Incastonata nell’omonimo golfo, la città è attualmente una nota località balneare con belle spiagge, un bel lungo mare e un attrezzato porto, dal quale partono imbarcazioni per mini crociere sul golfo. Le belle scogliere che abbracciano Gaeta sono ogni anno meta di migliaia di arrampicatori, sia italiani che stranieri. La vicina Oasi Blu, attualmente gestita dal WWF, si estende per circa 30 ettari tutelando la ricca flora e fauna dell'area. La leggenda fa risalire il nome di Gaeta alla nutrice di Ercole Cajeta, che sarebbe stata sepolta nel litorale. La città, molto fiorente in epoca romana, con la disfatta dell’impero passò sotto il dominio dei Bizantini, che vi iniziarono un florido commercio verso l’oriente. Fortificata in più riprese, fu la base di partenza della flotta Cristiana verso la battaglia di Lepanto, avvenuta nel 1571, ma fu anche l’ultima città del sud a cadere nelle mani delle truppe Garibaldine.
Dedicato a Sant’Erasmo venne edificato nel 917 sui resti di una chiesa del 600. Ampiamente rimaneggiato nel corso dei secoli, conserva caratteri gotici e romanici. Da notare il campanile diviso in tre fasce: quella inferiore, quella mediana e quella superiore. L’interno conserva un candelabro pasquale del 200 diviso in 48 riquadri con bassorilievi sulla vita di Gesù e di Sant'Erasmo.
Posizionato in cima al monte, vi si accede salendo attraverso il suggestivo quartiere medioevale. Il castello si compone di due corpi edificati in epoche differenti: il corpo inferiore “Castello Angioino” e il corpo superiore "Castello Aragonese". Il Castello Angioino, ora di proprietà del comune, venne edificato nel VII secolo con pianta a forma quadrata e tre torrioni, fu per molto tempo sede delle prigioni. Il “Castello Aragonese” venne fortificato da possenti mura e torri, qui vi fu imprigionato Giuseppe Mazzini. Attualmente non è visitabile in quanto ospita la scuola nautica della Guardia di Finanza.
Il mausoleo sorge in cima al monte Orlando ad un’altezza di circa 200 metri, raggiunto il quale si può godere di una vista mozzafiato su Formia, il Circeo e le isole Pontine. Costruito su volere del console romano, a fianco alla sua abitazione, venne edificato in blocchi di pietra, di forma cilindrica, raggiunge un'altezza di 11 metri. All’interno del mausoleo si trova la monumentale tomba del console, nel corridoio circolare si aprono invece quattro celle dove sono custoditi reperti vari.
Il santuario venne costruito nell’XI secolo dai monaci benedettini nella fenditura di due rocce, che secondo la leggenda, sono separate in seguito al terremoto avvenuto alla morte di Gesù; in passato il santuario è stato meta di preghiera di Papi e Re . Per raggiungere la chiesa si scende lungo una scalinata nella roccia nella quale si nota l’impronta della “Mano del Turco”, secondo la tradizione religiosa l'impronta apparterrebbe ad un miscredente marinaio turco. Dal santuario attraverso una scalinata si può scendere alla Grotta del Turco dove è possibile fare un suggestivo bagno nelle acque della grotta che si apre sul mare.
Sono stata a Gaeta ed ho assaggiato la tiella al polipo in una gastronomia sul lungomare, assolutamente deliziosa
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Itinerario Partenza: borgo di Alatri
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