Piccolo borgo dei Colli Romani conosciuto soprattutto per la sua Infiorata che si svolge ogni anno in occasione della festività del Corpus Domini. Durante 'Infiorata via Italo Belardi che collega la piazza principale del paese alla chiesa di Santa Maria della Cima viene completamente ricoperta da un tappeto floreale composto da 13 quadri.
Il borgo, di antiche origini romane, ospitò un insediamento saraceno al quale viene legato la produzione della canapa. Il suo sviluppo come centro abitato avviene però in epoca medioevale quando Papa Anastasio IV donò ai cistercensi l'abbazia di Sant'Anastasio delle acque Salvie. In seguito i cistercensi edificarono un castello fortificato attorno al quale sorsero umili abitazioni. A partire dalla fine del 1300 il borgo passò alternativamente sotto il dominio dei cistercensi degli Orsini e dei Savelli.
Da Vedere:
Borgo Medioevale - è la parte più antica della città posto all'interno di mura fortificate intorno alla chiesa di santa Maria della Cima e Palazzo Sforza Cesarini
Palazzo Sforza-Cesarini - costruito su volere del cardinale Rodrigo Borgia che qui vi abitò in qualità di Vice Cancelliere della Chiesa. Successivamente il Palazzo venne acquistato, assieme al borgo medioevale dalla famiglia Cesarini. Le attuali fattezze dell'edificio e lo splendido giardino si devono ad importanti lavori effettuati su volere dei coniugi Lorenzo Sforza Cesarini e Caroline Shirley dagli architetti Ludovico e Domenico Gregorin. Nel 1998 il palazzo con annesso giardino venne acquistato dal comune di Genzano che dopo importanti lavori lo ha aperto al pubblico. da notare la presenza delle Olmate viali lunghi e diritti fiancheggiati da alberi che collegano i punti di principale interesse cittadino.
Parco Sforza-Cesarini - unico nel suo genere tra i palazzi dei colli romani, il giardino venne dedicato dal Duca Lorenzo Sforza Cesarini alla moglie Caroline di origini inglesi. Il parco con le sue particolari ambientazioni da Genano di roma arriva fino alle sponde del Lago di Nemi. Passeggiando al suo interno si gode di un paesaggio unico e magico dove laghetti, vasche e piccoli canali si insinuano all'interno di grotte naturali. Accanto a piante autoctone si possono ammirare piante esotiche quali Cedri del Libano, Sequoie e Lecci. Di particolare suggestioni sono poi gli scorci panoramici che si godono in vari punti del parco.
Chiesa della Santissima Trinità - edificata tra il 1780 e il 1801 in stile neoclassico dispone di un interno a croce latina è suddiviso in tre navate in quella centrale si trova l'altare maggiore mentre in quelle laterali si trovano ben 10 altari minori. Nella facciata si riconoscono due ordini: lo ionico nella parte superiore e il tuscanico nella parte inferiore.
Santuario di Santa Maria della Cima - edificato nel XIII secolo subì importanti lavori di restauro tra il 1636 e il 1650. Per secoli la chiesa più importante della città tanto da essere definita "Duomo Vecchio" costituisce il punto di partenza della processione dell'Infiorata che si svolge durante la festività del Corpus Domini. Nella facciata si riconosce una fusione tra lo stile ionico e barocco, mentre l'interno è a unica navata con tre altari e quattro cappelle laterali.
Definito da papa Pio II "il domicilio delle muse e delle ninfe" e da George Byron "un ombelico nei colli boscosi" il borgo è posto all'interno del Parco Regionale dei Castelli Romani. Di origini medioevali, con le sue variopinte casupole poste le une sopra le altre, offre al turista un'immagine da cartolina, tanto da essere stato annoverato dal Touring Club tra i comuni Bandiera Arancione. Affacciato sull'omonimo lago sin dall'antichità costituì un luogo di villeggiatura della borghesia romana, anche se rimase sempre piuttosto defilato rispetto agli altri comuni dei Castelli Romani. Il suo nome deriva da Nemus Dianae, il bosco sacro nel quale veniva venerata la Dea nel suo triplice aspetto: Dea della caccia, dei boschi e protettrice del parto. Ai giorni nostri è famoso per la produzione di fragole coltivate nei numerosi terrazzamenti artificiali creati sulle ripide pareti che circondano il lago. Ogni anno la prima domenica di giugno questo delizioso frutto, viene celebrato con una grande Sagra nella quale è possibile acquistare risotti, confetture, liquori, gelati e squisite tortine tutti preparati con le fragole.
