Portogallo

Reggia di Caserta

La città di Caserta è indissolubilmente legata alla sua Reggia, senza la quale probabilmente non sarebbe neppure esistita. Fino al 1752 infatti, anno in cui iniziarono i lavori per la costruzione della reggia, nel suogo in cui ora sorge la città esisteva solamente un piccolo borgo “La Torre”, acquistato dal re Carlo di Borbone dalla famiglia Caetani di Sermoneta. La città assunse il suo attuale nome dall’antica città di Caserta, posta su di un colle poco distante, e divenuta nel tempo Caserta vecchia. Con l’edificazione della reggia il borgo si trasformò in una città si trasformò in una città di corte, divenendo un importante centro per gli affari di stato, al punto da essere nominata capoluogo di provincia, sede diocesana, che ben presto si trasferì da Casertavecchia, e centro della vita di corte. La città continuò il suo periodo di prosperità anche sotto Ferdinando di Borbone, fu con la sconfitta dell’esercito borbonico a Volturno ad opera di Garibaldi che la città assieme al Regno delle due Sicilie venne annessa al Regno di Sardegna. Nel 1945 in città venne firmato l’atto di resa delle truppe germaniche alle forze italiane. La visita alla città di Caserta è essenzialmente legata alla visita alla Reggia, a Casertavecchia e al borgo reale di San Leucio, la città in se oltre al Duomo non offre spunti di visita.

Ufficio del Turismo: Palazzo Reale

Reggia di CasertaQuando:

Per godere al meglio della bellezza dei Giardini della Reggia e di Casertavecchia vi consigliamo di organizzare la vostra visita in primavera, in autunno o inverno, in estate il caldo e l’afa che generalmente attanagliano la città possono rendere la visita piuttosto difficoltosa anche all’interno del palazzo dove non esiste l’aria condizionata.

Tempo necessario:

Per una visita approfondita alla reggia ed ai giardini ci vogliono dalle 4 alle 5 ore, la visita a Casertavecchia richiede come minimo 1 ora come pure il Belvedere di San Leucio.

L’antico abitato aveva una pianta di forma rettangolare con due strade principali che l’attraversavano incrociandosi perpendicolarmente: il cardo, che congiunge la Porta Aurea con la Porta della Giustizia e il decumano che congiunge la porta della Sirena con la porta della Marina. Dopo la fine degli ultimi sono stati piantati cipressi, pini marittimi, oleandri, e cespi di rose che fioriscono in primavera ed in autunno .


Le Mura

Interrotte in corrispondenza delle 4 porte principali, le mura si estendono per una lunghezza di 4,5 chilometri, lungo i quali si aprono altre 47 porte minori. Costruite dai sibariti a doppia cortina con grandi blocchi squadrati vennero in seguito rafforzate dai lucani. Anticamente le mura disponevano di ben 28 torri a pianta quadrata e circolare andate quasi tutte distrutte.

Via Sacra

Era la via sulla quale si svolgevano le processioni religiose, tracciata già in epoca greca, venne lastricata in epoca romana con grossi blocchi di calcare e marciapiedi sopraelevati. La via con una larghezza di circa 9 metri venne riportata alla luce con gli scavi del 1907.

La Basilica

Eretto poco dopo la metà del VI a.C., rappresenta il tempio più antico di Paestum. Il ritrovamento al suo interno di statuette raffiguranti una dea nutrice aveva in un primo tempo fatto pensare fosse dedicato a Demetra, solo in seguito al rinvenimento di una stipe votiva ha permesso di stabilire che in realtà il tempio fosse dedicato ad Hera. Il tempio, in stile dorico, conserva quasi intatte le 9 colonne del fronte, il colonnato interno ed alcuni elementi lapidei mentre sono andati persi i muri della cella. Davanti al tempio era posto un grande altare con accanto un pozzo sacrificale ove venivano gettati i resti dei sacrifici.

PaestumTempio di Nettuno

Perfettamente allineato alla basilica il tempio è stato attribuito al dio Nettuno da studiosi del ‘700 anche se recenti studi portano a pensare che in realtà il tempio fosse dedicato ad Apollo. Si tratta del più grande e del meglio conservato tempio di tutta l’area archeologica. Considerato uno degli esempi meglio riusciti di architettura Dorica in Italia ed in Grecia, il tempio è posto su di un basamento sopraelevato da tre gradini, sul quale poggiano le 6 colonne frontali e 14 colonne dei lati lunghi. L’edificio costruito in travertino locale ha con il passare del tempo assunto una patina dorata che assume varie tonalità cromatiche a seconda dell’altezza del sole. Le 6 colonne di facciata sorreggono un poderoso architrave decorato, mentre l’interno è a tre navate scandite da un doppio ordine di colonne doriche.

