Se per l' UNESCO Verona "rappresenta in modo eccezionale il concetto della città fortificata in più tappe caratteristico della storia europea" (30 novembre 2000 la XXIV Assemblea Plenaria del World Heritage Committee), le sue chiese storiche rappresentano mille anni di storia ai massimi livelli di purezza espressiva e un raro esempio in Italia di continuità artistica. Il tracciato che vi proponiamo ripercorre idealmente mille anni in cui a Verona l'arte e la fede si incontrano e si alimentano a vicenda.
Per la visita delle Chiese è previsto un contributo di 2.5 euro a persona per ogni singolo ingresso. E' previsto un prezzo forfettario di 4 euro per l'ingresso alle 4 chiese del percorso e sconti per famiglie, scolaresche e comitive superiori a 20 partecipanti.
L'accesso è gratuito per i possessori della VERONA CARD.
Più che un singolo edificio la Cattedrale è un complesso architettonico articolato di cui fanno parte S. Giovanni in Fonte, S. Elena, il chiostro dei canonici, la Biblioteca Capitolare, il Museo Canonicale l’antistante piazza e il Vescovado.
Dedicato a Santa Maria Matricolare, il Duomo venne eretto in seguito al terremoto del 1117 sui resti di preesistenti edifici e rappresenta il primo edificio cristiano della città. Consacrato nel 1187 da papa Urbano III venne ampliato nel 1444 anche se la facciata venne terminata solamente nella seconda metà del 1500.
L’edificio principale, che domina l’antistante piazza, si presenta con una facciata tripartita in lesene. Ai lati due slanciate bifore. Al centro un protiro (piccolo portico) a due piani ornato nella parte inferiore da sculture rappresentanti scene di caccia e motivi floreali, mentre la parte superiore è decorata con immagini di profeti e animali. L’interno, a tre navate divise da pilastri in marmo rosso di Verona che sostengono arcate gotiche, venne completamente rinnovato tra la metà del XV e la metà del XVI secolo con la costruzione di cappelle laterali e l’inserimento del tornacoro semicircolare.
Le cappelle laterali fanno da corona a quella Maggiore, opera di Michele Sanmicheli, e conservano importanti opere: tra di esse la pala d'altare dell'Assunzione della Vergine opera di Tiziano conservata nella cappella Nichesola.
Dalla porta sottostante l’organo si accede all'atrio romanico che conduce alle chiese di Sant'Elena e diSan Giovanni in Fonte che conserva un fonte battesimale a immersione a forma ottagonale.
Le Chiese di Sant'Elena e di San Giovanni in Fonte sono aperte solo da Marzo a ottobre
L’imponente edificio venne edificato su volere dei domenicani nel 1297 ma non fu mai terminato. Secondo la tradizione prende il nome da una preesistente chiesa dedicata ad Anastasia di Sirmio da Teodorico. La chiesa, consacrata nel 1471, si presenta con una facciata tripartita sulla quale domina lo splendido portale a cinque archi acuti soprapposti, sostenuti da colonnine ornamentali ai lati due alte bifore. L’interno della basilica è a tre navate divise da pilastri in marmo rosso e bianco con volte a crociera decorate da figure di santi e motivi floreali; molto bello il pavimento le cui decorazioni risalgono alla metà del 1400, mentre particolari sono le acquasantiere sorrette da due gobbi opera di Gabriele Caliari e Paolo Orefice. Nelle cappelle laterali sono custodite opere di particolare pregio artistico tra questi il capolavoro di Pisanello “San Giorgio e la Principessa” custodito nella cappella Pellegrini. Nel dipinto viene raffigurato San Giorgio mentre prende commiato dalla principessa Trebisonda per andare a sconfiggere il Drago.
L’originaria struttura, voluta dall'arcidiacono Pacifico, venne distrutta dal terremoto del 1117, ricostruita tra il 1120 e il 1138 rappresenta uno dei massimi esempi del romanico italiano. La facciata, attraversata da una galleria di bifore, è ornata da lesene, arcatelle e da un grande rosone, rappresentante la ruota della fortuna, scolpito dal Brioloto nel ‘200, mentre il portale raffigurante scene della genesi e della bibbia è opera di Nicolò e della sua bottega. L’interno della chiesa è a tre navate divise da pilastri e colonne, sull’altare della navata centrale spicca il trittico della Madonna con Bambino di Andrea Mantegna mentre da una porta della navata sinistra si accede al bellissimo chiostro. La cripta, posta sotto il presbiterio, è suddivisa in 9 arcate sorrette da 49 colonne e dal 921 conserva il corpo del santo con una maschera d’argento a copertura del viso. Secondo la tradizione fu in questa cripta che avvenne il matrimonio tra Giulietta e Romeo
Secondo la tradizione la chiesa sorge nel luogo in cui i santi Fermo e Rustico, a cui la chiesa è dedicata, subirono il martirio. La particolarità di questo importante luogo di culto veronese sta nel fatto che si tratta di due chiese sovrapposte edificate a partire dal 1065. Inizialmente venne edificata dai Benedettini la chiesa inferiore, mentre a partire dal 1260 i frati Francescani iniziarono la costruzione della chiesa superiore. La facciata si presenta come una fusione di stile romanico e gotico, romanica la parte inferiore con lo splendido portale e gotica la parte superiore con quattro finestre ogivali sormontate da una trifora. Molto bella la parte absidale della chiesa sulla quale si aprono alti finestroni. Dal portale della chiesa, attraverso una porta in bronzo decorata da 24 formelle, che narrano del martirio di Fermo e Rustico opera di Luciano Minguzzi, si entra nella chiesa superiore ad una sola navata e cinque absidi. Di particolare pregio sono la cappella Brenzoni, il pulpito opera di Antonio da Mestre, l’altare di san Francesco, la cappella Alighieri dove sono seppelliti i discendenti di Dante Alighieri e il mausoleo Brenzoni con opere del Pisanello. Da una piccola scala posta sul transetto destro si scende alla chiesa inferiore a tre navate, con volte a crociera sorrette da colonne in pietra. L’attiguo campanile ospita sei campane ed è sede dell’associazione suonatori di campane alla veronese, antico metodo del suono manuale delle campane grazie al quale si riescono ad eseguire delle melodie.