Il Giardino dei Tarocchi è un originale parco artistico ideato dall'artista Niki de Saint Phalle che ha tratto ispirazione da Parque Guell di Gaudì a Barcellona e dal giardino di Bomarzo posto vicino a Viterbo. La costruzione del giardino iniziò nel 1979 con la posa di 22 enormi statue, altre ai 12 ai 15 metri, in acciaio e cemento ricoperte di vetri pregiati, specchi e ceramiche colorate. Alla costruzione del parco oltre all'ideatrice partecipano una squadra di operai specializzati e famosi artisti di arte contemporanea come Rico Weber, Sepp Imhof, Paul Wiedmer, Dok van Winsen, Pierre Marie, Isabelle Le Jeune, Alan Davie, Marino Karella e lo stesso marito di Niki Jean Tinguely. All'imponente opera parteciparono anche Ricardo Menon, la ceramista romana Venera Finocchiaro, gli architetti Mario Botta e Roberto Aureli ai quali venne affidata la realizzazione del Padiglione di ingresso e del muro di recinzione. Il parco venne terminato nel 1996 con una spesa complessiva di oltre 10 miliardi di lire e il 15 maggio 1998 venne aperto al pubblico. Le figure del Parco sono ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, come il Mago, l'Eremita, la Torre, l'Imperatore, la Sacerdotessa e la fontana con la Ruota della Fortuna, dense di significati simbolici ed esoterici che coinvolgono il visitatore in un viaggio dello spirito e dei sensi attraverso arte, architettura, natura, forme e sopratutto colore. Oggi il giardino è una fondazione privata che si mantiene con gli introiti delle visite.