Il tempio di Diana - secondo gli antichi romani i boschi e i territori circostanti il Lago di Nemi erano protetti dalla Dea Diana in onore della quale venne costruito un grandioso tempio. Il tempio crebbe sempre di più di importanza tanto che in tarda epoca imperiale fu uno dei più importanti centri religiosi del territorio. Abbandonato in epoca cristiana, con il passare degli anni venne depredato di tutti i suoi tesori. Nel XVII secolo archeologi stranieri intrapresero degli scavi per riportare alla luce l'immenso complesso, tutti i tesori rinvenuti vennero però portati in musei oltre confine.
Museo delle Navi Romane - costruito negli anni trenta per ospitare i resti delle due grandi navi romane recuperate nei fondali del lago il museo si presenta al visitatore come un grande hangar a due navate. In ognuna delle navate originariamente erano esposte le due navi, lunghe 70 metri, che si pensa appartenessero all'imperatore Caligola. Durante la seconda guerra mondiale un grande incendio (probabilmente doloso) distrusse entrambi i relitti e parte del museo. Oggi nel museo sono esposti modellini in scala dei due relitti, attrezzature di bordo, reperti di carpenteria navale ed alcuni oggetti ornamentali presenti sulle navi.
Chiesa di Santa Maria del Pozzo - costruita nel VII secolo in sostituzione della cappella di Palazzo Ruspoli, distrutta per permettere un ampliamento del castello, la chiesa mantenne lo stesso nome "Madonna de puteo eminente". Ristrutturata agli inizi del 1800 è a unica navata con cappelle laterali, al suo interno è ospitato un organo del 1847 proveniente dall'Ara Coeli e un trittico ligneo attribuito ad Antonio Aquili. Ogni anno nella chiesa viene allestito un presepio scenografico particolarmente suggestivo.
Ben 4 sentieri partono dalla scala posta appena fuori la porta che si apre sulle antiche mura cittadine dietro il castello. E' possibile scegliere tra:
Sentiero del tempio di Diana - segnalato di blu si snoda per una lunghezza di due chilometri durante i quali tocca la zona archeologica e arriva al lago Sentiero della Fontana tempesta - segnalato di marrone ha una lunghezza totale di 2,2 chilometri. Il sentiero è tracciato a mezza costa, con un dislivelo massimo di 100 metri raggiunge la Fontana Tempesta
Sentiero della Prata - segnalato di giallo ha una lunghezza totale di 400 metri e attraversa la parte alta del paese
Sentiero San Michele - segnalato di verde ha una lunghezza totale di 600 metri, è molto facile e si snoda nella parte bassa del paese
Piccola perla di origine vulcanica circondato da ripide pareti ricoperte da verdi foreste. Il lago occupa il fondo di un cratere secondario del grande complesso vulcanico dei Colli Albani. Posto a 361 metri di altezza ha una superficie di 1,67 chilometri quadrati per una profondità massima di 33 metri. Anticamente i dintorni del lago furono un apprezzato luogo di villeggiatura delle benestanti famiglie romane, tanto che secondo la leggenda l'imperatore Caligola fece costruire due grandi navi splendidamente decorate e ricche di tesori che utilizzava come palazzi galleggianti. Alla sua morte il senato ordinò di distruggere tutti i beni a lui appartenuti così le navi vennero affondate. Oggi sulle ripide pareti che circondano il lago sono stati costruiti dei terrazzamenti sui quali vengono coltivate le fragole.
Un suggestivo itinerario che attraversa il Lazio toccando borghi medioevali, laghi e antichi palazzi nobiliari. Un modo per lasciarsi alle spalle il caos e lo stress cittadino ed immergersi nella quiete della campagna e dei boschi che circondano due perle naturali quali il lago di Nemi e di Albano. L'itinerario soddisferà gli amanti dell'arte ma anche a tutti coloro che non disdegnano i piaceri della buona tavola che in queste terre potranno gustare oltre ai prodotti della terra, la famosa Porchetta di Ariccia, le numerose specialità locali di norcineria, e degustare l'amabile vino dei castelli. Un percorso breve e poco impegnativo adatto per un week-end autunnale o primaverile oppure da sfruttare come escursione durante una vacanza sulle coste laziali.
