Il castello venne costruito nel XII secolo su volere di Bernard de Casac e distrutto nel 1214 da Simon di Monfort. Successivamente ricostruito, durante la guerra dei 100 anni cadde spesso sotto il dominio inglese, per essere definitivamente annesso alla Francia nel 1442 su ordine del re Charles VII. Terminate le guerre il castello venne riconsegnato alla famiglia Caumont, sua antica proprietaria, la quale rinforzerà la struttura difensiva costruendo una nuova torre d’artiglieria, nuove cannoniere, e nuovi edifici per migliorarne il confort. La famiglia Caumont lasciò però il castello per trasferirsi in quello di Milandes, più moderno e facile da raggiungere. Durante tutto il XVII il castello venne abitato raramente e durante la Rivoluzione venne definitivamente abbandonato, iniziando così un periodo di degrado che durerà per tutto il XIX secolo. Nel 1966 venne nominato monumento storico divenendo così oggetto di parecchi restauri. Dal 1985 accoglie tra le sue mura e nel giardino il museo della Guerra del Medio-Evo con una collezione di macchine da guerra a grandezza naturale. Tutte le macchine da guerra sono costruite in legno, alcune non sono riuscite ad arrivate fino a noi ma sono state ricostruite grazie a fonti scritte come miniature, disegni e trattati di ingegneria militare del XIII secolo appartenute ai conti. Tutte le macchine sono perfettamente funzionanti, tra queste si posso ammirare: la grande balestra a torre, la perrière e la bricole, le mangonneau.
A pochi km da Castelnaud si possono visitare i Jardins de Marqueyssac. I giardini appartengono all’omonimo castello, romantici e pittoreschi sono iscritti ai beni culturali e offrono la possibilità di effettuare una passeggiata di più di 6 chilometri tra bossi centenari potati a mano, belvedere, rocaille e corsi d’acqua.
Il castello venne costruito nel 1489 su volere di Francois di Caumont, signore di Castelnaud, per desiderio della sua sposa. Grazie alla sua posizione gode di un meraviglioso panorama sulla Dorgogne, dispone di tetti in ardesia rivestiti in legno, ampie finestre a crociera con vetrate ben conservate e doccioni che scrutano il giardino. Attualmente ospita una mostra interamente dedicata a Josephine Baker che lo acquistò nel 1947 apportando al suo interno parecchie modifiche come i bagni art-decò e i camini rinascimentali. Nel 2001 il castello venne acquistato da Enry Labarre. Nei suoi giardini si può assistere a spettacoli di falconeria effettuati da civette falchi e poiane.
Classificato tra i più bei villaggi di Francia, Beynac è arroccato su di una roccia ricca di caverne. Passeggiando a piedi tra le viuzze lastricate e le case in pietra del villaggio si intuisce subito il suo passato millenario. Numerose sono caverne poste nell'area circostante che testimoniano insediamenti avvenuti sia nell’età del bronzo, mentre le numerose case scavate nella roccia testimoniano la presenza di cacciatori di renne.
Haile de Beynac, primo signore della città fece costruire nel 1050, su di una roccia di falesia, l'omonimo Castello con lo scopo di controllare e difendere il territorio circostante. Si tratta di un castello a forma di quadrilatero irregolare, molto austero, con un dongione sormontato da merlature e protetto da un doppio muro difensivo. Con il matrimonio di Alienor d’Aquitania con il futuro re d’Inghilterra Henry Plantagenet tutta l’Aquitania passò sotto il dominio inglese e vi restò, tranne un breve periodo, fino al 1199 quando la famiglia Beynac riprese il dominio sulla città. Tra il XIII e il XIV secolo la potenza militare e politica della nobile famiglia permisero alla città e alla sua fortezza di accrescere la loro influenza su tutta la zona e lottare contro il dominio degli odiati inglesi.
Durante la guerra dei 100 anni i vassalli del re di Francia e le truppe inglesi si scontrarono ripetutamente in queste valli fino a quando nel 1453, vicino a Bordeaux, la vittoria dei francesi contro le truppe inglesi cacciò definitivamente gli stranieri donando a tutta la zona un lungo periodo di pace e prosperità. In questo periodo castello venne abbellito, vennero costruite case e negozi lungo il fiume, si sviluppò il commercio praticato tramite le gabarres, piccole imbarcazioni dal fondo piatto dove venivano caricate le merci in arrivo dai paesi stranieri oppure le merci prodotte localmente. Nei territori intorno alla città si contavano ben tre mulini ad acqua, molto famosi erano i vini di Domme e di Beynac.
