Il Trentino Alto Adige è la regione Italiana dove è maggiormente diffusa la tradizione dei mercatini di Natale e dove si respira un'atmosfera veramente speciale. In ogni comune da quelli grandi come Trento, Bolzano o Merano a quelli più piccoli come Glorenza, Chiusa o Vipiteno vengono organizzati i classici mercati natalizi che attirano ogni anno migliaia di turisti provenienti sia dall'Italia che dai paesi d'Oltralpe. Nei classici casotti di legno dai tetti rossi vengono esposti prodotti di artigianato locale, addobbi per l'albero di natale o per il presepio, oggetti per la casa e prodotti di gastronomia locale, il tutto accompagnato da fumanti bicchieri di vin brulè e musiche natalizie. Di seguito ne elenchiamo alcuni:
Il primo Christkindlmarkt ovvero il primo mercatino di Natale in Italia risale al 1991 e da allora ha conquistato migliaia di visitatori con la sua atmosfera magica, il suo profumo di cannella, di spezie e le dolci note dei canti della tradizione nordica. A Bolzano il mercato di Natale ha il suo cuore in piazza Walther estendendosi tra i portici delle principali vie pedonali. Mantenendo fede alla tradizione dei Christkindlmarkt, il mercatino propone, ben esposti in un’ottantina di cassette di legno con addobbi natalizi, oggetti in vetro, guanti, sciarpe, decorazioni e complementi d’arredo in legno, oggettistica artigianale, candele decorate, lanterne, libri natalizi, strumenti musicali, carillon e molto altro ancora.
Non possono mancare gli stand gastronomici dedicati ai prodotti tipici ed ai dolci della tradizione. L'inaugurazione dei mercatini avverrà Giovedì 28 Novembre alle ore 17.
Vai al Sito per consultare il programma completo degli eventi
In treno:E' il modo più comodo per arrivare al Mercatino di Natale di Bolzano, la stazione ferroviaria si trova solamente a due minuti a piedi da piazza Walther! Per informazioni sugli orari dei treni vai al sito di Trenitalia oppure a quello delle ferrovie Germaniche o Austriache. In occasione dei mercatini di natale sono comunque previsti treni speciali al Sabato e nei giorni Festivi con partenza a Verona verso Borlano, Rovereto, Trento, Mezzocorona e Ora. Di seguito gli orari:
8.38 Verona
9.28 Rovereto
9.43 Trento
9.55 Mezzocorona
10.13 Ora
10.38 Bolzano
16.36 Bolzano
16.49 Ora
17.03 Mezzocorona
17.17 Trento
17.20 Rovereto
18.21 Verona
In Camper: per tutti coloro che intendono raggiungere Bolzano in Camper consigliamo di scaricare dal Sito la mappa con le informazioni delle zone a traffico limitato e le strade d'accesso ai parcheggi loro destinati. Clicca qui
Di seguito un elenco di parcheggi dove è possibile parcheggiare:
Via Maso della Pieve - di fronte al cimitero
- possibilità di scarico acque nere
- 4 km dal centro (raggiungibile con l’autobus nr. 2-10A-10B o con il treno)
Via Sarentino - presso la stazione della funivia di San Genesio
- 2,5 km dal centro (raggiungibile con l’autobus nr. 12-14)
Via Buozzi - presso la Fiera di Bolzano e di fronte al supermercato Interspar
- possibilitá di scarico acque nere (presso la Fiera)
- 4 km dal centro (raggiungibili con l’autobus nr. 4-10A-10B o con il treno per Merano – fermata Bolzano Sud)
Viale Trieste - presso lo stadio Druso e la piscina comunale
- a pagamento con tariffa oraria da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 19.00, sabato dalle 8.00 alle 13.00 (linee blu) e gratuito negli altri orari (linee bianche e blu)
- ca. 1 km dal centro (raggiungibile con l’autobus nr. 2-3-4-6)
dal 6 all'8 dicembre
Parcheggio via Einstein (Frischin) - 350 posti
Parcheggio Agrifa, via Maso della Pieve - 150 posti
Se invece preferite lasciare il vostro Camper in un campeggio il CAMPING MOOSBAUER**** è aperto tutto l'anno (Via San Maurizio, 83
In auto: Il sistema elettronico di parcheggio situato sugli snodi stradali della città dà indicazioni sulla disponibilità di posti nei vari parcheggi.
Per chi viene da sud: Si consiglia l’uscita autostradale Bolzano Sud e il parcheggio di Fiera Bolzano (1300 posti). Il parcheggio è collegato ogni 15 minuti attraverso autobus. Ancor più veloce è il treno che in 3 minuti porta da Bolzano Sud alla stazione centrale. Shuttle gratuito nei fine settimana (tranne il 22 e 23.12) dalla zona Fiera
Per chi viene da nord: Si consiglia l’uscita autostradale Bolzano Nord e il parcheggio “Bolzano Centro” in via Mayr Nusser (1200 posti) a cinque minuti a piedi da piazza Walther.
Per chi viene da ovest: dalle statali 42 e 38 parcheggio Palasport (500 posti) collegato con autobus di linea verso il centro ogni 10 minuti.
ATTENZIONE! Dal mese di maggio 2014 la zona a traffico limitato di Bolzano è sorvegliata tramite un sistema di controllo automatico con telecamere. Per non incorrere in sanzioni, suggeriamo di seguire le indicazioni verso i parcheggi del centro, facendo attenzione a non superare i varchi video sorvegliati.
Abbiamo acquistato il pacchetto 5giorni/4 notti dall’agenzia locale Evasion Sans Frontiere: una delle più affidabili, tra quelle a cui si appoggiano i tour operator internazionali. Contattarla direttamente ci ha permesso di avere gli stessi servizi, a prezzi più contenuti. Il tour è stato organizzato soltanto per il nostro gruppo di 4 persone e abbiamo pagato un supplemento per avere una guida che parlasse italiano (cosa che consigliamo se non parlate francese). Buona l’organizzazione, buono il mezzo 4X4 che ci è stato fornito (elemento fondamentale per la riuscita del tour, vista la pessima condizione delle strade, per non parlare dei tratti fuori strada!); ottimi professionisti ed eccezionali compagni di viaggio (gentili, pazienti e disponibili) la guida e l’autista che ci hanno accompagnato. Altri operatori considerati altrettanto affidabili sono: Horizon Azul e Kokoa Travel. Se volete andare a Diego Suarez o fare un tour dell’isola principale rivolgetevi solo ad operatori affidabili: una delle truffe più in voga a Nosy Be è quella di persone che vendono pacchetti a prezzi molto competitivi, promettendo un servizio personalizzato sul tipo di quello che descriviamo di seguito. Ma, arrivati ad Ankify non c’è nessun mezzo ad aspettarvi o, tutt’al più, un taxi-brousse collettivo.
Guida e macchina privata da Le Zahir al porto di Helville; imbarcazione privata per Ankify, dove ci aspetta il fuoristrada 4x4.
AMBANJA: visita e pranzo nella splendida Piantagione Millot, 15 Km2, che dal 1904 produce cacao, vaniglia, spezie di ogni tipo ed olii essenziali. Il posto è eccezionale, occupa 800 persone. La distilleria è visitabile solo nei giorni feriali.
AMBILOBE: sosta al mercato, dove è possibile acquistare splendidi e coloratissimi Lambar, gli abiti tradizionali delle donne malgasce.
RELAIS de l’ANKARANA: ottima cena e pernottamento in questa struttura lontana da centri abitati, tra splendide e profumate plumerie rosa. Posto ideale per un incredibile tramonto e per un emozionante cielo stellato.