Una delle spiagge più frequentate dell'isola perchè facile da raggiungere e caratterizzata da bassi fondali. Racchiusa tra il promontorio di Punta Serra e il promontorio di Santa Margherita la spiaggia gode di una posizione privilegiata che la rende soleggiata dal mattino alla sera, l'unico inconveniente è il vento di maestrale che spesso si alza al pomeriggio rendendo il mare un po' mosso.
Un piccolo paradiso incontaminato raggiungibile solamente tramite una scalinata di 186 scalini che parte da Via dei Bagni oppure in barca. Questa lunga lingua di sabbia scura dispone solamente di due stabilimenti balneari posti alle sue estremità per il resto è spiaggia libera. Dalla spiaggia lo sguardo giunge sino al borgo medioevale di Torre Murata e al porticciolo della Corricella.
Una delle spiagge più belle dell'isola il cui nome all'origine era Spiaggia del Pozzo ma, ormai comunemente conosciuta come Spiaggia del Postino in quanto proprio qui fu girata la scena dell'omonimo film in cui Massimo Troisi incontra per la prima volta Beatrice interpretata da Maria Cucinotta e se ne innamora. Si tratta di un'insenatura a forma di ferro di cavallo per la maggior parte adibita a spiaggia libera raggiungibile scendendo la strada che costeggia il cimitero. Vista la sua origine vulcanica la sabbia della spiaggia è di colore scuro in contrasto con la limpidezza delle sue acque e il verde della vegetazione circostante che arriva a sfiorare il mare.
Posta nei pressi del Porto della Marina Grande la spiaggia è caratterizzata dalla presenza di ciottoli e da fondali piuttosto profondi che rendono il mare di un colore blu intenso. Di particolare effetto il verde della vegetazione che arriva fino a quasi toccare il mare.
Caratterizzata da una sabbia di colore scuro e da due speroni di roccia tufacea che la separano dalla vicina spiaggia di Chiaolella, la spiaggia di Ciraccio è ben soleggiata per l'intero arco della giornata. L'unico inconveniente è il vento di maestrale che spesso si alza nel pomeriggio agitando le acque. In questa spiaggia si trovano numerosi stabilimenti balneari.
Posta nei pressi del porto della Marina Grande è facilmente raggiungibile a piedi. Ideale per le famiglie con bambini, vi si trova uno stabilimento balneare. Dallo scoglio è possibile effettuare tuffi.
L'Isola di Procida si compone di un unico centro amministrativo Procida suddivisa in vari borghi:
E' il primo borgo che vediamo dal mare, quello che con le sue case dai colori variopinti e sgargianti accoglie il turista, qui approdano infatti tutti i traghetti e gli aliscafi provenienti dalla terraferma. Lungo la strada che costeggia il porto non vi sarà difficile incontrare pescatori intenti ad aggiustare o stendere le loro reti oppure a scaricare il pescato fresco. Palazzo Merlato, così chiamato per la sua caratteristica merlatura, in passato residenza estiva del re è l'edificio che sicuramente più degli altri attirerà la vostra attenzione . Da vedere sono la Chiesa di Santa Maria della Pietà in origine sede del Pio Monte dei Marinai, ad unica navata con altari laterali, sull'altare maggiore conserva la statua lignea di Santa Maria della Pietà; la Chiesa di San Leonardo che dalla sua costruzione, avvenuta nel XVII secolo, ha subito parecchi rimaneggiamenti e Palazzo Rosato. Cuore del borgo è Piazza dei Martiri sulla quale si affacciano la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e il settecentesco palazzo De Iorio. Si giunge alla piazza percorrendo via Principe Umberto. Questo è il borgo in cui si concentrano le principali attività commerciali dell'isola dai bar ai ristoranti ai negozi.
