Si tratta di uno dei carnevali più antichi d'Italia la sua prima edizione risale infatti al 1539, anche se la versione che conosciamo oggi è piuttosto recente e risale agli inizi del '900. Quattro sono i carri allegorici che partecipano alla grande parata rappresentando i 4 cantieri cittadini: Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici. I carri, che devono avere le dimensioni imposte dal regolamento, durante le sfilate vengono preceduti da Re Giocondo, maschera protagonista del carnevale. Al termine delle giornate di festeggiamenti, dopo aver letto il suo testamento, Re Giocondo viene dato alle fiamme, in base a come brucia si può interpretare come sarà l'anno a venire.
2-9-16-23 febbraio e 1 Marzo 2020
Attenzione:per assistere alla parata del carnevale è necessario munirsi di biglietto acquistabile nelle biglietterie cittadine oppure online presso il circuito Boxoffice. Clicca qui per maggiori informazioni.
Camper: per i camperisti sono previste apposite aree gratuite non attrezzate poste presso la piscina comunale e il palazzetto dello sport. Presso il Valdichiana Outlet Village è a disposizione un'area non attrezzata con navetta gratuita ogni 15 minuti.
Da alcuni anni esiste anche un'edizione estiva del carnevale che avviene in genere l'ultimo weekend del mese di giugno con "La notte bianca dei Coriandoli"
Conosciuto anche con l’appellativo di “carnevale dei fiori” il carnevale di San Remo è di origini piuttosto recenti, la sua prima edizione avvenne nel 1903 sotto il nome di "Festa della Dea Flora", da allora tranne alcune sospensione dovute alla 1 ed alla 2 guerra mondiale o a condizioni climatiche avverse, la festa non ha mai mancato di svolgersi. Dalla fine degli ani '30 è stata un crescendo di successi al punto che negli anni ’60 venne trasmessa in Eurovisione. Tra gli anni ’70 ed ’80 la festa cadde nell’obblio per essere rivalorizzata negli anni successivi grazie all’intervento dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di San Remo a cui si devono successi dei giorni nostri. La grande sfilata viene trasmessa tutti gli anni su Linea Verde. All’inizio si trattava di una sfilata di carrozze addobbate di fiori, solamente dopo gli anni 30 sono apparsi i primi carri allegorici, che tutt'oggi sfilano nella splendida coreografia di Via Matteotti. Nonostante il nome di "Carnevale" la parata di carri allegorici ha poco a che vedere con la goliardica festa, che vede il lancio di coriandoli, caramelle e personaggi in maschera, il carnevale di San Remo è piuttosto una vetrina della produzione floricola della città e dell’intera regione.
L’accesso al percorso della sfilata è libero e gratuito sono però a pagamento i posti a sedere sulle tribune, molti dei quali riservati agli ospiti dei numerosi hotel cittadini. E’ comunque possibile prenotare un posto in tribuna al quale verranno aggiunti i diritti di prevendita diritti di prevendita.
Camper: per tutti coloro che si recheranno al carnevale in camper è a disposizione l’area posta in Corso Marconi, raggiungibile dall’uscita San Remo dell'autostrada A10. Per altre aree sosta clicca qui.