PARCO NAZIONALE DELL’ANKARANA: passeggiata con guida del parco alla scoperta della splendida flora (comprendente anche cactus ed Euphorbie), dell’incredibile fauna (colibrì, piccoli lemuri notturni, camaleonti, gechi…) e degli spettacolari Tsingy Grigi, fenomeno di erosione della roccia, caratteristica di questa spettacolare foresta tropicale secca: luogo assolutamente da non perdere e da visitare con grande rispetto perché considerato sacro. Pranzo da Chez Aurelien, all’ingresso del Parco.
DIEGO SUAREZ: breve visita di questa città coloniale che è la più grande del nord e terzo porto del Madagascar.
Splendida cena in terrazza e pernottamento presso La Terrasse du Voyageur, struttura ecosostenibile, impegnata a livello sociale e culturale, con molte iniziative rivolte ai bambini.
DIEGO SUAREZ, VISITA ALLE TRE BAIE: tre splendide località disabitate nella penisola che si protende nella baia ad est di Diego Suarez. Il percorso passa attraverso paesaggi caratterizzati da mangrovie e baobab. Si costeggia la Montagna di Francia, famosa per fossili, pietre preziose e semi preziose. Si visita il piccolo faro di Cap Minè, all’interno di una zona militare. Ottimo pranzo a RAMENA
PARC NATIONAL MONTAGNE D’AMBRE: splendido esempio di foresta tropicale umida con cascate, felci giganti, incredibili bromeliacee, famiglie di lemuri (il Parco ne ospita ben sette specie, di cui due notturne) che si rincorrono sugli alberi, il minuscolo Brochesia Minimo (il più piccolo camaleonte al mondo) e gechi dalla coda a foglia perfettamente mimetizzati, che solo l’occhio allenato delle guide riesce a distinguere sui tronchi degli alberi. Il Parco si estende per oltre 18.000 ettari e, a conti fatti, questa è una visita da programmare con almeno un’intera giornata davanti: la strada per arrivarci è una tale avventura, che si rischia di impiegare molto più tempo del previsto e di penalizzare una visita davvero interessante. Questa è una delle tante occasioni in cui ci si rende conto di quanto sia importante avere un bravo autista! Vai al Sito
JOFFREVILLE (Ambohitra): città coloniale a circa 1000 metri di altezza, costruita nel 1902 come luogo di villeggiatura per i militari francesi. Offre splendidi panorami. È il luogo ideale per visitare il Parc National Montagne d’Ambre. Ha una temperatura decisamente più bassa rispetto alla pianura. Cena e pernottamento nello splendido Litchi Tree. È uno di quei posti che fanno dimenticare di colpo la stanchezza di una giornata intensa, ma faticosa. Rappresenta una pagina della storia del Paese (è stata la residenza del Marshall Joffre, ingegnere militare, eroe della I guerra mondiale), con un bellissimo giardino, splendide stanze con arredi raffinati, saponi e creme da SPA, ottima cucina, buona scelta di vini, per non parlare della prima colazione, servita sulla piccola terrazza con vista sul famoso Litchi Tree, con torte fatte in casa e tutto quello che ci si può aspettare da un luogo del genere.
TSINGY ROUGES: altra spettacolare formazione non lontana dalla riserva Analamera. Gli Tsingy Rouges, che formano canyon spettacolari, sono il risultato dell’erosione delle rocce sedimentarie ricche di ferro della zona: vere e proprie sculture disegnate dal vento e dalla pioggia, che si colorano di rosso al mattino, tra le 7.00 e le 8.00 e nel pomeriggio, verso le 16.00.
SPIAGGIA di MANGROVIE per un insolito picnic
AMBANJA: lungo il percorso si attraversano villaggi di minatori dove è possibile acquistare lo zaffiro stellato, splendida pietra preziosa a prezzi più bassi dei negozi in città. Pernottamento al Palma Nova: deludente struttura se confrontata alle precedenti, ma ottime sia la cena, sia la prima colazione.
Imbarcazione privata da Ankify per NOSY TANIKELY. L’isola, è un parco marino, a protezione di splendidi coralli, grandi tartarughe marine e di una coloratissima popolazione di pesci tropicali. È ideale per fare il bagno e snorkeling (con attrezzatura fornita). È possibile salire fino al faro, dal quale si gode di una splendida vista panoramica. Lungo il percorso è facile imbattersi in famiglie di lemuri e in volpi volanti.
Imbarcazione privata per Hell-Ville. Ritorno in auto privata fino a Le Zahir Lodge.
Si ritiene che, circa 140 milioni di anni, il Madagascar si sia staccato ad est dall’India e ad Ovest dall'Africa, evento che ha creato le condizioni ideali perché si conservassero e sviluppassero specie endemiche di animali e vegetali. I primi uomini a giungere sull'isola furono probabilmente malesi ed indonesiani, fra 2000 e 1500 anni fa. Successivamente approdarono sull’isola flussi migratori africani. Se si aggiunge che molti elementi della cultura malgascia derivano dagli arabi che giunsero in Madagascar intorno al X o XI secolo, e che successivamente anche Portoghesi, Francesi e Olandesi cercarono di insediarsi in questa grande isola, la quarta al mondo per dimensioni, trovano spiegazione le numerose etnie presenti. Tra il XVI e il XVII secolo il Madagascar diventò prima rifugio ideale dei pirati che battevano le rotte per le Indie, poi anche centro di traffico di schiavi, mentre le diverse etnie lottavano per il dominio del territorio, sostenuti dagli Inglesi o dai Francesi, che avevano interesse a limitarsi a vicenda il campo di ingerenza. Nel 1824 viene proclamato il Regno del Madagascar dal re Radame, delle etnia Merina, con capitale ad Antananarivo. Il regno dei suoi successori fu appoggiato ora dalla Francia ora dall’Inghilterra, fino al 1885, quando gli Inglesi rinunciarono al Madagascar. Nello stesso anno i Francesi, soffocando un tentativo di rivolta, proclamarono l’isola un proprio protettorato. Truppe malgasce presero così parte alla II guerra mondiale e, quando la Francia cadde in mano alla Germania, il Madagascar passò sotto il governo di Vichy fino al 1942, quando fu liberato dagli Inglesi e riconsegnato alla Francia. I movimenti indipendentisti, sempre presenti, portarono ad una grande rivolta nel 1947, stroncata con molte decine di migliaia di vittime tra la popolazione, evento che costrinse la Francia ad avviare un periodo di transizione verso l’indipendenza. Nel 1958 nacque così la Repubblica del Madagascar, tra le mille difficoltà legate alla convivenza di etnie profondamente diverse e alle enormi difficoltà economiche e sociali. Tra colpi di stato accompagnati da scontri armati, la nazione continua ad essere profondamente instabile. Dopo l’ennesimo rovesciamento politico del 2009, Unione Europea, Unione Africana e ONU hanno rifiutato riconoscimento e appoggio ai governi successivi. Anche se all’inizio del 2014 le elezioni e la nomina di un Presidente della Repubblica hanno finalmente riavviato un processo di ripristino della legalità, attualmente non vi sono rappresentanze diplomatiche malgasce né in Italia, né in Gran Bretagna.
Il Madagascar è attraversato, a sud, dal Tropico del Capricorno. Il suo clima è tropicale, caratterizzato da una stagione calda e piovosa, da novembre ad aprile, ed una stagione secca e fresca, da maggio ad ottobre. A seconda degli interessi e delle zone dove si intende andare, può essere visitato tutto l’anno. La costa orientale è esposta ai flussi monsonici, piovosa e, talvolta, investita da cicloni. Nella parte occidentale e meridionale dell’isola il clima è subdesertico. La temperatura è elevata durante tutto il corso dell’anno e diminuisce soltanto sugli altopiani e sui rilievi montuosi. Sull’altopiano centrale il clima è caldo in estate e freddo in inverno, con nevicate oltre i 2000 metri di altezza. Le piogge, rare nel sud del Madagascar, si concentrano nel periodo novembre-marzo. La stagione turistica tradizionalmente va da aprile a dicembre. Fino a giugno viene considerata bassa stagione: in questo periodo è interessante visitare gli altopiani dove si effettua la raccolta del riso. Luglio ed agosto registrano i picchi di maggior afflusso di visitatori: sono mesi freschi e senza pioggia, durante i quali è possibile avvistare le balene nel Canale del Mozambico e lungo la costa orientale. Da settembre a dicembre le temperature si rialzano e non piove molto: è la stagione migliore per osservare la ricca fauna locale e per vacanze al mare. Da dicembre ad aprile le temperature sono decisamente alte e piove molto: è un periodo poco turistico, molto apprezzato per quanti studiano la flora e la fauna di questo splendido Paese.
