La nostra visita inizia da Piazza Duomo con la visita al Duomo per proseguire Attraverso via del Duomo e via Messalongo fino in Piazza Sant’Anastasia con la sua bella chiesa
Distanza circa 400 metri
Da Piazza Sant’Anastasia prendere Via San Pietro, Corso di Sant’Anastasia e poi svoltare in Vicolo Cavalletto e raggiungere Piazza dei Signori e Piazza delle Erbe
Distanza circa 250 metri
Da Piazza delle Erbe prendere via Cappello e raggiungere La casa di Giulietta al n^ 23
Distanza circa 100 metri
Dalla casa di Giulietta prendere la pedonale via Mazzini e raggiungere piazza Brà con la bellissima Arena, i giardini Vittorio Emanuele II e palazzo Barbieri
Distanza circa 700 metri
Se vi rimane tempo e forza nelle gambe potete prendere via del Leoncino fino a via Frangini e raggiungere Piazza San Fermo e la Basilica di San Fermo Maggiore
Distanza circa 600 metri
L'itinerario proposto si sviluppa su strade cittadine per una lunghezza di 2050 metri
La città dispone di una buona rete di collegamenti urbani ed extraurbani che consentono di muoversi agilmente sia città sia di raggiungere il vicino lago di Garda con i suoi parchi di divertimento e le sue ville. Esiste un comodo servizio di collegamento da/per l’aeroporto (shuttle bus) con partenza dalla piazza antistante la stazione ferroviaria ogni 15 minuti, il servizio è attivo dalle 5,15 alle 23,10, il costo della singola corsa è di 6€.
I biglietti sono acquistabili presso le tabaccherie, la IAT di piazza Brà oppure on line sul sito dell'AMT
E’ possibile fare un abbonamento diurno al costo di 13€, di 3 giorni al costo di 27€ valido dalla prima obliterazione anche sulla linea extraurbana oppure settimanale al costo di 49€ anche questo valido sulla linea extraurbana dalla prima obliterazione.
Dalla piazza antistante la stazione ferroviaria parte quotidianamente una navetta gratuita per Gardaland e autobus a pagamento verso il lago di Garda (Lazise, Peschiera, Bardolino), Venezia e Cattolica
Acquistabile nelle tabaccherie, nei musei o presso l’ufficio del turismo di Piazza Brà la Card vi da la possibilità di accedere in tutti i musei, nei monumenti e nelle chiese della città. Per 24 ore di validità la card costa 15€ per 72 ore invece 20€. (valida dal primo utilizzo)
La città, e le zone limitrofe, sono ricche di strutture per l'accoglienza turistica, vi consigliamo però di prenotare il vostro soggiorno con un po' di anticipo in quanto molto spesso in città vengono organizzate fiere esposizioni ed eventi che attirano centinaia di visitatori. Noi abbiamo provato il B&B Verona 23 posto a pochi passi dalla tomba di Giulietta che ci sentiamo di suggerirvi. Di seguito alcuni link
Posta al certo di una fertile pianura dove si pratica l’agricoltura e l’allevamento la città ha da sempre un’ottima tradizione culinaria basata appunto sui prodotti della terra e dell’allevamento. Tra i piatti della cucina tradizionale va sicuramente nominato il Bollito con la Pearà (salsa a base di midollo, pane grattugiato e formaggio) alla quale vengono dedicate diverse fiere, gli gnocchi conditi con sugo di pomodoro oppure con zucchero e cannella, pasta e fagioli, i famosi tortellini e i primi a base di riso vialone nano cotto con carne di maiale oppure con piselli, con il radicchio rosso oppure con l'amarone tipico vino della zona. A Verona venne inventato nel 1894 da Domenico Melegatti il famoso Pandoro, che nel periodo natalizio, si trova ormai sulle tavole di tutti gli italiani. In molte pasticcerie veronesi è ancora possibile trovare il Maladin antenato del più noto Pandoro. Di ottima qualità sono i vini prodotti nella zona come il bianco di Custoza, il rosso Valponicella e il bianco di Soave. Nel cuore cittadino oltre ai numerosi ristoranti dove potrete gustare piatti tipici della tradizione locale è possibile trovare bar, pub e paninoteche oltre alle grandi catene di street food come Spizzico e MC Donald. Noi abbiamo provato l'Osteria al Duca situato in quella che si presume fosse la casa di Romeo. Si tratta di un'osteria che serve, a prezzi contenuti, piatti tipici della tradizione veronese. Vai al sito