Auto: per tutti coloro che si recheranno al carnevale in auto sono consigliati i parcheggi P1: Pian di Poma / Corso Marconi (uscita A10 SANREMO)- P2: Mercato dei Fiori Valle Armea (uscita A10 ARMA DI TAGGIA) – Tariffa giornaliera 15€
15 Marzo 2020
Protagonista assoluto del coreografico carnevale, che si svolge nel borgo medioevale di Verres, sono Caterina Sinora del Castello e suo marito Pierre. Il carnevale vuole essere una rievocazione storica dei fatti avvenuti nel 1449 quando alla morte del Signore Francesco di Challant tutti i domini andarono alla figlia Caterina che li gestì assieme al marito Pierre Sarriod signore d’Introd. Un giorno Caterina ed il marito con la loro scorta si recarono a pranzo dal reverendo Pietro de Chissè, al termine del pranzo, usciti dalla casa del reverendo la Nobildonna al suono di pifferi e tamburi si mise a ballare con la gioventù del borgo suscitando l’entusiasmo degli abitanti che iniziarono a gridare: “Vive Introd et Madame de Challant”. Nonostante ai giorni nostri la casata sia estinta e molti dei loro castelli siano andati in rovina rimane nel popolo il ricordo di quel gesto altamente democratico, che viene rievocato tutti gli anni in occasione dei festeggiamenti del carnevale. Il carnevale di Verres inizia il Sabato sera con la presentazione al popolo dei personaggi di Caterina di Challant e Pierre d’Introd, la sfilata storica con pifferi, tamburi, personaggi in costume e il Gran Ballo di Caterina. Seguono tre giorni di festeggiamenti con sfilate in costumi d’epoca, giochi medioevali, carri allegorici, gruppi folcloristici e distribuzione di polenta e salsiccia. Tra i momenti più suggestivi della festa la cena al castello e il gran gala in maschera . (Prenotazioni tel 349/3107953)
dal 22 al 25 febbraio 2020 per ulteriori dettagli sul programma della manifestazione visita il sito ufficiale
Secondo la tradizione il carnevale di Sciacca ha origini molto antiche, pare risalga addirittura all’epoca romana quando venivano festeggiati i Saturnali, ciclo di festeggiamenti in onore del Dio Saturno. Tali festeggiamenti iniziavano con grandi banchetti che a volte degeneravano in vere e proprie orge. In tale periodo veniva completamente sovvertito l’ordine sociale quindi gli schiavi potevano comportarsi da uomini liberi e per l’occasione veniva eletto un princes a cui veniva assegnato ogni potere. Il princes era una caricatura della classe nobile in genere vestito con una buffa maschera dalla quale spiccava il colore rosso. Ai giorni nostri il carnevale è organizzato dall’associazione l’Altra Sciacca, partecipano all’aggiudicazione del gran premio finale, dopo aver vinto il bando emesso dal comune, 4 carri allegorici + il carro rappresentante la maschera ufficiale Pepe Nappa.
dal 20 al 25 Febbraio 2020
Secondo alcuni documenti ufficiali il carnevale di Ronciglione vanta una storia lunga 130 anni e deriverebbe dal carnevale romano rinascimentale e barocco. Ai giorni nostri il carnevale ripercorre una serie di eventi che hanno caratterizzato la storia del luogo come:
- la cavalcata degli Ussari: in cui un gruppo di cavalieri vestiti in costumi del XIX secolo si lanciano in una corsa a cavallo per le vie del paese rievocando il periodo di dominazione francese
- le corse a vuoto: in cui si sfidano 18 cavalli, non montati da fantino, appartenenti a 9 scuderie o contrade. Queste corse riprendono una tradizione in essere ai tempi di papa Paolo III Fernese
- i nasi rossi: tipica maschera del luogo che in qualche modo richiama una maschera del carnevale parigino. I nasi rossi, vestiti con una tunica bianca, il lunedì mattina si radunano nella piazza principale del paese e cantando un inno al vino raggiungono case, cortili, balconi e finestre porgendo agli abitanti maccheroni che tengono in un vaso da notte. Queste maschere vogliono essere un omaggio al carattere goliardico, burlone e satirico degli abitanti del luogo
- la compagnia della penitenza: gli appartenenti a questa confraternita sfilano incappucciati il martedì grasso per prendere il Re Carnevale e cacciarlo dalla città alla quale farà ritorno solamente l’anno successivo. Una volta catturato il Re Carnevale viene legato ad un pallone aerostatico e lanciato in volo. Dal volo si traggono gli auspici per la stagione agricola dell’anno che verrà. Gli appartenenti alla confraternita rappresentano i guardiani della moralità del paese.