Anche se non è richiesta nessuna vaccinazione, una volta acquistati i biglietti sarà opportuno prendere un appuntamento con l’Ufficio Vaccinazioni Internazionali della vostra Asl di competenza. Vaccinazioni contro il Tifo, il Colera (che, lo ricordiamo, è efficace per le tutte le forme di infezioni gastroenteriche, dalla Diarrea del viaggiatore fino al Colera) e la meningite sono largamente raccomandabili. Molto raccomandata anche la vaccinazione per l’epatite A. All’arrivo può essere richiesto il certificato di vaccinazione contro la Febbre Gialla, in base ai Paesi visitati nei 6 mesi precedenti l’ingresso in Madagascar. Per quanto riguarda l’itinerario che suggeriamo, la profilassi contro la malaria è molto consigliata se si va nel nord del Madagascar durante la stagione umida. Se ci si limita all’isola di Nosy Be, o se il viaggio avviene durante la stagione asciutta, si può valutare col medico se farla o meno. In casi particolari, come ad esempio lo studio di animali, è necessaria la vaccinazione contro la rabbia.
Le precauzioni comunque opportune sono:
- Malaria: indumenti adeguati (leggeri, ma coprenti, di colori neutri), uso di repellenti per insetti tropicali e zanzariera.
- Tifo e Colera: alto livello di igiene personale; evitare di mangiare cibi crudi; bere soltanto acqua in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio; lavarsi i denti con acqua in bottiglia e ricordarsi di fare la doccia a bocca chiusa. Portare con sé antibiotici e antidiarroici.
- Fare un’assistenza sanitaria prima di partire.
Nel sito Viaggiare sicuri si trovano tutte le informazioni sulla sicurezza dei Paesi stranieri, sempre aggiornate. I consigli e le raccomandazioni di prudenza (come tutte le altre informazioni del sito) vanno sempre letti con attenzione e non sottovalutati, anche quando potrebbero sembrare scontati. Per quanto riguarda la pagina dedicata al Madascar, concordiamo con quanto scritto nel sito e aggiungiamo una ulteriore avvertenza, legata al mare, e, in particolare, alle sue correnti e alle sue maree. Informatevi sempre presso la gente del luogo ed evitate di fare il bagno da soli in luoghi che non conoscete. Non allontanatevi dalla riva e non distraetevi (facendo snorkeling è facile) perché le correnti possono essere particolarmente forti e mettere in difficoltà anche i nuotatori più abili. Per quanto riguarda le maree, tutti i luoghi che vi proponiamo presentano escursioni molto rapide e importanti, a cui non siamo preparati. La spiaggia di Madirokely, per esempio, è vastissima in alcune ore della giornata e si può andare a piedi fino al villaggio, ma sparisce completamente in altre, non consentendo più il passaggio. Lo stesso vale per alcuni passaggi tra isole, per es. a Nosy Iranja, e potreste trovarvi in situazioni di seria difficoltà.
Molte sono le compagnie aeree che collegano l’Italia con il Madagascar. Nella maggior parte dei casi i loro aerei raggiungono la capitale Tananarive con un notevole numero di scali e con tempi di viaggio che superano spesso le 18 ore. Per il nostro itinerario abbiamo trovato molto comodi i viaggi diretti per Nosy Be che offrono compagnie, come ad esempio Air Italy o Neos, con partenza da alcune città italiane come Roma, Milano, Bergamo, Bologna e Verona. Questi viaggi sono molto più brevi, ma non è facile trovarli e vanno prenotati con largo anticipo perché si tratta di charter, utilizzati per lo più da gruppi molto numerosi, organizzati da agenzie.
Per l’itinerario consigliato non avrete bisogno di molto, anche perché la maggior parte delle strutture recettive offrono un servizio di lavanderia:
NOSY BE: pochi abiti leggeri in cotone e lino, cappello, costume, infradito e protezioni solari per il giorno; pantalone lungo, magliette o camice con maniche lunghe, sciarpa in cotone, felpa leggera, scarpe chiuse e repellente per insetti tropicali per la sera.
TOUR DEL NORD: 2 pantaloni e 2 camice, possibilmente in tessuto tecnico (sono leggeri, traspiranti e praticissimi: potete lavarli la sera e indossarli al mattino), cappello, solari, repellenti per insetti tropicali, felpa, leggera giacca a vento, buone scarpe leggere da trekking e calzini.
Per l’abbigliamento sono consigliati i colori neutri (colori accesi, bianco e nero attirano gli insetti).Meglio il marsupio delle borse.
L’attrezzatura per lo snorkeling (maschera e pinne) è di solito fornita sul posto, spesso gratuitamente da alberghi e ristoranti. Utili le scarpette da scoglio perché vi troverete spesso a camminare (durante la bassa marea) sul fondo del mare, cosparso di frammenti di coralli e conchiglie.
Consigliati i medicinali di uso comune, come antibiotici, antisettici intestinali ed antinfluenzali. Possono essere utili anche salviettine disinfettanti per le mani e sali minerali in pastiglie da sciogliere nell’acqua.
Elemento base della cucina malgascia è il riso che i locali mangiano in tutti i loro pasti, compresa la colazione. Il riso è accompagnato da appetitosi piatti di pollo, pesce o carne, ben cucinati e speziati e di ottimo sapore. Anche i fagioli accompagnano spesso il riso. Il pesce è eccellente, portato a riva ogni giorno da abilissimi pescatori che escono in mare sfruttando le maree, sulle loro caratteristiche piroghe dalla piccola vela latina. Le carni più diffuse sono quelle di pollo e di zebù, animale molto diffuso, vera ricchezza per molte famiglie che lo usano non solo per lavorare i campi e trainare carri, ma anche come dote, come cibo e come dono sacrificale nelle cerimonie tradizionali. La sua carne è compatta e saporita. Anche la carne di pollo ha, per noi, la consistenza e il sapore di una volta. Eccellente l’offerta dei frutti tropicali, come mango, banane, ananas e lychees. Caffè e tè sono ottimi e diffusi. C’è una buona produzione di birra e la THB e la Three Horses sono di buona qualità. In alcune zone del Madagascar si produce vino, tra cui il più famoso è quello grigio. Per quanto riguarda i superalcolici, molti quelli prodotti da riso, canna da zucchero e noce di cocco. Più apprezzato il rum, aromatizzato in vari modi e, in particolare, con la vaniglia di cui l’isola vanta una grande produzione. Tra i piatti tipici, da non perdere lo stufato di carne o di frutti di mare (Romazava), lo stufato di maiale con germogli di manioca e brèdes, che è una pianta simile alla patata (Ravitoto). Tra le bevande, da assaggiare è l’acqua di riso.
Scoprirete che in Madagascar si mangia bene ovunque. Molto diffusi sono i ristoranti francesi e cinesi di buona qualità. Da non perdere sono gli hotely, piccoli ristoranti popolari dove mangiare con i locali ottimi piatti di cucina tradizionale, profumata da spezie come zenzero e chiodi di garofano. Non lasciatevi scoraggiare dall’apparenza esterna, spesso precaria, con piccoli fornelli all’aperto, dove le donne sono costrette ad accucciarsi per cucinare, né dalle dimensioni dei locali, che spesso si riducono a pochi tavoli con panche, sistemati direttamente sulla sabbia o in strada, perché nella maggior parte dei casi sorprendono per la cura che riservano ai commensali e per la bontà del cibo che offrono.
