Antico borgo della Val Vigezzo della quale rappresenta il centro politico e religioso. I primi insediamenti del l’area risalgono al I secolo d.C. come dimostrano alcuni ritrovamenti avvenuti in loco. La zona venne però abbandonata per un lungo periodo di tempo, rimanendo praticamente disabitata, probabilmente a causa delle frequenti esondazioni del fiume Melezzo. Considerata un’area strategica da parte del clero locale, in quanto equidistante da parecchi borghi delle vicinanze, vi venne edificata intorno al IV - V secolo la chiesa di Santa Maria Maggiore. Solo a partire dal XIII secolo si può però parlare di un vero e proprio insediamento intorno alla chiesa. Oggi la città è famosa principalmente per alcuni eventi che la caratterizzano come il raduno internazionale degli spazzacamini che avviene ogni anno la prima domenica di settembre, i mercatini di Natale e la rassegna dei fiori di zucca.
Secondo la leggenda la chiesa venne edificata da San Giulio d’Orta e da suo fratello nel IV secolo in una zona disabitata a causa delle frequenti esondazioni del fiume. Alla fine del XI secolo venne ingrandita, mentre tra il 1733 e il 1742 venne abbattuta e completamente rifatta. Dalla distruzione si salvò solamente il campanile finanziato dal ricco Giovanni Paolo Feminis, inventore dell’acqua di colonia. L’interno ad unica navata è decorato da affreschi di Lorenzo Peretti e Giuseppe Mattia Borgnis, considerati tra i padri dell’affresco vigezzino. L’altare laterale, dedicato a Carlo Borromeo, ospita le reliquie del Santo.
Si tratta di due chiese tra di loro intersecate poste appena fuori dall’abitato. La chiesa dedicata a Giovanni Evangelista venne edificata nel 1483 ma quasi completamente rifatta nel 1744, mentre l’oratorio di San Rocco, decisamente più piccolo, venne edificato con le offerte della popolazione di Crana come ringraziamento allo scampato pericolo ad una epidemia di peste del 1529.
Attualmente sede del comune, la casa venne edificata nel XVIII secolo dalla famiglia Rossetti che si ispirò alle abitazioni transalpine dai caratteristici tetti spioventi e dai tasselli sottogronda decorati. Il nome della casa deriva però dalla moglie dei secondi proprietari Antonia Ponti. Essendo i primi proprietari dei pittori arricchirono la casa di affreschi e ornamenti, di particolare pregio sono i vetri piombati realizzati a Zurigo nel 1780.
Unico in Italia nel suo genere il museo dello spazzacamino, posto all’interno di Villa Antonia, si sviluppa su due livelli: al primo piano un’esposizione di attrezzi, abiti, opere pittoriche che ricostruiscono la storia e il significato del mestiere, al primo piano un percorso multisensoriale da effettuare con cuffie. Il visitatore entra in una canna fumaria orizzontale, ascolta il rumore del riccio e della raspa, rivive la miseria dei piccoli spazzacamini, infila la testa all’interno di un camino ed infine viene coinvolto nell’epopea delle grandi famiglie vigezzine che grazie a questo mestiere hanno conquistato la ricchezza.
Orari: dal 20 giugno al 10 settembre tutti i giorni 10-12 e 15-18, chiuso il lunedì; dall11 settembre al 19 giugno solo sabato e domenica 10-12 e 15-17, chiuso da Novembre a Febbraio
Il museo nasce nel 1878 come atto di fondazione del pittore vigezzino Giovanni Maria Rossetti Valentini che in Francia aveva conquistato fama e ricchezza. Tornato in Italia decise di aprire una scuola gratuita di disegno e ornamento per i ragazzi della valle che desideravano avvicinarsi alla pittura. Nel giro di poco tempo la scuola divenne un vivace centro di incontro di artisti ed intellettuali. Ora la pinacoteca espone ritratti e paesaggi di grandi maestri vigezzini dall’800 ad oggi oltre ad opere di intaglio nel legno a soggetto religioso.
Situata nella centralissima Piazza del Risorgimento la casa era l’antica sede del pretore della Val Vigezzo, luogo da dove esercitava il suo potere giuristizionale o mandamento sulla valle. In seguito è divenuto sede del Municipio Comunale, oggi invece è sede di esposizioni temporanee, eventi e manifestazioni culturali. L’edificio è decorato con motivi geometrici a colori caldi, è formato da tre di corpi di epoche differenti: la torretta delle prigioni è la parte più antica, la piccola stanza con gli archi a tutto sesto è settecentesca mentre la parte rivolta a sud è dell’Ottocento.
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