Dal 9-16-23 Febbraio 2020 gli eventi principali
Altre date 20-22-24-25 febbraio 2020
Sicuramente uno dei carnevali più spettacolari di tutta la Sardegna, il carnevale di Oristano ha origini molto antiche e rievoca gli addestramenti militari delle milizie che si tenevano nell’XI secolo. Si tratta quindi di giochi equestri che vanno sotto il nome di Sartiglia, importati dai Crociati e di probabili origini saracene. Nel corso dei secoli le gare di Sartiglia subirono molte evoluzioni fino a quando, con l’introduzione della polvere da sparo, divennero un passatempo delle classi nobili e borghesi. Secondo la tradizione il carnevale ha origini dal profondo malcontento e odio che il popolo e i militari provavano nei confronti degli aragonesi, fu appunto per arginare le numerose risse che il canonico Giovanni Dessì istituì nel 1543 il Gramio dei Contadini e il Gremio dei Falegnami cioè delle giostre equestri dove il corpo a corpo era vietato.
23 e 25 Febbraio 2020
Per assistere alla Sartiglia dalle tribune è necessario munirsi di biglietto.
Parcheggi: durante le giornate della Sartiglia tutte le vie del entro cittadino sono chiuse al traffico per coloro che arrivano ad Oristano in macchina si consigliano i parcheggi pubblici di via Cagliari - via Carducci (palazzi Saia) [A], del Tribunale (ingresso via San Francesco d'Assisi) [B], via Mariano IV (di fronte all'Ufficio centrale delle Poste) [D]. Un po' più decentrati si trovano ampie aree di sosta in piazzale San Martino (vicino all'Ospedale San Martino) [E], a San Nicola (tra il campo Tharros e la zona dei palazzi finanziari).
Le origini del Carnevale di Fano risalgono addirittura al 1347 quando secondo un antico documento avvenne la riconciliazione di due potenti famiglie cittadine da sempre in lotta: i Del Cassero e i Da’ Carignano. Da allora il carnevale non ha mai smesso di essere festeggiato seppur cambiando ed evolvendosi tanto che nel 1872 venne costituito il primo comitato per l’organizzazione del Carnevale. Il carnevale di Fano viene spesso definito “il carnevale più dolce d’Italia” grazie ai quintali di caramelle e cioccolatini che ogni anno vengono lanciati, assieme ai coriandoli, dai carri allegorici intraprendono una vera e propria dolce battaglia.
Il “Vulon” è la maschera principale della festa e rappresenta, sotto forma di caricatura, i personaggi più illustri della città. Durante le parate Vulon sfila assieme alla “Musica Arabita” una spiritosa banda musicale i cui componenti suonano barattoli di latta, caffettiere e brocche che assieme producono un’allegra e spensierata musica, in sintonia con il clima della festa. L’ultimo giorno di sfilata viene premiato il carro in cartapesta più bello.
Attenzione: per assistere alla parata dei carri allegorici è necessario essere muniti di biglietto.
Durante i gironi del Carnevale sono previsti raduni per i camperisti ai quali saranno dedicate apposite aree sosta per maggiori dettagli clicca qui.
Del carnevale di Cento si hanno le prime tracce da un affresco attribuito al Guercino datato 1615, da allora tranne che per eventi eccezionali come il terremoto del 2014, la goliardica festa popolare ha via via rallegrato gli animi degli abitanti, trasformandosi a poco a poco in un evento mediatico di importanza nazionale. Da festa di palazzo organizzata il giovedì grasso in favore del popolo dal Magistrato cittadino si è oggi trasformata in una gigantesca festa che richiama ogni anno altre 300.000 spettatori. Dal 1993 il carnevale di Cento è gemellato con il Carnevale di Rio de Janeiro. Grazie alla passione ed all’entusiasmo degli organizzatori e dei partecipanti il carnevale di Cento è divenuto negli anni uno dei più spettacolari, divertenti e trasgressivi d’Europa con carri allegorici che rappresentano delle vere e proprie opere d’arte. Ben 6 sono le associazioni carnevalesche della città I RIBELLI, IL RISVEGLIO, I RAGAZZI DEL GUERCINO, MAZALORA, I TOPONI, IL RISCATTO che durante l’anno progettano e modellano i giganteschi carri allegorici in cartapesta, che sfileranno durante le parate per aggiudicarsi il 1° Premio. Caratteristica del Carnevale è il “gettito” cioè lanci dai carri allegorici di gadget come palloni di tutte le dimensioni e materiali, pupazzi di peluche, materassini gonfiabili, pupazzi di varie forme e dimensioni e poi tanti, tantissimi coriandoli, caramelle e cioccolatini.
