Incastonato tra le colline dell'Alto Monferrato, a pochi chilometri dall'Outlet di Serravalle Scrivia, il parco occupa una superficie di circa 15.000 metri quadrati e può ospitare fino a 3.000 persone. Volutamente costruito a misura di ragazzi e famiglie, Lavagello, offre relax e divertimento garantito da uno Staff altamente professionale e dalla massima sicurezza con la quale sono state costruite le strutture e le attrazioni. Il parco dispone di una piscina da 40x18 metri con una profondità che varia da un minimo di 60 centimetri ad un massimo di 3 metri, dove trovano dimora trampolini, uno scivolo Kamikaze da 30 metri e uno scivolo Toboga da 60 metri. All'interno del parco è presente una piscina laguna di circa 2.000 metri quadrati di superficie con giochi d'acqua, idromassaggi e solarium acquatico. Nella laguna si trova anche l'Isola del Tesoro, area giochi per bambini con ben 7 divertentissimi scivoli. Non dimenticatevi di provare: Black Hole una discesa al buio da percorrere a bordo di un canotto e Rapid River adatto a tutti coloro che amano le forti emozioni.
Tutti i giorni è in funzione un ottimo servizio di ristorazione presso il MAXI BAR
Il "Parco Avventura" nasce nell'area adiacente l'area sportiva La Turna, all'interno di un bosco di Rovere, ma è ancorato esclusivamente alla roccia seguendo le norme di sicurezza UNI EN 15567-1 e 2. Il parco avventura dispone di due percorsi di difficoltà ed altezze diverse: il percorso Blu, per bambini dai 6 anni in su e il percorso Verde per bambini ed adulti che abbiano un'altezza di almeno 140 centimetri a braccio teso. All'interno dell'area sono presenti pareti rocciose attrezzate per arrampicate, campi da beach volley, un parco giochi attrezzato, ed un bar ristoro.
Da Magnano potrete raggiungere il lago di Viverone percorrendo un tratto della Strada Reale dei Vini, che oltre ad offrirvi meravigliosi panorami sul Lago, sulla città di Ivrea e sulla catena Montuosa delle Alpi vi permetterà di fare una sosta presso la Cantina La Masera, fondata nel 2005 da 6 intraprendenti viticoltori molto legati al territorio ed alle sue tradizioni. Nei 5 ettari di terra tra la collina morenica e il Lago di Viverone vengono coltivati i vitigni di Barbera, Freisa, Vespolina, Neretto, Nebbiolo. Giunti sul Lago potrete scegliere se crogiolarvi al sole sulle sue rive, aderire ad una mini crociera in battello, o visitare il villaggio palafitticolo. Per maggiori dettagli clicca qui
Posta in una splendida piana poco oltre il crinale della Serra Morenica, la chiesa si erge solitaria a poca distanza dalla Comunità Monastica di Bose. Grazie alla suggestione del sito e all'eleganza delle sue forme, la chiesa è considerata uno dei più importanti esempi di architettura romanica posti nel territorio tra Biellese e Canavese. Eretta su di un'antica chiesa benedettina, venne ampliata nell'XI secolo, assumendo le attuali forme. La chiesa dispone di una semplice facciata a salienti con muri in concia, scapoli di pietra e ciottoli posti in senso orizzontale, tipico del romanico popolare. L'interno a tre navate, divise da semplici colonne, è piuttosto austero e conserva dipinti del XIII e XIV secolo raffiguranti una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni. La storia dell'edificio è piuttosto travagliata, centro religioso del comune di Magnano, perse la sua importanza quando la popolazione si trasferì nel luogo in cui ora sorge il paese, abbandonando la chiesa alle incurie del tempo. Demolita nel 1606 per utilizzare il materiale edilizio per l'edificazione della nuova chiesa, venne ricostruita, su volere della popolazione, con l'aggiunta di elementi barocchi. Riabbandonata durante tutto il XIX secolo venne ristrutturata nel 1968 ad opera della Provincia di Vercelli e della Sovrintendenza del Piemonte. La chiesa è aperta al pubblico solo in rare occasioni merita comunque una visita per la bellezza del luogo, punto di partenza per diverse passeggiate tra i boschi della Serra.
