Ubicazione: via Franciacorta, 1 - Rovato (BS)
Il parco che si estende su di una superficie di circa 15.000 metri quadrati, è facilmente raggiungibile dall'uscita dell'autastrada A4. Dispone di tre piscine dotate di copertura mobile, utilizzabili quindi anche in caso di pioggia. Delle tre vasche la prima misura mt 25x17 con trampolino; la seconda misura mt 16x6 e viene generalmente utilizzata per fitness e una terza vasca da mt 6x6 adatta ai più piccoli. Il parco dispone inoltre di 7 piste di acquascivoli:
4 morbide piste Foam,
1 lento Anaconda giallo,
1 divertente Tube,
1 emozionante Slide con gommone che termina nel tranquillo River.
Sono a disposizione degli ospiti una grande laguna adatta a grandi e piccini, un River veloce e un'area solarium attrezzata con lettini e ombrelloni.
Inoltre Acquarè offre un campo da beach volley con sabbia finissima, campi da tennis e da calcetto con erba sintetica, un parco giochi con sabbionaia.
All'interno del parco è possibile rifocillarsi nell'ampia area pic-nic immersa nel verde oppure nel Bar posto all'interno della struttura.
Posto sulle rive del Lago di Iseo, nel cuore della bergamasca, il parco avventura si estende su di una superficie di circa 20.000 metri quadrati, all'interno del bosco di Gandosso. Un'enorme distesa verde che comprende 117 querce, 41 carpini, 30 frassini, tutti secolari, oltre a robinie, querce americane e castagni che contribuiscono a rendere il luogo indimenticabile, conferendogli un carattere aristocratico. Il parco dispone di ben 5 percorsi avventura a difficoltà crescenti:
- il percorso giallo adatto dai 3 anni fino al raggiungimento dei 140 cm di altezza catalogato come molto facile
- il percorso verde baby adatto dai 3 anni fino al raggiungimento dei 140 cm di altezza catalogato come facile
- il percorso verde adatto dai 125 cm di altezza catalogato come medio facile
- il percorso blu adatto dai 125 cm di altezza catalogato come difficoltà media
- il percorso rosso adatto dai 140 cm di altezza catalogato come difficile
All'interno del parco si trovano un area pic-nic attrezzata, un punto di ristoro ed una fattoria didattica. La fattoria didattica dedica particolare attenzione all'attività didattica di scuole e centri estivi organizzando percorsi adatti a sensibilizzare le generazioni future alle problematiche ambientali ed offrendo un ricco ventaglio di laboratori didattici.
Se siete in viaggio con la famiglia allora non mancate una visita al Castello di Gropparello e al suo Parco delle Fiabe. Leggi tutto
Prezzo: A PARTIRE DA 880 €/Pax
Bambini: 0-5 anni gratis
Ragazzi: 6-12 anni 50%
Durante il tour sono sempre compresi 1,5 lt di acqua a testa fuori dai pasti
Le Guide parlano tutte italiano
Arrivo all’aeroporto Fascene di Nosy Be, accoglienza e trasferimento all’albergo Le Zahir Lodge.
Pernottamento: in mezza pensione.
Colazione e trasferimento al porto per imbarcarci su una barca veloce in direzione del porto di Ankify, dove ci attende una vettura privata 4x4 e la nostra guida. Accoglienza e partenza per Mahamasina, all’ ingresso nord del Parco Nazionale dell’ Ankarana, straordinario e selvaggio esempio di foresta secca, con spettacolari distese di formazioni calcaree (gli tsingy), uniche al mondo.
Programma:Trekking e visita del parco per vedere gli Tsingy grigi, grotte, lemuri e altre biodiversità.
Partenza: 07:00 (dall’albergo)
Pranzo: a Mahamasina da “chez Aurélien”
Pernottamento: in mezza pensione all’hotel Allamanda o similare a Diego Suarez (Antsiranana), vivace città coloniale.