Sfortunatamente durante il XVI secolo le guerre di religione costrinsero la popolazione ad ulteriori sacrifici, mentre nel XVII secolo il re di Francia riconobbe le terre di Beynac come Marchesato. Nel 1811 la famiglia di Beynac si estinse lasciando come testimonianza del suo antico potere il castello e il villaggio.
All'interno del castello rimangono ben conservate le decorazioni in legno degli appartamenti, la sala degli Stati del Perigord, che conserva un bel camino rinascimentale, e arazzi di notevole valore. Si arriva alla fortezza dopo una camminata in salita per le vie di Beynac, la vista che si gode dal castello è incantevole. Nel castello è stato girato il film “Giovanna D’Arco” di Luc Besson.
L’abbazia è situata al centro di un affascinante piccolo borgo medioevale completamente ristrutturato, posto nel cuore della foresta di Bessede.
Fondata nel 1115 da Gerald de Salles dell’ordine Cistercense, l'abbazia di recente è stata annoverata tra il patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO e tra le strade del cammino di Santiago de Compostela. Un tempo importante luogo di pellegrinaggio, dispone di un chiostro in stile romanico considerato un capolavoro dell’architettura cistercense. Da non perdere l’interno della chiesa con altorilievi che rappresentano la processione dei monaci e la strada verso il calvario.
Il castello, posto in una posizione strategica ai confini tra il Perigord e l’Agen, è appartenuto per 800 anni famiglia Biron-Gontaut. Ogni secolo della sua storia ha lasciato il segno per abbellimenti o nuove costruzioni che gli hanno conferito l’aspetto attuale. Nel castello sono stati girati i film “La figlia d’Artagnan” con Sophie Marceau e Philippe Noiret e “Capitan”
Capitale del Perigord Noir Sarlat è un gioiello di architettura dove si sposano con grazia stili che vanno dal medio-evo al XV secolo, il tutto uniformato dalla pietra bionda tipica della zona e dai tetti di ardesia scuriti dal tempo. Sarlat ha conservato intatti i suoi palazzi, le sue case e i suoi monumenti grazie alla legge Marlaux promulgata nel 1962. Attualmente ha la più alta densità mondiale di monumenti classificati come storici ed è divenuta la terza città più visitata di Francia dopo Parigi e Nizza. La città si è sviluppata attorno ad una abbazia di origine Carolingia divenendo signoria monastica nell’XIII secolo.
L’abbazia è stata l’unica a non subire l’assalto dei Vichinghi e, nel 1153 si mise sotto la protezione della Santa Sede di Roma. A partire dal XIV secolo Vescovi e Consoli si divisero il potere della città fino alla Rivoluzione. Sarlat ebbe un ruolo importantissimo durante la guerra dei 100 anni ma nel 1360 con il trattato di Bertigny diventò Inglese, tornò ad essere francese 10 anni più tardi grazie al conestabile di Guesclin. Durante la Rivoluzione la scomparsa della diocesi gli fece perdere la sua preminenza, divenuta sottoprefettura si spense per quasi 150 anni, si è rivivificata solo in questi ultimi 40 anni. Passeggiare per le strade di Sarlat sia durante il giorno che la sera è molto suggestivo grazie alle strette vie medioevali, ai suoi deliziosi angoli, agli incantevoli negozietti e ristorantini.
Chiesa di Sainte Marie: trasformata dall’architetto Jean Nouvel in mercato coperto e spazio culturale
Cattedrale Saint-Sacerdos (XI – XV secolo)
Cappella dei Recolletti detta dei penitenti bianchi (XVII sec.)
Casa di la Boetie è il monumento più emblematico del centro storico grazie all’eleganza della sua architettura rinascimentale e al fatto che vi nacque Etienne de la Boetie
L’antico arcivescovado che ospita l’Ente del Turismo e alcune sale dedicate a mostre
La torre del Boia e le vestigia delle antiche mura
La Lanterna dei morti (XII sec) con 10mt di altezza molto rara in Europa e poco diffusa in Francia con queste dimensioni. Si tratta di un edificio in muratura di forma variabile spesso slanciato come una torretta, nel quale al crepuscolo veniva posizionata per mezzo di un sistema di pulegge una lampada accesa che doveva servire come guida ai defunti.