La maschera principale del carnevale centese è Tasi che secondo la tradizione rappresenta un personaggio vissuto nell’800 che amava talmente il vino da preferirlo alla moglie. Tasi nei giorni di carnevale apre tutte le sfilate in compagnia della sua inseparabile volpe. Nell’ultima giornata di carnevale avviene il “rogo di Tasi” cioè un rogo propiziatorio nel quale viene bruciato un pupazzo in cartapesta raffigurante la maschera.
Momento culminante della festa è l’ultimo giorno di parata al termine della quale, dopo essere stato proclamato il carro vincitore, dal Piazzale della Rocca si svolge un grandioso spettacolo pirotecnico.
9-16 e 23 Febbraio 1-8 Marzo 2020 con parata finale di carri allegorici, premiazione e spettacolo pirotecnico
Attenzione: per assistere alla parata dei carri allegorici è indispensabile munirsi di biglietti di ingresso. I biglietti sono acquistabili on-line oppure presso le biglietterie per maggiori dettagli clicca qui
Camper: i camperisti che parcheggeranno presso le aree di sosta attrezzate avranno diritto ad uno sconto sul biglietto di ingresso. Clicca qui per dettagli sulle modalità di prenotazione.
Considerato il più bel carnevale di Puglia e sicuramente uno dei più famosi d’Italia, il carnevale di Putignano ha origini antichissime al punto da essere considerato il carnevale più antico d’Europa. Molti sono i momenti del carnevale che ricordano infatti antichissimi riti come La Festa dell’Orso, l’Estrema Unzione del Carnevale, il Funerale del Carnevale e la Campana dei Maccheroni. Come tradizione vuole il carnevale di Putignano inizia il 26 Dicembre con la Festa delle Propaggini dove per 6-7 ore si alternano sul palco della piazza cittadina decine di poeti dialettali in un susseguirsi di versi satirici contro i politici, i potenti e determinate abitudini sociali. L’attacco avviene sempre e comunque al fine di propiziare un futuro migliore. Durante le tre domeniche delle parate sfilano giganteschi carri allegorici in cartapesta, maschere a piedi e gruppi folcloristici. Il gran finale avviene in notturna il martedì grasso. Dal 2006 è stata aggiunta anche una sfilata estiva, il secondo sabato di Luglio.
Per assistere alle parate dalle tribune poste su piazza XX Settembre è necessario l’acquisto del biglietto. Per maggiori informazioni clicca qui
Parcheggi: numerosi sono i parcheggi adatti ad auto, autobus e camper, per maggiori dettagli e tariffe clicca qui
Sebbene diverse siano le teorie sulle origini del carnevale di Acireale si sa di certo che la festa ha discendenze molto antiche alcuni documenti parlano del ‘500 quando era per lo più una manifestazione popolare di origine spontanea. Già nel 1600 durante il periodo del carnevale vi era l’usanza di duellare a suon di tiri di arance e limoni, fu un’ordinanza del 1612 a vietare il pericoloso gioco, usanza che si trasferì, ed è tuttora viva, nel Carnevale di Ivrea. Nell’800 venne introdotta la “cassariata” sfilata di cavalli e carrozze con abbondante lancio di confetti, riservata alle nobili famiglie cittadine. E’ solo negli anni intorno al 1930 che entrano in scena le maschere di cartapesta che si trasformeranno nel tempo in enormi e coloratissimi carri, sempre negli anni '30 appaiono le prime macchine interamente decorate di fiori variopinti. Con il passare del tempo le macchine decorate di fiori si sono trasformate in veri e propri carri con strutture in legno e metallo, che affiancano i carri in cartapesta durante le sfilate.
Dal 8 al 25 Febbraio 2020. Per maggiori dettagli sugli eventi in programma consultare il sito ufficiale
Il carnevale di Acireale, completamente gratuito, si svolge nelle vie cittadine e nel centro storico.