Dopo la colazione, appuntamento con la nostra guida e partenza in 4x4 per Joffreville, un tempo località di villeggiatura dei militari francesi. Salendo ancora si arriva all’ingresso del Parco nazionale della Montagna d’ Ambra, situato a 1000 metri di altitudine ed ha inizio il trekking in questa fantastica foresta umida, popolata da lemuri, camaleonti e piante spettacolari.
Nel pomeriggio, proseguiamo verso la riserva speciale Irodo per ammirare gli tsingi rossi, suggestive e spettacolari formazioni basaltiche scolpite da fenomeni erosivi. Quasi 1 ora di strada fino al bivio che ci conduce su una pista sterrata dove, dopo circa 40 Km, raggiungiamo questa straordinaria e unica zona.
Partenza: 08:00 Ritorno: 16:30
Pranzo: in formula picnic, compreso
Pernottamento: in mezza pensione all’hotel Allamanda o similare (Diego Suarez)
Dopo la prima colazione, partenza per l’escursione alle “Tre Baie” in auto 4×4, durante la quale sarà possibile effettuare bagni nelle acque turchesi.
Nell'ordine, visiteremo la baia dei Sakalava, la Baia dei Piccioni e la Baia delle Dune.
Pranzo a Ramena, visita del villaggio e della sua spiaggia.
Partenza: 08:00 Ritorno: 16:00
Pranzo: compreso nel pacchetto a Ramena
Pernottamento: in mezza pensione all’hotel Allamanda o similare (Diego Suarez)
Prima colazione in hotel, partenza per Ankify lungo la strada panoramica del Nord; all’arrivo pranzo in ristorante e proseguimento in barca sino a Nosy Be.
Trasferimento allo Zahir Lodge, cena e pernottamento in hotel.
Soggiorno allo Zahir Lodge o similare in mezza pensione.
Trasferimento verso l’aeroporto e fine di servizio.
ATTENZIONE: per maggiori informazioni o prenotazioni scrivere (in Italiano, Inglese o Francese) a Eddy Franck info@madagascar-horizonazul.com oppure madahorizonazul@gmail.com precisando il nome del pacchetto scelto su Girolando
Il Parco della Maremma è affacciato sul mar Tirreno e sul Parco dell'Arcipelago Toscano: una catena di colline che discendono verso il mare con spiagge sabbiose e alte scogliere. Un paradiso ritrovato circondato da paludi, pinete, campi coltivati e pascoli.
Il Parco è aperto tutto l'anno, tutti i giorni della settimana. I biglietti d'ingresso si acquistano presso il Centro Visite. Gli itinerari possono essere percorsi sia singolarmente che in gruppo, accompagnati o meno da una guida, in base al periodo dell'anno.
Al parco si può accedere in autobus i biglietti sono acquistabili anch'essi presso la biglietteria del centro visite in loc. Alberese.
• Calzare scarponi da trekking .
• Portare acqua da bere, un k-way, un cappello e un anti-zanzare che, in alcuni periodi dell'anno, può essere utile.
Il Parco è anche visitabile a cavallo, in carrozza, in canoa e in bici. Da Alberese parte la pista ciclabile lunga 8 km e 1/2 che raggiunge Marina di Alberese.
La piccola frazione del comune di Venasca ha origini molto antiche, gli studiosi le fanno risalire all’epoca romana. Annoverato tra i Borghi più beli d’Italia, Vigoleno è posto sul crinale di una collina a 350 mt di altitudine, dalla quale si gode di una splendida vista sulle vallate circostanti. Il piccolo borgo interamente circondato da mura fortificate si sviluppa intorno ad una suggestiva piazzetta ornata da un’antica fontana ed ovviamente al castello. Non perdete una passeggiata tra le sue incantevoli viuzze acciottolate e tra le sue botteghe. Da Vedere:
Il castello, edificato intorno al X secolo, venne più volte distrutto nel corso dei secoli e più volte ricostruito. Caratteristica fondamentale, anzi quasi una rarità nel panorama italiano, è che il castello è rimasto di proprietà della stessa famiglia dal 1300 al 1900. La famiglia Scotti durante il periodo di sua proprietà ne fece un centro di riferimento letterale e culturale per tutto il ducato. Di notevole interesse sono il rivellino e la poderosa torre di accesso.
