L'itinerario di oggi parte dal quartiere di Montmartre e dalla splendida chiesa del Sacre Coeur per attraversare il quartiere di Pigalle fino all'Operà Grarnier e giungere al Centre Pompidou. Pigalle è raggiungibile da Montmartre con una bella passeggiate a piedi, mentre Pigalle dista dall'Oprerà Garnier circa 1,4 chilometri, se amate camminare potete percorrere il tragitto a piedi avrete così l'occasione di visitare la città più autentica altrimenti potete prendere la metro. Anche se non intendete visitare le mostre proposte dal Centre Pompidou una visita all'edifico ed alla sua caffetteria, posta all'ultimo piano, ne valgono sicuramente la pena. L'itinerario può essere fatto anche in senso opposto partendo cioè dal Centre Pompidou per arrivare alla basilica del Sacre Coeur, in questo caso però, tenete in considerazione che il Centre Pompidou apre alle 11 di mattina.
Basilica del Sacro Cuore - Pigalle circa 900 metri
Pigalle - Operà Garnier circa 1,4 chiilometri
Operà Garnier - Centre Pompidou circa 2,3 chilometri
Il quartiere più amato e visitato dai turisti originariamente era un villaggio posto sulla sommità della collina e amministrativamente separato da Parigi. Solamente nel 1860 venne annesso alla città, riuscendo però a mantenere per un lungo periodo di tempo il un aspetto bucolico fatto di vigne e mulini a vento. Tra il XIX e XX secolo assunse la sua fama di “terre libre des artistes” in quanto numerosi scrittori e poeti decisero di stabilire la loro dimora proprio tra le caratteristiche case del quartiere tra gli artisti più famosi: Renoir, Picasso, Toulouse-Lautrec, Suzanne Valadon, Maurice Utrillo, Delacroix e Modigliani. Verso la fine del 1800 Montmartre divenne una zona frequentata da artisti in cerca di ispirazione e ricchi borghesi annoiati in cerca di forti emozioni che trovavano soddisfazione nei numerosi bordelli, nel forte vino, nell’oppio e in locali come il Moulin Rouge. Nel tempo il quartiere ha perso la sua pecuniarità e parte del suo fascino, solamente alcune delle sue strade si sono conservate intatte nel tempo tra queste rue St. Vincent e rue Lepic dove si trova il famoso bistrot “Les deux Moulins” in cui lavorava Amelie, la protagonista del film “Il Mondo di Amelie”. Vicino alla via si trova anche il Moulin de la Galette ritratto nel celebre quadro di Renoir.
L’imponente sagoma bianca della basilica del Sacro Cuore colpirà la vostra attenzione già da parecchia distanza. Posta sulla sommità della collina di Montmartre, venne costruita con le offerte dei parigini come ex-voto dopo la sconfitta contro i prussiani, avvenuta nel 1870. Iniziata nel 1876, su progetto dall’architetto Paul Abadie, venne consacrata solamente nel 1919. Elevata a Basilica Maggiore da papa Benedetto XV, sorge nel luogo in cui secondo la leggenda venne martorizzato nel III secolo San Dionigi. Caratteristica della basilica è il suo candido colore bianco dovuto all’utilizzo della pietra calcarea di Chateau-Landon che ha la particolarità di non trattenere la polvere e lo smog, tant’è che assieme al Vittoriano è considerato il monumento più bianco d’Europa. La basilica, sorta come luogo di pellegrinaggio, si ispira all’esterno alla cattedrale di Périgueux, mentre gli interni sono piuttosto spogli, tranne l’abside ornato da uno splendido mosaico d’oro opera di Merson del 1922. Il portico d’ingresso è ornato dalle statue di Giovanna d’Arco e di Re Luigi IX. Molto bello il panorama sulla città che si gode dalla cupola della basilica, raggiungibile con una ripida scalinata di circa 300 scalini, nelle giornate limpide la vista può arrivare fino a 50 chilometri di distanza. Caratteristica la sua campana che pesa 19 tonnellate, considerata la campanana più grande di Francia. La basilica è raggiungibile tramite una ripida scalinata oppure la funicolare posta sul lato sinistro della scalinata. Per evitare l’enorme massa vi venditori ambulanti, suonatori di chitarra e turisti è consigliabile raggiungere il monumento la mattina presto oppure all’imbrunire.
Considerato il quartiere a luci rosse della città costellato di sexy-shop e di locali per spettacoli erotici, fino ad una quindicina di anni fa era una zona poco consigliabile ai turisti. Oggi grazie ad un’opera di ripulitura e valorizzazione dell’area è diventato uno dei poli turistici cittadini, soprattutto la notte quando si illuminano sfavillanti locali notturni come La Cigale e La Locomotive, ristoranti e bar. Nel quartiere c'è addirittura un museo, quello dell’erotismo (vai al sito) che si sviluppa su ben 7 piani. Di giorno, quando si spengono le luci è un normalissimo quartiere che si sviluppa attorno a Place Pigalle e lungo Boulevard de Clichy con negozi biologici, ricercati negozi di specialità alimentari e atelier di moda.
Il sontuoso palazzo che ospita l’Opera di Parigi venne realizzato tra il 1860 e il 1875 su progetto del giovane architetto Charles Garnier. Il palazzo, dichiarato monumento nazionale nel 1923, si inserisce in una più ampia opera di rifacimento cittadinno voluto da Napoleone III che scelse come supervisore dei lavori il barone Haussmann. Simbolo del lusso e dei piaceri mondani della capitale il suo stile a metà tra i fasti del barocco e l’eclettismo neoclassico venne definito da Garnier stesso “stile Napoleone III”. Il palazzo è ungo 172 metri e largo 124 metri, per queste sue dimensioni viene considerato il teatro lirico più grosso d’Europa arrivando ad ospitare fino a 2000 spettatori. Se non intendete partecipare ad una rappresentazione lirica, ad un balletto oppure ad un concerto di musica classica potete comunque visitare le sue sale, i suoi scaloni, i corridoi e il foyer tutti sontuosamente decorati da dipinti, stucchi dorati e velluti. Per ornare il teatro lavorarono fino al giorno della sua inaugurazione ben 73 scultori e 14 pittori. Il percorso di visita comprende: la Rotonde des Abonnés, il Bassin de la Pythie , la Grande Scalinata (Grande Escalier), l’Anti-Foye, il Grande Foyer, e la Sala di spettacolo (platea) con il suo maestoso lampadario e il celebre dipinto di Chagall.
Il centro prende il nome dal presidente della repubblica francese George Pompidou che alla fine degli anni sessanta volle per la città un nuovo centro culturale multidisciplinare con esposizioni d’arte contemporanea, una biblioteca, e dove venisse dedicato uno spazio per attività musicali, cinematografiche e audio-visive. Il centro progettato dallo studio Piano e Rogers, venne inaugurato nel 1977 e nel 2000 subì un imponente opera di restyling ad opera di Renzo Piano. Si tratta di una struttura alquanto originale dove le aree di collegamento, sorta di tubi multicolori, sono poste all’esterno della struttura per guadagnare area espositiva. Le tinte utilizzate sono piuttosto sgargianti vanno dal blu per l’aria, al verde per i liquidi, al giallo per i cavi elettrici, fino al rosso per le vie di comunicazione. Attualmente nel centro è ospitata una delle più importanti raccolte di arte contemporanea con circa 70 mila opere esposte. Anche se non siete amanti dell'arte contemporanea una visita al centro e alla sua caffetteria, posta all'ultimo piano della struttura, ne valgono comunque la pena. Nei pressi del centro sorge la singolare fontana Strawinsky.