Il Foro

Piazza di forma rettangolare, con una lunghezza di 150 metri ed una larghezza di 57 metri. Il foro si colloca dove precedentemente sorgeva l’agorà della città greca. Il foro era il luogo cittadino dedicato alle transazioni commerciali e alle votazioni. Ai lati della piazza si affacciavano edifici pubblici, religiosi ma anche botteghe artigiane. Tre lati della piazza erano ornati da un portico sopraelevato rispetto al livello della piazza.

L’Anfiteatro

Costruito tra il I e il II secolo a.C. in un’area occupata da una piscina, l’anfiteatro è stato solo parzialmente portato alla luce in quanto la restante parte è sepolta sotto la strada moderna.

PaestumL’Agorà Greca

Posto a nord del Foro e dell’Anfiteatro, questo luogo circolare appartenente al V secolo a.C., venne parzialmente cancellato in epoca romana.  In quest’area sorge però uno dei monumenti più interessanti ed enigmatici dell’antica città greca il “Sacello Ipogeo”. Si tratta di un locale lungo 4,40 metri largo 3,30 e altro 2,25 costruito con blocchi calcarei ed una copertura a doppio spiovente di lastre ricoperte in tegole d’argilla. Nel locale vennero ritrovati 5 spiedi di ferro avvolti in una coperta di lana ornata da una rete in cuoio, due anfore di bronzo colme di miele e un’anfora attica a figure nere. Il luogo, probabilmente dedicato al culto della divinità Hera, mantenne il suo carattere sacro anche in epoca romana.

Tempio di Cerere

Edificato intorno alla fine del VI secolo a.C. il tempio venne dedicato alla dea Athena, come dimostrano alcune statuette, testine della dea ed un frammento di vaso con il suo nome ritrovati all’interno del tempio. Il tempio, terzo per grandezza dell’intera area,  si contraddistingue dagli altri due per vari elementi caratteristici come il frontone alto e il fregio dorico composto da larghi blocchi di calcare. La pianta interna, che misura 32,88x14,54 metri, è molto più semplice rispetto agli altri. Recenti scavi hanno portato alla luce, nella zona antistante la facciata, di una zona dedicata ai sacrifici, resti di edifici greci molto più antichi del tempio stesso e il capitello di una colonna dorica votiva.

Museo Archeologico Nazionale

Il museo conserva reperti provenienti dagli scavi di Paestum, dalle necropoli e dal santuario di Hera Argiva rappresentando una tappa fondamentale per la conoscenza dell’arte della Magna Greca.  L’edificio che ospita il museo venne costruito nel 1952 all’interno della città antica. Inizialmente dotato di un’unica sala con forme che riproducevano il Thesauros del Santuario di Hera venne successivamente ampliato con l’aggiunta di sale intorno al giardino interno. Il museo è articolato in modo da spiegare e documentare l’evoluzione della città stessa,  ma anche la trasformazione della vita sociale, politica e religiosa. Non mancano documentazioni volte a spiegare la trasformazione della vita quotidiana, dell’arte e dell’artigianato. Il museo è articolato in varie sezioni:

- Romana
- Sculture del Santuario di Hera al Sele
- La Tomba del Tuffatore
- Le tombe dipinte del IV secolo a.C.

Ubicazione Museo: Via Magna Grecia 919 - Paestum
Orari: Museo tutti i giorni 8.30-19,30 – Area Archeologica 8,45 fino ad 1 ora prima del tramonto
Ingresso: biglietto cumulativo Museo + Area Archeologica 7€;
Sito Web    
Come arrivare: il sito è facilmente raggiungibile in macchina dall’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, da nord uscire a Battipaglia, da Sud uscire a Eboli e proseguire in entrambi i casi sulla SS18, all’altezza di Capaccio Scalo proseguire sulla Via Laura di Paestum (dopo circa 23 km dal casello di Battipaglia e 20 da quello di Eboli). Se si intende raggiungere il sito in treno è necessario prendere la linea Napoli-Reggio Calabria e cambiare a Salerno o a Battipaglia, con treni locali che portano a Paestum. Dalla costiera amalfitana, da Napoli e da altre località della costa in estate partono tour giornalieri per la visita al sito. Per informazioni rivolgersi ai vari uffici del turismo.
Quando:  Il sito può essere visitato  in qualsiasi periodo dell’anno in primavera ed in autunno il clima è decisamente più favorevole ma, se vi recate in estate vi consigliamo di arrivare al mattino presto oppure nel tardo pomeriggio, portate comunque con voi una bottiglietta d’acqua ed un cappello per il sole.