La Comunità Monastica ha sede dal 1965 nella frazione Bose del Comune di Magnano, vive dei frutti del proprio lavoro e nei suoi moderni edifici ospita pellegrini e persone di passaggio che vogliono soggiornare in questo luogo di quiete e meditazione. All'interno del monastero è presente una libreria ed un negozio che vende prodotti biologici e manufatti. La comunità religiosa è formata da monaci di entrambi i sessi provenienti da chiese cristiane, i membri vivono la propria vocazione nel celibato, nella comunione fraterna dei beni e nell'obbedienza al vangelo. Nel 1973 il cardinale Pellegrino approvò la regola monastica, mentre nel 2010 il vescovo di Biella ha acquisito la personalità giuridica canonica della comunità che attualmente si è estesa in altre località come Gerusalemme, Ostuni, Assisi e San Gimignano.
Il castello di Banchette si trova sul confine occidentale del territorio di Ivrea e confina ad est con le acque del fiume Dora Baltea.
Imponente il bastione sovrastato dalla torre e dalla merlatura a forma scalare caratteristica del castello. La balconata del parco nobiliare offre un panorama d'eccezione sul fiume Dora e sulla natura circostante.
La sua storia, come quella del paese di Banchette, è sempre stata strettamente connessa a quella della città eporediese, di cui seguì le sorti in tutto il medioevo.
L'edificio, che risale al periodo anteriore al XII secolo,venne costruito su di un isolotto morenico per controllare la via che da Fiorano portava ad Ivrea, passando sotto il Monte Liggiero. Il sito pare fosse già stazione fortificata dei Romani.
Successivamente ampliato con l'aggiunta di una torre con la finalità di aumentare le funzioni di difesa, fu più volte danneggiato dal passaggio di bande di ventura e di soldatesche spagnole e francesi fino a ridursi, a metà dell'800 ad alcune mura merlate. Risale proprio a questo periodo il restauro operato sui ruderi preesistenti dalla famiglia Pinchia, che ne aveva ottenuto la proprietà da Vittorio Amedeo II nel 1722.
L'ultimo e più noto esponente della famiglia fu Emilio Pinchia, uomo politico, scrittore e poeta di chiara fama, che per i suoi meriti si vide concesso dal re nel 1904 il titolo di Conte di Banchette. Sul finire del XIX secolo, il Conte volle realizzare una residenza articolata in diversi ambienti adatta sia per le funzioni di rappresentanza che per l'abitazione di più gruppi familiari, affidando i lavori che porteranno il castello alla conformazione attuale ad Ottavio Germano, collaboratore del famoso Alfredo D'Andrade.
Il maniero fa da perfetta scenografia a servizi fotografici o momenti speciali e cerimonie. I locali del castello sono a disposizione dei ristoratori e dei servizi di catering per i ricevimenti.
La location viene concessa in esclusiva per matrimoni, feste private, cerimonie, eventi e meeting. Possibilità di celebrare matrimonio civile valido legalmente all'interno del castello.