Del carnevale di Acireale esiste anche una versione estiva che si svolge in genere il primo week-end di Agosto. L'evento comprende con una grande parata di carri allegorici, degustazione di prodotti tipici, grande grigliata di carne e pesce, laboratori di cartapesta, raduno di auto d’epoca e apertura delle botteghe cittadine.
Nonostante i suoi oltre 140 anni di età il Carnevale più famoso d’Italia non dimostra affatto la sua età anzi, ogni anno offre nuove proposte e carri degni della migliore tradizione. Dal 1987 l’organizzazione della manifestazione è stata demandata alla Fondazione Carnevale. La prima sfilata del carnevale di Viareggio avvenne nel 1873 grazie ad una brillante idea di alcuni giovani del luogo che usavano frequentare l’antico bar del Casinò. Da quel 24 Febbraio molti anni sono passati ma, lo spirito goliardico e burloso della manifestazione non è mai venuto meno, è cambiata solamente la location della grande sfilata dei carri allegorici che dalla Via Regia, agli inizi del 900, si trasferì sulla passeggiata a mare. Questo cambio di location ha consentito la creazione di carri ancora più maestosi e fantasiosi, alcuni sono alti anche 20 metri con una larghezza di 12 metri. E’ del 1921 l’inno ufficiale del carnevale “Coppa di Champagne” mentre è del 1930 la maschera simbolo di Viareggio “Il Burlamacco” ideata dal maestro Umberto Bonetti.
Dal 2001 i carri vengono ideati e creati dai maestri carrai in 16 hangar posti nella cittadella del carnevale, un modernissimo spazio di forma ellittica interamente dedicato al carnevale ed alle sue maschere. All’interno della cittadella si trovano anche:
Il Museo del Carnevale: dove vengono illustrate le varie fasi di produzione di un carro allegorico mentre nei suoi laboratori è possibile cimentarsi nella creazione di un’opera in cartapesta
Museo di arte Contemporanea Carnevalotto: il museo custodisce una prestigiosa collezione di opere d’arte contemporanea che parte dal 1987 per giungere ai giorni nostri con pitture, sculture e grafici dei maggiori artisti italiani e stranieri tra di essi: Giò Pomodoro, Sebastian Matta, Pietro Cascella, Piero Dorazio, Gianni Dova, Concetto Pozzati, Emilio Tadini, Bruno Ceccobelli, Igor Mitoraj, Arnaldo Pomodoro, Joe Tilson, Hisiao Chin, Ugo Nespolo, Luca Alinari, Antonio Possenti, Medath Shafik, Giosetta Fioroni, Walter Valentini, Arturo Carmassi, Aldo Spoldi, Alessandro Mendini e Gianfranco Pardi, Emilio Isgrò.
Le sfilate degli spettacolari carri allegorici, costruiti in cartapesta dai Maestri Carrai di ben 25 ditte artigiane, per le quali lavorano oltre 1000 persone, hanno la satira, come protagonista indiscussa accanto a temi sociali e ambientali, e prendono di mira personaggi politici, dello spettacolo e dello sport.
Anche per il 2020 il triplice colpo di cannone sarà il segnale inequivocabile che a Viareggio inizia la festa, dando il via alla sfilata dei carri. Ad ogni sfilata dei carri allegorici assistono circa 200mila spettatori ammaliati dal gigantismo delle straordinarie costruzioni. Cinque i Grandi Corsi Mascherati, concentrati in un mese unico di grandi festeggiamenti.
Il giorno di Martedì Grasso speciale festa alla Cittadella del Carnevale
1-9-15-20-23-25 Febbraio 2020 con Corso mascherato di chiusura e Grande Spettacolo pirotecnico
Attenzione: per assistere alla sfilata è necessario munirsi di biglietto d'ingresso acquistabile on line oppure presso le 30 biglietterie poste intorno al percorso. Per maggiori dettagli clicca qui
La ricetta originale delle frittelle di carnevale deriva dalla tradizione Romagnola dove sono conosciute con il nome di "Castagnole", come vuole la tradizione vengono preparate dall'Epifania fino all'inizio della Quaresima. La ricetta di questo gustoso dolce fritto, grazie alla bontà ed alla facilità di preparazione, è oggi diffusa in tutte le regioni italiane nelle quali assume però diverse varianti e nomi come Zeppole, Tortelli Milanesi, Frittelle di San Giuseppe ecc. Si tratta di una ricetta di semplice preparazione, molto golosa che piace soprattutto ai bambini.