Posta in posizione sopraelevata fino al '500 fu l'unica zona abitata dell'isola, un centro fortificato di particolare bellezza al quale si accede solamente con una ripida passeggiata in salita. Sarà però il panorama eccezionale di cui si gode e la bellezza del posto a compensarvi delle vostre fatiche! E' la porta Mezz'Omo a introdurre nella cittadella medioevale nella quale si trovano il belvedere, la chiesa abbaziale di San Michele e Palazzo d'Avalos detto più comunemente il Castello. Con il suo affaccio su Piazza delle Armi il castello venne edificato su volere dei d'Avalos, feudatari dell'isola, nel 1563 e successivamente utilizzato come riserva di caccia dei Borbone, come scuola militare ed infine come penitenziario. Visto il grave stato di degrado in cui versa il palazzo non è visitabile al suo interno. Nel Borgo si trova anche il Museo dei Misteri che raccoglie le spettacolari creazioni utilizzate nella processione dei Tredici Misteri della Passione di Cristo che si svolge ogni anno nel periodo Pasquale. La processione parte all'alba dal castello per raggiungere il porto dopo aver attraversato quasi tutta l'isola.
Piccolo borgo di pescatori dal sapore autentico e semplice con le sue tipiche case ad archi e scale rampanti disposte ad anfiteatro intorno al porticciolo. Qui non vi sono strade ma scale e vicoletti che si inerpicano per la collina. Il borgo è raggiungibile solamente in barca o a piedi seguendo uno dei 2 percorsi che partono da Via San Rocco e da Via M. Scotti.
Grazie al suo lungomare, ai suoi fondali e alla presenza di numerosi locali è uno dei luoghi preferiti dai turisti che si recano a Procida. Il borgo, racchiuso tra l'altura di Solchiaro e il promontorio di Santa Margherita, ospita il porticciolo turistico e la maggior parte degli hotel dell'isola. Anche qui si può notare la caratteristica architettura spontanea delle case, la cui costruzione risale a qualche secolo fa. Da non perdere una visita al Santuario di San Giuseppe costruito nel 1836 ma modificato e restaurato nel corso dei decenni.
Pro-Loco Procida: Via Antonio Scialoia, 6
Quando andare: I periodi migliori per recarsi sull'isola sono i mesi di Giugno e Settembre, nei mesi di Luglio e Agosto l'isola viene invasa da turisti e imbarcazioni private. In alcuni anni il clima particolarmente mite permette di godersi il sole ed il mare fino in autunno inoltrato.
Come arrivare: l'isola di Procida si trova nel Golfo di Napoli quasi di fronte alla città. Per raggiungere Procida è quindi indispensabile raggiungere Napoli o Pozzuoli. Dal molo di Napoli Beverello partono quotidianamente aliscafi della Caremar e della SNAV che in 45 minuti raggiungono l'isola, da Calata di Massa partono invece traghetti della Caremar e della Medmar che raggiungono l'isola in 1 ora. Da Pozzuoli partono invece traghetti della Caremar, della Mediar e della Gestur che in 40 minuti raggiungono Procida. Durante i mesi di massimo afflusso turistico vi consigliamo di prenotare i biglietti con anticipo.
In barca: se intendete raggiungere l'isola con un imbarcazione privata oppure presa a noleggio vi consigliamo si seguire i suggerimenti di Bolinablu
Come muoversi: tutte le imbarcazioni che arrivano a Procida ormeggiano a Marina Grande ove stazionano gli autobus di linea che collegano tutte le parti dell'isola. Di fronte allo sbarco potrete trovare anche la stazione dei Taxi. Per spostarvi sull'isola potrete muovervi con autobus di linea (i biglietti sono in vendita al porto presso la biglietteria Caremar oppure nei bar o nelle tabaccherie) o taxi oppure prendere a noleggio cicli, motocicli o scooter. Sul sito turistico dell'isola potrete trovare gli orari aggiornati e i percorsi
Dove dormire: la vocazione turistica dell'isola è piuttosto recente di conseguenza anche le strutture ricettive sono piuttosto limitate, non vi sono villaggi turistici o alberghi di lusso a parte l'Hotel la Suite Resort ricavato dalla ristrutturazione di un antico palazzo. Se intendete recarvi a Procida nei mesi di Luglio e Agosto vi consigliamo di prenotare con anticipo. Clicca qui per scegliere la struttura che meglio soddisfa le tue esigenze.