IL CASTELLO PINCHIA SARA' CHIUSO FINO A DATA DA DEFINIRSI A CAUSA DI LAVORI DI RESTAURO
CASTELLO PINCHIA A BANCHETTE
Via Roma, 78 A
10010 Banchette (TO)
Tel: +39 339 3121651
Email: info@castellodibanchette.it
Web: www.castellodibanchette.it
Il Castello "Benso" di Mercenasco sorge su un'altura ad est del paese,non lontano dal lago di Candia, sopra ad antiche fortificazioni del XV secolo. Per la sua collocazione sulla via di accesso ad Ivrea (l’antica Eporedia) si ritiene che il luogo fosse già sede di un insediamento romano. Il maniero è passato nei secoli di proprietà dai conti di Valperga di Masino ai Compans di Brichantea Chllanti, marchesi imparentati con i Savoia che diedero al castello le attuali sembianze. Ben conservato e circondato da un grande parco, oggi appartiene ai conti Benso di Villamirana. il castello si presenta come una dimora signorile: agli inizi del Novecento infatti venne alzata la Torre creando uno spettacolare ambiente a loggiato, un grande salone d’ingresso, le serre esterne ed una magnifica decorazione araldica delle facciate.
I proprietari mettono a disposizione sia l’interno dell’edificio che la terrazza e l’ampio parco per eventi e cerimonie.
Visitabile: su appuntamento fa parte del circuito delle 21 dimore e castelli della Provincia di Torino ed aderisce all'iniziativa
sergiobenso@castellobenso.it
Il Castello di Pavone è uno dei monumenti italiani più belli e scenografici. Di origine molto antica (IX-XI sec.), il castello domina il borgo antico di Pavone Canavese; è visibile dall'autostrada A5 TO-AO e dal casello di Ivrea dal quale dista circa 500 metri.
Entro le storiche mura un meraviglioso Cortile Nobile con il suggestivo Pozzo dei Misteri, sale e saloni di notevole bellezza ed il rigoglioso Giardino delle Rose.
Nato come fortezza, per molti secoli rimase sotto la giurisdizione del Vescovo di Ivrea. Nel 1885 venne acquistato dall'architetto D'Andrade che lo restaurò e lo assunse quale propria residenza estiva. Oggi il castello è un raffinato hotel a 4 stelle.
info@castellodipavone.com - tel 0125 672111 - fax 0125 672114 - P.IVA 06142580015 - Pavone Canavese (Torino) -Via Dietro Castello
http://www.castellodipavone.com/
Il "castello dalle rosse torri", costruito nel 1358 da Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde, fu sede di avvenimenti politici e di sontuose feste medioevali, mantenendo sino ai nostri giorni il caratteristico aspetto di fortezza difensiva.
L'edificio venne inserito accanto alla Cattedrale nella parte alta della città, luogo di comando sin dall'alto Medioevo con il complesso capitolare vescovile e il Municipio.
E' una costruzione a base quadrangolare, con le quattro torri cilindriche sorgenti direttamente dal terreno; si sviluppa su tre maniche, alte quattro piani, che si affacciano sul grande cortile interno; lungo il perimetro delle mura corre il camminamento di ronda.
Il castello eporediese fu costruito soprattutto con funzione difensive, ma molto spesso fu teatro di feste,balli e tornei ospitando addirittura i Savoia. Nel dicembre 1522 fu luogo dei festeggiamenti in occasione del battesimo di Adriano, figlio del duca Carlo II e di Beatrice del Portogallo (futura madre di Emanuele Filiberto). Si svolsero grandi festeggiamenti anche il 13 giugno 1648, quando Cristina, Madama Reale, fece proclamare Duca Regnante il figlio quattordicenne Carlo Emanuele II.
Nel XVII secolo il castello fu quasi esclusivamente fortezza militare. Nel 1676 un fulmine caduto sulla torre nord-ovest, la torre mastra adibita a polveriera, provocò un'esplosione che causò molti morti, la distruzione di case e danni irreparabili alla torre stessa, che da allora è mozza.
Dal 1700 l'edificio venne adibito a carcere, mantenendo tale funzione fino al 1970. In questo lungo periodo subì diverse modificazioni. Nel 1970, con la chiusura del carcere il castello rimase inutilizzato per nove anni al termine dei quali si avviarono i primi lavori di recupero: furono demoliti i corpi di fabbrica aggiunti nel cortile, vennero revisionate tutte le coperture e restaurati le torri e i merli. Il castello eporediese, proprietà dello Stato e in concessione al Comune dal 1994, offre oggi una suggestiva atmosfera che, da un lato riporta al tempo del Conte Verde e del Conte Rosso, dall'altra per le celle buie e scomode e fa pensare alla dura vita dei prigionieri di un tempo.