1 Bustina di Vanillina
1 Bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
scorza grattugiata di 1/2 limone biologico
2 uova
1 cucchiaio di grappa oppure di liquore all'anice
200 gr di farina
40 gr di burro oppure strutto
50 gr di zucchero
zucchero a velo q.b. per cospargere le fruttelle a fine cottura
In una ciotola piuttosto capiente rompere le uova, aggiungere lo zucchero, la farina, il burro precedentemente ammorbidito e impastare, poi aggiungere la scorza grattugiata di 1/2 limone, un cucchiaio di grappa oppure di liquore all'anice, un pizzico di sale, una bustina di vanillina e il lievito. Continuate a mescolare fino a quando il vostro impasto sarà morbido, liscio ed omogeneo (all'occorrenza aggiungete un po' di latte). Lasciate riposare l'impasto, coperto da un canovaccio pulito, per 15-20 minuti, poi ricavatene delle palline della dimensione di una castagna (da qui il nome castagnole), infine friggetele in abbondante olio bollente. Durante la friggitura girate le palline con un cucchiaio di legno e toglietele solamente quando saranno ben gonfie e dorate. Fatele sgocciolare dall'olio in eccesso su carta assorbente poi cospargetele con abbondante zucchero a velo. Servite le castagnole accompagnate con un buon bicchiere di vin santo.
Volendo a fine cottura potete farcire le castagnole con marmellata oppure con crema pasticcera. Altra variante può essere l'aggiunta nell'impasto di tocchetti di mela e uvetta.
Difficoltà: Bassa
Tempo di Cottura: 3-4 minuti a pallina
Tempo di Preparazione: circa 20 minuti
"VIVA LA BEFANA", è stata ideata nel 1985, per sollecitare il ritorno sul calendario civile del giorno festivo dell'Epifania da sempre considerata una tra le grandi manifestazioni nazionali. Il tradizionale corteo storico folcloristico ogni anno la mattina del 6 gennaio parte da Castel Sant'Angelo per arrivare in piazza San Pietro, sfilando per via della Conciliazione.
Mille figuranti in costume d'epoca seguite da un numerosissimo pubblico, accompagnano i Re Magi che, dopo aver assistito all'Angelus del Papa, recano i tradizionali doni.
In questo corteo l'aspetto più sacro della festa, i Re Magi, e quello più profano della Befana che porta doni ai bimbi buoni e carbone ai bimbi più discoli, si mescolano in un' atmosfera ricca di colori, scenografie e suggestioni.
Una delle tradizioni più antiche di Milano si svolge il giorno dell'Epifania e rievoca la visita dei tre Re a Gesù Bambino.
Figuranti in costume storico sfilano dal Duomo alla chiesa di Sant'Eustorgio, con una sosta presso la Basilica di San Lorenzo, dove si ricorda l'incontro dei Magi con Erode.
L’appuntamento in Piazza Duomo alle ore 11.45, dove parte il corteo: l’itinerario percorso passa per via Torino, prosegue fino alle Colonne di San Lorenzo, quindi corso di Porta Ticinese e infine piazza Sant'Eustorgio.
Tutti possono partercipare al corteo in costume, segnalando il proprio nome agli incaricati presenti in basilica al termine delle SS. Messe domenicali delle 11.00 in Sant'Eustorgio. Solitamente, le richieste vengono ricevute nel corso delle ultime domeniche di dicembre. I posti sono limitati alla quantità di costumi disponibili.
E' importante sottolineare il carattere religioso dell'evento, che si conclude con la visita dei figuranti a comunità di anziani, intrattenuti con simpatia dai personaggi del corteo.