La città venne fondata intorno al 550 da profughi della città Helvia Ricina, nel 1138 si ha la fondazione del primo comune sorto dall’unione di Macerata con Poggio San Giuliano, mentre nel 1320 venne riconosciuta come sede vescovile da Giovanni XXII, nei periodi successivi subì vari domini fino ad essere annessa nel 1445 allo stato Pontificio. Alla fine del 1700 venne occupata dai Francesi e successivamente passò sotto il dominio Austriaco per poi entrare a far parte del Regno d’Italia.
La piazza rappresenta il cuore della città su di essa si affacciano: il palazzo del Comune costruito in cotto nel XVII secolo nel cortile interno racchiude una raccolta di reperti provenienti dall’antica Helvia Recina nella parte alta dispone di una lunga balconata mentre nella parte bassa è percorso da un porticato, Il Palazzo della Prefettura, la Torre civica alta 64 metri e dalla cui terrazza si può godere di uno stupendo panorama che va dai monti Sibillini al mare, il teatro Lauro Rossi vero gioiello del 700 ornato di stucchi e finti marmi è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, la chiesa di San Paolo, la Loggia dei Mercanti.
Dopo le notevoli opere di restauro terminate nel 2009 il palazzo è divenuto sede del Museo della Carrozza e dei Musei Civici. Il palazzo fu edificato su volere di Simone Buonaccorsi che ne affidò la progettazione a Giovanni Battista Contini.
Edificata una priva volta intorno alla metà del 1400 venne riedificata nel 1700 su disegno dell’architetto Cosimo Morelli. La facciata esterna non è terminata mentre l’interno opera di Luigi Vanvitelli è a tre navate e ornato di stucchi, marmi e lavorazioni in ferro battuto. Di particolare pregio due tele conservate nel presbiterio “l’Immacolata” e la “Natività di Maria” entrambe di Sebastiano Conca, mentre è attribuita a G. Spagna la “Madonna della Misericordia”
Sicuramente si tratta del monumento più noto ed originale della città, venne edificato intorno al 1820 per ospitare le partite di palla al bracciale sport molto in voga in quell’epoca in tutta l’Italia centrale. La costruzione venne finanziata da un gruppo di facoltosi Maceratesi che bandirono un concorso per il progetto, vinto da Salvatore Innocenzi al quale però subentrò Ireneo Aleandri. La costruzione doveva ovviamente rispettare le esigenze di gioco, quindi dispone di un grande muro che serviva come batti-palla alto 18 metri e lungo 90 metri e tutt’intorno un’arena semicircolare con palchi coperti sorretti da colonne e un’elegante balconata. La struttura poteva ospitare fino a 7000 persone. Fu nel 1921 che al conte Pieralberto Conti per far conoscere al pubblico la cantante Francisca Solare venne l’idea di utilizzare lo Sferisterio per la rappresentazione di un’opera come l’Aida. Vista l’acustica perfetta ed il successo ottenuto da allora la struttura viene utilizzata per manifestazioni Canore e Concerti.
Sebbene non sia noto l’architetto che ideò il palazzo si sa per certo che venne acquistato nel 1608 da Gegoria Petrocchini da Montelparo per farne dono alla nipote in occasione del suo matrimonio con Antonio III Ricci. Nel 1976 il palazzo è stato oggetto di notevoli restauri che lo hanno riportato agli antichi splendori, oggi i suoi interni ospitano la Galleria di Arte Contemporanea con opere di artisti del 900 italiano.
La biblioteca che conserva al suo interno più di 350.000 volumi è stata fondata nel 1773 ed è attualmente una delle più importanti delle Marche. Al suo interno custodisce circa 10.000 manoscritti oltre che incunaboli ed edizioni del XVI secolo.
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