Gestito dall'associazione Vivere i Parchi, il parco del Lago di Candia rappresenta un'oasi di pace e tranquillità di alto valore naturalistico, al punto da essere stato inserito dall'Unione Europea tra i Siti di Interesse Comunitario. Il parco, nato 1995, è situato nella pianura del basso Canavese occupando un area di ben 335 ettari. Il lago, di origini glaciali, ha una profondità massima di 7,5 metri, non è alimentato da un immissario ma da sorgenti naturali, intorno ad esso preziosi ambienti umidi di palude e paludetta ospitano un incredibile varietà di mammiferi, rettili, anfibi ed invertebrati. Scopo dell'associazione, composta da volontari, professionisti e ricercatori accademici, è la divulgazione scientifica, la ricerca didattica, l'educazione ambientale e la promozione turistica del territorio e delle aree protette del Piemonte.
Una visita a questo suggestivo angolo di Canavese vi permetterà di immergervi nella natura percorrendo i sentieri del bosco umido ripario o quelli della palude, ammirando le oltre 230 specie di uccelli di passo o stanziali e gli oltre 450 tipi di piante custodite nell'area protetta. Per i più pigri è possibile effettuare passeggiate in calesse o in groppa a simpatici asinelli, mentre un battello elettrico vi offrirà la possibilità di navigare sulle placide acque del lago. Le visite in battello vengono effettuate in compagnia di biologi che vi faranno scoprire gli abitanti del lago e del suo canneto (il battello è in funzione tutti i week end).
L'associazione Vivere i Parchi propone laboratori e accompagnamenti naturalistici a piedi, in battello o in canoa a scuole e centri estivi, formulati in stretta collaborazione con esperti del settore e dell'Università degli Studi di Torino. Ogni visita è calibrata in base al tipo di utenza, dai bambini della scuola materna agli studenti universitari, variando il livello di approfondimento degli argomenti trattati. Il programma di visita viene generalmente stilato, sotto ogni aspetto, in accordo con gli insegnanti referenti. Tra le varie proposte didattiche offerte troviamo:
- Vite invisibili: il viaggio microscopico in una goccia d'acqua
- Sani per Natura: i licheni interrogano l'ambiente sulla qualità dell'aria
- Sotto la Lente: laboratorio comparato di microscopia
- Verdi Piante: la vita segreta del mondo vegetale
- I Signori degli Anelli: il lavoro degli ornitologi del parco
- Chi mangia Chi: la rete alimentare per capire la biodiversità
Il caso di maltempo la direzione del parco garantisce la disponibilità di ambienti coperti e riscaldati
Il Parco Natura e l'associazione La Selvotta sono nate nell'ambito di un progetto volto alla salvaguardia del territorio del parco e degli animali che vi trovano dimora. Il tutto avviene grazie ad una serie di attività come il nutrimento degli animali, l'assistenza alla loro riproduzione, l'addestramento di alcuni rapaci e la costruzione di percorsi didattici. Il parco è costituito da una fattoria dove vengono allevati animali da cortile e ospitati animali abbandonati, un centro rapaci ove, all'interno di grandi voliere, sono ospitate diverse specie di rapaci diurni e notturni come i gufi reali, la civetta delle nevi, il barbagianni e i falchi. Il parco dispone inoltre di un'area interamente dedicata alle tartarughe denominata "l'isola delle tartarughe" dove vivono diverse specie di tartarughe e di un settore etrusco all'interno del quale si trova uno degli acquedotti più lunghi e importanti del Lazio. L'acquedotto è stato scavato nel tufo in epoca etrusca, in esso l'acqua scorre a pelo libero e giunge al punto di utilizzo per caduta. La visita alla cascata e al bacino lacustre formato dall'acquedotto è consentita solamente se accompagnati da guide messe a disposizione dal parco. La Selvotta organizza laboratori e speciali percorsi didattici per scuole e centri estivi tra questi il percorso Coccinelle per bambini fino a 6 anni e il percorso dei Gufi per ragazzi dai 6 ai 14 anni.