Le Jardin des Enfeus si tratta di un loculo incassato dello spessore di del muro di un edificio sacro in genere riservato ai nobili
Il piccolo mercato del mercoledì e il grande mercato del Sabato
Il vostro viaggio nella preistoria può cominciare da:
Si tratta di un complesso di 12 caverne scoperte il 12 settembre 1940 da 4 ragazzi francesi mentre cercavano di raggiungere il loro cane. Nel 1979 sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per le magnifiche scritture rupestri, appartenenti al paleolitico superiore, conservate al loro interno. In esse sono raffigurate figure di animali tra i quali l’URO (ora estinto) e scene di caccia di notevole bellezza, da notare soprattutto le tonalità dei colori. Dopo la II guerra mondiale le grotte sono state aperte al pubblico, ma nel 1963 sono state chiuse una prima volta a causa dei gravi danni provocati dall’anidride carbonica prodotta dai visitatori. Nel 1998 delle infestazioni fungine hanno parzialmente invaso la grotta provocando gravi danni per i quali si resero necessari pesanti lavori di restauro. Nel 2008 a causa di un peggioramento della situazione le grotte sono state definitivamente chiuse al pubblico ed è stata fatta una copia perfettamente identica delle stesse a 200 mt di distanza chiamata Lascaux II visitabile.
A metà strada tra Les Eyzies e Lascaux si innalza un’alta parete rocciosa, impossibile non vederla, dove è situata la Roque. La Parete è alta 80 mt e lunga 1 km e ospita antichi ripari scavati nella roccia e lunghe terrazze. Queste cavità sono state utilizzate dall’uomo della preistoria come ripari, trasformate in fortezza e successivamente in città medioevale. La visita alla Roque permetterà di fare un salto nel passato scoprendo come vivevano gli uomini della preistoria e di capire come utilizzavano queste caverne per la vita quotidiana aumentandone la superficie abitabile tramite travicelli, ancora visibili le cisterne, alcuni forni scale e cofani.
Il Castello aperto al pubblico dal 2006 è l’unico monumento di questo tipo esistente in Francia rimasto completamente intatto. Inserito all’interno della roccia di Falesia, sotto le scarpate di roccia, la fortezza dispone di una austera facciata che nasconde sale sotterranee di dimensioni impressionanti, una sala d’onore, una sala d’armi, una cucina, delle camere, una cappella e una prigione. Oltre alla protezione naturale offerta dalla roccia la fortezza dispone di parecchi elementi difensivi quali feritoie, bocche di fuoco, bertesca. All’interno sono custoditi oggetti di epoca preistorica trovati sul luogo, e mobili d’epoca eccezionalmente conservati.
Il villaggio è considerato la capitale mondiale della preistoria, qui è nata la preistoria come scienza e materia di studio rendendo illustri persone come Peyrony, Lartet, Capitan ecc. A Eyzies potete visitare il Museo Nazionale della Preistoria considerato il riferimento assoluto del Paleolitico. Le collezioni qui esposte provengono da siti e depositi della valle della Vezere. Tra le grotte da vedere vi è Font de Gaume o Albre de Cro-Magnon dove potrete ammirare le scritture rupestri. Vi consigliamo comunque una putata all’ufficio del turismo “Terre de Co-Magnon” situato in centro al villaggio dove vi daranno indicazioni sugli orari delle visite delle grotte ed effettueranno le prenotazioni.
Il castello, situato ai confini tra la Corrèze e l’Alta Vienna, sorge su di una roccia nello stesso luogo in cui anticamente esisteva antico accampamento romano, dominando sull’omonimo villaggio. Durante le guerre di religione la fortezza subì parecchie modifiche ma, l’attuale aspetto gli è stato conferito dalle ristrutturazioni ordinate tra il 1630 e il 1670 dal marchese di Hautefort all’architetto Rambourg. I dispendiosi lavori vennero intrapresi dal marchese per onorare la sorella segretamente amata dal re Luigi XIII. Il castello è circondato da terrazze fiorite classificate monumento storico e mescola armoniosamente difese medioevali ad un edificio principale di origine classica. Acquistato nel 1929 dal barone e dalla baronessa de Bastard, che lo restaurarono e ristrutturarono quasi interamente, venne praticamente distrutto da un rovinoso incendio nel 1968. Grazie all'impegno e alla dedizione di Madame de Bastard il castello venne interamente ricostruito e riportato agli antichi splendori. Nel 1977 la baronessa decise di stabilirsi in alcune stanze del castello aprendo le altre alla visita del pubblico.
