L'itinerario parte da Pistoia e dalla vicina Fattoria di Celle, particolare museo a cielo aperto adatto agli amanti dell'arte moderna, per toccare la città di Quarrata con la sua villa medicea La Magia e il borgo medioevale di Collodi con lo storico Giardino Garzoni. Tappa fondamentale del giro è l'elegante città di Montecatini Terme con i suoi stabilimenti termali di stile rinascimentale, i suoi giardini e le sue vie ricche di negozi.
Pistoia - Fattoria di Celle / distanza 8 chilometri / tempo di percorrenza stimato 15 minuti
Pistoia - Quarrata / distanza 13 chilometri / tempo di percorrenza stimato 20 minuti
Pistoia - Montecatini / distanza 17 chilometri / tempo di percorrenza stimato 15 minuti
Montecatini - Collodi / distanza 12 chilometri / tempo di percorrenza stimato 23 minuti
La città di origine romane sorse su di un preesistente insediamento etrusco. Con la caduta dell'Impero Romano passò sotto il dominio dei Goti, dei Bizantini, dei Longobardi e dei Franchi, divenendo nel V secolo un importante sede vescovile. Sotto la dominazione Longobarda, grazie anche alla sua posizione geografica, divenne un fiorente centro il cui sviluppo continuò fino al 1105 quando venne nominata libero comune. Nel 1117 la città emanò lo statuto dei consoli tutt'oggi considerato l più antico insieme di leggi e regolamenti scritti dell'età comunale pervenuto fino a noi. Storicamente alleata di Pisa e Siena grazie alla sua posizione sulle importanti vie di comunicazione fu sempre al cento di scambi commerciali e attività bancarie e finanziarie sia a livello nazionale che internazionale. Nel XIV secolo la città conobbe un lungo periodo di crisi e declino dal quale ne uscì solamente sotto la signoria medicea e con la costituzione del Gran Ducato di Toscana. Durante questi anni la città tornò ad essere un importante centro politico, commerciale e culturale che continuò anche sotto la dominazione dei Lorena. Con la costituzione del Regno d'Italia avvenuta nel 1861 Pistoia e il Gran Ducato di Toscana vennero da subito annesse al Regno.
La città non dispone di numerose strutture ricettive nel caso i cui non troviate niente di vostro gradimento in città potete estendere la ricerca a Montecatini Terme dove al contrario le strutture ricettive sono numerosissime. Di seguito alcuni Link
Aree di sosta camper
Campeggi e agriturismi
Pistoia e il suo territorio sono facilmente raggiungibili tramite l'autostada A11 nota anche come Firenze-Mare, la quale proprio a Firenze si connette con l'A1(Milano-Napoli), mentre nei pressi di Viareggio si connette all'A12 Genova-Rosignano. L'aeropoto più vicino alla città è il Galileo Galilei di Pisa a 74 chilometri di distanza collegato con voli di linea, alle principali città italiane ed europee, dalle maggiori compagnie aeree. La stazione ferroviaria di Pistoia è posta sul passante Viareggio-Firenze ed è collegata solamente da treni regionali, i poli ferroviari più vicini collegati da Trenitalia sono Viareggio, Pisa e Firenze.
La cucina tipica pistoiese segue la tradizione della cucina Toscana, basata su piatti semplici e poveri ma sapientemente cucinati, vi è comunque una leggera diversità tra la cucina della città e quella del suo territorio soprattutto quello montuoso ove viene fatto molto uso della farina di castagne, dei porcini e dei frutti di bosco. Tra i primi piatti tradizionali sono le zuppe a base di orzo o ceci, cavolo nero e patate, pasta e fagioli, i crostini di milza, la zuppa di pane e la minestra di rigaglie a base di pane e formaggio. I secondi fanno spesso uso della selvaggina, del coniglio o della carne di maiale utilizzata anche nella preparazione di insaccati. Tra i dolci segnaliamo i brigidini di Lamporecchio a base di semi d'anice, il biroldo pistoiese, il castagnaccio, le famose cialde di Montecatini Terme, Nella zona si producono anche alcuni vini di ottima qualità tra questi segnaliamo il bianco della Val di Nievole, il Chianti, il Carmignano.
