Soggetto principale della festa è l'uovo, da sempre simbolo d'eccellenza della Pasqua, in quanto rappresentazione di vita e resurrezione. A Fiorenzuola, nel giorno di Pasqua, dopo la Santa Messa, tutta la popolazione partecipa alla tradizionale battaglia, che consiste nel rompere la punta (ponta) e il fondo (l'cull) dell'uovo sodo dell'avversario. Si inizia facendo punta contro punta, poi si passa a fondo contro fondo e chi vince cede l'uovo all'avversario passando ad un'altra sfida. Si aggiudica il premio colui che sconfigge tutti gli avversari.
Nei dintorni potete visitare Piacenza con il suo ducato, Cremona oppure spingervi fino al Lago di Garda
La rievocazione storico-religiosa della Passione di Cristo ha origini molto antiche, e vede coinvolta l'intera popolazione cittadina. La prima rappresentazione avvenne nel 1879 sotto la guida liturgica del Capitolo Collegiale di Santa Maria Assunta. La processione officiata dai Frati Minori Conventuali partiva e ritornava alla chiesa di San Carlo Borromeo. Oggi la rappresentazione avviene ad opera dell'associazione Pro-Venerdì Santo ma per il resto nulla è cambiato. Al calar della sera, dopo il rito della "Desolata", inizia la processione con la partecipazione del clero, delle confraternite e del popolo cittadino.
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Si tratta di un rito molto coinvolgente, organizzato fin dal XVI sec. dalla Arciconfraternita di San Filippo Neri. L'evento si svolge nel giorno in cui Gesù consumò la sua ultima cena in compagnia dei 12 Apostoli, tra i quali uno lo tradirà. E' appunto il Tradimento l'atto oggetto della processione dei Confratelli, i quali abbigliati in lunghe tonache nere con cappuccio e ornati da medaglioni rappresentanti simboli di morte, sfilano per le vie della città in segno di penitenza. La processione si svolge alla tenue luce di torce e lanterne accompagnati da tristi melodie opera di maestri come Masciangelo, Bellini e Ravazzoni e musiche sacre suonate dalla Banda. Al centro del corteo è il "Cireneo" che sfila incappucciato, a piedi nudi, portando sulle spalle la croce del Calvario, l'identità del Cireneo è conosciuta solamente dal Priore della Confraternita.
Sempre a Lanciano la Domenica di Pasqua si svolge invece il Rito della Resurrezione o Incontro dei Santi (Piazza Plebiscito) ove avviene l'incontro tra la statua della Madonna, la Statua di Gesù e di San Giovanni ognuna trasportata dalle rispettive confraternite. Giunta alla piazza per ben tre volte i confratelli cercano di convincere la Madonna della resurrezione di Cristo riuscendovi solamente al terzo tentativo. Alla vista di Gesù risorto, la Madonna lascia cadere il suo manto nero, per ricoprirsi di un abito bianco e verde tra il volo di decine di colombe bianche, colpi di mortaretti e il suono delle campane.
I riti della settimana santa rappresentano un'ottima occasione per visitare le terre dei trabucchi
La rappresentazione della Passione di Cristo avviene grazie all'impegno ed alla dedizione dell'associazione "Un Grup di Amis". Inizialmente consisteva nella rappresentazione di quadri viventi riguardanti scene della Via Crucis dislocate lungo le vie del paese, solo in un secondo momento si è passati ad una rappresentazione sul Piazzale della Chiesa, mentre ai giorni nostri ha trovato definitiva collocazione sulle colline che sovrastano l'abitato. Non si tratta di una rappresentazione itinerante, ma di una rappresentazione che si svolge in uno scenario delimitato, dove è possibile trovare posti a sedere.
Una processione veramente suggestiva che vede l'impegno di oltre 100 figuranti vestiti in abito d'epoca, che partendo dal sagrato della chiesa di San Matteo, dove si svolgono le prime scene, sale al Santuario di San Francesco da Paola, quasi una salita al Golgota, alla fine della quale avviene la crocifissione. La Passione di Revine ha una tradizione che parte dal lontano 1929 quando venne messa in scena per la prima volta, da allora tranne una breve interruzione è sempre stata proposta al pubblico in uno scenario veramente suggestivo
Revine è un piccolo borgo posto su due piccoli laghi di origine glaciale il lago di S.Maria e il Lago di San Giorgio, degne di nota sono il suo castello, i caratteristici portici, le piccole borgate e le case in pietra. A poca distanza sorge il Parco Archeologico Didattico del Livelet con il suo villaggio palafitticolo. Se avete un po di tempo a disposizione non mancate una visita a Treviso
La rappresentazione è organizzata dalla ProLoco di Dervio, in collaborazione con le ProLoco di Bellano, Lierna e Mandello. La rievocazione storica coinvolge l'intera popolazione con personaggi in costume.