L’altezza e l’impressionante silhouette del castello vi permetteranno di intravederlo fra gli alberi da parecchia distanza. Jumilhac è stato costruito ta il XII e il XV sec. tranne le ali laterali che sono state costruite intorno al XVII secolo. Descritto da Gustavo Dorè come il castello più romantico di Francia dispone di tetti in ardesia a forma di coni e piramidi che slanciandosi verso il cielo formano giochi ed allegorie. Essendo il conte di Jumilhac un famoso alchimista i tetti e altri dettagli sottostanti ripercorrono passo dopo passo la genesi della Pietra Filosofale. Oggi il castello è considerato monumento storico grazie allo scalone in onore della regina, la sala da pranzo addobbata da rose, la cucina con soffitto a volta, il grande salone con soffitti a cassettone e parquet alla Versailles decorato con scene di caccia, il camino Luigi XIII in legno scolpito e ornato di allegorie, e il piccolo salone Luigi XV con il suo gabinetto da lavoro.
Il Perigord Noire non dispone di un aeroporto, il più vicino è quello di Bordeaux, a circa due ore di auto, Sarlat dispone di una stazione ferroviaria ma i collegamenti con gli altri luoghi dell'itinerario sono piuttosto difficoltosi quindi il modo migliore per visitare l'area sono l'automobile, il camper o la moto. Meglio dotarsi di un navigatore satellitare in quanto spesso le indicazioni sono carenti e offre la possibilità di percorrere suggestive strade di campagna attraversando piccoli e deliziosi o boschi di castagne e noci senza l'incubo di perdersi. Le strade sono generalmente strette e a curve, in molti casi non è possibile superare, quindi anche le distanze più brevi possono diventare eterne. In genere le autostrade sono meno care di quelle Italiane, dispongono di molte aree di sosta ben attrezzate con servizi e aree picnic ma è molto più limitato il numero di Autogrill e Benzinai.
L'area è molto visitata da turisti francesi, spagnoli, belgi, olandesi e tedeschi sono invece molto rari i turisti italiani come è molto raro trovare albergatori o personale di servizio che parli italiano, anche se in genere si sforzano di capire o cercare di spiegare. Tutta la zona è ricca di campeggi, in genere di ottima qualità, attrezzati con bungalow parchi acquatici, ristoranti e market, B&B o agriturismi molti ricavati da antiche fattorie o splendide case coloniche. E' possibile visitare l'area facendo un viaggio itinerante oppure decidendo di soggiornare stabilmente in un luogo in questo caso vi suggeriamo l'area intorno a Sarlat. Di seguito alcuni link
Aree di sosta camper
Campeggi e agriturismi
Hotel
Molto buona la cucina Perigordese patria del Patè de foie-gras. Oltre al patè molti sono i piatti tipici a base di oca o anatra. In questa zona si producono le famose noci del Perigord dalle quali si ricavano olio, vino, liquori, ottima la produzione di piatti a base di tartufi, porcini e formaggio fresco di cervo. Da assaggiare i dolci a base di noci oppure il famoso “gouffrè”. Nei castelli circostanti si producono vini di ottima qualità ed essendo vicini alla città di Bordeaux è facile trovare questo pregiato vino.
Molto famosa la Festa del Tartufo che si tiene ogni anno nel mese di Gennaio a Sarlat e i mercatini di Natale
Il Perigord Noir si estende tra la valle del fiume Vezere, dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità per la ricchezza dei suoi siti archeologici, e la valle della Dorgogne dove fortezze e castelli si rincorrono tra i meandri del fiume. Se siete amanti della vita mondana e delle serate in discoteca questo viaggio non farà per voi, si tratta comunque di un viaggio poco impegnativo dove si possono abbinare attività sportive a visite culturali. Tra le attività sportive vi è sicuramente il trekking nelle colline circostanti e il canottaggio lungo i fiumi della Vezere e della Dorgogne. Per quanto riguarda le attività culturali non si ha che l’imbarazzo della scelta: si va dalle visite ai numerosi castelli di varie epoche, agli splendidi borghi medioevali ai meravigliosi siti di età preistorica. Il Perigord è considerato infatti la “Capitale Mondiale della Preistoria” qui fu scoperto l’uomo di Cro-Magnon, qui si trova la famosa grotta di Lascaux e il più importante museo del Paleolitico al mondo ove sono conservati i resti di “Lucy”. Il percorso propone una selezione di alcuni tra i più famosi siti, sicuramente recandovi ai vari uffici del turismo potrete arricchire il vostro itinerario con visite ad altri luoghi es. il villaggio di Domme.