Dove mangiare: anche il numero di ristoranti presenti sull'isola non è molto elevato anche in questo caso se non avete una sistemazione con mezza pensione vi consigliamo di prenotare per tempo il vostro tavolo al ristorante. Nella cucina procidana a farla da padrone sono i limoni, i carciofi ma più in generale i prodotti della terra e il pescato che vengono sapientemente cucinati dagli chef del luogo. Da non perdere l'insalata di limoni procidani, una specie particolarmente grande e poco acre con la quale viene preparata un'insalata a base di limoni, aglio, olio, pereroncino, sale e menta. Altro piatto tipico e particolarmente gustoso è la pasta alla pescatora povera a base di pereroncini verdi fritti e alici. Come su tutta la costa campana non può ovviamente mancare la produzione di limoncello e di dolci al limoncello.
Shopping: gioiello tipico dell'isola sono gli Orecchini di Procida fatti all'uncinetto in una infinita quantità di modelli dalla sua ideatrice Dina Tramontano. Da provare il Profumo al limone ottenuta dalla lavorazione dei limoni di Procida che potrete trovare nella Profumeria Regine's.
Procida fa parte dell'arcipelago delle Isole Flegree assieme a Ischia, Nivara e Nisida. Meno mondana e sicuramente meno nota al turismo internazionale della vicina Ischia, Procida conserva il carattere verace e il sapore delle cose autentiche come solo alcuni luoghi hanno saputo fare. Arrivando dal mare l'isola accoglie il visitatore con le sue coste frastagliate e con le sue variopinte casupole ammassate le une sopra altre sotto la grande cupola della chiesa a formare quasi un presepe in mezzo al mare. Passeggiando per le sue stradine sarà il profumo degli agrumi, la rigogliosità della natura, il rumore del mare e del vento ad affascinare e conquistare il vostro cuore.
L'isola si formò tra i 55.000 e i 17.000 anni fa dall'eruzione di quattro vulcani ora sommersi dalle acque, per questo motivo il paesaggio costiero si presenta a tratti frastagliato e scoglioso e a tratti con ampie rade sabbiose. Per la sua bellezza e per il suo carattere autentico l'isola è stata negli anni fonte di ispirazione di parecchi scrittori da Virgilio al Boccaccio per arrivare ad Elsa Morante. Grazie alla bellezza ed alla particolarità delle sue coste, alla sua natura rigogliosa, ed al fatto di non essere stata rovinata dalla speculazione edilizia Procida è stata scelta anche come location di parecchi film tra questi Il Postino con Massimo Troisi, Il Talento di MR Ripley con Matt Damon e Detenuto in attesa di giudizio con Alberto Sordi.
Le maree sono movimenti di grandi masse d'acqua che si innalzano e si abbassano, provocati della forza gravitazionale esercitata sulla Terra dalla Luna. Nella Baia di Mont Saint Michel si registrano le più ampie maree del continente europeo con un ampiezza che va da 0 a 15 metri. All'incirca ogni venti anni quando si ha l'allineamento tra Terra Sole e Luna, e quindi l'attrazione gravitazionale viene amplicifata, si possono verificare delle maree che raggiungono un coefficiente di 119 su di una scala che va da 20 a 120. Le maree di Mont Saint Michel riescono a ricoprire fino a 15 chilometri di spiaggia ed il livello del mare in brevissimo tempo riesce a salire anche di 15 metri, la sua corsa venne addirittura paragonata a quella di cavalli al galoppo. Non poche persone in epoche precedenti persero la vita perchè sorprese dall'impeto delle maree durante il loro cammino verso il Monte; ai nostri giorni non si sono più registrati fatti del genere ma è comunque bene prestare attenzine ai cartelli esposti lungo tutto il litorale che segnalano orari ed intensità del fenomeno e non avventurarsi in passeggiate solitarie durante la bassa marea. Se volete ammirare il fenomeno delle maree le mura e la terrazza ovest dell'abbazia rappresentano un punto privilegiato per la loro osservazione, fate attenzione però a recarvi con largo anticipo (almeno 2 ore prima). Clicca qui per consultare il calendario aggiornato sulle maree
Oltre alla bellezza infinita del complesso monastico e della città medievale in miniatura che si snoda intorno all’abbazia, gran parte del fascino di questo luogo senza tempo è dato dalla posizione. Infatti, immersa nella natura incontaminata Mont St-Michel gode del poderoso, spettacolare fascino delle mareeche si muovono a seconda dell’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna: periodicamente infatti le acque circondano il promontorio oppure si ritraggono anche per 15 metri (durante gli equinozi di primavera e autunno) lasciando un paesaggio lunare di una suggestione infinita che si accende con i colori del tramonto.
