Nel 1516 il governatore della Repubblica di Venezia decise che gli ebrei, che gradualmente, partire dal XIV secolo si era stabiliti in città e che vi erano ritornati dopo un decreto di espulsione del 1394, potevano abitare solo in un’area, una piccola isola detta del Ghetto Nuovo dal getto dei metalli fusi delle fonderie che vi sorgevano. Solo nel 1797, con l’avvento delle truppe napoleoniche, gli ebrei ebbero lo stesso grado di libertà degli altri cittadini. Durante la II guerra mondiale, il ghetto non fu risparmiato: 200 persone furono deportate e uccise nei campi di concentramento nazisti.
Il ghetto si divide in Ghetto Nuovo, del 1516; Ghetto Vecchio del 1541 e Ghetto Nuovissimo del 1633.
Quello che colpisce in quest’area, sono le 5 sinagoghe a rappresentare le diverse etnie che si stabilirono nella laguna nel corso dei secoli. Molto interessante anche il Museo d’arte ebraica, che ospita argenteria e preziosi manufatti tessili provenienti dalle sinagoghe, antichi documenti, tra cui molti contratti matrimoniali, oltre a donazioni private.
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