Edificata nel XII secolo, la chiesa in stile romanico dispone di una facciata ornata da un portale scolpito con capitelli fogliati e colonnine, al centro una lunetta con scolpita un’immagine di San Giorgio. L’interno è a tre navate divise da possenti pilastri. Ancora visibili alcuni affreschi databili tra il 1400 e il 1500 come l’immagine di San Benedetto e San Giorgio,
Piccolo edificio del ‘700 che si affaccia sulla piazza principale oggi utilizzato per mostre ed eventi.
Il borgo, annoverato tra i più belli d’Italia, sorge in posizione dominante sulla cima di un piccolo colle, sovrastando così la piana sottostante. Sicuramente di origini romane, il borgo di rara bellezza, si sviluppa intorno alla rocca edificata nell’VIII secolo, assieme alla chiesa, su volere di un nobile e potente signore nominato Magno. Leggi tutto
La piccola frazione del comune di Venasca ha origini molto antiche, gli studiosi le fanno risalire all’epoca romana. Annoverato tra i Borghi più beli d’Italia, Vigoleno è posto sul crinale di una collina a 350 mt di altitudine, dalla quale si gode di una splendida vista sulle vallate circostanti. Il piccolo borgo interamente circondato da mura fortificate si sviluppa intorno ad una suggestiva piazzetta ornata da un’antica fontana ed ovviamente al castello. Non perdete una passeggiata tra le sue incantevoli viuzze acciottolate e tra le sue botteghe. Da Vedere:
Il castello, edificato intorno al X secolo, venne più volte distrutto nel corso dei secoli e più volte ricostruito. Caratteristica fondamentale, anzi quasi una rarità nel panorama italiano, è che il castello è rimasto di proprietà della stessa famiglia dal 1300 al 1900. La famiglia Scotti durante il periodo di sua proprietà ne fece un centro di riferimento letterale e culturale per tutto il ducato. Di notevole interesse sono il rivellino e la poderosa torre di accesso.
Edificata nel XII secolo, la chiesa in stile romanico dispone di una facciata ornata da un portale scolpito con capitelli fogliati e colonnine, al centro una lunetta con scolpita un’immagine di San Giorgio. L’interno è a tre navate divise da possenti pilastri. Ancora visibili alcuni affreschi databili tra il 1400 e il 1500 come l’immagine di San Benedetto e San Giorgio,
Piccolo edificio del ‘700 che si affaccia sulla piazza principale oggi utilizzato per mostre ed eventi.
L’antico borgo si sviluppa intorno al castello costruito alla fine del 1300 su volere di Giovanni Anguissola e sua moglie Beatrice Visconti. Il castello ed il borgo rimasero di proprietà della famiglia fino a quanto la stessa non si estinse nel 1870, passando così aiViscontidi Modrone. Fu appunto agli inizi del 1900 che Giuseppe Visconti di Modrone ampliò e restaurò il castello costruendo praticamente ex novo il villaggio, ormai costituito da fatiscenti abitazioni, in uno stile neomedioevale. Leggi tutto
La zona, abitata sin dall’età della pietra, venne abitata dai liguri, dai galli e dai romani. Nel 614 giunse nell’area il monaco irlandese Colombano con i suoi discepoli, insediandosi in su di un territorio donatogli dal re Agilulfo. Sul terreno esisteva solo una piccola chiesetta dedicata a San Pietro. Nel giro di breve tempo i seguaci del monaco costruirono un convento che ben presto si trasformò in un importante centro religioso, culturale e politico estendendo i suoi possedimenti in diverse aree del Nord Italia. Leggi tutto