La storia dell'abbazia è lunga e travagliata, secondo la leggenda fu proprio l'arcangelo Gabriele a chiedere al vescovo di Avranches la costruzione di una chiesa proprio su questo sperone di roccia. Dopo aver ignorato la richiesta per ben due volte la terza volta decise di costruire un oratorio in una grotta. Una prima chiesa venne costruita nel 709 mentre nel 966 su richiesta del Duca di Normandia vi si stabilì una piccola comunità di monaci. Fino al XIII secolo visto il costante aumento del flusso dei pellegrini l'importanza del sito andò via via crescendo subendo notevoli ampliamenti. Durante la guerra dei 100 anni si resero necessari lavori di fortificazione per proteggere l'abbazia dagli assalti delle truppe inglesi, pur rimanendo uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio dell'Europa occidentale. Durante la rivoluzione il complesso venne utilizzato come prigione.
La Grand-Degré con i suoi 350 scalini conduce all'ingresso dell'abbazia (visita a pagamento). L'intero complesso si suddivide in due aree: la chiesa abbaziale e la merveille. Dopo aver superato l'escalier du Gouffrè vi troverete nella duecentesca Sala delle Guardie dalla quale si accede alla Aumonerie con volte ogivale, nelle cui due navate sono esposti pezzi archeologici. Attraverso la Grand-Degré interna si giunge agli appartamenti abbaziali collegati alla chiesa da un ponte in pietra e da uno in legno. Di parcicolare bellezza la piattaforma del Saut-Gauthier dalla quale si gode di una bella vista sul torrione quadrato sormontato dalla statua dell'arcangelo Gabriele. Tramite un portale del XII secolo si entra nella chiesa costruita tra il 1022 e il 1135, la sua facciata venne invece costruita nel 1776. Dal sagrato della chiesa si gode di uno stupendo panorama sulla baia. Nella parte abbaziale detta Merveille ove si svolgeva la vita quotidiana dei monaci si trovano il bellissimo chiostro, il refettorio con volte a botte ed illuminata da ben 59 finestrelle, la Sala dell'Aquilon e la Sala dei Cavalieri.
La visita all'intero complesso può avvenire in maniera libera con l'ausilio di audio-guide oppure con guida autorizzata in tal caso è necessaria la prenotazione e la sua durata è di circa due ore anzichè 1. Non è ammessa l'introduzione di piccoli animali.
Il Monastero fa parte di una delle tappe del del "Cammino di Gerusalemme" del quale fanno parte sette monasteri dedicati all'arcangelo Gabriele situati tra la Contea di Kerry e l'alta Galilea
Circondato da mura medioevali, il borgo si sonda sulle pareti rocciose del'isolotto di Mont Saint Michel tutt'intorno all'abbazia. Un luogo dal fascino senza tempo reso ancor più suggestivo della sua natura incontaminata e dal paesaggio lunare lasciato dalle acque quando si ritraggono verso l'oceano. Ad accogliervi sarà La Porte de l'Avancée l'unica apertura delle quattrocentesche mura perimetrali che in passato proteggevano l'isola dagli assalti dei nemici e dalla forza del mare. Superata la prima porta incontrerete la Porte du Boulevard con i suoi cannoni e la Pote du Roi sulla quale si possono notare i fregi dell'abbazia e della città. Appena varcata l'ultima porta da notare la maison de l'Arcade con le sue torricine di guardia. A questo punto, vi ritroverete sulla Grand Rue che girando tutt'intorno all'isola vi condurrà fino all'abbazia. La strada è fiancheggiata da edifici medioevali nei quali trovano dimora attività commerciali quali ristorantini, bar e negozi di souvenirs. Da non perdere una visita alla chiesa di St-Pierre ove è custodita una venerata statua di San Michele in lamina d'argento, tutt'intorno bandiere e stendardi lasciati in ricordo dai pellegrini. Superata la chiesa la Grand-Degré (grande scalinata) vi condurrà fino al muraglione merlato che racchiude l'abbazia.
Da non perdere il giro di ronda delle mura dal quale si gode di un bel panorama sulla baia e attraverso il quale si può giungere all'abbazia, otto torri di guardia vi accompagneranno lungo il cammino.
