Si tratta di un percorso da effettuare a piedi, piuttosto facile, percorribile da chiunque, non segue le pagine di un libro ma un ipotetica passeggiata che Ludovico l’Ariosto avrebbe compiuto durante il suo soggiorno a Castelnuovo di Garfagnana, dove tra il 1522 e il 1525 rivestì il ruolo di Governatore per conto dei Duchi d’Este. In realtà non si sa se il grande poeta abbia mai percorso questo sentiero in quanto all'epoca tutta la vallata era infestata da briganti e inoltrarsi nei boschi risultava piuttosto pericoloso, ma a noi piace crederlo, così abbiamo pensato di proporlo a chi ci segue.
Ludovico Ariosto nacque a Reggio Emilia l’8 Settembre 1474 e morì a Ferrara il 6 Luglio 1533. Primo di dieci fratelli di una nobile famiglia, si dedicò su volere del padre, membro della corte del duca Ercole I d’Este, agli studi di legge che abbandonò preferendo gli studi umanistici. Con la morte del padre, avvenuta nel 1500, dovette dedicarsi alla famiglia accettando l’incarico di capitano alla rocca di Canossa. Rientrato a Ferrara come funzionario del cardinale Ippolito d’Este, nel 1506, gli venne conferito il beneficio della parrocchia di Montericco. Nel 1513 con l’elezione a papa di Giovanni de Medici, Ludovico decide di trasferirsi a Roma attratto soprattutto dal grande fermento culturale della città. Nel 1522 gli venne affidato l’incarico di governatore della Garfagnana, territorio appena annesso al Ducato, incarico che mantenne fino al 1525 quando decise di tornare a Ferrara per dedicarsi alla scrittura. Nel 1532 dopo aver accompagnato a Ferrara Alfonso d’Este si ammalò di enterite morendo alcuni mesi dopo. Ludovico Ariosto rappresenta uno degli scrittori di spicco del panorama italiano, apprezzato sia come poeta che come commediografo. Grazie alla modernità del suo pensiero, che segna un momento di rottura con gli standard e i canoni dell’epoca, è sicuramente uno degli artisti più studiati all'estero. Sicuramente l’opera più nota dell’autore è l’Orlando Furioso la cui prima stesura risale al 1505, scrisse inoltre numerose satire e commedie.
Il percorso, che vi permetterà di scoprire uno degli angoli più incantevoli della Toscana, parte dalla Rocca Ariostesca per raggiungere la Fortezza di Mont’Alfonso e tornare alla Rocca, con un percorso ad anello della lunghezza di circa 3 chilometri. L’itinerario può essere percorso in circa due ore con un passo piuttosto svelto, se effettuate il tragitto con dei bambini potreste impiegarci dalle 4 alle 6 ore perciò può essere molto gradevole organizzarsi con pranzo al sacco da consumare alla Fortezza o altro suggestivo luogo.
Il percorso comincia dal grazioso borgo che durante il periodo estense fu capoluogo della Garfagnana.
La rocca deve il nome all'illustre poeta che l'abitò quando ricoprì il ruolo di governatore della Garfagnana. Edificata nel XII secolo subì notevoli danni durante la II guerra Mondiale, restaurata, continua ad essere il simbolo della città, dominando la piazza principale. La Rocca subì notevoli ampliamenti durante il trecento per volere di Castruccio Castracani mentre fu Paolo Guinici ad ordinare la costruzione del possente torrione centrale.
Attualmente la rocca ospita il Museo Archeologico
Dalla Rocca si imbocca Via Farini fino a raggiungere il ponte che attraversa il fiume Turrite Secca. Da questo punto inizia la segnalazione del sentiero con cartelli bianchi e rossi grazie ai quali è difficile perdersi.
Dopo aver percorso un tratto di via Azzi si svolta verso i Vecchi Lavatoi Pubblici di Carbonaia per proseguire attraverso campi coltivati, prati e boschi di castagni
Giunti a Torrite, si viene accolti da una casa colonica ornata da logge, attraversato il borgo, di antiche origini, si raggiunge il ponte che attraversa il fiume, prima del ponte da notare le due macine da mulino.
Passato il ponte si incontra una chiesetta, poi il sentiero si snoda tra prati, boschetti e vigneti fino a raggiungere, dopo un tratto di salita, Pasquigliora.
Superato il borgo si attraversano boschi di querce e castagni per trovarsi finalmente al cospetto della Fortezza di Mont’Alfonso. L’ingresso alla fortezza avviene tramite la Porta Nord
Edificata tra il 1579 e il 1585 su volere di Alfonso II d’Este, la fortezza rappresenta una delle più imponenti architetture militari della Garfagnana. Progettata da Marco Antonio Pasi costituì nel XVI e nel XVII secolo un’importante presidio militare, confiscata durante il periodo Napoleonico tornò di proprietà della famiglia d’Este nel 1814. Successivamente passò di proprietà della famiglia Bechelli che la utilizzò come residenza estiva facendo costruire una villetta in stile liberty negli edifici della Prigione Nuova. A causa degli elevati costi di manutenzione, la struttura cominciò un lento degrado fino a ridursi quasi ad un rudere, anche a causa del terremoto del 1920 e agli eventi bellici del 1944-45. Nel 1980 la fortezza venne acquistata dalla Amministrazione provinciale di Lucca la quale diede il via ad impegnativi e onerosi lavori di restauro che ne permisero l’apertura al pubblico. La Fortezza dispone di una cinta muraria lunga oltre 1000 metri con sette baluardi difensivi, all’interno delle mura è ancora visibile la casa del capitano, l’alloggiamento delle truppe, il pozzo e la casamatta, molto bello il panorama sull’Appennino Tosco Emiliano.
Terminata la visita alla Fortezza si imbocca la vecchia strada di accesso a Castelnuovo, grazie alla quale si raggiunge piuttosto rapidamente il borgo e qui termina la passeggiata dell'Ariosto
Se dopo la camminata sentite la necessità di rifocillarvi con un delizioso spuntino vi consigliamo una sosta all'Osteria del Vecchio Mulino, il locale è aperto dalle 11 alle 21.
Per maggiori dettagli sul percorso consultare il sito
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