Il borgo di Rivalta con il suo castello costituiscono un imponente complesso fortificato dotato di mura di cinta, un dongione di ingresso altro 36 metri, edifici destinati a botteghe, abitazioni, una chieda e il castello. Il borgo, tra i pochi in Europa, è rimasto completamente intatto mantenendo la sua struttura medioevale nel tempo però molte botteghe ed abitazioni si sono trasformate in bar, taverne e B&B. Leggi tutto
Ufficio del turismo: Piazza Municipale, 1 – all’interno del Palazzo del Podestà
Il borgo, annoverato tra i più belli d’Italia, sorge in posizione dominante sulla cima di un piccolo colle, dominando così la piana sottostante. Sicuramente di origini romane, il borgo di rara bellezza, si sviluppa intorno alla rocca edificata nell’VIII secolo, assieme alla chiesa, su volere di un nobile e potente signore nominato Magno. Il borgo conserva un centro storico di epoca medioevale praticamente intatto con splendidi gli scorci che si aprono sulle antiche viuzze acciottolate ed affiancate da basse case in pietra, tanto da essere stato scelto come location del film “Lady Hawake”. Cuore del borgo e l’antica Piazza Municipale sulla quale si affacciano:
Il primo nucleo del palazzo risale alla fine del 1200 ad esso, verso la metà del 1400, si aggiunsero la Loggia dei Notari e l’ala prospiciente la piazza. La facciata, in cotto, è ornata da finestre a sesto acuto ornate da merlettature e fregi, un grande stemma della COMMUNITAS CASTRI ARQUATI con due leoni controrampanti e un castello merlato sormonta le finestre, al di sopra il bel loggiato. L’ultimo dei tre piani è sormontato da una merlatura a coda di rondine e da una torre con orologio. All’interno la grande sala consiliare con soffitti a cassettoni è attualmente utilizzata dal Comune in occasione di eventi particolari.
Edificata intorno alla metà del 1300, sotto il dominio di Luchino Visconti, la Rocca sorge sui resti dell’antico Castrum Romano. Della grande struttura difensiva oggi restano solamente le mura perimetrali, le quattro torri angolari, la grande torre che domina su tutta la piana sottostante e il dongione, all’interno del quale ha sede il museo di vita medioevale. Si accede alla rocca tramite l’antico ponte levatoio.
Dedicata a santa Maria, secondo alcuni studiosi è stata edificata intorno al 750 ma, distrutta dal terribile terremoto del 1117, venne ricostruita e consacrata nel 1122. La sua facciata, in pietra arenaria, è posta ove anticamente sorgeva la piazza principale, mentre la parte absidale si affaccia sulla piazza monumentale della città. La facciata, piuttosto semplice, è tripartita da due paraste. Nella Parte centrale si trovano il portale, una piccola bifora, un’apertura a croce e dei piccoli archetti che seguono l’andamento del tetto. Sul lato sinistro troviamo il “Portico del Paradiso”, edificato intorno alla metà del XIV secolo, mentre di particolare interesse sono le quattro absidi. L’interno è suddiviso in tre navate da possenti pilastri con capitelli decorati, di particolare pregio sono gli affreschi tra i quali un ciclo dedicato a Santa Caterina. Appena prima dell’ingresso al Duomo troviamo l’ingresso al piccolo ma suggestivo chiosco e al museo della collegiata.
L’antico borgo si sviluppa intorno al castello costruito alla fine del 1300 su volere di Giovanni Anguissola e sua moglie Beatrice Visconti. Il castello ed il borgo rimasero di proprietà della famiglia fino a quanto la stessa non si estinse nel 1870, passando così ai Visconti di Modrone. Fu appunto agli inizi del 1900 che Giuseppe Visconti di Modrone ampliò e restaurò il castello costruendo praticamente ex novo il villaggio, ormai costituito da fatiscenti abitazioni, in uno stile neomedioevale.