Ufficio del Turismo: L'ufficio del turismo è situato all'interno dell'ampia area di accoglienza posta prima della passerella di collegamento. Con i suoi 900 mq di superficie il centro di informazione dispone di un area espositiva che guida il visitatore alla scoperta delle ricchezze naturalistiche e architettoniche della baia e del Monte. Vi è anche un ufficio informazion appena entrati nel borgo.
Come arrivare: Mont Saint Michael si trova ad appena tre ore di automobile da Parigi seguendo la A13 e poi al AB4 in direzione Avranches, il percorso è comunque molto ben segnalato. Nei periodi di massimo afflusso potrete trovare un po' di coda tra Avranches e l'isola. In genere i turisti oreferiscno inserire la visita a Mont Saint Michel come tappa di un giro turistico in Normandia o in Bretagna. Tenete quindi presente che il borgo dista 58 chilometri da Saint Malo e 195 chilometri da Le Havre, nel caso vproveniate da Le Havrei suggeriamo di inserire una tappa al villaggio di pescatori di Honfleur.
Quando Andare: l'inizio e la fine dell'estate sono sicuramente i periodi migliori per visitare l'isola di Mont Saint Michel, in inverno le basse temperature ed in alcune giornate il vento forte potrebbero rovinare la visita; in estate e nei ponti di primavera l'intero complesso è presso d'assalto dal frotte di turisti vocianti al punto da rendere quasi impossibile avventurarsi per gli stretti vicoli. Se decidete comunque di recarvi a Mont Saint Michel nei mesi di Luglio e Agosto cercate di programmare la vostra visita alla mattina presto oppure alla sera quando le medievali strade che portano all'abbazia vengono avvolte dalla luce delle torce e dalle note di musiche sacre creando un'atmosfera veramente suggestiva.
Dove mangiare: mangiare nei ristoranti o nelle brasserie all'interno delle mura del borgo può rivelarsi un'esperienza poco piacevole in quanto i locali sono in genere moto cari e offrono cibo di scarsa qualità, inoltre spesso si è costretti a lunghe attese. L'unico locale che ci sentiamo di suggerirvi, anche se piuttosto caro, è la La mere Poulard che prepara squisite crepes e omelette. Vi consigliamo comunque di mangiare sulla terraferma prima o dopo la visita oppure di munirvi di pranzo al sacco.
Parcheggi: tutti i parcheggi posti nei pressi dell'abbazia sono a pagamento e spesso per trovare un posto libero bisogna arrivare al mattino presto o alla sera. I parcheggi si trovano nell'area circostante il centro informazioni turistiche e sono collegati all'isola tramite moderni bus o maringote (carrozze trainate da cavalli), è possibile percorrere il tratto di strada che collega i parcheggi alle mura della città anche a piedi seguendo il comodo tracciato pedonale, nel caso dotatevi però di un paio di scarpe comode. Per maggiori dettagli clicca qui
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ATTENZIONE: vi suggeriamo di non avventurarvi in passeggiate solitarie lungo la baia in quanto la spiaggia è disseminata di sabbie mobili e la marea risale molto rapidamente cogliendo all'improvviso gli incauti visitatori. Esistono guide esperte che potranno condurvi in passeggiate a piedi oppure a cavallo senza farvi incorrere in pericolose avventure.
Visitato ogni anno da milioni di turisti e fotografato da ogni sua angolazione, Mont Saint Michel cattura il cuore dei turisti per il suo fascino e per la sua aura di mistero. Considerato una delle icone di Francia è stanno annoverato tra i monumenti storici nel 1862, mentre nel 1979 tra i beni patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Posto in Normandia, all'interno di una baia in cui si verificano le più alte maree sizigiali d'Europa, l'isolotto dal 2014 è collegato alla terraferma da un ponte-passerella ideato dall'architetto Dietmar Feichtinger. L'opera si è resa necessaria per permettere la circolazione delle acque dell'oceano impedendo così l'accumulo dei detriti e dei sedimenti che stavano rovinando il paesaggio e facendo perdere all'isolotto una delle sue principali caratteristiche. Con il suo profilo inconfondibile Mont Saint Michel è un luogo unico, ricco di spiritualità e di bellezza che ha attraversato indenne secoli di storia senza mai perdere il suo fascino e l sua sacralità. Una visita a Mont Saint Michel è un must per tutti coloro che si recano in Bretagna o in Normandia.