Ad Ambatoloaka vi segnaliamo:
Ad Hell-Ville vi segnaliamo:
La zona del Madagascar che vi proponiamo è decisamente turistica, quindi non avrete nessuna difficoltà a trovare la sistemazione che preferite, potendo scegliere da resort extra lusso fino agli ostelli, passando per alberghi di ogni genere, piccoli villaggi, B&B ed anche appartamenti e ville in affitto, che spesso comprendono personale per le pulizie e per la cucina.
A Nosy Be, vi segnaliamo:
Andilana Beach Resort,
VOI Amarina Resort,
Le Zahir Lodge,
Hotel Gérard et Francine
Le Grand Bleu,
Se pensate di voler affittare una villa o un appartamento a Nosy Be vi consigliamo di consultare il sito di Homelidays
Per un’esperienza davvero speciale e se amate i progetti nati dal pieno rispetto dell’ambiente, l’Eden Lodge, vi incanterà. Si trova su una piccola penisola dell’isola principale, non lontano da Nosy Be, un vero angolo di paradiso, tra i baobab, senza strade, né auto. Solo otto tende splendidamente arredate e il servizio più esclusivo che riusciate ad immaginare
LA NOSTRA BASE A NOSY BE Per il nostro punto di appoggio a Nosy Be, abbiamo scelto Le Zahir Lodge, un piccolo ed elegante complesso di soli 8 bungalow, di cui due familiari, disposti intorno ad una piscina, con un ristorante in un bel giardino, a meno di 20 metri dalla bella spiaggia di Madirokely. Scelta ottima, da consigliare: è una struttura tranquilla ed accogliente, curata fin nei minimi particolari. Gli arredi sono personalizzati ed offrono il meglio dell’artigianato malgascio; la cucina offre piatti italiani e locali di ottimo livello; il personale è eccezionale per professionalità, cordialità e discrezione ed è molto disponibile nel venire incontro alle esigenze organizzative dei clienti. Il suo staff è in grado di organizzare anche escursioni in Nosy Be e nelle isole vicine, oltre a battute di pesca e di pesca d’altura. Da segnalare anche la “dependance” che Le Zahir possiede nella splendida isola di Nosy Iranja: Le Zahir de l’Ile offre gli stessi livelli di bellezza e confort e, in più, si affaccia sul mare. Vale la pena passarvi almeno una notte.
ACQUISTI
L’artigianato malgascio valorizza tutte le risorse naturali che offre il Paese, a cominciare dagli splendidi legni di cui il Madagascar è ricco, come l’ebano, il palissandro e il bois de rose. Nel 2003 l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità l’eccezionale tecnica di incisione propria dei malgasci, chiamata zafimaniry, dal nome della popolazione che l’ha ideata.
Molto importante l’apporto delle donne nella lavorazione delle fibre tessili. Le loro tovaglie ricamate sono tutte opere uniche, in cui è facile notare stili e capacità diverse anche nell’ambito di un’attività molto tradizionale. Sempre alle donne è affidata la produzione della carta antaimoro, simile al papiro, che viene ottenuta dalla lavorazione di una pianta acquatica, l’avoha, e decorata con fiori essiccati. È una tradizione molto antica, che risale al XVI secolo.
Anche i Batik sono di eccezionale bellezza: hanno splendidi colori e raffigurano di solito scene di vita quotidiana.
Negli acquisti la contrattazione del prezzo è un rituale scontato, ma vi invitiamo a considerare che, come in tutte le cose, ci vuole senso della misura, perché è ben diverso contrattare in un elegante negozio per turisti, piuttosto che in un mercato o con un venditore di strada. Ricordatevi anche, prima di impegnarvi in estenuanti battaglie, che spesso per noi europei si tratta di spiccioli insignificanti, mentre per loro potrebbe trattarsi di sopravvivenza.
Spezie, ne troverete di tutti i tipi: pepe, cannella, vaniglia, zenzero…. Le troverete disposte in mucchi ordinati e colorati nei bellissimi mercati locali e nei negozi per turisti. Il loro profumo vi ricorderà a lungo gli splendidi sapori dei piatti tradizionali.
Olii essenziali. Anche di questi se ne trovano di tutte le varietà. Il più tipico è quello di ylang-ylang, essenza base di molti profumi famosi, tra cui lo Chanel n.5.
Tovaglie ricamate a mano. Ne troverete di splendide, non soltanto nei negozi, ma anche appese nei villaggi delle isole vicine a Nosy Be, dove contribuiscono a creare un paesaggio colorato e spettacolare, mosso dal vento.
Carta Antaimoro: è una carta realizzata a mano e decorata con petali di fiori freschi, molto bella,che potreste, per esempio, acquistare nella versione busta porta vaniglia.
Braccialetti colorati e altri oggetti creati con le corna degli zebù.
Sculture in legno: sono realizzate con legni locali splendidi e talvolta profumati. Molto apprezzabili quelle realizzate ad Ambositra con il durissimo “bois de rose”. Non dimenticate che l’ebano e manufatti creati con fauna locale possono essere esportati solo se accompagnati da un permesso da richiedere al momento dell’acquisto.
Solitaried altri oggetti realizzati con pietre semi preziose.
Bracciali a cerchio, ricavati dalla fusione delle monete correnti o di antiche monete francesi e portoghesi.
Batik e parei dagli splendidi colori; bellissimi anche i lambar, i vestiti tradizionali delle donne malgasce, che si drappeggiano intorno al corpo.
Zaffiri stellati. Il Madagascar è uno dei luoghi dove è possibile acquistare lo splendido Zaffiro Asteria, nel quale tre fasci di aghi di rutilio orientati secondo la simmetria del cristallo, determinano un effetto di stella luminosa a 6 o 12 fasci sulla superficie delle pietre, tagliate a cabochon. Sono considerate in assoluto una tra le più belle gemme esistenti.
In alcune località di Nosy Be (ad Ambatoloaka, in particolare) è evidente la presenza di turismo sessuale, che coinvolge giovani, ragazze e ragazzi. Per il vostro viaggio vi invitiamo a scegliere, ogni volta possibile, le strutture turistiche che si dichiarano contro questo triste commercio, distinguendosi per il loro impegno sociale. Ne troverete consultando i loro siti su Internet.
In siti particolarmente turistici (Nosy Iranja, per esempio) ci si trova spesso circondati dai bambini, viziati da turisti poco responsabili, che chiedono con insistenza spiccioli e caramelle. Noi lo riteniamo ben poco educativo e, nel caso delle caramelle, anche nocivo per la salute perché crea problemi ai denti in un Paese dove non c’è assistenza sanitaria. Se proprio si vuole regalare qualcosa, consigliamo di portare penne, colori, pennarelli, quaderni e album da colorare…. Ancora meglio: a Madirokely si possono dare le stesse cose o fare donazioni a Manina Consiglio una insegnante di filosofia italiana che da molti anni si occupa di creare scuole e dare assistenza ai bambini. La sua attività è molto apprezzata dai locali ed ha ricevuto importanti riconoscimenti. Manina è stata, infatti, nominata “Chevalier de L’Ordre de La Republique de Madagascar” dal governo malgascio e “Ufficiale della Repubblica Italiana per Meriti” dal Presidente Napolitano. Si può fare molto per sostenerla. Per chi vuole saperne di più sulla sua esperienza e sul suo impegno: http://wsimag.com/it/economia-e-politica/1500-il-viaggio-di-manina-in-madagascar; https://www.youtube.com/watch?v=jCiVygvlzlw
Non ci riferiamo alle mance nei ristoranti, ma alle frequenti richieste da parte di addetti a vari servizi, per i quali, si presume, abbiano già un regolare stipendio. Se durante le escursioni e il tour del nord le mance sono un qualcosa di poco visibile, perché gestite direttamente dalle guide, in aeroporto, alla partenza, vi sentirete assediati. È una consuetudine che non ci trova d’accordo, alla quale si può tentare di resistere. In modo simpatico, gentile e sorridente abbiamo detto che non avevamo più soldi, perché il loro Paese è così bello, la gente così interessante, i souvenir così belli, che avevamo comprato tutto (il che non era poi così lontano dal vero!). Abbiamo, come dicevo, resistito in questo modo ad almeno 4 step (l’ultimo in luogo più appartato, con evidente minaccia di aprire il bagaglio il mano): non avendo niente di illecito e non temendo l’eventualità di dover risistemare le nostre cose, ci abbiamo provato ed ha funzionato: alla fine gli addetti, sorridendo, ci hanno lasciato andare.