Solo la chiesa di Sant’Anna rimase esclusa da rifacimenti e restauri. Il borgo molto curato negli arredi urbani con fontanelle e statue, nelle facciate delle case ornate da dipinti, loggiati e incisioni risulta nel suo complesso armonioso e piacevole. Sulle viuzze sterrate si affacciano oggi botteghe artigiane, gallerie d’arte e punti di ristoro, dando l’impressione al turista di vivere in un'altra dimensione temporale. Il castello di pianta quadrata con agli angoli quattro torri due cilindriche e due quadrate, sfrutta in maniera decorativa i due materiali di costruzione la pietra e il laterizio. Molto bello l’enorme parco che circonda il castello con un labirinto ed un giardino all’italiana. Il parco è visitabile con visite guidate. Anche il castello di Grazzano e il suo parco, come tutti i castelli che si rispettino, è abitato da un fantasma. Si tratta del fantasma di Aloisia, una nobildonna morta di gelosia e dolore per i continui tradimenti del marito, capitano della milizia. Considerata la protettrice degli innamorati, le sue statue sono spesso oggetto di dono di fiori e piccoli omaggi da parte dei visitatori.
La zona, abitata sin dall’età della pietra, fu insediata dai liguri, dai galli e dai romani. Nel 614 giunse nell’area il monaco irlandese Colombano con i suoi discepoli, insediandosi su di un territorio donatogli dal re Agilulfo. Sul terreno esisteva solo una piccola chiesetta dedicata a San Pietro. Nel giro di breve tempo i seguaci del monaco costruirono un convento che ben presto si trasformò in un importante centro religioso, culturale e politico, estendendo i suoi possedimenti in diverse aree del Nord Italia. Il centro storico, che si sviluppa intorno al Castello dei Malaspina, ha saputo mantenere intatta negli anni la sua originaria struttura medioevale, con strade acciottolate, case in pietra e palazzi nobiliari al punto da essere annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Simbolo indiscusso della città è il Ponte Vecchio, conosciuto anche con l’appellativo di “ponte Gobbo” a causa dell’irregolarità delle sue 11 campate, le cui origini si fanno risalire all’epoca romana. Da vedere:
Edificato su volontà di Corradino Malaspina agli inizi del 1300, è costituito da un possente mastio di forma rettangolare al quale sono collegati altri edifici. Il Mastio si compone di 5 piani dei quali tre furono adibiti ad uso abitativo gli altri vennero utilizzati a vari scopi. Il castello durante la signoria dei Visconti fu sede del Podestà, per poi passare in mano a diverse famiglie nobili fino a divenire nel 1956 di proprietà dello stato.
L’attuale complesso risale alla fine del 1400 inizio del 1500, una precedente abbazia sorgeva nel luogo ove ora sorge il castello. Fondata da San Colombano nel 614, l’abbazia rivestì un ruolo di primordine per tutto il medioevo al punto da essere considerata la Montecassino del Nord. Il complesso comprende: la Basilica, la Piazza di San Colombano, il chiostro interno, il Museo dell’Abbazia, il Museo della Città, i girdini interni. La Basilica preceduta da un elegante portico detto “del Paradiso” custodisce al suo interno opere di importante valore artistico come i dipinti presenti nella sua navata centrale opera di Bernardino Lanzani, un fonte battesimale del VII secolo, dono della regina Teodolinda a San Colombano, e uno splendido mosaico sul pavimento della cappella maggiore. La cripta, raggiungibile attraverso due rampe di scale laterali custodisce le reliquie di San Colombano.
Edificato nell’XI secolo su volere del vescovo conte Guarnerio, venne dedicato a Santa Maria Assunta. L’edificio in stile romanico, dispone di una facciata piuttosto semplice incorniciata da due torri laterali, al centro tre porte di ingresso e un ampio portale. L’interno è diviso in tre navate, con cappelle laterali, i soffitti dispongono di volte a crociera costolonate.
Considerato un gioiello dell’architettura cittadina, il palazzo fu per un lungo periodo di proprietà della famiglia Alcarini, che da il nome alla contrada. Molto bello il suo portico sorretto da pilastri cilindrici con capitelli in arenaria. Il palazzo è anche conosciuto con il nome di “casa di Teodolinda”.
Il seicentesco Santuario, che sorge al di fuori del vecchio centro abitato, secondo la tradizione venne edificato per conservare un’immagine della Madonna ritenuta miracolosa. L’interno è a unica navata con cappelle laterali. Dal 1954 la Madonna dell’Aiuto è la patrona della città.