Campania - provincia di Salerno

 

Paestum è una vasta area archeologica dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1998, che si estende a 30 chilometri a Sud di Salerno, nella Piana del Sele. Attualmente con i suoi circa 245.000 visitatori annui rappresenta uno dei siti più visitati d’Italia.

Il sito archeologico è attualmente considerato un importantissima testimonianza architettonica e artistica della Magna Grecia, che in quest’area aveva una delle sue più importanti e floride colonie dell’Italia meridionale. Conosciuta con il nome di Poseidonia,  in quanto dedicata al dio del mare Poseidone, non si hanno notizie certe sulla sua fondazione,  anche se si presume sia avvenuta intorno al VII secolo a.C. ad opera di coloni greci di Sibari. Fu tra il 560 a.C. e il 440 a.C. che la polis godette del  suo periodo di massimo splendore. Tra il 420 e il 410 a.C. i Lucani presero il dominio sulla città, chiamandola Paistom, mentre nel 273 a.C. Roma vi insediò una propria colonia chiamandola Paestum dotandola di terme, un anfiteatro ed un foro. Paestum, sempre fedele a Roma, ricoprì un ruolo molto importante durante la I e la II Guerra Punica. A causa di un progressivo impaludamento, del suo clima malsano e della difficoltà nel difenderla, i suoi abitanti lasciarono definitivamente la città nel VIII secolo d.C.  Abbandonata ad un lungo oblio e decantata solamente da alcuni poeti, che però non ne conoscevano effettiva ubicazione, venne riscoperta grazie a Carlo Borbone che decidendo di costruire la SS18, tagliò esattamente in due l’anfiteatro. Nonostante il grande interesse suscitato dalla scoperta i primi scavi cominciarono solamente nel 1907 protraendosi fino al 1914, altri scavi si svolsero tra il 1925 e il 1938 mentre gli ultimi scavi avvennero nel 1954 quando venne scoperto anche il famoso sacello sotterraneo.

 

Ubicazione: Villareggia (TO)

Pump VillaA Villareggia c'è la pump track più grande d'Italia

che cosa è una Pump Track? 

Innanzitutto, perchè il femminile ? Semplice perchè è tutta a curve, è “popputa” via una “roll” un'altra e così ancora sino alla parabolica che rilancia su altre “rolls”, qualcuna piccola altre più giganti e perchè no, ogni tanto un “table” o un doppio ci sta proprio bene...

E' nata da una “malsana” quanto appropriata ideona di un gruppo di Downhiller anglosassoni che volevano potersi allenare vicino casa senza doversi sorbire chilometri a nastro per trovare delle piste degne di nota... All'inizio erano costruite nei cortili con picco e pala poi, evolvendosi le esigenze, senza al minimo un “bob-cat”, oggi non si inizia nemmeno...

E' un percorso ad anello con gobbe “rolls” e curve paraboliche dove si procede senza pedalare, sfruttando il movimento  verso l'alto avanti e verso il basso in centro, mai indietro, del biker.

La “Pump Track” è utile perché in uno spazio ristretto si possono provare all'infinito “tricks” migliorando la tecnica di esecuzione, inoltre anche se ai non addetti ai lavori potrebbe apparire ripetitivo, permette di sviluppare una coordinazione motoria notevole: si allenano  i riflessi facendo acquisire una consapevolezza del proprio movimento corporeo sull'attrezzo negli spazi stretti e ad alta velocità … Didatticamente VALIDISSIMO !