Posto nel cuore di un'area boschiva di grande pregio naturalistico, il parco si trova a poca distanza dalle cascate di Monte Gelato all'interno del Parco della Valle del Treja. Treja Adventure è il parco avventura più grande del Lazio dove oltre a percorsi sugli alberi, differenziati per grado di difficoltà e tipologia, è possibile praticare tiro con l'arco, Team Building e Orienteering. I percorsi avventura si sviluppano tra passerelle, ponti, liane e carrucole che mettono alla prova le vostre doti di equilibrio, di coordinazione e di coraggio. Tutti i percorsi sono stati costruiti seguendo i principi di sicurezza previsti dalle normative e ad ogni ospite viene dato in dotazione un Kit di sicurezza costituito da un casco un imbrago e longe, dotati di moschettoni di ultima generazione che non permettono lo sgancio simultaneo di entrambi. Il parco organizza per le gite scolastiche e i centri estivi laboratori di educazione ambientale che aiutano i partecipanti a sviluppare e migliorare le loro doti di osservazione, mentre per le aziende sono previste una serie di attività formative che aiutano a creare lo spirito di squadra al fine di ottenere dai dipendenti il massimo in termini di performance. Tutte le attività sono tenute da personale altamente qualificato come psicologi e biologi.
Il piccolo Lago di Viverone con le sue origini di natura glaciale morenica rappresenta la perfetta simbiosi tra un ambiente naturale, caratterizzato da un’area di elevato interesse geologico e ornitologico e il divertimento grazie ai percorsi ideati per mountain bike, horse riding, pesca, sci nautico e canottaggio.
Sei chilometri quadrati di superficie oggi accolgono un’oasi di protezione faunistica: sono migliaia gli uccelli acquatici che nidificano sulle sue sponde e che vi vengono a svernare; la fauna ittica attira pescatori dilettantistico/sportivi e, fiore all’occhiello, resta sempre il coregone, un pesce dalla particolare delizia delle carni.
Le sue placide acque sono navigate da barche a vela, piccoli motoscafi, pedalò e dal catamarano della Società di Navigazione che può trasportare fino a 55 passeggeri per una gita alla scoperta del Lago della durata di 45 minuti. La società di navigazione offre moltissime proposte come la navigazione con aperitivo al tramonto o Lagovagando che si svolge tutte le ultime domeniche del mese da Giugno a Settembre in concomitanza con il mercatino dell'antiquariato di Anzasco
Per informazioni e prenotazioni su tutte le proposte della Società di Navigazione visitare il sito
Se siete a Roma o se state programmando un viaggio a Roma con i vostri bambini o ragazzi, date un'occhiata al sito Per fare un gioco: potrebbero esserci appuntamenti, iniziative e laboratori (anche gratuiti) da non perdere. Si tratta di una associazione nata per divulgare e promuovere attività artistiche creative e culturali, che organizza attività in sede , nelle piazze di Roma o nell'ambito di eventi e manifestazioni.
Si parte da Avenida Paolista, la via principale della città. Il viale con i suoi grattacieli è uno dei luoghi caratteristici del centro brasiliano. Su questa strada si trovano importanti sedi aziendali, banche, alberghi ma anche luoghi di cultura come il Museo d’Arte di San Paolo.
Avenida Paulista, 1578 - Bela Vista, São Paulo - SP, Brazil
il Museo d’Arte di San Paolo, il MASP) è la principale attrazione turistica per chi raggiunge il Brasile per fini prevalentemente culturali.
