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Descrizione

Il Parco Benestare è costituito da un'area che si trova nei comuni di Gambassi Terme e Montaione, libero da delimitazioni territoriali precise, il parco propone alcuni itinerari che consentono al visitatore di entrare in contatto con attrattive paesaggistiche di rara bellezza. In questa antica terra, abitata sin dalla preistoria si sono formate nel tempo stratificazioni geominerarie, ex miniere ed una serie di affioramenti di acqua e di vecchie fonti che offrono ai visitatori parecchi spunti per rimanere in stretto contatto con la natura. Numerosi sono gli itinerari di trekking, con percorsi ad anello, che partendo dalle due sedi quella di San Vivaldo nel comune di Montaione quello dello stabilimento termale di Gambassi Terme. Il parco offre anche un nuovo approccio alle acque termali, da un lato tramite lo stabilimento termale di Gambassi dall'altro l'intero parco è disseminato di fonti, polle e affioramenti di acqua liberamente visitabili e fruibili. Tra queste:

- la sorgente minerale di acqua salsa di Pillo che sgorga nel fondovalle del Rio Sanguigno ha una temperatura di 15° C.
- il fondovalle del Torrente Casciani, caratterizzato da emissioni di gas che raggiungono la massima concentrazione in corrispondenza della sorgente ipotermale "Bollori" (23° C).
- Vicino alla sorgente un vecchio pozzo da cui fuoriescono emanazioni gassose intermittenti associate ad acque tiepide, caratterizza l'ambiente circostante.
- la sorgente minerale di Luiano, alimentata da acque molto vecchie, piuttosto rinomate in passato per le proprietà medicinali, tanto che nella prima metà del '900 furono imbottigliate e poste in commercio.
- le sorgenti del Botro delle Docce, captate dal vecchio acquedotto, emergono in corrispondenza del contatto tra un diverso grado di fratturazione della roccia ofiolitica di fondo oceanico.
- le acque della sorgente ipotermale il Bagno, storicamente utilizzata dalla popolazione locale con effetti terapeutici per le malattie dermatologiche, scaturiscono da sedimenti di copertura pliocenici (a quota di circa 230 m s.l.m.) e sono ricche di gas e carbonato di calcio.

 

Acque

L'acqua che sgorga dalla sorgente Pilo è classificata come salso, solfato, alcalino, terrosa e viene utilizzata nello stabilimento termale per trattamenti estetici e nel reparto riabilitativo per pazienti affetti da sclerosi multipla e morbo di Parkinson

Ubicazione Gambassi
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Descrizione


Poste nel cuore della Maremma toscana, ai piedi del Borgo medievale di Saturnia, in provincia di Grosseto, in un area di estrema bellezza, le Terme di Saturnia, offrono quanto di meglio in campo di cure termali e benessere.  Secondo un'antica leggenda Saturno, dio delle messi e dell’abbondanza, un giorno perse la pazienza nel vedere che sulla terra gli uomini erano costantemente impegnati a farsi la guerra, allora prese un fulmine e lo scagliò con forza. La saetta cadde nel cratere di un vulcano, dal quale zampillò un fiume d’acqua sulfurea e calda che si riversò per valli, monti e pianure, avvolgendo uomini e cose ed acquietando finalmente gli animi. Teatro della leggenda era il cuore della Maremma toscana, Saturnia, dove attraverso piccoli geyser e meravigliosi soffioni sgorga tuttora quell’acqua. Le terme di Saturnia erano già note in epoca etrusca, molto utilizzate in epoca romana, vennero completamente dimenticate nel medioevo. Rifiorirono nell'800 quando venne creato un vero e proprio stabilimento termale.  

Struttura

La modernissima struttura dispone di un hotel con 128 camere, ricavato da un'antica costruzione in travertino, una boutique, un campo da golf con 12 buche, 2 ristoranti, 1 bar, 4 piscine termali all'aperto con percorsi vascolari, idromassaggi, getti cervicali e una SPA, tra le migliori d'europa, con sauna, bagnoturco, docce emozionali.

 

Acque

L’acqua arriva negli stabilimenti termali si Saturnia dopo un percorso in profondità che parte dalle viscere del monte Amiata, impiega circa quarant’anni per filtrare, goccia a goccia, attraverso le micro-fessure dei calcari cavernosi. Si tratta di un'acqua purissima, con un'altissima concentrazione di gas e sali minerali classificata come: sulfurea, carbonica, solfata, bicarbonto-alcalina-terrosa. Per le sue particolari caratteristiche è indicata nella cura di varie problematiche della pelle, determina un peeling naturale esfoliante e una profonda azione detergente antisettica, agisce come un vasodilatatore sull’apparato cardio-circolatorio e respiratorio, riducendo la pressione arteriosa, svolge un’azione protettiva, antiossidante/antiaging e depurativa sul fegato, riduce la tensione degli apparati cardio-circolatorio e respiratorio, amplifica gli atti respiratori e aumenta la ventilazione polmonare. Il meraviglioso flusso di acqua termale che rivede la luce direttamente nella grande piscina termale sgorga con un flusso di 500 lt al secondo ad una temperatura di 37°C, consentendo il ricambio totale dell'acqua ogni 4 ore.

Le terme sono convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale

Ubicazione: Località Follonata - Saturnia
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Impossibile lasciare Ivrea senza aver fatto prima visita alla Pasticceria "Balla" ed aver assaggiato la famosa Torta 900. La pasticceria Balla nasce dall’intuizione di Umberto Balla che nel 1972 acquista da Ottavio Bertinotti, mastro pasticcere eporediese, il brevetto della Torta ‘900.