La partecipazione alla Passione può essere inserita in un più ampio percorso intorno al Lago di Como alla scoperta delle città di Lecco, Bellagio, dell'Abbazia Cluniacense di Santa Maria di Piona, Colico e Como.
La Corsa della torta è un gara podistica che si disputa il giorno di Pasqua fra i giovani scapoli oleggesi.
La corsa vuole essere la rievocazione di un evento storico-popolare, che affonda le sue radici lontano nel tempo, quando la città era costituita da un castello con intorno un picco borgo protetto da possenti mura. Secondo la leggenda truppe straniere avevano assediato il borgo per farne razzia, gli abitanti, ben difesi dalle mura, resistettero a lungo. Il capitano delle truppe straniere, vedendo i suoi soldati ormai allo stremo delle forze, sfidò i giovani del borgo in una gara di corsa. La gara si svolse appena fuori le mura del castello nel "Prato delle Torte", e venne vinta dai giovani del luogo, che riuscirono così a liberare la città dall'assedio. Ancora oggi la gara è riservata solamente a giovani celibi, e si svolge la Domenica delle Palme, mentre nel giorno di Pasqua si festeggia l'arrivo dei Signori in Città con un grande corteo storico. Anche la manifestazione della Domenica di Pasqua, vuole essere una rievocazione storica della visita di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, che accompagnati dal Bavara, vennero in visita alla città per vedere il bozzetto della surrezione di Cristo da dipingere nella Basilica di San Michele. Per maggiori dettagli sulla manifestazione 2016 visitare il sito del Comune
La manifestazione, di origine orientale, vuole essere la rievocazione dell'ingresso nella città di Gerusalemme di Gesù. La mattina della Domenica delle Palme 12 ragazzi, che rappresentano i 12 apostoli, vestiti con tuniche rigorosamente bianche e portando in mano lunghi ramoscelli di ulivo, accompagnano in processione un chierichetto sul dorso di un asino, che rappresenta Gesù. L'asino viene precedentemente bardato a festa con fiori e ornamenti. L'inizio del corteo viene salutato dal suono delle campane, mentre il chierichetto, benedice gli astanti al suo passaggio. Il corteo fa ben cinque soste nelle principali chiese cittadine, fermandosi poi, per la benedizione finale, nella piazza antistante la chiesa madre.
La processione rappresenta l'occasione per visitare lo splendido borgo di Caccamo con il suo antico castello ed assaggiare il Panacena, particolare tipo di pane-dolce.
Ricchissima di eventi è la passione itinerante che si svolge quest'anno al Borgo di Sumirago. Giunta oramai alla sua XV edizione, la Passione è organizzata dal gruppo Non Solo Teatro in collaborazione con il suo folto gruppo di affezionati, ed ogni anno si svolge in uno dei paesi della diocesi di Azzate. Grazie alla bravura degli otre 300 figuranti ed agli splendidi costumi, la rievocazione della Passione e della Morte di Gesù ha un forte impatto emotivo sul pubblico che si fa ogni anno più numeroso. L'evento inizia con la rappresentazione dell'ultima cena Giovedì 22 Marzo, Passione Domenica 25 Marzo
Una tradizione unica su tutto l'arco alpino, che si rifà ad antichi riti pagani legati alla pastorizia ed all'agricoltura, adottati nel corso dei secoli dalla tradizione popolare religiosa. In passato si trattava di un vero e proprio rito propiziatorio, volto a scacciare l'inverno e ad accogliere la bella stagione, con i suoi doni. Il rito avveniva la mattina di Pasqua attraverso l'abbrustolimento e la distribuzione al popolo di un agnello precedentemente benedetto. Oggi i Pasquali rappresentano una competizione tra i cinque rioni in cui è suddivisa la città. Su delle "barelle" vengono costruiti dei veri e propri carri allegorici, che poi vengono fatti sfilare per le vie cittadine portati rigorosamente in spalla. Assieme ai cinque Pasquali, rappresentanti i rioni, ne sfilano altri costruiti da ragazzi e bambini. La sfilata avviene rigorosamente in abiti tradizionali.
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Lo Scoppio delle Quarantane è solamente l'evento conclusivo di una serie di manifestazioni che si svolgono a Ruvo di Puglia durante la Settimana Santa. Si inizia il Martedì Grasso con l'appesa delle Quarantane nelle vie della città, in genere vengono fatte penzolare tra un balcone e l'altro. La Quaratana, il cui nome deriva appunto dai quaranta giorni in cui rimangono appese in attesa della Pasqua, rappresenta la moglie del carnevale, è vestita obbligatoriamente con un cappotto nero, una lunga gonna nera e un fazzoletto in testa, in mano porta un fuso a simboleggiare il lavoro femminile e nell'altra porta un'arancia, simbolo dell'inverno, nella quale vengono conficcate 7 piume di gallina. Ogni piuma rappresenta una settimana che separa dalla Pasqua, ogni domenica ne viene tolta una. I festeggiamenti pasquali cominciano il venerdì che precede la Domenica delle Palme con la Processione della Desolata, seguono, nella notte tra mercoledì e giovedì, La Processione degli Otto Santi, il venerdì santo quella dei Misteri e il sabato quella della Pietà. La Domenica durante la Processione di Gesù Risorto, dopo il passaggio della processione, avviane l'abbruciamento della Quarantane precedentemente riempite di mortaretti.