Stupisce, oltre che per la bellezza e la varietà della collezione che custodisce, anche per il fascino dell’architettura in cui è costruito: il Museo d’Arte di San Paolo si trova nelle stanze di un palazzo di impronta esclusivamente moderna e racchiude capolavori provenienti dall'Europa e dagli altri continenti, grazie ai quali si è guadagnato il primato di museo più importante dell’America Latina.
Vi si possono ammirare opere d’arte del periodo italiano che va dal Trecento al Cinquecento, realizzate da Raffaello, Botticelli, da Giovanni Daddi e dal Mantegna. Bosch, Rubens, Van Dyck, Rembrandt e Lucas Cranach il Vecchio, invece, sono soltanto alcuni tra i massimi autori della scuola fiamminga, i cui dipinti sono rintracciabili tra i corridoi del MASP. Gli amanti della pittura moderna potranno godersi i quadri di Picasso,
Chagal, Utrillo, Matisse, ma anche Mirò, Modigliani, Carrà ed Andy Warhol.
Il MASP è raggiungibile con la metropolitana, scendendo alla stazione di Trianon Masp della linea verde.
Av. Paulista 37, Paraíso, São Paulo, 01311–902
La Casa delle Rose è un palazzo in stile francese, uno dei pochi edifici rimasti del viale inizi del XX secolo, con giardini ispirati a quelli di Versailles, che sembra fuori posto accanto ai grattacieli circostanti. Il famoso architetto paulistano Ramos de Azevedo ha progettato la casa per una delle sue figlie. Il sito, oggi centro culturale, ospita corsi ed eventi.
Si procede attraverso Bela Vista che abbraccia i quartieri di Morro dos Ingleses e del leggendario Bixiga, in
passato storico quartiere italiano, oggi noto per i suoi teatri, le vinerie e le feste popolari.
Bela Vista offre un grande contrasto sociale, con le famiglie della classe medio-alta nel Morro dos Ingleses ,
vicino Avenida Paulista, e le famiglie più povere in Bixiga.
Arriviamo poi a Libertade, area dove si concentra la maggior colonia di giapponesi fuori dalla loro patria. I segni
della loro cultura sono visibili nelle colorate lanterne usate per illuminare le strade e negli ideogrammi delle
insegne dei negozi. Qui ogni domenica si svolge un animato mercato dove sperimentare uno street food unico, che unisce cucina cinese e quella brasiliana.
Si riparte per dalla zona del Centro che ruota intorno alla piazza della cattedrale (Praça da Sé)
Al centro della piazza sorge il Marco Zero (ground zero, ovvero il luogo di fondazione della città), che indica
anche le direzioni degli Stati che confinano con São Paulo e la loro distanza dalla città. Accanto alla piazza si
trova la Cattedrale Metropolitana da Sé in stile neogotico, edificata a partire dal 1913 e terminata quattro
decenni più tardi.
E' la più grande chiesa di San Paolo, con 110 metri di lunghezza, 46 metri di larghezza e 2 con torri alte 92 metri ciascuna.
Può contenere fino a otto mila persone.
A pochi passi dalla cattedrale c’è l’edificio Altino Arantes: dall’ultimo piano del grattacielo si può ammirare la vista su tutta San Paolo.
In questa zona è d’obbligo la sosta a Casa Mathilde, una famosissima pasticceria portoghese. Originaria di Lisbona, si è trasferita a San Paolo da poco e si è già aggiudicata il premio come migliore pasticceria della città.
Se preferite un pasto ‘salato’ non perdetevi il celebre panino ‘Bauru’ di Ponto Chic.
La sera: cena a Vila Madalena nel quartiere di Pinheiros nella parte occidentale della città e teatro a Casa de Francisca, una casa che è stata trasformata in un piccolo teatro con posti a sedere su più livelli. Illuminazione romantica e la musica.