Poste nelle Alpi Orobie in provincia di Bergamo, le cascate del Serio si trovano ad un'altitudine di 1750 metri e sono formate dall'omonimo fiume alimentato dalle acque del ghiacciaio del Gleno.
All'inizio del suo percorso il fiume forma due suggestivi laghetti quello di Barbellino Superiore e quello Inferire. Dopo aver attraversato il piccolo borgo di Valbondione le acque del fiume si fanno più veloci e tumultuose fino ad effettuare un triplice salto di 315 metri e dare così origine alle famose cascate. I tre salti sono rispettivamente alti 166 metri, 74 e 75 metri eriversano a valle circa 10.000 metri cubi di acqua. Le cascate, considerate le più alte d'Italia e le seconde in Europa, per la particolare conformazione del salto, la forza delle acque e la bellezza della natura che le circondano offrono uno spettacolo veramente suggestivo.
Nel 1917 per via dell'enorme richiesta di energia elettrica da parte dalle industrie tessili del luogo si rese necessaria la progettazione di una diga la cui costruzione terminò nel 1931. La diga bloccò lo scorrere del fiume e di conseguenza lo straordinario salto delle cascate. A partire dal '69, ogni anno, qualora le condizioni idriche lo consentano, le barriere della diga vengono aperte per offrire, almeno temporaneamente, alla popolazione la vista di questo impareggiabile spettacolo naturale. Se le riserve idriche sono tali da garantire una buona riuscita della riapertura, come è avvenuto negli ultimi anni, vengono programmate 5 aperture nei mesi che vanno da Giugno ad Ottobre. Particolarmente suggestiva, per questo attrae centinaia di turisti provenienti da tutta Europa, è l'apertura in notturna che avviene in genere nel mese di Luglio. Per l'occasione i volontari della Croce Blu con potenti motofari illuminano i tre salti effettuati dalle acque. L'evento è in genere abbinato ad una manifestazione enogastronomica.
Vai al sito per informarti sulle aperture annuali.
Posto a 1895 metri di altezza sul livello del mare il lago di Barbellino dopo la costruzione della diga è divenuto un enorme invaso artificiale che riesce a contenere ben 18,5 milioni di metri cubi di acqua. Le sue acque di un intenso colore blu provengono dai torrenti che scendono dalla Valle della Cerviera, dal Lago naturale di Barbellino, dalle sorgenti del Serio e dalla Valle del Trobio. E' possibile raggiungere il Lago con un escursione che parte dalla fazione Grumetti del borgo di Valbondione, raggiunge i salti delle cascate del Serio e poi si inerpica fino al lago. I percorsi da seguire sono i 305-308 la cui percorrenza richiede circa 3 ore di cammino. Giunti al Lago di Barbellino sulla sponda occidentale si trova l'omonimo rifugio ove è possibile riposarsi e consumare ottimi pasti.
Il comune è posto al centro del Parco delle Orobie nell'alta Val Seriana, in provincia di Bergamo. In realtà il comune è composto da tre frazioni quella di Valbondione ove è posta la sede comunale, quella di Fiumenero e quella di Lizzola. Il comune godette di un certo prestigio in epoca medievale mentre nel XIV secolo le lotte tra Guelfi e Ghibellini e la diffusione di una epidemia di peste ridusse notevolmente il numero degli abitanti della vallata e di conseguenza il potere esercitato dal borgo. Tra il XVIII e il XX secolo grazie all'insediarsi di parecchi industrie estrattive il borgo e l'intera valle goteddero di un periodo di floridezza che terminò in concomitanza della fine della prima Guerra Mondiale. Che cosa vedere:
Sentiero delle Orobie
Uno dei più suggestivi sentieri naturalistici della valle che tocca ben quattro rifugi il Baroni al Brunone, il Merelli, il Curò ed il rifugio UEB-Consoli.
Borgo di Maslana
Raggiungibile con un escursione di circa 30 minuti a piedi il piccolo borgo è posto su di una altura ai piedi del monte Pinnacolo. Praticcamente distrutto da un incedio nel secolo scorso venne completamente rifatto mantenendo inalterata la tipica caratteristica di borgo di montagna.
Chiesa di San Lorenzo
Costruita nel XIV secolo venne quasi completamente rifatta nel XVII secolo, in essa sono conservate interessati opere pittoriche.