Le pump track servono a mantenersi in forma ... infatti al PUMP VILLA più che ai ciclisti incalliti si guarda avanti agli appassionati di Fitnessche già praticano la corsa, la zumba e la palestra, la pump track negli USA è già utilizzata dai personal trainer come strumento divertente per "far stare bene" ... Benessere in ambiente outdoor con molto divertimento questo potrebbe essere il riassunto per chi vede la PT dal lato fitness.... Tecnica, fiato e divertimento per chi la intende come strumento di allenamento sportivo... Vedetela come vi pare l'importante è che veniate a provarla.... vi piacerà

Orari: mar giov 12:00 14:30 sab dom tutto il giorno
Ingresso:  10 euro la prima volta (compresa la tessera affiliazione ASD FLOWERBIKE che gestisce la struttura) - dalla seconda volta in poi 5 euro
Abbonamento: 20 corse 80 euro - annuale 120 euro - under 18 abbonamento annuale 100 euro

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Abbazia di ValviscioloL’abbazia è situata nel comune di Sermoneta, sulle pendici del monte Corvino. Le origine dell’abbazia sono tuttora ignote, ma si pensa venne fondata intorno al X secolo dai monaci basiliani, distrutta, venne ricostruita intorno al XIII secolo dai cavalieri templari. L’abbazia, inizialmente dedicata a San Pietro, venne in seguito dedicata anche a San Paolo. La chiesa eretta nel 1240 è di forme gotiche, da notare la croce scolpita sul rosone, tipica dei templari. L’interno è a tre navate divise da colonne rettangolari; all’esterno della chiesa vi è il chiostro a pianta quadrata, al centro del quale è posta una cisterna. Intorno alla cisterna è stato disegnato un giardino, separato dalla navata da colonnine doppie e capitelli decorati a motivi floreali. Sul chiostro si aprono la sala capitolare, a due navate, divise da colonne, e il refettorio, a una navata, dove i monaci mangiavano ascoltando le letture. Nel dispensario ha ora sede la Galleria Stanislaoo White.Abbazia di Valvisciolo

 

 

Coordinate GPS: 41.5680457, 12.981189099999938
Orari: tutti i giorni 9-12 e 16 al tramonto
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BassianoBassiano

Con una deviazione di circa 6 chilometri partendo dal parcheggio dell'abbazia potrete raggiungere il borgo di Bassiano famoso per la produzione di prosciutto crudo. La strada costeggiata dalla folta vegetazione dei Monti Lepini offre bellissimi panorami sulla pianura sottostante, sul Monte Circeo, fino al mare. Il borgo è di origini molto antiche, pare infatti che la sua storia abbia inizio nel X secolo quando un gruppo di pastori e contadini vi si rifugiò per sfuggire alle scorrerie dei barbari. Bassiano conserva la tipica struttura medioevale con una cinta muraria fatta erigere dalla famiglia Caetani nel XIII secolo, nella quale si aprono tre porte di accesso al borgo antico, Porta Nuova è la principale dalla cui terrazza panoramiche si gode di un bellissimo paesaggio. Il borgo antico è un intricato dedalo di viuzze lastricate in pietra, scalette e passaggi voltati che culminano nella piccola piazzetta dove troneggia la chiesa di Sant'Erasmo, costruita nel XII secolo e dedicata al Vescovo di Formia. Caratteristiche sono le case torri in pietra che si affacciano sulle strette vie del centro storico. Se giungete a Bassiano verso l'ora di pranzo o di cena vi sarà impossibile resistere alla tentazione di entrare in una delle numerose trattorie o paninoteche.

 

Bassiano

Prosciutto Crudo

Il prosciutto crudo di Bassiano è ritenuto uno dei più gustosi insaccati del Lazio, che non ha nulla da invidiare ai più celebri prosciutti di Parma e San Daniele del Friuli. Particolarità del prosciutto è l'aromatizzazione che avviene tramite una salsa a base di vino bianco, aglio, pepe e altri ingredienti tenuti segreti ma, tramandati di generazione in generazione. Dopo l'aromatizzazione segue una lieve affumicatura su legno di faggio, che precede quello che sarà il lento fenomeno di stagionatura.Prosciutto Crudo Altra particolarità del prosciutto di Bassiano è appunto la stagionatura, che grazie al clima asciutto, ventilato e senza grossi sbalzi di temperatura, avviene in maniera naturale senza l'ausilio di stufe di forzatura. Il risultato è un prosciutto dal colore rosso-rosa, dal sapore intenso, con una salatura equilibrata. Ogni anno l'ultima domenica di luglio si festeggia la Sagra del Prosciutto.