Situata a Santomato di Pistoia la fattoria nasce nel 1970 da un progetto di Giuliano Gori il quale trasferitosi nel luogo iniziò ad utilizzare gli spazi circostanti la settecentesca villa per creare nell’ambiente le proprie opere d’arte, secondo le sue idee ogni artista invitato doveva scegliere uno spazio all’aperto o all’interno di un edificio ed installarvi la propria opera. Nel 1982 l’artista decide di aprire la villa al pubblico, attualmente la visita è consentita solo su prenotazione e solo agli adulti, è inoltre vietato introdurre animali. Il percorso si sviluppa su di un’impegnativa passeggiata di circa 5 ore di marcia, non si effettuano soste e non è possibile interrompere il percorso.
La città di origini romane venne fondata su di un probabile insediamento etrusco, con la caduta dell’impero venne dominata dai Goti, dai Bizantini, dai Longobardi e dai Franchi fino al 1105 quando venne dichiarata libero comune. Di parte Ghibellina fu per lungo tempo alleata di Pisa e Siena fino al 1306 quando venne conquistati da Firenze e Lucca perdendo la sua autonomia. Alla fine del ‘700 sotto il dominio dei Lorena la città ebbe un notevole sviluppo economico, sociale e culturale grazie anche alla sua posizione strategica sulle principali vie di comunicazione che ha da sempre favorito lo sviluppo dei commerci.
già sede nel 998 del mercato cittadino, oggi la piazza rappresenta il cuore civile e religioso della città, su di essa si affacciano le principali strutture dell’abitato come il duomo, il battistero, il comune, il palazzo del Podestà e il palazzo Vescovile, da notare la Torre di Catilina che con i suoi 33 metri di altezza era parte dell’antica cerchia muraria. Il duomo, principale edificio di culto, venne edificato intorno all’XI secolo su di un preesistente edificio, inizialmente dedicato a San Martino sotto la dominazione longobarda venne intitolato a San Zeno. La facciata, affiancata da un campanile del XII secolo alto 67 metri, è in stile romanico e risente di alcuni interventi avvenuti nel corso dei secoli come la costruzione del portico realizzata alla fine del 1300. Ai lati della facciata sono poste le statue di San Zeno e San Jacopo mentre il portale e la volta sono ornate da lavorazioni in terracotta invetriata. L’interno, a tre navate divise da colonne con capitelli riccamente decorati, conserva nella cappella del crocifisso un l’altare in lamina d’argento di San Jacopo costruito tra il 1287 e il 1456; alla costruzione dell’altare parteciparono diversi artisti tra i quali Filippo Brunelleschi, nella navata centrale è invece custodito un prezioso crocifisso su tavola.
Progettato nel 1361 da Cellino di Nese, il battistero è considerato una delle massime espressioni del gotico tostano, la struttura alta 40 metri dispone di pianta ottagonale ed è ornata da pietre a fasce bianche e nere. Tre portali in marmo bianco finemente decorati permettono l’accesso al battistero dove è conservato un fonte battesimale del 1200.
Edificato nell’XI secolo sullo spazio occupato dall’antico mercato, il palazzo fu per ben 9 secoli la residenza dei vescovi della diocesi. Più volte rimaneggiato il palazzo è stato riportato alle sue antiche forme gotiche grazie ad un complesso restauro avvenuto nella seconda metà del ‘900. Nei sotterranei del palazzo è presente un’interessante percorso archeologico con reperti di epoca etrusca e romana mentre al primo piano è ospitato il museo Capitolare che conserva il prezioso tesoro di San Jacopo
Iniziato nel 1295, nel corso della sua lunga vita fu più volte rimaneggiato, pur rimanendo sempre sede del Comune. Il bel porticato che si affaccia sulla piazza permette l’accesso all’imponente scalone d’onore attraverso il quale si sale agli uffici comunali e al Museo Civico che conserva opere provenienti da lasciti della collezione Gelli e Nicolò Puccini.