Un posto incantato, dove la natura è ancora quella di migliaia di anni fa, dove gli animali più incredibili abitano acque cristalline e foreste lussureggianti, dove i profumi sono quelli del mare, delle spezie e della vaniglia: una cornice strepitosa per un viaggio all’insegna del rispetto per un mondo davvero diverso dal nostro, dove tutto va preso mora mora, piano piano……
di Roger Kha, poeta malagasy
La nostra isola
Quando sarete sulla nostra isola
Non scuotete i nostri bambù,
non spaventate i nostri coccodrilli,non sparpagliate i nostri ciottoli.
Quando sarete sulla nostra isola
Non andate più lontano delle nuvole,
prendete qualche conchiglia
per i bambini delle vostre città.
Partite, ritornate verso il mare
Con le vostre macchine e le vostre strade
E le vostre navi in ferro.
Partite, lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l’Oceano.
Quando sarete nella nostra isola
non invadete i nostri villaggi,
non insegnate il vostro Vangelo
e lasciate i nostri saggi alla loro filosofia.
Quando sarete nella nostra isola
lasciate i nostri mari, i nostri fiori e i nostri pesci
alla loro esistenza tranquilla
come ai vecchi tempi di Robinson.
Partite, lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l’Oceano.
Grazie al suo isolamento geografico, il Madagascar è considerato il paradiso della biodiversità; ospita il 5% delle specie animali e vegetali presenti sulla Terra, per l’80% endemiche. Tra queste il 90% delle specie conosciute dei Lemuri, oltre 250 specie di rane, metà dei camaleonti esistenti al mondo, giganteschi baobab e un quarto delle piante da fiore di tutto il continente africano.
È considerato un continente in miniatura, ecologicamente tra i più ricchi del pianeta, con habitat estremamente diversi tra loro. Pur essendo, infatti, quasi interamente compreso tra i tropici, gli altopiani che si estendono per l’intera lunghezza dell’isola, hanno un clima mite che si addice anche alla coltura di vigneti, meli e noccioli e, sulle cime più elevate, cade spesso la neve. Purtroppo è anche un Paese dove la pressione demografica e l’instabilità politica determinano un quadro di grande depressione: non esiste censimento degli abitanti al di fuori delle città principali e non c’è obbligo scolastico. Le popolazioni rurali non hanno servizi di alcun genere; non esiste un sistema sanitario. In molte zone l’impianto di risaie ha decretato la distruzione dell’85% della foresta primaria, provocando gravi erosioni del suolo. Solo recentemente si sta puntando su tecniche agricole innovative e su un promettente ecoturismo. Il turista deve essere consapevole del difficile equilibrio che questo Paese sta faticosamente cercando tra sviluppo e salvaguardia ambientale e contribuire, per quanto possibile, a non comprometterlo, adottando un comportamento consapevole, responsabile e rispettoso.
Progettato e realizzato nel 2003 dall’artista Carmelo Giammello, scenografo rivolese di fama internazionale, il Villaggio di Babbo Natale di Rivoli riproduce un tipico villaggio nordico con casette in legno all'interno delle quali, oltre al Mercatino di Babbo Natale, si svolgono attività e servizi di animazione. Oggi il Villaggio é molto più grande rispetto al progetto originale e coinvolge tutte le piazze del centro storico.
Seguendo l'itinerario della mappa ogni bambino potrà farsi mettere il timbro dai folletti che incontra e potrà così poi ritirare presso la Casa del Conte Verde o il Punto Info un omaggio offerto dagli sponsor dell'evento. Inoltre si potrà acquistare il biglietto della Lotteria di Babbo Natale e attendere l'estrazione del 30 Dicembre con tanti premi in palio.
http://www.ilvillaggiodibabbonatale.it/
Ischia e le terme sono un binomio inscindibile fin dall’epoca epoca greco-romana quando imperatori e nobili vi passavano lunghi periodi godendo delle virtù terapeutiche delle acque, al tempo considerate sacre e, utilizzate sotto la protezione di Apollo e delle Ninfe Nitrodiche. L’isola di origine vulcanica vanta uno dei patrimoni idrotermali tra i più ricchi ed interessanti del mondo annoverando 67 fumarole, 29 bacini e 103 sorgenti idrotermali dalle quali le acque sgorgano a temperature molto elevate, consentendo di mantenere inalterate le virtù terapeutiche . L’isola ha saputo mantenere ed accrescere nel tempo la sua fama divenendo uno dei luoghi Termali più apprezzati a livello internazionale. Accanto ai centri termali dei vari alberghi, l’isola vanta veri e propri parchi termali, un paradiso per tutti coloro che desiderano prendersi cura del proprio corpo lontano dallo stress quotidiano e dallo smog cittadino, immersi nella lussureggiante vegetazione mediterranea e circondati dal blu del mare. Tenete presente che molti hotel includono nel prezzo l’ingresso gratuito giornaliero nei parchi termali a loro vicini. Di seguito alcuni dei parchi termali più noti dell’isola:
Posti sulla splendida Baia di Citara, già nota in epoca romana per le proprietà benefiche delle sue acque, i Giardini si estendono su di un’area di 60.000 metri dove tra una lussureggiante vegetazione sono state accuratamente posizionate 22 piscine termali con una temperatura che varia dai 28 ai 38 gradi, gruppi Kneip, saune, idromassaggi subacquei, percorsi circolatori giapponesi, sauna in grotta di tufo, ristoranti e aree relax. La bellezza della vegetazione composta da bouganville, agavi e altre piante tipiche della macchia mediterranea, la cura dei dettagli, la bellezza del suo mare fanno dei giardini uno dei luoghi più belli e caratteristici dell’isola. Le acque che sgorgano da una fonte naturale ed immediatamente incanalate, vengono costantemente rinnovate, mantenendo quindi inalterate le loro proprietà curative particolarmente indicate contro artriti, artrosi, sciatalgie,sindrome cervicale, malattie reumatiche croniche,postumi di traumi, paresi e malattie dell'apparato respiratorio. All’interno funziona un ottino servizio ristorante e self service, a disposizione degli ospiti lettini e ombrelloni anche in riva al mare. L’accesso alle piscine è consentito sono con cuffie per capelli
Il parco posto in splendida posizione panoramica, all’interno di una conca dalla lussureggiante vegetazione è dotato di 10 piscine di acqua termale con temperature che variano dai 30 ai 40 gradi, idromassaggi, percorsi kneipp, sauna naturale e bagnoturco. Una scalinata conduce fino al mare dove un pontile ne facilita la balneazione. Le acque termali del parco sono particolarmente indicati per terapie contro le malattie delle vie respiratorie, dell'apparato locomotore, di naso, orecchi e gola, traumi sportivi, artrosi e reumatismi, stress, malattie dell'apparato circolatorio e della pelle.
Situato nella suggestiva baia di San Montano il parco venne ideato intorno agli anni 40 dal duca Camerini, si estende su di una superficie di circa 9 ettari. Un’enorme varietà di piante tropicali e mediterranee fanno da cornice alle piscine termali, alle cascatelle, agli idromassaggi ed ai vari percorsi Kneip. Tutto il parco è stato sapientemente progettato in modo da rendere il più piacevole possibile il soggiorno, sfruttando anche il bel tratto di spiaggia fine posta all'interno del parco, che grazie ai suoi bassi fondali è il luogo ideale per i bambini.