Abbazia di MontecassinoEmblema della città di Cassino e dell'opera benedettina l’abbazia sorge in cima al monte Cairo a circa 520 metri di altezza, dominando dall'alto la città e la pianura circostante. Venne fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia, nel luogo in cui anticamente sorgevano un'antica torre ed un tempio dedicato ad Apollo.  Fu in questo luogo di pace e meditazione che il Santo scrisse le regole dell’ordine, da cui deriva il motto “ora et labora et lege”. Secondo queste regole i monaci erano tenuti a cantare le lodi al Signore, a studiare e a praticare lavori manuali, dedicando particolare attenzione alla spiritualità e alla convivenza. Grazie appunto alla regola dell’obbligo al lavoro manuale, a Montecassino si sviluppò l’arte della copiatura dei testi, ciò permise l’accumulo di un notevole patrimonio artistico, la cui importanza è ora famosa a livello internazionale. Nella Biblioteca, nominata monumento nazionale, sono tuttora conservate preziosissime opere tra le quali 40.000 pergamene, codici, manoscritti e incunaboli del 400.

Abbazia di MontecassinoLa storia dell'Abbazia è segnata da una serie di distruzioni e ricostruzioni a partire dal 577 d.C. quando venne distrutta per la prima volta dai Longobardi, ricostruita intorno al 717,  venne distrutta una seconda volta dai Saraceni nell'883, nel 949 venne ricostruita su volere di papa Agapito. Durante tutto il medioevo visse un lungo periodo di calma e prosperità divenendo un vivacissimo polo culturale e religioso, grazie anche all'impegno dei suoi abati tra il quali Desiderio, meglio conosciuto come papa Vittore III, che ornò l'abbazia di preziosissimi affreschi e mosaici. Sfortunatamente nel 1349 l'abbazia venne nuovamente distrutta da un violento terremoto per essere nuovamente ricostruita nel 1366, quando assunse l'aspetto di un monumento barocco napoletano. Il momento peggiore della storia dell'abbazia avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale quando fu teatro di una delle più sanguinose battaglie che si possano ricordare. La battaglia si protrasse da gennaio del 1944 fino a maggio dello stesso anno, durante questo periodo le truppe tedesche e quelle alleate si scontrarono ripetutamente, le prime per difendere la famosa linea Gustav, le seconde per effettuare uno sfondamento verso Roma. Abbazia di MontecassinoDurante la battaglia morirono migliaia di militari e di civili, mentre l'abbazia venne rasa al suolo dalle bombe delle truppe alleate, che sospettarono erroneamente la presenza di battaglioni tedeschi. Ben 142 bombardieri pesanti e 114 bombardieri medi scagliarono le loro bombe sopra l'abbazia rendendola, nel giro di 3 ore, un cumulo di macerie. Durante questo periodo tutt'intorno all'abbazia sorsero cimiteri per la sepoltura delle salme di civili che di militari, tra di essi il Cimitero Polacco, il Cimitero Inglese, il Cimitero Tedesco.  In base a vecchi disegni l'intera struttura venne nuovamente ricostruita.


Nelle forme attuali l’abbazia si sviluppa attorno a tre chiostri tra loro comunicanti, nel chiostro d'ingresso era posto l'antico oratorio, qui vi morì San Benedetto dopo aver ricevuto la comunione. L'episodio è ricordato dalla scultura bronzea posta al centro del giardino. Nel chiostro mediano detto del Bramante, prevale l'architettura dell'architetto di San Pietro, al centro troviamo un pozzo ottagonale mentre ai piedi della scalinata spiccano le statue marmoree di San Benedetto e Santa Scolastica, il portico del chiorsto è ornato da una raffinata loggia detta del "Paradiso", da qui si gode di uno spettacolare panorama sulla valle del Liri. Abbazia di MontecassinoLa bella scalinata conduce al chiostro dei Benefattori, costruito intorno al 1512 su disegno di Antonio Sangallo il giovane, dove trovano dimora una serie di statue marmoree dedicate a personaggi illustri che hanno operato per il bene del monastero. Dal chiostro superiore si entra nella basilica, il cui interno è stato ricostruito su disegni del 700. L’interno, a tre navate, è ornato da stucchi dorati e marmi policromi nella cripta sottostante l’altare maggiore sono conservate le spoglie di San Benedetto e di Santa Scolastica. 