In una striscia di costa lunga 20 km poco distante da Marsiglia, protetta dagli anni ’70 per la ricchezza della sua flora e fauna, si trovano i calanchi di Cassis, spettacolari canyon rocciosi che offrono ai turisti panorami mozzafiato. Il nome calanco, in francese calanque, sta ad indicare profonde insenature rocciose erose dalle acque, in questo caso del mare, che con il tempo si è insinuato tra le bianche scogliere calcaree creando canyon, insenature e grotte. L'origine dei calanchi è molto antica addirittura alla fine delle ere glaciali e la loro bellezza era già nota fin dal medioevo. Nel calanco di Sormiou esiste una grotta sottomarina completamente decorata da pitture di epoca preistorica, per ovvie ragioni è chiusa al pubblico. E' possibile raggiungere i calanchi a piedi oppure in barca (per tutelare questo bellissimo paesaggio l’area è stata resa praticamente inaccessibile con la macchina tranne che in 3 punti).
Cassis è un paesino di pescatori molto caratteristico, con casette color pastello che si affacciano sulle acque del porticciolo popolato da storiche barchette che vi ondeggiano tranquille. Alle sue spalle uno spettacolare promontorio roccioso sormontato da un castello (oggi diventato un lussuoso hotel) domina il centro storico e conferisce al villaggio un fascino d’altri tempi. Tutto intorno si annidano le più belle calette della Provenza, le selvagge calanques e piccole insenature di roccia bianca affacciate su di un mare cristallino.
Per arrivare a Cassis dall’Italia si segue l’autostrada A8 in direzione di Nizza, oltrepassata la quale si oltrepassa la zona di Frejus – St. Raphael, le Muy, per poi piegare verso sud-ovest seguendo il percorso della A57 in direzione di Toulon. Superato il grande porto di Toulon si seguono le indicazioni per la A50, fino ad arrivare all’uscita sulla D559 che conduce a Cassis.
E' possibile Raggiungere Cassis in autobus da Marsiglia. In treno: anche se non ci sono treni diretti per Cassis essendo una stazione piccola, ci si può appoggiare alle località di Marsiglia e Tolone raggiungibili con i TGV da tutte le grandi città e poi con treni locali
Raggiungere Cassis con il camper è piuttosto semplice come è semplice trovare campeggi in genere tutti curati, puliti e posti in prossimità del mare, come si sa la Francia è una delle mete privilegiate per gli amanti del plein air. Al contrario soprattutto negli affollati mesi estivi non è molto facile trovare aree di sosta libera, prima di sistemarvi per la sosta libera fate molta attenzione che non vi siano divieti, le multe possono essere molto salate. Di seguito potrete trovare l'elenco dei campeggi e aree sosta camper intono a Cassis.
Dopo aver fatto in giro turistico del paese (avvaletevi del supporto delle bravissime guide o delle mappe che vi mette a disposizione l’ufficio di informazioni turistiche), vi suggeriamo un bel bagno rigenerante nella famosa spiaggia de la Grand Mer, appena fuori dal porto, e infime potrete rilassarvi al Vecchio porto con un pasto a base di pesce in uno dei tanti ristorantini affacciati sul mare sorseggiando, perché no? il pregiato vino bianco locale, il Cassis. Non mancate di fare un giro al mercato che vi farà vivere tutta la tipicità del posto, gli amanti del vino possono invece visitare una delle tante aziende vinicole posta sulle colline, ricoperte di magnifici vigneti, che circondando la zona ed effettuare delle degustazioni.
La grande attrazione del posto però è una gita in barca per ammirare le favolose calanques dalle magiche acque turchesi che si nascondono nel litorale ad ovest del villaggio.
Molto apprezzate anche le attività come arrampicate, immersioni ed escursioni in kayak. Infine gli amanti delle strade panoramiche non potranno che rimanere incantati dalla Routes des Cretes che si snoda per 16 km da Cassis a La Ciotat permettendo di ammirare una delle scogliere più alte d’Europa, Cap Canaille!
I Cantieri Navali Reali, dove è ospitato il museo sono i più grandi e più completi conservati al mondo e rappresentano la massima espressione dell'architettura gotica del XIII secolo tanto che dal 1976 l'l'edificio è diventato ufficialmente Monumento Storico-Artistico, per cui vale la pena visitare il museo non solo per la collezione, ma anche per l'edificio stesso. Nel 2006 il Museo Marittimo di Barcellona è stato dichiarato Museo di Interesse Nazionale, con oltre 75 anni di storia, conserva al suo interno riproduzioni di imbarcazioni e oggetti marinari di tutte le epoche ed è dedicato in tutto e per tutto alla cultura marittima. Nelle sue sale è possibile ammirare una riproduzione della Galea reale di don Giovanni d'Austria, nave ammiraglia durante la battaglia di Lepanto. Il museo propone iniziative di diverso tipo come laboratori per bambini dai 3 ai 12 anni in uno spazio interattivo denominato “La grande avventura del mare”.