Avete due giorni a disposizione e non sapete dove andare? Allora vi suggeriamo di visitare Verona, conosciuta con l’appellativo di “città degli innamorati” grazie alla popolarissima tragedia di William Shakespeare che narra dell’impossibile storia d’amore tra due giovani appartenenti a famiglie da sempre nemiche i Montecchi e i Capuleti. Il periodo più romantico per visitare Verona è la settimana di san Valentino, quando la città si riempie di cuori rossi, luminarie a tema e vengono organizzati eventi per le coppie come: due cuori a tavola, un cuore di baci o la Giulietta e Romeo half marathon; la città può essere oggetto di visita anche in occasione delle numerose fiere che vengono organizzate durante l’anno. Grazie alla sua storia millenaria, Verona è ricca di monumenti e opere d’arte al punto che nel 2000 è stata nominata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
La casa posta in via delle Arche Scaligere è sicuramente una delle più ampie e ben conservate dell’epoca medioevale. L’abitazione, con una facciata in stile gotico, si sviluppa su tre lati intorno ad un cortile interno protetto da un alto muro merlato sul quale si apre il portone d’accesso. L’edifico è di proprietà privata quindi non è visitabile, si può però visitare la parte della dimora che ospita l’Osteria al Duca che offre buoni piatti a prezzi contenuti si consiglia però di prenotare per tempo.
Costruito dopo il 1572 su volere della famiglia Giusti, il palazzo venne concepito con un impianto a forma di U, che fa da sfondo ad uno dei più bei giardini d'Italia. Il giardino, disposto su terrazzamenti, rappresenta un mirabile esempio di giardino rinascimentale, con splendide vedute sulle aiuole, sui viali e sulle statue, parte della collezione di reperti romani di Agostino Giusti. Del 1786 è il labirinto di bosso disegnato da Luigi Trezza, mentre la parte più antica del giardino con aiuole fiorite, statue mitologiche e lapidi è posta in prossimità di fonti d’acqua, che alimentano le molteplici fontane. Il viale dei cipressi, che divide in due il giardino, porta fino all'ingresso della suggestiva grotta a stalattiti sopra il quale è posto un gigantesco mascherone, sovrastato dal Belvedere. In passato il giardino fu meta di importanti personaggi come Mozart, Carlo Felice di Savoia, l’imperatore Giuseppe II e Goethe che ne fece una minuziosa descrizione.
Da una scalinata posta accanto all’ingresso del teatro romano si giunge al belvedere del Castello dal quale si può godere di una bella vista sulla città. Intorno alla fine del 1300 sul colle venne costruita una rocca Viscontea, completamente distrutta dalle truppe napoleoniche. Durante la dominazione austriaca, in vece della rocca, venne costruita una caserma militare che poteva ospitare fino a 500 soldati. La caserma disponeva di camerate comuni, eleganti alloggi per ufficiali, uffici di comando, depositi e laboratori.
Costruito sul lato sinistro dell’Adige, sulla riva opposta del centro abitato, il teatro venne edificato intorno al I secolo a.C. Abbandonato in epoca medioevale, subì l’incuria del tempo, delle esondazioni dell’Adige, dei terremoti e dell’uomo che utilizzò i massi delle sue mura per la costruzione di edifici privati e pubblici. Solo a partire dall’800, grazie all’opera di Andrea Monga, iniziò una fase di recupero della struttura terminata solamente alla fine del ‘900. Dalla metà del ‘900 il teatro ospita rappresentazioni teatrali e il festival Shakesperiano. L’orchestra del teatro ha un diametro di 30 metri e conserva parti dell’antica pavimentazione, mentre la cavea ha una larghezza di 105 metri. Nell'attiguo convento di San Girolamo ha sede il museo archeologico che conserva importanti reperti di epoca romana ed etrusca tra i quali un mosaico con gladiatori e una testa di Giulio-Claudio.
