Posti nel grazioso borgo medioevale di Collodi, il cui nome venne utilizzato dallo scrittore Carlo Lorenzini per firmare “Le Avventure di Pinocchio”, il giardino e il parco occupano una mezza giornata di visita da praticare preferibilmente in primavera o fine estate
Edificati su volere della famiglia Garzoni che si rifugiò nel borgo dopo essere stata scacciata dalla vicina città di Pescia, sia il giardino che la villa si integrano perfettamente nel panorama del suggestivo luogo. La villa venne edificata nel 1633 in forme barocche mentre la costruzione dell’elaborato giardino, iniziò una quindicina di anni dopo e ci volle il lavoro di ben tre generazioni per portarlo alle forme attuali, con elementi comuni ai più noti giardini della Reggia di Caserta e do Wihlelmshohe a Kassel. Vista la posizione scoscesa dell’insediamento, si rese necessaria la costruzione di terrazzamenti e scalinate di collegamento rese scenografiche e maestose grazie all'opera di artisti come lo Juvarra e Diodati al quale si deve anche la creazione dell’ingegnoso sistema idraulico che alimenta fontane e giochi d’acqua. Suggestive le vasche di varie forme e dimensioni ornate da mosaici, statue, ninfee e cascatelle, particolare il labirinto sormontato da una galleria di vegetazione, il canneto, il viale delle camelie e il teatro della verzura creato con siepi di bosso sapientemente potate mentre le aiuole che ornano le terrazze sono abbellite da fiori di stagione. Delizioso è il padiglione dei Bagnetti (visitabile solamente per gruppi con accompagnatore) nei quale i signori, accompagnati dal suono di una piccola orchestra si rinfrescavano nelle acque. Grazie alle minuziose descrizioni di numerosi artisti, il giardino assunse una tale fama da essere paragonato ai più belli d’Europa, ospitando nel corso del tempo personalità come Ferdinando d’Austria, Anna de Medici e Napoleone Bonaparte. Ai margini dei giardini nel 2007 è stata creata un enorme struttura in cristallo e pietra che ospita la Butterfly House con all'interno oltre 400 specie di farfalle provenienti da tutto il mondo. Sfortunatamente negli ultimi anni successivi alla morte dell'ultima erede Garzoni il giardino è passato in mano a diversi proprietari perdendo un po' dell'antico fascino a causa delle precarie condizioni in cui versava, solo agli inizi del 2000 il nuovo proprietario in collaborazione con la Fondazione Carlo Collodi e lo Sviluppo Turistico Collodi ha cercato di restituire al giardino gli antichi fasti.
Voluto nel 1956 dall’allora sindaco di Pescia Anzillotti, e più volte ampliato, il parco si articola in percorsi letterari, giostre d’epoca, giochi per bambini, animazioni e apparati multimediali dedicati al libro forse più amato e conosciuto dai bambini. Alla realizzazione del parco hanno partecipato i migliori artisti italiani come Emilio Greco, Venturino Venturi e Giovanni Michelucci, che tra la folta vegetazione del luogo sono riusciti a fondere in maniera inaspettata e sorprendente arte, ambiente e divertimento. Passeggiare tra i sentieri del parco è come intraprendere una lettura dei vari capitoli del libro Le Avventure di Pinocchio grazie alla presenza della Balena, di Mangiafuoco e degli altri innumerevoli personaggi. All'interno del parco è presente una biblioteca multimediale, il museo di pinocchio e un laboratorio per la costruzione di burattini.