Si tratta di un bacino idrologico conservato allo stato naturale, posto a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Maronti, utilizzato già in epoca romana per le proprietà benefiche delle sue acque. La particolarità dell’impianto è da attribuire oltre alla bellezza del luogo immerso in una folta vegetazione di ginestre castagni e querce anche al fatto che nel corso degli anni non è stato trasformato ma ha conservano intatte le sue grotte, le cascate e le sorgenti dove l’acqua sgorga a 90 gradi. Un piccolo angolo di paradiso dove è possibile rilassarsi e godere a pieno degli effetti delle proprietà delle acque utili soprattutto nelle affezioni reumatiche croniche, nelle affezioni croniche dei bronchi, dell’orecchio, del naso e della gola, nei postumi di fratture, di interventi ortopedici.
Costruite intorno alla fine dell’800 per sfruttare le proprietà benefiche acque che sgorgano dalla fonte di Gurgitiello ad una temperatura che varia dai 65 agli 80 gradi, hanno fatto nel tempo la storia termale dell’isola curando personaggi famosi e membri di nobili famiglie provenienti da tutta Europa. Le acque, grazie alle elevate temperature con cui sgorgano, riescono a conservare e a mantenere il massimo delle loro proprietà curative. Grazie alla presenza di bicarbonati, solfati alcalini, sodio e fosfati di calcio di vengono utilizzate nelle terapie di malattie reumatiche, dell'apparato respiratorio, della pelle e della sfera ginecologica. La struttura dispone di piscine termali, idromassaggi, sauna finlandese, doccia emozionale, doccia a soffione e grotte naturali
Il parco è posto in posizione rialzata in prossimità della baia di Cava Grado, dalle sue terrazze si gode di un incomparabile panorama su Sant’Angelo e sulla sua torre. All’interno si trovano 10 piscine con acqua termale a varie temperature oltre ad idromassaggi e cascatelle. All’interno della struttura è possibile usufruire di trattamenti e cure termali che vanno dai massaggi ai fanghi, cure inalatorie e fisioterapia.
Attenzione: soprattutto in estate la prolungata immersione in acque termali può dare origine ad abbassamenti di pressione.
E’ il comune più popolato dell’isola, quello dove c’è la maggior concentrazione di Hotel, negozi e ristoranti e dove alla sera si concentra la movida. Si divide in Ischia Porto, parte più moderna ed eclettica e Ischia Ponte anticamente conosciuta come Borgo di Celsa, è il borgo più antico ove sorge il Castello Aragonese e dove in passato aveva sede il Governatore dell’isola e il Vescovo della Diocesi. Da Vedere:
Castello Aragonese
Posto sull’isolotto di Ischia Minore, il castello svetta imponente dai suo 115 metri di altitudine, per secoli avamposto a protezione della città di Napoli e dimora sicura per quanti volessero rifugiarvisi nei momenti di pericolo. Nel XV secolo l’isolotto venne collegato alla terraferma da un ponte di legno, sostituito in seguito da un ponte in pietra, tutt’ora esistente. Il castello, tra i più caratteristici d’Italia, venne edificato sulla cima dello scoglio nel V secolo, mentre tutt’intorno si sviluppò un borgo che tra il ‘300 e il ‘500 costituì la parte più abitata dell’isola. Nel 1495 il castello venne abitato dalla famiglia d’Avalos mentre nel 1809 venne abbandonato dopo un pesante cannoneggiamento ad opera delle truppe inglesi. Dopo aver superato il ponte si accede al castello tramite una rampa ed una galleria fatte scavare da Alfonso I d’Aragona nel 1447 (è possibile salire al castello anche tramite un moderno ascensore). Giunti alla sommità si visitano la Chiesa dell’Immacolata, il Convento delle Clarisse, con il chiostro e il macabro cimitero delle monache, la Cattedrale dell’Assunta dove venne celebrato il matrimonio tra Ferrante d’Avalos e Vittoria Colonna, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, i terrazzi panoramici, e le prigioni borboniche che ospitarono eroi del risorgimento italiano. In alcuni ambienti del castello è stato adibito un museo con armi e antichi strumenti di tortura.
Cattedrale dell’Assunta
La chiesa venne costruita intorno al XII secolo ma rifatta in forme barocche tra il 1751 e il 1752. Al suo interno sono custoditi un fonte battesimale con vasca sorretta da tre virtù del 300, un crocifisso ligneo del XIII secolo e preziose tele.
Museo del Mare
Il museo sorge all’interno dello storico palazzo dell’orologio e vuole raccontare la storia marinaresca dell’isola attraverso l’esposizione di strumenti di navigazione, attrezzature nautiche, ritrovamenti archeologici, divise nautiche ed altre curiosità.
E’ il comune più piccolo dell’isola, con una superficie di circa 2,7 chilometri quadrati. Intorno agli anni ’50 grazie al produttore cinematografico Antonio Rizzoli, che trasformò le antiche terme in un lussuoso centro termale con annesso albergo, polarizzò l’attenzione del turismo internazionale ospitando personaggi come Richard Burton, Liz Taylor, Maria Callas e William Holden. Simbolo della città è una formazione rocciosa a forma di fungo posta a pochi metri dalla riva. Tra i punti di interesse turistico segnaliamo: Il Museo Rizzoli, il Santuari di S. Restituta, Villa Arbusto con il suo parco e il Museo di Pithekusa.
E’ il secondo comune per numero di abitanti dell’isola, il suo territorio si estende tra il promontorio di Punta Caruso e quello di Punta Imperatore ai piedi del Monte Epomeo. Le spiagge racchiuse tra i due promontori sono considerate fra le più belle dell’isola tra queste spicca quella di Citara ai cui margini sgorgano acque ipotermali ad una temperatura tra i 48° e i 56°. Passeggiando nel suo centro storico è come fare un balzo nel passato tra antichi vicoli, case bianche con piccole corti, chiese e torri di avvistamento come quella detta del Torrione che sovrasta l’abitato. Negli anni ’50 vi soggiornarono personaggi di spicco della cultura come Elsa Morante, Alberto Moravia, Renato Guttuso, Pablo Neruda, Luchino Visconti , Pierpaolo Pasolini oltre a personaggi del jet-set come Aristotele Onassis e Jackelin Kennedy. Al centro dell’abitato sorge la chiesa di Santa Maria di Loreto edificata nel XVI secolo ma rifatta in forme barocche. Appena fuori dall’abitato sorge il Santuario del Soccorso del XIV secolo. Non perdete una visita ai giardini della Mortella, parco subtropicale realizzato negli anni ’60 da Russell Page.
Piccolo borgo di pescatori rimasto ai margini dell’isola e del turismo fino al 1948 quando venne collegato da una strada a Succhivo. Oggi le pittoresche case colorate hanno lasciato spazio ad alberghi di lusso, negozi e ristoranti. Caratteristico è l’isolotto di torre Sant’Angelo posto proprio di fronte al borgo e collegato alla terra ferma da una stretta lingua di terra. Caratteristiche sono le “Fumarole” che sorgono lungo la spiaggia che porta alla Marina di Maronti, qui bisogna stare molto attenti a camminare a piedi scalzi. Il borgo è raggiungibile con barche che partono da Ischia Porto oppure da Autobus di Linea che partono da Ischia Porto, Casamicciola e Forio.
Piccolo borgo posto in ottima posizione panoramica, dal quale partono i “Sentieri della lucertola” , percorsi a piedi creati per avvicinare il turista alla vegetazione, alla cultura e alle tradizioni dell’isola. Il borgo è famoso per la ’nderezzata particolare ballo effettuato con abiti della tradizione locale accompagnato da canti popolari, che si svolge tutti gli anni al Lunedì dell’Angelo e al 24 Giugno.
