ci si reca sul porticciolo e un po’ con il chiarore della luna o con la luce dei lampioni o aiutandosi con una torcia si possono osservare dei pesci bellissimi! “Ecco” le dissi: “ questa è la televisione di Pianosa”. Non potete immaginare la bellezza del cielo di notte visto da li vi stupirete vi darà l'impressione di non aver mai visto tante stelle. Questo è dovuto all'assenza di inquinamento luminoso. Scrivo tutto questo per cercare di far capire al meglio, cosa uno si deve aspettare da quest’isola, se ci si va con lo spirito giusto è un angolo da sogno che vi entrerà nel cuore come è successo a me e a molti come me." Giulia

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