La Torta 900.
La "Torta 900" creata alla fine del XIX secolo, da qui il suo nome, è una delizia di pan di spagna e cioccolato alla nocciola la cui ricetta, tenuta ancor oggi segreta, ha fatto sognare generazioni di golosi.

Piazza Ottinetti, posta nel cuore del centro storico di Ivrea, è una delle più scenografiche della città e centro culturale della città. Circondata da portici, nel passato fu area annessa al Monastero di Santa Chiara e successivamente al Distretto militare. Negli anni ospitò anche il mercato settimanale di granaglie. A tutte queste sue destinazioni deve i continui cambiamenti di nome: piazza Granaglia, piazza Distretto.

Biblioteca civica

Nell’ala est dell’edificio situato in Piazza Ottinetti ha oggi sede la Biblioteca Civica “Costantino Nigra”.
Le prime testimonianze della presenza di una biblioteca ad Ivrea risalgono al 1806, quando il Piemonte, sotto la dominazione francese, con il nuovo assetto territoriale dato da Napoleone, era stato annesso alla Francia ed Ivrea era capoluogo del Dipartimento della Dora.

Museo civico Garda

Situato in Piazza Ottinetti, nell'antico Monastero di Santa Chiara, il museo è il frutto della collezione archeologica cittadina e delle donazioni di privati. Nato a partire da una donazione di Pier Alessandro Garda nel 1874, il museo ospita una collezione archeologica che rappresenta un grande patrimonio di reperti principalmente dedicati alla colonia di Eporedia ed alle sue origini. Pregevole la collezione orientale composta da circa mille oggetti, principalmente lacche, bronzi e porcellane.

Per maggiori informazioni e per gli ORARI di apertura visita il sito

 

Edificata nel quattrocento per volere della confraternita di Santa Marta, fu più volte modificata fino ad assumente l'attuale stile barocco: la facciata della chiesa, dalle linee essenziali, è rimasta quella della metà del Seicento.
Poco rimane dei ricchi decori e nulla degli altrettanti pregevoli arredi di cui si ha notizia nei documenti storici.
Sconsacrata dopo la seconda guerra mondiale, nei primi anni settanta venne acquistata per una somma simbolica dal Comune di Ivrea che l'ha restaurata adibendola a sala per conferenze e mostre.

Sul finire degli anni 60 durante i lavori di costruzione dell’Hotel “La Serra”, ora chiuso, sono stati rinvenuti alcuni resti della città romana risalenti al I secolo d.C: un tratto di strada, le fondazioni delle case che le fiancheggiavano, un tratto di fognatura.
Ben conservata è una vasca quadrilobata di difficile datazione, che faceva probabilmente parte di una villa patrizia. I resti sono ancora visibili grazie ad un breve percorso archeologico attrezzato.

Torre di Santo StefanoLa Torre di Santo Stefano è in realtà il campanile di una chiesa romanica appartenente ad una abbazia dei monaci benedettini, fondato nel 1044 e unica testimonianza rimasta di uno dei più antichi luoghi di culto eporediesi.

L'annesso monastero era inoltre legato al filone fondato da Guglielmo da Volpiano e dipendeva dall’abbazia di Fruttuaria presso San Benigno Canavese.

Al culmine della salita di Via Arduino, l’antico decumano massimo, c’era la Porta Decumana che si apriva verso i territori sud-ovest della colonia romana, situati al di là della Dora che veniva superata per mezzo di ponti.

Ponte Vecchio è il ponte medioevale in muratura che ha sostituito il primitivo ponte romano, costruito intorno al terzo secolo, che oltrepassava la Dora Baltea e portava fuori le mura difensive. Nei secoli successivi. Il ponte da molti è considerato il simbolo di Ivrea.


Campanili del duomoPiazza Duomo è situata sull'altura nord-ovest del centro storico. Il ritrovamento di resti romani nelle parti più antiche della chiesa, dimostrano come fosse già presente, fin dal I secolo a.C., un tempio in asse col sottostante teatro.

Si ritiene inoltre che le colonnine marmoree incorporate nell’attuale deambulatorio del duomo appartenessero ad un antico tempio pagano e che siano state utilizzate per la costruzione dell’abside della primitiva cattedrale.

Nel Duomo è attualmente collocato uno dei principali reperti romani ritrovati ad Ivrea: Il sarcofago di Caio Atecio Valerio. 

Su Piazza duomo si affaccia anche la chiesa di San Nicola da Tolentino, vero gioiello in stile barocco, eretta nel 1605 a cura dell'omonima confraternita, che presenta molteplici elementi di interesse storico e artistico.

Interno della Cattedrale

Piazza di città

La principale piazza di Ivrea è situata nell'antico borgo storico e divide in due parti la via centrale, cioè via Palestro-Via Arduino. Dedicata al matire partigiano Ferruccio Nazionale anticamente, veniva chiamata Piazza Palazzo di Città o, più popolarmente Piazza di Città. Essa ospitava alcuni edifici, tra cui un antico ospedale, il De Burgo, sostituito dall'attuale Palazzo Civico, sede del Municipio.

Edificato su disegni dell'architetto Giovanni Battista Borra dall'edificio settecentesco spicca l'alto campanile con orologio.

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