Secondo la tradizione l’ospedale venne edificato nel 1277 da una coppia di coniugi ai quali apparve in sogno la Madonna ordinandogli di edificare un ospedale per i bisognosi. Tra il 1451 e il 1456 su disegno di Michelozzo l’ospedale venne ampliato e rimodernato mentre nel 1514 venne ornato con un elegante portico impreziosito da disegni in terracotta invetriata opera di Leonardo Bonafede. All’interno si trova il museo dei Ferri Chirurgici.
Considerata un gioiello del romanico pistoiese la chiesa venne edificata nel ‘300 al di fuori delle mura cittadine come ricorda il nome. L’interno conserva opere di eccezionale valore come un crocifisso ligneo del XII secolo, il pulpito di Guglielmo da Pisa e numerosi affreschi attribuiti ad artisti come Taddeo Gaddi e Giovanni di Bartolomeo
La chiesa edificata nell’VIII secolo e dedicata a Sant’Andrea Apostolo dispone di una incompiuta facciata in marmo bianco ornata cinque arcate sorrette da colonne. L’interno della chiesa custodisce il famoso pulpito di Giovanni Pisano considerato un capolavoro della scultura trecentesca raffigurante scene della vita di Cristo e del Giudizio Universale
La chiesa, in origine piuttosto modesta, venne riedificata su progetto di Giuliano da Sangallo in seguito al miracolo della Vergine dell’Umiltà che secondo la tradizione il 14 luglio del 1490 pianse. Di notevole pregio la cupola alta 59 metri progettata dal Vasari. L’interno a 6 cappelle custodisce nell’altare maggiore il dipinto oggetto del miracolo e il prezioso tesoro della Madonna dell’Umiltà frutto di donazioni avvenute nel corso dei secoli.
La piazza rappresentò il cuore cittadino al tempo della dominazione longobarda e ospita tuttora il mercato cittadino. Al centro della piazza è il pozzo del Leoncino opera di cecchino di Giaggio del 1453.
La villa venne acquistata all’asta, in seguito al fallimento della famiglia dei Panciatichi, da Francesco I de Medici il quale affidò sin da subito il progetto di ristrutturazione della dimora al Buontalenti. Posta in cima ad una sommità tra Prato, Pistoia e Firenze, in prossimità di importanti vie di comunicazione la proprietà rivestiva un ruolo strategico molto importante. Utilizzata per battute di caccia e per la pesca nel lago artificiale di cui disponeva, nel 1645 venne ceduta da Ferdinando II alla famiglia Attavanti. I nuovi proprietari abbellirono gli interni della villa con affreschi e stucchi, mentre nel giardino aggiunsero aiuole con piante profumate, giardini all’italiana e una fontana centrale. Nel 2000 la villa venne acquistata dal Comune e oggi ospita il Parco museo Genius Loci.
La città conosciuta anche con l’appellativo di città delle acque si è sviluppata intorno alla fine del 700 grazie al granduca Pietro Leopoldo che decise di bonificare l’intera area e sfruttare le proprietà delle acque termali costruendo ben tre degli attuali nove stabilimenti Tettuccio, Bagno Regio e Terme Leopoldine. La città si divide in Montecatini Alto e Montecatini Terme tra di loro collegate da una particolare funicolare attiva dal 1850 e ancora perfettamente funzionante (corse da maggio ad ottobre altrimenti in macchina percorrendo la statale 663). Montecatini alto posto sulla cima di un’altura dal quale si gode di una bella vista sulla piana circostante ha sicuramente origini molto antiche come testimoniano i resti del castello, la chiesa di San Pietro attualmente adibita a museo e la massiccia torre.