Non mancano davvero le occasioni per visitare la splendida città nella Settimana Santa ma se volete altre idee consultate il nostro itinerario Da Barletta a Matera
Erto e Casso due piccoli borghi, che formano un unico comune, posti nella sfortunata valle del Vajont nell'alta Valcellina. Erto, per la sua architettura di montagna, così semplice e al contempo straordinaria, nel 1976 è stato dichiarato “monumento nazionale”. Nonostante i tratti che li contraddistinguono i due paesi sono accomunati da una forte tradizione religiosa che sfocia in rievocazioni e feste, la più famosa, che attira ogni anno migliaia di visitatori è il “Veindre Seint”. Dalla metà del 1600, ogni anno il Venerdì Santo, si svolge a Erto una rappresentazione, in abiti romani, della passione e morte di Cristo. Secondo la tradizione popolare la rievocazione ha origine da un voto fatto dagli Ertani per essere risparmiati dalla tremenda epidemia di peste, che si diffuse nella Valle del Piave nel 1631. Erto, forse grazie alla sua posizione isolata, venne risparmiata dall'epidemia, così da allora ogni anno in segno di ringraziamento si svolge la rievocazione. Location della rappresentazione è un piccolo anfiteatro naturale, al centro del quale sorge la chiesetta di San Rocco. E' il rullo dei tamburi, “Tamburins”, a precedere fin dal pomeriggio, con la processione sacra, la Passione di Cristo. Durante la processione pomeridiana, il più anziano del villaggio, reggendo un’asta sormontata da un gallo di legno, precede una persona la cui identità rimane ignota. L'ignoto, vestito con un saio bianco con cappuccio e scalzo porta sulle spalle il Crocifisso del Brustolon. La rappresentazione partendo dalle strette vie del centro abitato si snoda verso la chiesa di San Rocco, dove avviene la rappresentazione della passione. Sono oltre cinquanta gli attori, denominati “Cagnudei” o Giudei, che partecipano alla rappresentazione. Dopo un sommario processo Gesù sale al Calvario mentre legionari con torce scortano Caifa con i Sacerdoti, gli anziani e Pilato. Durante il tragitto la plebe continua a insultare Gesù. Giunti ad uno spiazzo sul colle avviene la crocifissione.
La Passione rappresenta l'occasione per la visita ai due borghi che assieme ad altri quattro costituiscono il territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, dove è stato progettato il sentiero interattivo "Erto e i Luoghi del Vajont", vera e propria guida sempre a disposizione del turista, lungo i punti che dalla diga del Vajont si snodano fino a raggiungere l’abitato di Erto. L'intero territorio offre poi affascinanti escursioni in una natura incontaminata all'avvistamento di marmotte, tassi, camosci, caprioli, aquile, cervi e anche qualche esemplare di stambecco.
Lo scoppio del carro e il volo della colombina si tengono, come vuole la tradizione, tutti gli anni la mattina della domenica di Pasqua. Le origini della festa risalgono al 1100, quando, Pazzino de' Pazzi rientrò a Firenze dalle crociate in Terra Santa con tre scaglie di pietra appartenenti al Santo Sepolcro. Le pietra dovevano servire ad accendere il fuoco santo della resurrezione e portarlo, tramite un carro, nelle case dei fiorentini. Dal 1500 il fuoco viene acceso da un razzo con le sembianze di un piccione che partendo dall'interno del Duomo esce sull'antistante piazza, accende il carro o brindellone e ripercorre il tragitto al contrario rientrando in duomo. La tradizione vuole che se la colombina non rientra il raccolto dell'anno andrà male. Lo scoppio del carro, viene preceduto da una cerimonia che inizia con lo strofinamento delle pietre focaie di Pazzino da parte di un prete di Firenze, le scintille delle pietre accendono la Candela Pasquale, che a sua volta viene utilizzata per accendere dei carboni posti in un contenitore sul carro. Questo momento segna l'inizio della processione per le vie della città accompagnata da rulli di tamburi, sbandieratori in costume d'epoca, funzionari cittadini e rappresentanti del clero. La processione poi ritorna in Piazza Duomo, dove il Fuoco Santo viene consegnato all'Arcivescovo. Dopo la messa, che si svolge all'interno del Duomo cittadino, il carro, ben imbottito di fuochi d'artificio, viene fatto esplodere.
La rappresentazione rappresenta un ottimo spunto per visitare la splendida città di Firenze (vai alla guida)