Un ottimo modo per godere appieno della bellezza dell’isola e del suo mare cristallino è la barca. A Ischia Porto partono tutti i giorni tour dell’sola oppure è possibile noleggiare piccole imbarcazioni e girare in tutta libertà.
Non esiste un periodo migliore per visitare l’isola, ogni periodo dell’anno offre qualche cosa di speciale. Tenete presente però che la maggior parte dei parchi termali chiude durante la stagione invernale per riaprire da aprile ad ottobre. Durante l’inverno rimangono aperti molti hotel dotati di piscine e percorsi termali coperti, anche se nelle belle giornate è comunque possibile stendersi al sole sulle splendide terrazze o sulle spiagge. Gli isolani consigliano di visitare l’isola nei mesi di maggio, giugno e settembre quando il caldo è più sopportabile, cala il numero di turisti e si può godere di splendide fioriture.
L’isola è raggiungibile solamente via mare, è comunque molto ben collegata alla terraferma ed alle altre isole dell’arcipelago da aliscafi, navi veloci e traghetti. ATTENZIONE: tre sono i punti di attracco sull’isola: Ischia Porto, Casamicciola e Forio d’Ischia, mentre due sono i punti di partenza da Napoli: Napoli Beverello per gli aliscafi e navi veloci e Calata Porta di Massa per i traghetti. In estate lschia è collegata alle Isole Pontine grazie ad un servizio trasporto passeggeri effettuato dalla SNAV e alla Costiera Amalfitana tramite un servizio effettuato dalle società Alilauro e Alicost. Scegli l’imbarcazione e l’orario più adatto a te su Traghetti on line
In auto: se arrivate in auto e volete portarla con voi sull’isola, anche se la consideriamo una forzatura, la via migliore è arrivare fino al Porto di Napoli seguendo le indicazioni per “Calata Porta di Massa” non imboccate la tangenziale ma seguite le indicazioni per Zona Portuale. Le due principali compagnie che effettuano il servizio di trasporto sono: Caremar e Medmar (è preferibile prenotare con anticipo). Considerate che sull’isola da Aprile a Settembre vige un severo piano antitraffico attuato per decongestionare l’isola e molti tipi di veicoli sono soggetti a limitazioni, inoltre è piuttosto difficile trovare parcheggio. Per maggiori info su divieti e limitazioni visionate i siti Comune di Ischia Sbarchi e Informatraffico.
Se decidete di non portare l’auto sull’isola di seguito due parcheggi a pagamento dove vi sarà possibile lasciare la vostra auto:
Parcheggio Buono, al Molo Beverello +39 335 499658
Parcheggio Brin, a Via Marina (e poi autobus o taxi fino al porto) +39 081 7632855
In Barca: se volete raggiungere l'isola con una barca di vostra proprietà o presa a noleggio vi suggeriamo di leggere i consigli di BolinaBlu
In aereo: Se arrivate in aereo all’Aeroporto di Napoli Capodichino per imbarcarvi a Napoli Beverello potete prendere un taxi oppure gli autobus di linea che partono dal piazzale antistante l’aeroporto e arrivano in prossimità del molo, di recente è stato attivato anche un servizio effettuato dalla società Alibus che dall’aeroporto arriva a Napoli Beverello, il servizio è attivo tutti i giorni dalle 6 alle 23 con corse ogni 20 minuti. Se invece arrivate in aereo a Roma potete prenotare un servizio di transfer effettuato dalla Airportransfer Service oppure arrivare alla stazione di Roma Termini e prendere il Leonardo Express (calcolate almeno altre tre ore di viaggio).
In treno: se si arriva in treno a Napoli si può scendere a stazione Mergellina che dista circa 300 metri dagli imbarchi degli aliscafi oppure a stazione Centrale che dista all’incirca 2 chilometri, in questo caso è possibile prendere un taxi, un tram, un autobus di linea o l’Alibus, tutti partono nell’antistante Piazza Garibaldi.
Come già detto in precedenza è piuttosto sconsigliato muoversi in auto sull’isola, soprattutto durante i mesi estivi, a causa delle strade strette e tortuose e della mancanza di parcheggi. Esiste un capillare servizio di collegamento effettuato dagli autobus di linea con capolinea ad Ischia Porto, i biglietti si possono acquistare nelle tabaccherie, nei bar, nelle edicole e nelle agenzie di viaggio. (controlla orari e percorsi). Esiste inoltre un servizio di taxi e microbus con partenze dai principali porti dell’isola, l’unica accortezza è pattuire prima il prezzo. Molte agenzie private e alberghi effettuano servizio di noleggio biciclette, scooter e auto. La cooperativa Ischiabarche effettua invece un servizio di noleggio, escursioni e taxi boat.
L’isola offre una vasta gamma di sistemazioni dagli hotel di lusso alle pensioni, dalle ville in affitto alle semplici camere in abitazioni private, tutto dipende dalle vostre esigenze e dal vostro budget. Se scegliete Ischia per una vacanza romantica vi suggeriamo l’Hotel Mezzatorre mentre se sentite la necessità di rigenerarvi l’Hotel Manzi dispone di uno dei migliori centri termali dell’isola oltre ad un ottimo ristorante. Noi abbiamo provato l’hotel La Villarosa, ricavato da un'antica villa colonica. L'hotel è posto nel cuore di Ischia Porto, dispone di una splendida terrazza panoramica dalla quale lo sguardo spazia fino al Vesuvio, belle e spaziose le camere completamente ristrutturate, piccola ma molto rilassante la piscina di acqua termale posta all'interno del lussureggiante giardino tropicale. Ottime e abbondanti le colazioni a buffet e le cene per coloro che scelgono la mezza pensione (che consigliamo). Molti hotel durante tutto l'anno offrono speciali pacchetti vacanze oppure biglietti di ingresso gratuito ai vari parchi termali, vi consigliamo in ogni caso di prenotare con un po’ di anticipo. L’isola dispone inoltre di campeggi attrezzati per ospitare tende, caravan e camper tra di essi il Camping Mirage, il Camping Paluba con piazzole adatte a tende roulotte e camper oltre a bungalow da 4 e 6 persone. Di seguito alcuni link per facilitare la vostra ricerca:
Sull'isola predominano piatti della tradizione mediterranea a base di pesce, verdure servite arrosto, grigliate o sott'olio e di pasta in molti casi servita fredda in insalata. In genere tutti i piatti sono molto ben cucinati e serviti in razioni abbondanti, immancabile la pizza e le zeppole napoletane che molti ristoranti servono come antipasto. Negli ultimi anni accanto ai tradizionali ristoranti hanno aperto paninoteche, yogurterie, gelaterie e street-food. A Ischia scegliere dove mangiare non è difficile, a volte però il conto può essere un po' salato, in generale non sono da sottovalutare le offerte mezza pensione proposte dagli hotel.
