E' considerata una delle maggiori chiese del mondo, la sesta in Europa e la quarta in Italia per l’esattezza, nonostante sia vistosamente incompiuta. Fu costruita tra il XIV e il XVII secolo, su progetto dell’architetto Antonio di Vincenzo ed è l’ultima grande opera tardo gotica d’Italia. È dedicata a San Petronio, santo patrono di Bologna. Michelangelo realizzò la statua in bronzo di Papa Giulio II posta nel 1508 sulla facciata. Ma Bologna non gradì che la Basilica, creata per volontà popolare, venisse, con questo gesto, definita di pertinenza papale e la statua fu distrutta nel 1511 dai seguaci della famiglia Bentivoglio. Il suo bronzo servi ad Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, per fabbricare una cannone, detto “la Giulia”, utilizzato proprio contro l’esercito papale. Qualche anno dopo, nel 1530, mentre ancora proseguivano i lavori di San Petronio, vi fu incoronato Carlo V Imperatore del Sacro Romano Impero da papa Clemente VII: un altro tentativo di imporre il volere papale alla libera città di Bologna. Quando la Basilica rischiò di superare la stessa chiesa di san Pietro a Roma, papa Pio IV bloccò di fatto i pogetti facendo realizzare tutt’intorno altri edifici, a cominciare dall’Archiginnasio, che quasi si sovrappose a San Petronio. I cantieri successivi furono, quindi, soltanto mirati al completamento delle opere rimaste incompiute. La Basilica, voluta e costruita dal Comune di Bologna, fu trasferita alla diocesi solo nel 1929 e consacrata nel 1954. Dal 2000 ospita le reliquie di San Petronio, fino ad allora conservate nella Basilica di Santo Stefano. La facciata è rivestita soltanto in basso di specchiature di marmo, realizzate tra il XIVe il XVI secolo. Tutta la parte superiore della facciata mostra materiale laterizio a vista, sfaccettato per l’ancoraggio del rivestimento decorativo, rimasto incompiuto. Splendidi i bassorilievi di Jacopo della Quercia che ornano il portale centrale. Anche la Madonna col Bambino e i Santi Petronio e Ambrogio posti nella lunetta sono opera di Jacopo della Quercia. Michelangelo la definì “la più bella Madonna del Quattrocento”. L’interno ha dipinti di Giovanni da Modena, Jacopo di Paolo, Lorenzo Costa, Amico Aspertini… All’ingresso della Chiesa, sulla sinistra, una interessante meridiana, opera dell’astronomo Giovanni Domenico Cassini, che risale al 1655, prende luce da un piccolo foro gnomonico sul soffitto (un punto di luce brillante posto a 27,07 metri di altezza) e proietta sul pavimento l’immagine del sole rovesciata, come in una macchina oscura. La meridiana fu utilizzata nel corso dei secoli per importanti studi di astronomia; la sua eccezionale lunghezza di 66,8 metri, ne fanno tutt’ora la meridiana più grande al mondo.
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