La Chiesa di San Nicolò fu costruita nei primi del ’300 dai Domenicani soprattutto grazie ai cospicui lasciti del frate Niccolò Boccalino, più noto come Papa Benedetto XI.
Sorge sulla riva sinistra del fiume Sile ai margini della zona più urbanizzata di Treviso, verso Ponente, al di là della quale vi erano soprattutto terre incolte. Durante la sua edificazione fu segnata dal crollo della torre campanaria che demolì buona parte delle cappelle sottostanti e da un’interruzione causata dalla peste che colpì Treviso nella prima metà del XIV secolo.
Con le sue forme semplici, ma allungate verso l’alto, con le massicce murature perimetrali e le esili feritoie a fare entrare la luce temperata dalle antiche vetrate, la Chiesa di San Nicolò segna un momento di transizione tra il robusto stile romanico e l’elegante gotico di origine transalpina. L'interno è a croce latina formata da tre navate e cinque cappelle absidali.
Sono presenti molti affreschi importanti di Tomaso da Modena.
Nell'attiguo Capitolo dei Domenicani, chiostro del Seminario Vescovile, troviamo un grande affresco che prende l’intero perimetro del vano: rappresenta Domenicani illustri (Santi, Beati, Papi, Cardinali) ognuno inquadrato in una nicchia-studiolo. L’opera è sempre di Tomaso da Modena e rappresenta un momento di revisione stilistica del modo di rappresentare alla maniera grottesca.