L’abbazia, tra le più famose al mondo, viene visitata ogni anno da migliaia di pellegrini, all’interno sono d’obbligo un atteggiamento e un abbigliamento  adeguato, è vietato l'ingresso con spalle scoperte, pantaloncini o gonne troppo corte. L'abbazia propone coinvolgenti percorsi per i ragazzi uniti a laboratori didattici.

Abbazia di MontecassinoL'abbazia è tranquillamente raggiungibile da Cassino, prendendo Via Montecassino, sia in macchina, in camper o con autobus privati, la via si snoda con tornanti in salita per 9 chilometri, in cima si trovano ampi parcheggi a pagamento

 
Orari: tutti i giorni 8,30-12,30 e 15,30-17 (18 ora legale)
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Coordinate GPS: 41.490531, 13.813843099999985

Harry PotterTratto dall'omonimo romanzo di J.K Rowling il film è stato girato nel 2010 e diretto da David Yates, è stato distribuito dalla famosa casa Warner Bros. La pellicola vede Harry ormai adolescente abbandonare la scuola di Hogwarts  per cercare e distruggere gli horcrux oggetti in cui con una potente magia Lord Voldemort ha imprigionato una parte della propria anima. Nel film Harry Potter rappresenta l'ultima opportunità che ha il mondo buono della magia di sconfiggere la magia oscura di Lord Voldemort con i suoi Mangiamorte.

Interpreti:

Daniel Radcliffe: Harry Potter
Emma Watson: Hermione
Rupert Grint: Ron
Ralph Fiennes: Lord Voldemort
Bonnie Wright: Ginny Weasle
Matthew David Lewis: Neville Paciok
Michael Gambon: Albus Silente

Harry PotterTratto dall'omonimo romanzo di J.K Rowling il film è stato girato nel 2009 e, come per i precedenti, diretto da David Yates, è stato distribuito dalla famosa casa Warner Bros. L'anteprima mondiale è avvenuta il 12 Luglio al Griffoni Film Festival, mentre l'anteprima italiana è avvenuta a l'Aquila due giorni dopo il devastante terremoto, come iniziativa di solidarietà verso gli adolescenti colpiti dalla tragedia. La pellicola vede Harry ormai al suo sesto anno scolastico lottare contro la sempre più diffusa magia oscura e i mangiamorte di Lord Voldemort che provocano disagi anche nel mondo dei babbani con la distruzione del Millenium Bridge e di numerose case.

Interpreti:

Daniel Radcliffe: Harry Potter
Emma Watson: Hermione
Rupert Grint: Ron
Mattew Lewis: Neville Paciok
Alan Rickman: Severus Piton
Tom Felton: Draco Malfoy
Michael Gambon: Albus Silente

Harry PotterTratto dall'omonimo romanzo di J.K Rowling il film è stato girato nel 2007 e, al contrario dei precedenti, viene diretto da David Yates. L'anteprima mondiale è avvenuta il 3 Luglio a Londra, mentre l'anteprima italiana è avvenuta il 10 Luglio in occasione della 37 edizione del Griffoni film festival. La pellicola vede Harry impegnato a lottare contro i dissennatori che attaccano sia Harry che il cugino Dudley nella casa degli zii. Dopo l'attacco e una strillettera da parte del Ministero della Magia Harry è costretto a trasferirsi a casa di Sirius Black.

Interpreti:

Daniel Radcliffe: Harry Potter
Emma Watson: Hermione
Rupert Grint: Ron
Mattew Lewis: Neville Paciok
Imelda Staunton: Dolores Umbridge
Alan Rickman: Severus Piton
Tom Felton: Draco Malfoy
Michael Gambon: Albus Silente

Harry PotterTratto dall'omonimo romanzo di J.K Rowling il film è stato girato nel 2005 ed è stato diretto da Mike Newell. Nel film Harry, al suo quarto anno di scuola, ha una visione in cui vede Lord Voldemort debole, con sembianze semi-umane assieme ci sono Codalisca e un uomo sconosciuto a cui Lord Voldemort ordina di catturare il ragazzo. Il film nel 2006 è stato canditato al premio Oscar come migliore scenografia

Interpreti:

Daniel Radcliffe: Harry Potter
Emma Watson: Hermione
Rupert Grint: Ron
Mattew Lewis: Neville Paciok
Imelda Staunton: Dolores Umbridge
Alan Rickman: Severus Piton
Tom Felton: Draco Malfoy
Michael Gambon: Albus Silente
Brendan Gleeson: Alastor Moody

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