Montecatini Terme, si è sviluppata intorno alla sua ricchezza principale, le acque, note già nel XV secolo per le loro proprietà curative, grazie al soggiorno di soggetti illustri come Verdi, Rossini e Puccini nell’ottocento assunse fama a livello internazionale. Attualmente sono ben nove gli stabilimenti termali perfettamente integrati nella natura e nella piacevole città ricca di parchi e viali alberati il più famoso viale Verdi cuore e simbolo dell’espansione leopoldina sul quale si affacciano la Palazzina della Regina, il Municipio e il padiglione dei Sali Termali struttura degli inizi del 900 attualmente sede di esercizi commerciali. Il parco termale si estende a sud-est della città su di una superficie di ben 420.000 metri quadrati. Gli stabilimenti:
La struttura edificata agli inizi del ‘900 dispone di una splendida sala Liberty e della famosa fontana dei cigni, al suo interno moderne strutture per terapie inalatorie, crenoterapia e fangoterapia, oltre ad un centro benessere.
Posta al centro di un parco di cedri del Libano, palme, sequoie, tigli e glicini, la struttura, edificata tra il 1779 e il 1781, è caratterizzata da una fontana a forma di conchiglia sorretta da figure marine le cui acque si gettano in una piscina ornata da cavallucci marini. Le acque dello stabilimento aiutano a normalizzare la secrezione gastrica, le infiammazioni della mucosa gastrica e intestinale, l’azione metabolica degli zuccheri favorendo la formazione del colesterolo buono.
La struttura venne edificata nel 1909 su progetto di Giulio Bernardini di particolare prego le decorazioni in gres e ceramica che ornano il salone delle mescite. Le acque di questo stabilimento come quello della Torretta vengono definite acque forti a causa dell’alta concentrazione di Sali minerali favoriscono la peristalsi intestinale e combattono la stitichezza cronica.
Le terme vennero edificate nel 1775 su volere del granduca Leopoldo ma completamente rinnovate tra il 1922 e il 1926. Nello splendido cortile si trova la sorgente delle acque che alimentano lo stabilimento.
Il grazioso borgo medioevale, deve la sua fama allo pseudonimo utilizzato dallo scrittore Carlo Lorenzini per firmare “Le Avventure di Pinocchio”, visitabile solamente a piedi, si sviluppa in senso perpendicolare attraverso scalinate e strette viuzze che giungono sino alla sommità della collina dove è postala chiesa di San Bartolomeo. L’elemento di maggior interesse è costituito dal Parco di Pinocchio e da Villa Garzoni con il suo storico giardino.
Edificati su volere della famiglia Garzoni che si rifugiò nel borgo dopo essere stata scacciata dalla vicina città di Pescia, sia il giardino che la villa si integrano perfettamente nel panorama del suggestivo luogo. La villa venne edificata nel 1633 in forme barocche mentre la costruzione dell’elaborato giardino, iniziò una quindicina di anni dopo e ci volle il lavoro di ben tre generazioni per portarlo alle forme attuali. Vista la posizione scoscesa dell’insediamento si rese necessaria la costruzione di terrazzamenti e scalinate di collegamento rese scenografiche e maestose dalla progettazione di artisti come lo Juvarra e Diodati al quale si deve anche la creazione dell’ingegnoso sistema idraulico che alimenta fontane e giochi d’acqua. Suggestive le vasche di varie forme e dimensioni ornate da mosaici, statue, ninfee e cascatelle, particolare il labirinto sormontato da una galleria di vegetazione e il teatro della verzura creato da siepi di bosso sapientemente potate, mentre le aiuole che ornano le terrazze sono abbellite da fiori di stagione. Grazie alle minuziose descrizioni di numerosi artisti, il giardino assunse una tale fama da essere paragonato ai più belli d’Europa, ospitando nel corso del tempo personalità come Ferdinando d’Austria, Anna de Medici e Napoleone Bonaparte. Ai margini dei giardini nel 2007 è stata creata un’enorme struttura in cristallo e pietra che ospita la Butterfly House con all’interno oltre 400 specie di farfalle provenienti da tutto il mondo.
Vicino al giardino giardino trova sede il Parco di Pinocchio, voluto nel 1956 dall'allora sindaco di Pescia Anzillotti. Più volte ampliato, il parco si articola in percorsi letterari, giostre d’epoca, giochi per bambini, animazioni e apparati multimediali. Alla realizzazione del parco hanno partecipati i migliori artisti italiani come Emilio Greco, Venturino Venturi e Giovanni Michelucci.
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Itinerario Partenza: città di Pistoia
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