Costruito in sostituzione di un preesistente ponte il legno intorno al I secolo a.C., rappresenta uno dei più antichi monumenti della città. In seguito ai danni subiti durante le numerose piene del fiume, il ponte ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti. Attualmente si presenta con una forma a schiena d’asino, con cinque arcate costruite con grandi blocchi di pietra, per una lunghezza totale di 92,80 metri ed una larghezza di 7,20 metri.
Il sarcofago della giovane Giulietta, protagonista assieme al giovane Romeo della tragedia Shakesperiana, è attualmente conservato nell’ex convento dei frati Cappuccini, edificio risalente al XIII secolo, ma ristrutturato nel 1937 ad opera di Antonio Avena . Il sarcofago vuoto, che si pensa abbia ospitato le spoglie di Giulietta, è conservato nella cripta del convento, alla quale si accede tramite una scala in pietra posta sul lato est del chiostro del convento. Secondo la tradizione, ai tempi in cui si svolse il triste episodio, la chiesa non permetteva una cerimonia ecclesiastica ai morti suicida ma, per la giovane Capuleti venne fatta un’eccezione acconsentendo ad una semplice sepoltura. Intorno al cinquecento, in seguito al continuo crescere della fama di Giulietta e del suo amante, il sarcofago venne svuotato e trasformato in contenitore per l’acqua. Nei secoli a venire la tomba fu visitata da personaggi illustri come George Byron, Maria Luisa d’Austia e Charles Dickens.
Nel complesso conventuale trova sede il museo degli affreschi Cavalcaselle dove sono esposte opere pittoriche che vanno dal X al XVI secolo e sculture dell’800.
Situato nella zona adiacente piazza Brà, il museo venne istituito su volere del marchese Scipione Maffei ed inaugurato nel 1736. Si tratta del secondo museo pubblico più antico d’Europa nel quale sono esposte epigrafi di origine greca, etrusca, romana e paleocristiana oltre ad urne cinerarie. L'accesso all'edificio, opera dell’architetto Pompei, avviene da Piazza Brà, l' ascensore che porta alle sale del museo è preceduto da un portico con colonne doriche. La visita al museo si conclude con una passeggiata sopra i Portoni della Bra, che grazie ad un collegamento raggiunge il palazzo della Gran Guardia offrendo ai visitatori una splendida vista sulla città.
La chiesa venne edificata intorno al IV secolo, ma completamente distrutta dal terremoto del 1117, ricostruita nel XII secolo subì nel corso del tempo parecchi rimaneggiamenti. Preceduta da un cortile, la chiesa è affiancata da due possenti torri di epoca successiva, l’interno a tre navate divise da pilastri a fascio è raggiungibile attraverso una porta laterale preceduta da un piccolo portico.
L’attuale via ricalca il tracciato della romana via Postumia che collegava Genova con Trieste. Abitudine dei romani era seppellire ai lati della via i propri defunti per questo sono state rinvenute numerose necropoli. Attualmente sulla via si affacciano signorili palazzi tra i quali palazzo Bevilacqua, palazzo Canossa, la casa dei Giolfino e palazzo Scannagatti.
Edificato su volere di Cangrande II della Scala tra il 1354 e il 1357 il castello subì nel corso dei secoli parecchi rimaneggiamenti e ampliamenti. L’imponente struttura venne edificata per difendere la famiglia sia dalle invasioni esterne che dalle sommosse popolari, grazie al ponte che collegava le strutture sui due lati del fiume costituiva una sicura via di fuga. L’edificio attuale è costituito da tre nuclei tutti protetti da una cinta muraria fortificata. Alcune sale della reggia e la torre Maggiore ospitano il museo civico con importanti collezioni di arte medioevale, rinascimentale e moderna