Porto d'Ischia, Forio e Lacco Ameno sono un susseguirsi di negozi di abbigliamento di prestigiose marche, souvenirs e gioiellerie, che accanto ai tradizionali gioielli propongono lavorazioni con il corallo rosso. Se siete alla ricerca di qualche cosa che rappresenti l'isola ed il suo carattere non mancate di acquistare il "Rucolì" tipico amaro base di rucola e le "Perle di Ischia" cioccolatini ripieni di limoncello, i biscotti "Baci di Ischia" oppure la "Torta Ischitana" che potrete trovare in molti negozi di prodotti tipici tra questi Ischia Sapori. Molto apprezzati soprattutto dalle donne sono le linee di cosmetici corpo e viso prodotti da "Le Terme della bellezza" e da "Isola di Ischia Cosmesi Termali" formulati con principi attivi tipici della flora mediterranea e con le acque termali dell’isola di Ischia. Molto caratteristici sono i cestini, le borse, le lampade e gli accessori per la tavola in raffia prodotti dalla ditta Monti Artigianato che a Lacco Ameno continua nella tipica tradizione delle donne dell'isola di lavorare la "Carosella". Se vi recate a Casamicciola Terme non mancate una visita al negozio Fischi d'Ischia che produce fischi portafortuna sempre accompagnati da un motto e da una serie di istruzioni scaramantiche, che oltre ad avere la loro proverbiale efficacia tendono a far sorridere. Sull'isola molto caratteristica è la produzione di ceramiche, tradizione che si tramanda di generazione in generazione, moltissimi sono i laboratori artigiani che producono piatti, anfore, vasi e oggetti per la casa ognuno con il suo stile ma tutti con la stessa passione. Di seguito alcuni dei laboratori più famosi: Ceramiche Cianciarelli, Ceramiche La Madonnella, Ischia Ceramiche
Il Ricetto medievale di Candelo si addobba a festa, ospitando tra le sue "rue" un ricco mercatino di Natale, con idee regalo, artigianato e prodotti enogastronomici: arte, antichi mestieri, hobbistica, decorazioni per la casa, sculture, ceramica, degustazioni, momenti musicali e dedicati ai bambini con laboratori di lettura animata.
I mercatini e le esposizioni a tema natalizio avvengono tra le caratteristiche vie e tra le piazze del borgo, un monumento medievale veramente unico, annoverato tra i Borghi più belli d'Italia: un'esperienza tutta da vivere anche per gli espositori, oltre che per i molti visitatori.
Per tutti i bambini, la magia della casa di Babbo Natale, con laboratori didattici e un ufficio postale dove Babbo Natale attende le letterine di tutti i bambini.
Verona, città patrimonio dell'UNESCO e da sempre punto di incontro per cultura e tradizioni, si trasforma e si veste di luci, suoni e colori del Natale. L'ingresso della città sarà illuminato da centinaia di luci (creando un effetto champs elysees), che proseguirà per tutte le vie del centro storico fino alla splendida Piazza Bra, le luci saranno ovviamente a risparmio energetico.
Piazza dei Signori (conosciuta anche come Piazza Dante) e le vie limitrofe ospiteranno per il nono anno consecutivo, le caratteristiche casette in legno del "Christkindlmarkt"; più di 60 espositori propongono prodotti tipici tradizionali artigianali quali addobbi in vetro, legno e ceramica, tante idee regalo nonché specialità gastronomiche e deliziosi dolci natalizi. Visitare il Mercatino di Natale di Verona significa tuffarsi nella magica tradizione del Natale Veronese; immergersi quindi in un'atmosfera fiabesca, dove Giulietta e Romeo, in questa città dell'Amore, possono baciarsi sotto il vischio tenuto con mano ferma dal Dante.
Durante le feste natalizie Verona è illuminata da luminarie, tecnologicamente innovative e tra le più belle d'Europa, grazie al progetto "Verona si veste di Luce". Le luminarie natalizie saranno posizionate sui monumenti più importanti e nelle vie principali della città, non mancherà naturalmente la stella cometa in piazza Bra (la più grande archiscultura del mondo, del peso di circa 80 tonnellate e lunga quasi 70 metri) e i grandi alberi di Natale posizionati in diversi luoghi del centro.
La tradizionale corsa, non competitiva e adatta a tutta la famiglia, si terrà Domenica 14 Dicembre al partire dalle ore 10 e si svolgerà su di un tracciato di 10 oppure 5 chilometri. E' consigliato l'abito di Babbo Natale.
Nella suggestiva cornice dell'Arena sarà possibile ammirare oltre 400 esemplari di presepi provenienti da musei o collezionisti privati di ogni parte del mondo. L'allestimento è realizzato con suggestivi effetti speciali che permettono di dare il giusto rilievo ai singoli pezzi, presentati in assenza del loro contesto originario. Nasce così una mostra spettacolo in cui musica, luci e proiezioni contribuiscono a creare un'atmosfera correlata con gli oggetti esposti.
Camper: Area sosta Camper in Via della Bona in prossimità di Porta Palio. Per maggiori dettagli clicca qui
A Santa Maria Maggiore, nel cuore delle Alpi Piemontesi, viene organizzato ogni anno il più grande Mercatino di Natale del Piemonte, tra i più grandi e suggestivi d’Italia.
Le 200 bancarelle dal tettuccio rosso che lo compongono regalano al borgo un’autentica atmosfera natalizia: tipica architettura di montagna con allestimenti semplici ed eleganti che, attirano ogni anno oltre 50.000 visitatori. Organizzat dalla Pro Loco e dal Comune,i mercatini di Santa Maria Maggiore coinvolgono l’intero centro storico dalle coreografiche stradine lastricate.
Ad accompagnare il percorso di visita le caratteristiche stufette ricavate nei tronchi d’abete. Assolutamente da gustare il caffè vigezzino, le caldarroste e i golosissimi “stincheèt”: una sottile sfoglia di farina cotta sul fuoco e spalmata di burro, uno dei pochi prodotti tipici piemontesi a vantare della Denominazione Comunale, marchio di garanzia per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali. Assolutamente da acquistare la "mattonella dello spazzacamino" tradizionale dolce natalizio preparato con l'impasto del panettone e ripieno di nutella.
Nelle vie e piazze del paese, vestito a festa con addobbi e installazioni luminose, tanti sono gli appuntamenti collaterali: dalla coinvolgente sfilata dei cani bernesi alle esibizioni dei corni delle Alpi, dai numerosi artisti di strada fino alla slitta di Babbo Natale.
Raggiungere Santa Maria Maggiore è semplicissimo, grazie al rapido collegamento con le principali città del nord Italia attraverso l’Autostrada A26 fino a Gravellona Toce, da cui proseguire lungo la Superstrada del Sempione SS33 fino all’uscita Valle Vigezzo e poi ancora 15 minuti lungo la strada statale.
Ma per arrivare nel cuore della Valle Vigezzo e visitare altre località fino alla ticinese Locarno, sul Lago Maggiore, c'è il trenino bianco e blu della Ferrovia Vigezzina, una delle tratte ferroviarie alpine più lunghe e antiche. Il trenino, grazie ad un percorso tra i più belli di tutto l’arco alpino e a fermate potenziate durante il Ponte dell’Immacolata, rappresenta davvero un’alternativa unica e suggestiva per raggiungere i Mercatini di Natale di Santa Maria Maggiore. Info: www.vigezzina.com.
Camper: è a disposizione dei camper un'ampia area sosta a pagamento appena fuori il centro abitato.
La Fiera degli Oh bej! Oh bej! è la tradizionale e fiera natalizia milanese. Si tiene nei giorni intorno alla celebrazione di S. Ambrogio (7 dicembre), patrono della città, è molto frequentata da milanesi e da turisti in cerca di regali di Natale.
Oh bej! Oh bej! è un’espressione di gioia dialettale. La leggenda narra che, nel 1510 in occasione della festività di S. Ambrogio, i bambini di Milano hanno accolto al suono di Oh bej! Oh bej! (“oh belli, oh belli”) i doni portati da Giannetto Castiglioni, inviato di Papa Pio IV, per ingraziarsi la città.
Il saluto di quel giorno è rimasto nella memoria popolare a tal punto da dare il nome alla ricorrenza annuale. Tra i prodotti che tradizionalmente si vendono alla fiera, ci sono i ‘firon’, caldarroste infilate in lunghi fili, il castagnaccio, la mostarda, le bambole di pezza, i vestiti.
Originariamente la manifestazione aveva luogo in Piazza Mercanti, accanto a Piazza Duomo; dal 2006, a causa dell’eccessiva quantità di persone che la frequentano, la Fiera degli Oh bej! Oh bej! è stata trasferita intorno al Castello Sforzesco, accrescendo così il suo fascino.